patente a punti

Resta la scadenza del 1° ottobre ma ci sarà più tempo per la DOMANDA

Dopo le fibrillazioni all’interno della maggioranza, rientra definitivamente l’ipotesi di una proroga. Gli emendamenti di Fdi, Lega e Fi, che proponevano un rinvio dell’entrata in vigore della nuova patente al primo gennaio 2025, sono stati ritirati. Resta da chiarire come il decreto attuativo formulerà il concetto di “tempi tecnici” per l’entrata a regime della patente, di cui parla il ministero del Lavoro

18 Set 2024 di Maria Cristina Carlini

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Rientra la maretta sul termine dell’entrata in vigore della nuova patente a crediti, cioè quella del primo ottobre. Dopo il caso politico che si era aperto, lunedì, con il ministero del Lavoro che blindava, da una parte, la scadenza smentendo ipotesi di proroghe e rinvii, e, dall’altra, con la maggioranza che presentava tre emendamenti identici al Dl Omnibus in cui si proponeva una proroga di  tre mesi al primo gennaio prossimo, la vicenda torna a ricomporsi con la decisione dei tre firmatari Etelwardo Sigismondi (Fdi), Giorgio Bergesio (Lega) e Dario Damiani (Fi) di ritirare gli emendamenti.

Già in mattinata, erano arrivati chiari segnali dal presidente dei senatori forzisti, Maurizio Gasparri. “Ho avuto modo di confrontarmi con il ministro del Lavoro, Calderone, che mi ha garantito che gli uffici sono in grado di emanare i provvedimenti tecnici per l’entrata in vigore della cosiddetta ‘patente a crediti’, entro le date previste. Pertanto, queste misure potranno essere applicate a partire dal 1º ottobre, con la ragionevolezza necessaria, e con un positivo e attento confronto con le imprese e con il mondo sindacale”.

Per Gasparri, dunque, non è necessaria proroga alcuna né sono “necessari emendamenti, differimenti, ma soltanto uno spirito costruttivo per attuare con ragionevolezza le nuove norme già a partire dal 1 ottobre di quest’anno”. E su questo il ministro Calderone, “ha confermato la sua disponibilità al confronto con le imprese e le forze sociali, con l’obiettivo, da tutti condiviso e più volte richiamato anche dal Presidente della Repubblica, di scongiurare incidenti o tragedie nei cantieri e in ogni luogo di lavoro”.

Si parte il primo ottobre, dunque. E,  come ha assicurato il ministero del Lavoro, ci saranno i “tempi tecnici per consentire l’entrata a regime”. Si tratta di capire quale sarà la formulazione in tal senso del testo del decreto attuativo che dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (almeno un giorno prima della sua entrata in vigore, ha indicato il Consiglio di Stato nel parere reso il 29 agosto scorso). Nel testo dovrebbe essere introdotta una clausola che prevede un maggior lasso di tempo (un mese o due) per le imprese per prepararsi.

Davanti alla prospettiva di una proroga, sul fronte sindacale è scattata vera e propria sollevazione. “Abbiamo più volte evidenziato tanto le ombre che le luci presenti nel decreto attuativo della Patente a crediti, ma un rinvio sarebbe inappropriato anche e soprattutto per il messaggio che si darebbe al Paese, ai lavoratori e alle imprese. Prima parte la patente prima si potrà migliorarne portata e capacità. Tutti gli emendamenti che chiedono un rinvio sono sbagliati e chiediamo siano ritirati”, ha detto Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil. A tuonare anche i segretari generali di Cgil e Cisl. “Un grave errore”, ha dichiarato Maurizio Landini. “E’ una vergogna che in Parlamento alcune forze politiche di maggioranza e opposizione vogliano affossare l’entrata in vigore della patente a crediti”, ha denunciato Sbarra.

Un no netto alla proroga è arrivato anche dall’Ance. “La previsione di una proroga dell’entrata in vigore della patente a crediti non è necessaria ma servono procedure snelle per consentire alle imprese di adempiere rapidamente alle misure adottate dal Governo”, ha commentato la presidente Federica Brancaccio. “La tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori è un obiettivo primario per Ance, per questo riteniamo da sempre fondamentale che si arrivi a una vera qualificazione del settore e la patente a crediti è un passo in questa direzione”.

Nessuna reazione ancora dalle tre organizzazioni delle imprese artigiane, Cna, Confartigianato e Casartigiani che avevano presentato alle forze parlamentare il testo di un emendamento che proponeva proroga addirittura di sei mesi, dal primo ottobre al primo aprile 2025.

 

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