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Il cemento è in tutto ciò che ci circonda. Da secoli accompagna urbanizzazione e sviluppo delle società. Durabilità, resistenza e isolamento acustico, hanno reso questo materiale da costruzione, tra i più diffusi nel nostro pianeta. Secondo il Global Cement Market Report 2023, la produzione mondiale di cemento nell’ultimo anno è stata di 4,37 miliardi di tonnellate, (+6% rispetto all’anno precedente). In Italia invece di oltre 20 milioni di tonnellate nel 2022, con 16 aziende, 26 cementerie a ciclo completo e 14 centri di macinazione.

A sei mesi dall’approvazione della Direttiva EU Case Green, la percentuale di edifici da riqualificare in Italia resta molto importante. Ma gli interventi strutturali “passivi” non sono l’unico strumento per ottimizzare la classe energetica delle case, che può derivare anche da interventi “attivi” sulle componenti tecnologiche.

A seguito del recente intervento in questo sito di Antonio Mura dedicato alla Blockchain, vogliamo con questo articolo contribuire a chiarire come la tecnologia Blockchain possa dare un aiuto al mondo delle costruzioni.

Non ci dilunghiamo nel descrivere le caratteristiche tecniche della Blockchain, per le quali rimandiamo all’articolo di fine luglio di Mura, molto chiaro ed esaustivo.

Come ogni anno abbiamo vissuto ore di angoscia, sofferto per le città allagate e pianto i dispersi. Abbiamo capito che saranno necessari aiuti consistenti per ripristinare le cose e far ripartire le attività. Abbiamo però anche capito che questa condizione di insicurezza mina la stabilità delle iniziative economiche e indebolisce le comunità urbane. Ma è davvero necessario aspettare il disastro ricorrente per intervenire solo dopo?

Il punto debole della transizione verso un sistema energetico a emissioni zero è sicuramente il lavoro. Ossia il rischio che in alcuni settori strategici come l’automotive, la produzione elettrica, la siderurgia o la chimica chiudano imprese e interi distretti perché di quella componentistica non c’è più bisogno o perché le tecnologie che lì vengono prodotte saranno presto vietate dalle normative europee o schiacciate dalla concorrenza internazionale.

Era un frammento d’Italia della ricostruzione, frutto delle migliori menti. Il condominio Grande Gorraz in località Pila in Valle D’Aosta, disegnato dal grande urbanista Laurent Chappis, è stata l’occasione per uno degli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico più prestigiosi avvenuto nel nostro Nord Italia.

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