APPROVATO IL DOCUMENTO PROPOSTO DAL PRESIDENTE PETRUCCO
La Fiec chiede una riforma prudente delle direttive europee in materia di appalti, evitando correzioni non necessarie. Al tempo stesso vanno introdotte garanzie in senso concorrenziale contro atteggiamenti sproprzionati di imprese di Paesi terzi, ribassi di prezzo eccessivi, appalti in house. Petrucco ha ricordato che il settore delle costruzioni conta 3 milioni di aziende in Europa e 12 milioni di lavoratori, rappresentando il 10,1% del Pil. Il sistema degli appalti rappresenta invece il 14% del Pil europeo.
LA CONGIUNTURALE DEL CRESME
Da aprile 2024 il crollo del Superbonus ha portato a un calo della riqualificazione abitativa del 16,9%. Nonostante questo, il settore del recupero complessivamente inteso (compresi 51,5 miliardi di manutenzione ordinaria) rappresenta ancora la parte di gran lunga prevalente, il 73%, dei 292 miliardi di euro di produzione edilizia. Dal lato della domanda, invece, quello della casa rimane un problema storico che si è andato aggravando negli ultimi tempi. La legge Fanfani del 1949, la 457 del 1978 e le case dell’Istituto Autonomo Case Popolari rappresentano le uniche eccezioni positive, in un contesto che vede pesare anche i censimenti lacunosi. Tutti i fattori che incidono e la ricetta che servirebbe.
OGGI BELLICINI PRESENTA LA CONGIUNTURALE
Nella “due giorni milanese” organizzata dall’istituto di ricerca, ieri sono state presentate le previsioni di Euroconstruct per i 27 paesi europei che aderiscono all’organizzazione: alla caduta di quest’anno contribuisce fortemente la continuazione della forte flessione del mercato residenziale (-4,8%) mentre la spinta delle opere pubbliche si affievolisce (+1,1%) per riprendere nel 2025 (+2,5%). Anche il settore non residenziale che quest’anno è negativo (-0,9%), il prossimo dovrebbe fare +1,1%. Per l’Italia la caduta del rinnovo residenziale per l’effetto Superbonus (-16,9% nel 2024 e -21,1% nel 2025). Bene le opere pubbliche (+13,7% nel 2024 e +7,5%), spinte anche dal Pnrr.
CODICE APPALTI
Nelle premesse al parere vengono svolti pesanti rilievi sull’iter seguito e sulla scelta di non adottare la “stessa procedura” utilizzata per la stesura del codice 36, quando fu affidato allo stesso Consiglio di stato il compito di redigere il testo. Per quanto viene riconosciuto che non ci fosse un obbligo in tale senso, sulla scelta si rilevano criticità di ordine logico-giuridico. Rilievi vengono svolti anche per l’assenza del parere della Conferenza unificata, che deve precedere la pronuncia del Consiglio di Stato, e per il mancato trasferimento dei documenti relativi alle interlocuzioni con la commissione Ue.
EMENDAMENTO DI FORZA ITALIA
Torna nel decreto legge Ambiente, dopo lo stralcio in extremis fatto nell’approvazione in Consiglio dei ministri, la norma che prevede società in house con partecipazione di capitale privato entro il limite del 20%. Il mostro giuridico ricompare ora in un emendamento presentato da Forza Italia che, secondo alcune voci, troverebbe applicazioni in alcune delle gestioni idriche del Piemonte, Regione di origine del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Diversa l’applicazione per l’Acquedotto pugliese che utilizzerebbe il 20% del capitale per far entrare i comuni nella società. Gli altri emendamenti al Dl Ambiente.
LE AUDIZIONI SUL CORRETTIVO APPALTI ALLA CAMERA
La richiesta di fissare subito una soglia più bassa per la digitalizzazione dei progetti dal 2026 arriva dal Consiglio nazionale degli ingegneri e dalla Rete delle professioni tecniche. Sui concorsi alla tradizionale posizione del Cnappc si associa il sostegno del Cni. L’associazione dei Rup guidata da Daniele Ricciardi avanza anche una proposta che susciterà polemiche considerando le polemiche di questi giorni: fornire un elenco dei contratti equivalenti con valore orientativo. Unanimità nella richiesta che gli incentivi siano ammessi anche per i dirigenti. Sull’equo compenso gli Ingegneri chiedono un’ulteriore limatura dei ribassi.
Il Rapporto Svimez 2024
Ci sono segnali di rallentamento della crescita del Mezzogiorno e dal 2025 si prospetta un’inversione di rotta con il rischio di una riapertura della forbice tra Nord e Sud e questo pone un problema di crescita per l’intero Paese. A trainare la crescita di questi anni è stato il settore delle costruzione e gli investimenti del Pnrr, che hanno contribuito per tre quarti alla crescita del Pil. Questi, sottolinea la Svimez, rimangono strategici in quadro di politica economica restrittiva con la manovra che taglia risorse al Sud e cancella Decontribuzione Sud. Ma va anche rafforzato il tessuto produttivo del Mezzogiorno
LE AUDIZIONI SULLE MODIFICHE AL CODICE DEGLI APPALTI
Il presidente dell’ottava commissione della Camera Rotelli (FdI) avverte: non potremo dare il parere se prima il governo non ci trasmette quelli di Consiglio di Stato e Conferenza unificata, come previsto dalla procedura di legge. Alessandro Genovesi, alla prima uscita come segretario confederale Cgil con delega agli appalti, spara sulla possibilità di derogare il contratto firmato dalle associazioni più rappresentative con contratti a tutele analoghe, ma la stessa cosa fanno gli altri sindacati e la stessa Ance che denuncia rischi per regolarità e sicurezza del lavoro. L’attacco sotterraneo al sistema delle bilateralità e alle casse edili.
Il rapporto
Lo studio effettuato su un campione di 90mila aziende suddivise in otto classi di dimensione di fatturato su un universo di 400mila. Le imprese risultano più patrimonializzate e con utili in crescita, con una forte crescita del fatturato rispetto al 2013: è il quadro che emerge dal Rapporto presentato dal vicepresidente dell’associazione dei costruttori edili, Piero Petrucco. Le aziende associate all’Ance hanno intrapreso questo percorso di consolidamento e crescita con un passo più sostenuto rispetto alle altre imprese del settore. C’è una correlazione diretta anche fra storicità delle aziende e la loro solidità strutturale. Il 54% delle imprese , inoltre, è investment grade. Numeri che il mondo bancario dovrebbe prendere nella giusta considerazione.
Donnarumma ridisegna le Ferrovie
L’amministratore delegato delle Fs è al lavoro sul nuovo piano strategico che verrà presentato il 12 dicembre. L’obiettivo è quello del rilancio del gruppo con un approccio industriale guardando a cosa funziona e cosa va meno bene per poi decidere di conseguenza. Numeri positivi arrivano dal traffico del Regionale e dagli Intercity che stanno vivendo una stagione di trasformazione e rilancio con gli investimenti messi in campo per il rinnovo della flotta. Donnarumma a breve deciderà anche sulle nomine dei vertici delle controllate. I tempi si sono allungati e, rispetto alle scorse settimane, le caselle cambiano ancora. In particolare cambierebbero le posizioni di vertice di tutte le controllate più importanti, compresa Rete Ferroviaria Italiana che in un primo momento sembrava esclusa dall’attuale tornata.
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