LA RELAZIONE ANNUALE
Zaccheo: Autorità dei trasporti più forte, dialogo con il Mit sulle RIFORME
Ringraziamenti al Parlamento per il rafforzamento del ruolo di regolazione dell’Art, dopo il disegno di legge sulle autostrade “collaborazione istituzionale con il Mit anche sulla riforma dei porti per cui siamo pronti a un dialogo preventivo”. Valutazione positiva della privatizzazione ferroviaria “se toccherà i servizi e non la rete”, stop all’in house autostradale se non avverrà alle regole dell’Autorità. Roma doveva avere più coraggio sui taxi. “Bene l’impatto del Pnrr sui trasporti”. Rfi “ha margini per migliorare l’efficienza”.

Il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo
Un bilancio fortemente positivo per l’impatto che il Pnrr sta avendo sul sistema dei trasporti, soddisfazione per il rafforzamento del ruolo di regolazione dell’Autorità, posizione critica su Rfi “che ha ampi spazi per migliorare la propria efficienza pur in condizioni a volte difficili”, aspettative positive per l’ipotesi di privatizzazione dei servizi ferroviari “a condizione che la rete resti unica, nazionale e pubblica”, sottolineatura dei passi avanti della regolazione nel settore aeroportuale dopo l’ingresso di Aeroporti di Roma nella sfera dell’Autorità e nel settore autostradale dopo la battaglia vinta a luglio sul disegno di legge sulla concorrenza. Sono alcuni dei punti affermati ieri dal presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Nicola Zaccheo nella presentazione al Senato della Relazione annuale al Parlamento e nella conferenza stampa che l’ha preceduta. Sulle concessionarie autostradali Zaccheo annuncia un monitoraggio per verificare i reali fabbisogni di investimento e spiega la novità che “l’Autorità fermerà gli investimenti in house se non avverranno secondo le regole che abbiamo dato”. Sui taxi prende a esempio Roma Capitale: “Abbiamo dato parere favorevole al bando del comune per il rilascio di mille licenze, ma avremmo ritenuto opportuno che se ne rilasciassero duemila”.
La rivendicazione della propria indipendenza e del proprio ruolo, anzitutto. Un passaggio tipico di questi appuntamenti ma che quest’anno sembra avere un tono diverso: meno appello, più consapevolezza e sicurezza del proprio ruolo in una fase ad alto contenuto di riforme e di investimenti trainati dall’Europa. “Ringrazio questo Parlamento e il Governo – ha detto Zaccheo – per la definizione degli strumenti che hanno consentito un rafforzamento dell’Autorità che ci permetterà di meglio affrontare le difficoltà insite nell’espletamento delle nostre funzioni istituzionali, difficoltà comunque proprie delle Autorità amministrative indipendenti, chiamate a disciplinare settori complessi, caratterizzati dalla
presenza di radicati interessi economici preesistenti. Le sfide quotidiane che i mercati ci presentano e le evoluzioni, di sempre più complessa predicibilità, dei sistemi economici internazionali attuali richiedono, mai come in questo momento, la necessità della massima e piena collaborazione istituzionale tra le varie declinazioni dello Stato, considerati anche gli ingenti investimenti che stanno interessando, in particolare, il mondo delle infrastrutture e dei trasporti. Il ruolo del regolatore – ha concluso Zaccheo – assume una importante rilevanza anche in queste dinamiche evolutive e l’Autorità di regolazione dei trasporti ben assolve questo compito, rappresentando un solido punto di riferimento in ambito europeo e non solo”.
Parole che vanno lette alla luce dei tentativi dei mesi scorsi, falliti, di ridimensionare il ruolo dell’Autorità, come successo con il disegno di legge sulla concorrenza e con la riforma del settore autostradale, dove il disegno del Mit di dar vita a una nuova regolazione in capo al ministero è sostanzialmente abortito e la posizione dell’Autorità – grazie anche alla dialettica con Bruxelles e alla necessità di attuare le milestones del Pnrr – è uscita rafforzata. Come sempre diplomatico, ma chiaro, Zaccheo auspica ora che “la collaborazione istituzionale con il Mit che ha prevalso in quella occasione diventi un modello da replicare anche nei prossimi appuntamenti, a partire dalla riforma dei porti per cui ci dichiariamo subito a disposizione per un confronto preventivo”. Sul punto Zaccheo sembra avere idee già abbastanza chiare: “Vedrei con favore un ente pubblico economico che diventasse concedente unico per tutte le Autorità locali”.