Quello dell’edilizia è un settore tanto influente dal punto di vista economico, quanto complesso dal punto di vista dell’occupazione. Un settore che occupa il 5,7% della torta del PIL, il 6,8% dei lavoratori in Italia e che si presenta sempre più dipendente dalla manodopera straniera.
La recente lettera della Soprintendenza di Roma con le valutazioni e prescrizioni di modifica delle Norme Tecniche di piano regolatore, approvate lo scorso dicembre dall’Assemblea Capitolina, merita attenzione non solo perché si tratta della Capitale ma per come l’ufficio territoriale del Ministero dei Beni Culturali ha deciso di segnare il proprio campo di poteri su un ambito ampissimo di decisioni che riguardano il governo del territorio.
La prima settimana di Aprile si attiveranno in tutta Italia i Festival nazionali dell’architettura – davvero tanti, addirittura dieci – promossi e finanziati dal Ministero della Cultura. Ogni anno nei territori molti soggetti – Ordini professionali, presìdi universitari, Pubbliche Amministrazioni e aziende – si organizzano per presentare e discutere progettualità, esiti e occasioni. Una bella occasione di festa che mette l’architettura al centro e tanti di noi impegnati a dire: Viva l’architettura!
La recente scoperta dell’Intelligenza Artificiale o, più precisamente, la scoperta della possibilità di applicare questa incredibile tecnologia nei più diversi ambiti sociali, ha consentito anche al mondo dell’edilizia civile di trarne considerevoli vantaggi.
L’importanza di fare rete e condividere la propria expertise per analizzare i benefici degli edifici intelligenti, comprenderne le implicazioni tecnologiche e saper utilizzare le innovazioni.
Gabetti Lab ha recentemente concluso l’acquisizione di Saemi, realtà leader nel settore dell’assistenza tecnica ai condomini e provider di diverse compagnie assicurative. Una rete di oltre 12mila tecnici in 8mila comuni italiani.
Nella stagione che stiamo vivendo emerge in tutta evidenza un bisogno da affrontare urgentemente: il soddisfacimento sempre più difficile del Diritto costituzionale alla Casa. Se lo osserviamo bene e lo analizziamo nelle sue varie ricadute ci possiamo rendere conto facilmente che la risposta a questo problema urgente potrebbe essere una occasione preziosa.
Intanto dobbiamo dire che quel diritto essenziale si intreccia e si sovrappone con quello che abbiamo di recente scoperto essere anch’esso costituzionale del Diritto alla Città nella riflessione di Giovanni Maria Flick come luogo di formazione dell’individuo.
Le promesse del governo Meloni tradiscono le aspettative dei pensionati. La cancellazione della legge Fornero diventa un miraggio. Le misure per uscita anticipata peggiorate: da quota 41 si è passati a quota 43, Opzione donna è ormai solo per poche. Per l’Ape sociale è stata incrementata l’età anagrafica: da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Per i lavori usuranti e gravosi tutto questo rappresenta e crea enorme disagio in termini di sicurezza e vita. Operai che per 30 anni sono stati esposti al sole e al freddo.
Sfide e opportunità per un settore che ha visto profondi cambiamenti negli ultimi anni, tra la rivoluzione della fibra ottica e l’aumento della spesa nell’impiantistica, a favore di tecnologie sempre più evolute ma frammentate.
Il Digital Product Passport (DPP), introdotto dal Regolamento sulla Progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (ESPR) e dalla revisione del Construction Products Regulation (CPR), pubblicato nel dicembre 2024 e entrato in vigore il 7 Gennaio 2025, rappresenta una svolta significativa nel settore delle costruzioni, portando un cambiamento epocale nella gestione delle informazioni relative ai materiali edili. Questo strumento digitale non solo garantisce precisione e completezza di informazioni sui prodotti edili, ma contribuisce attivamente alla promozione dell’economia circolare e alla sostenibilità ambientale, aspetti cruciali per il futuro del settore. La sua implementazione, infatti, migliora la tracciabilità dei materiali lungo l’intera filiera, dalla fase estrattiva alla fase di smaltimento, permettendo una gestione ottimale del loro ciclo di vita e un’analisi più accurata dell’impatto ambientale.
La qualità della casa e della vita delle famiglie è al centro della convergenza tra Gabetti Lab e Confabitare. Un’alleanza nata per fare fronte comune e per costruire una proposta operativa sul tema dell’abitare. Va sottolineato che senza il riconoscimento delle abitazioni come leva cruciale della politica (nel mercato condominiale vivono l’80% degli italiani), difficilmente le città italiane potranno cogliere l’opportunità di un rinnovo urbano e sociale, e raggiungere così gli obiettivi di neutralità climatica e di miglioramento energetico che l’Europa ci chiede. Come operare? In primis rafforzare una filiera che nel prossimo futuro dovrà prestare grande attenzione alla riqualificazione delle periferie, per fare in modo che tutti possano abitare e lavorare in luoghi sicuri e di benessere.
Un grande ponteggio disegna, con il tratto di un fumetto per ragazzi, un grande affresco della vita di Parma: avvicina gli uni agli altri i suoi monumenti e i suoi parchi, li descrive abitati serenamente da persone ed animali. É lo scenario del desiderio. É il simbolo di un’azione strategica, messa in campo da privati, che si rivolge alla sua comunità. É la rappresentazione di una volontà di restituzione territoriale che sta concretamente modificando un ambito delicato del centro storico. É anche però il cantiere di una iniziativa che appare decisiva non solo per la città emiliana.
Entro fine anno dovrebbe finalmente essere chiaro il quadro per uno dei segreti meglio mantenuti del PNRR. Stiamo parlando dell’investimento numero 17 di RepowerEU per l’efficientamento degli edifici di edilizia residenziale pubblica. La cifra è notevole, si tratta di quasi 1,4 miliardi di euro per interventi che nella scheda concordata con la Commissione Europea vengono definiti “di supporto alla riqualificazione di alloggi abitati da persone vulnerabili e a basso reddito e per ridurre la povertà energetica”.
Il cemento è in tutto ciò che ci circonda. Da secoli accompagna urbanizzazione e sviluppo delle società. Durabilità, resistenza e isolamento acustico, hanno reso questo materiale da costruzione, tra i più diffusi nel nostro pianeta. Secondo il Global Cement Market Report 2023, la produzione mondiale di cemento nell’ultimo anno è stata di 4,37 miliardi di tonnellate, (+6% rispetto all’anno precedente). In Italia invece di oltre 20 milioni di tonnellate nel 2022, con 16 aziende, 26 cementerie a ciclo completo e 14 centri di macinazione.
Era un frammento d’Italia della ricostruzione, frutto delle migliori menti. Il condominio Grande Gorraz in località Pila in Valle D’Aosta, disegnato dal grande urbanista Laurent Chappis, è stata l’occasione per uno degli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico più prestigiosi avvenuto nel nostro Nord Italia.
LA NOTIZIA
La conferenza Bankitalia-Bei
di Maria Cristina Carlini
Appalti Istruzioni per l’uso / 31
di Gabriella Sparano
L’articolo 8, comma 1, lett. f), dell’Allegato I.2 al Codice, coerentemente con l’articolo 89, comma 1, lett. c), del Dlgs. 81/2008, dispone che il RUP assume il ruolo di responsabile dei lavori, ai fini del rispetto delle norme sulla sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro. La figura del responsabile dei lavori e i suoi compiti sono disciplinati nel Titolo IV del Dlgs. 81/2008, dedicato ai “CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI”, definiti come qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell’allegato X del T.U. Sicurezza. È evidente, dunque, che, in ambito appalti pubblici, tale figura entri in gioco negli appalti di lavori per i quali l’articolo 4, comma 1, del medesimo Allegato I.2 al Codice prescrive che il RUP sia un tecnico abilitato all’esercizio della professione, o, quando l’abilitazione non è prevista dalle norme vigenti, un tecnico anche di qualifica non dirigenziale che deve essere in possesso di titolo di studio e di esperienza e formazione professionale specifiche.
Vediamo, dunque, quali sono i compiti del RUP tecnico in questa ulteriore veste e quali effetti possano derivare nello svolgimento dell’ulteriore compito dall’eventuale designazione di un RUP privo dei requisiti richiesti.
Progetto Corale/3
di Maria Cristina Fregni
Esiste un luogo, a Modena, lontano dal marmo bianco dei monumenti UNESCO e dal rombante rosso delle Ferrari, in cui il tempo sembra sospeso e la dimensione dell’esplorazione e degli spazi di quiete sembra reimpossessarsi della città.
Siamo al Villaggio Artigiano di Modena ovest, poco più di un kilometro di distanza dal centro storico, lungo la via Emilia.
Il Villaggio ha una genesi peculiare, che lo ha trasformato in un caso-studio nazionale e nel “padre” di un modo, molto emiliano, di fare programmazione territoriale con e a sostegno della comunità locale.
Il villaggio artigiano Modena Ovest, primo in Italia, nasce infatti a partire dal 1949 per volontà del sindaco Alfeo Corassori, ex bracciante e militante del Partito comunista, e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Mario Pucci, ingegnere professionalmente legato al mondo del rinnovamento urbanistico milanese.
In un periodo in cui ancora più del 50% della popolazione modenese viveva di agricoltura, l’urgenza a Modena era rappresentata dalla necessità di fornire casa e lavoro ai molti operai dell’industria siderurgica e meccanica, licenziati dopo la fine del “boom” dovuto alle necessità belliche. Al sindaco comunista, per far fronte agli oltre 30.000 disoccupati, con le casse comunali semivuote, viene allora un’idea coraggiosa quanto rischiosa, ovvero usare, in un periodo di grandi scontri ideologici, gli strumenti del mercato e le risorse dei privati per inventare una inedita via di sviluppo.
Dentro il cerchio/9
La Voce dei Geometri
di Marco Vignali
La revisione del Testo Unico dell’Edilizia, ormai da anni al centro del dibattito politico, dovrà senza dubbio affrontare con attenzione anche il tema della legislazione concorrente Stato-Regioni fissato dal Titolo V della Costituzione.
Con riguardo al governo del territorio, l’articolo 117 lascia all’autonomia regionale la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservati a quella statale.
Sotto questo profilo uno degli aspetti più dibattuti del Dpr 380/2001 è contenuto all’articolo 32, che tratta la determinazione delle variazioni essenziali.
Attualmente la norma assegna alle Regioni il compito di stabilire quali siano le variazioni essenziali al progetto approvato, limitandosi a disporre che l’essenzialità ricorre esclusivamente quando si verificano specifiche condizioni.
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