Casa, inaccessibile casa. Sarà interessante vedere, mercoledì prossimo, se e come la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, affronterà il tema dell’affordable housing nel suo discorso sullo stato dell’Unione, visto che l’emergenza abitativa in Europa è stata posta in cima alle priorità del programma di governo di Bruxelles. Così come, altrettanto interessante sarà vedere come, in Italia, verrà attuato il ‘grande piano casa’ dopo l’impegno enunciato dalla premier Giorgia Meloni al meeting di Cl a Rimini. In attesa di atti e passi concreti, rimane la fredda realtà dei numeri che conferma quanto sia scottante il tema dell’accessibilità della casa sia in Italia che in Europa. Gli ultimi dati arrivano da HousingAnywhere, la più grande piattaforma europea di affitti a medio termine, che ha publicato l’edizione Q2 2025 del Rent Gap Monitor, il report che misura la discrepanza tra i prezzi degli affitti richiesti sul mercato e le aspettative degli inquilini alla ricerca di un appartamento ammobiliato. In estrema sintesi, nel secondo trimestre del 2025, il divario resta particolarmente marcato nelle principali città italiane, con Roma in cima alla classifica nazionale, seguita da Bologna, Milano e Firenze.
Il Rent Gap Monitor confronta il prezzo medio degli appartamenti ammobiliati presenti sulla piattaforma con il budget massimo impostato dagli utenti durante la ricerca di un alloggio. Per l’edizione Q2 2025, HousingAnywhere ha analizzato 6,1 milioni di ricerche effettuate da oltre 389.200 utenti in 25 città europee, offrendo un quadro completo e aggiornato delle differenze tra domanda e offerta nei principali centri urbani europei.
Partiamo dall’Italia. Sul gradino più alto del podio c’è Roma. Come emerge dal report, nella capitale il divario assoluto tra affitto medio e budget massimo impostato dagli inquilini raggiunge 500 euro con un prezzo medio di un appartamento ammobiliato pari a 2.000 euro e un budget medio di 1.500 euro. Secondo l’International Rent Index Q2 2025 di HousingAnywhere,Roma si conferma, dunque, la città più cara per gli appartamenti in Italia, nonostante un calo del 4,8% rispetto all’anno precedente. Segue Bologna, con un divario di 400 euro; il costo medio di un appartamento arredato si attesta a 1.800 euro, a fronte di budget fissati dagli inquilini pari a 1.400 euro. Per quanto riguarda i monolocali, la città registra i prezzi più elevati d’Italia, con una media di 1.300 euro. Milano occupa il terzo posto con un gap di 385 euro, con affitti medi che si attestano a 1.800 euro e i budget degli inquilini a 1.415 euro; il prezzo per un monolocale raggiunge i 1.199 euro, collocando il capoluogo lombardo tra le città più care per chi cerca questo tipo di alloggio. Firenze presenta un divario di 305 euro, con affitti medi di 1.700 euro per gli appartamenti. Torino registra un gap più contenuto, pari a 185 euro, con affitti medi di 1.050 euro e budget degli inquilini a 865 euro rimanendo la città più economica tra le principali destinazioni italiane.
Queste differenze riflettono anche l’andamento dei budget dichiarati dagli inquilini: a Firenze si è registrato un calo del budget massimo del 22,5%, equivalente a 405 euro, mentre a Milano, Bologna e Roma i budget sono rimasti stabili rispetto al 2024. A Torino, il budget degli utenti è sceso di soli 10 euro, confermando una certa continuità nelle possibilità di spesa. Queste dinamiche mostrano come in Italia il mercato degli affitti ammobiliati resti ancora fuori portata per molti utenti, nonostante alcuni segnali di stabilizzazione.
”Il Rent Gap Monitor mostra chiaramente come la distanza tra i canoni richiesti e i budget degli inquilini resti elevata in molte città europee, in particolare in Italia. Sebbene a livello europeo l’Italia sia percepita come una destinazione economica per lavoro e studio, l’analisi mette in evidenza le difficoltà di accessibilità con cui si confrontano gli inquilini. In diverse città italiane, tra cui Roma, Bologna e Milano, la differenza tra i prezzi degli affitti e i budget degli inquilini è ben al di sopra della media europea”, commenta il ceo di HousingAnywhere, Antonio Intini.