L'AMMINISTRATORE DELEGATO FS
Ammette i ritardi sul Pnrr e confessa: “Non l’avrei scritto così”. Le 4 frasi-chiave per capire a che punto siamo

Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato di Fs
Quattro frasi lapidarie pronunciate dall’amministratore delegato di Fs, Stefano Antonio Donnarumma, nel corso della convention sul piano strategico 2025-2029 delle Fs squarciano altri veli sullo stato effettivo del Pnrr. Eccole.
Prima frase. “Se avessi la bacchetta magica e potessi tornare indietro noi probabilmente scriveremmo un altro Pnrr, pensando ad altre attività più urgenti e più realizzabili”. Prima ammissione indiretta che le opere contenute nel Pnrr, o almeno alcune opere, non sono realizzabili.
Seconda frase. “Complessivamente ci sono stati assegnati 24,9 miliardi di Pnrr, fino a ottobre ne abbiamo spesi 11. Il residuo e’ di circa 14 miliardi. Spesso la realizzazione delle opere è molto complicata: è stata avviata una proposta di rimodulazione su progetti caratterizzati da imprevisti. Per il Terzo valico, lungo 50 km, siamo adesso all’ultimo chilometro. La difficoltà è su circa 600 metri dove c’è una vena di gas. Noi dobbiamo garantire la sicurezza delle persone che lavorano lì. Non ci sono ritardi dovuti da mancanza di volontà ma da una causa esogena. La soluzione la stiamo identificando, ci metteremo qualche mese in piu’ ma ultimeremo l’opera”. Appunto, ci metteremo qualche mese in più, escluso che l’opera – questa e anche altre – si possa completare entro giugno 2026.
Terza frase. Appurato che alcune opere non si riusciranno a completare entro giugno 2026, che si fa? Si prova a modificare ancora il piano, mettendo dentro opere realizzabili al posto di quelle non completabili? Certamente è una strada, ma Donnarumma per la prima volta ne indica, in modo volutamente confusa, un’altra. Sappiamo che, ai fini della rendicontazione, le opere Pnrr devono essere completate “funzionalmente”, cioè devono funzionare. Donnarumma si chiede – con un gioco di parole – se non possa essere “funzionale” (ai fini della rendicontazione e dell’incasso delle somme previste per l’investimento) realizzarlo “non funzionalmente”, ma “costruttivamente”. Cioè che si possa adottare un criterio – su cui effettivamente il governo italiano sta trattando con la commissione Ue – per pagare la rata anche per stralci costruttivi e non solo funzionali. L’esempio che si fa nella trattativa riguarda proprio la realizzazione di una galleria. Se ho realizzato un’opera come una galleria o un pezzo di galleria e mi manca qualcosa per completare l’opera, posso essere pagato per il pezzo che ho realizzato?
Quarta frase. L’ultima frase di Donnarumma considera l’evenienza più negativa: che non si riescano a completare alcune opere e che, per questo, la commissione Ue non ce le paghi. “Abbiamo solo 14 miliardi dal Pnrr su 100 miliardi totali e 84 da altre fonti finanziarie: il mancato apporto finanziario dal Pnrr difficilmente ci farà fallire”. Le Fs non escludono più neanche l’ipotesi estrema del mancato incasso. E minimizzano.