IERI L'INCONTRO AL MIT CON GLI STAKEHOLDER

Ecco tutte le promesse, gli impegni e i “no” di Salvini sul CORRETTIVO: 30 giorni per completare il testo

“Soluzione politica” sull’equo compenso, bilanciamento dei due principi. Si cambia su Ppp, esecuzione del contratto, revisione prezzi, subappalto (poco), qualificazione delle stazioni appaltanti per la fase esecutiva (possibile rinvio). No alla riduzione della soglia per le procedure negoziate. Torna la programmazione di lungo periodo. Arrivano nuovi allegati

25 Set 2024 di Giorgio Santilli

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Ecco tutte le promesse, gli impegni e i “no” di Salvini sul CORRETTIVO: 30 giorni per completare il testo

 

Ancora trenta giorni di lavoro per avere il testo del correttivo al codice appalti: la linea del ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, che ha riunito ieri pomeriggio a Porta Pia gli stakeholder per tirare le somme dopo la consultazione che ha visto intervenire 73 soggetti con 630 proposte, resta quella di toccare il meno possibile il corpo degli articoli per concentrare gran parte delle novità nei vecchi allegati da modificare, nei nuovi allegati aggiuntivi e addirittura – dice una delle slide proiettate dal ministro – intervenendo sulla relazione illustrativa. Questo non vuol dire, però, che dove necessario si interverrà anche sull’articolato.

Il ministro e la sua capo ufficio legislativo, Elena Griglio, hanno dato qualche orientamento su come si stanno muovendo e hanno anche indicato quattro articoli particolarmente “gettonati” dalle proposte arrivate al Mit e su cui sarà inevitabile mettere mano: l’articolo 11 (con una linea guida ad hoc per aiutare le stazioni appaltanti a individuare il contratto prevalente), l’articolo 41 (contenuti dei livelli di progettazione con le nuove linee guida del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul PFTE e la richiesta a gran voce di ordini professionali e società di ingegneria di intervenire sul decreto parametri), l’articolo 60 sulla revisione prezzi (con i due allegati per i lavori e per i servizi/forniture in fase conclusiva ai tavoli tecnici), l’articolo 119 sul subappalto (con maggiori tutele per i subappaltatori anche in termine di revisione prezzi ma senza stravolgimenti che non sono resi possibili dalla commissione Ue).

Sull’equo compenso, il tema più caldo di tutti, Salvini e Griglio hanno detto di avere fatto notevoli avanzamenti e che un orientamento è maturato, senza dire di più se non che sarà “una decisione politica” con l’intento – qui è ancora una slide che parla – di “bilanciare” le due opposte istanze di un’applicazione integrale della legge 49 e di una sua non-applicazione.

L’approccio conservativo del ministero si è confermato su alcune questioni strategiche, come quella dell’attuazione del principio di concorrenza. Non se ne parla proprio – ha fatto capire Griglio – di abbassare la soglia entro la quale è possibile fare affidamenti a procedura negoziata. Né sembrano esserci spazi per una maggiore concorrenza nei settori speciali.

Cambiamenti certi, invece, nell’intero capitolo del partenariato pubblico-privato per cui – ha detto Griglio – c’è stata una forte sollecitazione a intervenire da parte della commissione Ue, anche nell’ambito del Pnrr. Possibili cambiamenti – in termini di alleggerimento o di rinvio – anche per la qualificazione della fase esecutiva delle stazioni appaltanti, mentre il presidente di Anac, Giuseppe Busìa, ha rilanciato il tema della qualificazione degli operatori economici (ma è possibile mettere le “pagelle” delle imprese nelle mani di stazioni appaltanti non qualificate per la parte di esecuzione del contratto?).

Proprio sulla fase dell’esecuzione potrebbero venire i cambiamenti più rilevanti. Certamente sarà definito al meglio il meccanismo di attuazione della revisione prezzi, con la promessa di approdare a quello che una slide definisce “tempo zero di calcolo della revisione prezzi” e con la scelta dei Tol per i lavori e di 500 Cpv per servizi e forniture) ma resta ancora da capire se la soglia del 5% sia una mera soglia di attivazione del meccanismo o se sia proprio esclusa dalla revisione. Un altro aspetto su cui il ministero sembra puntare è quello degli incentivi agli appaltatori – in termini di premialità e di penalità – per il rispetto dei tempi e dei costi pattuiti.  Più vago è ancora il principio della collaborazione fra tutti i soggetti della filiera.

Un aspetto importante, oggetto di una delle prime slide, è quello della programmazione. Salvini era stato pesantemente criticato per l’eliminazione dal codice della previsione di un Piano generale dei trasporti. Ieri il ministro ha invece sottolineato la necessità per i lavori di una “programmazione di medio e lungo periodo delle opere pubbliche anche per recuperare i ritardi e i divari infrastrutturali del Paese”. Più criptica l’intenzione sul fronte di forniture e servizi per cui si deve andare verso “un approccio differenziato alla regolazione dei contratti lato servizi e forniture capace di valorizzarne le specificità e di orientare le amministrazioni verso scelte orientate alla qualità, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica”.

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