La sfida urbana dell’Africa

L’eccezionale crescita demografica dell’Africa sta determinando una ancor più eccezionale crescita delle città africane che nei prossimi venti anni aumenteranno di 500 milioni di abitanti, è in gioco il cambiamento del modello di sviluppo del continente.

Abbiamo visto in un precedente intervento che nei prossimi dieci anni (2024-2034) la popolazione africana crescerà di 360 milioni di abitanti e che nei successivi dieci, dal 2034 al 2044, crescerà di altri 340 milioni.  Questa crescita è però diversa da quella del passato, non solo per i numeri ma per l’impatto che si sta registrando sulle città africane e in particolare sulle grandi città africane. L’Africa si sta urbanizzando (e infrastrutturando). Ancora all’inizio degli anni 2000 la popolazione urbanizzata in Africa era il 34,4% della popolazione, nel 2020 è il 42,6% e nel 2035 avverrà il sorpasso.

11 Set 2024 di Lorenzo Bellicini

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La sfida urbana dell’Africa

Negli anni successivi tuta la crescita demografica del continente sarà legata alla crescita demografica delle città. Dal 2045 la popolazione rurale comincerà a diminuire.

 

Grafico 1. Crescita della popolazione urbana e rurale in Africa: 1950-2050

 

Fonte: Elaborazione CRESME  United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2024). Data Portal, custom data acquired via website. United Nations: New York. Available from https://population.un.org/DataPortal/

 

Si tratta di un fattore di grande rilievo e non è un caso che sia recente oggetto di attenzione da parte di diversi studiosi e istituzioni, basterà citare qui in primo luogo l’ONU, con i suoi rapporti e dati sull’urbanizzazione nel mondo[1], l’ West African Studies dell’OECD, che ha presentato una importante analisi dal titolo Africa’s Urbanisation  Dynamics 2022: The Economic Power of Africa’s Cities[2],  e  più recentemente ancora l’Economist con il rapporto African cities 2025, Rapid urbanisation and economic expansion[3] . Molto utili sono anche i dati e le analisi forniti da Africanpolis.Org, una organizzazione che si occupa di studiare l’urbanizzazione e le città in Africa i cui dati si basano “su un ampio inventario di censimenti demografici e abitativi, registri elettorali e altre fonti ufficiali sulla popolazione”[4].

In sostanza queste analisi ci dimostrano come ci si trovi di fronte al fatto che la crescita dell’Africa, a differenza del passato, diventerà sempre più la crescita delle sue città. E che sulle città si giocheranno nuove sfide. Peraltro le analisi di Africanpolis sembrano affermare addirittura una dinamica più sostenuta di quella delle Nazioni Unite. All’inizio del XXI° secolo la popolazione urbanizzata era già di circa 286 milioni di abitanti, contro i 200 milioni del 1990 e i 128 del 1980; le stime di Africanpolis per il 2020 parlano di circa710 milioni persone urbanizzate: 423 milioni di persone in più in venti anni; le stime dell’ONU, come abbiamo visto, sono più basse: circa 590 milioni di persone urbanizzate al 2020, 300 milioni in più del 2000. Sempre numeri eccezionali ma i dati di Africanpolis sembrerebbero dirci che l’urbanizzazione corre più velocemente.  Siamo comunque di fronte a una dinamica già in atto, che continuerà ad accelerare: la previsione mediana dell’ONU disegna dal 2020 al 2040 una ulteriore crescita di 537 milioni di abitanti per le città africane, a fronte di una crescita totale della popolazione di 716 milioni di unità: il 75% della crescita demografica dell’Africa sarà nelle sue città.

 

Crescita della popolazione urbana in Africa: 1950-2050

Fonte: Elaborazione CRESME su dati Africanpolis e ONU

Il sistema urbano africano è un sistema assai complesso: uno studio dell’OCDE del 2023 stima che nel 2022 si possono censire, con diverse dimensioni, 7.660 città, sapendo che nel 1990 erano 3.300.[5] L’anno prima sempre l’OCDE, questa volta in collaborazione con l’African Development Bank Group (AfDB), ha realizzato il già citato studio Africa’s Urbanisation  Dynamics 2022: The Economic Power of Africa’s Cities [6] che segna l’avvio di una nuova fase nell’analisi del fenomeno. Infatti come si scrive nello stesso rapporto: “il dibattito politico sull’urbanizzazione in Africa ha sofferto a lungo di una scarsità di prove solide. Questo rapporto fornisce una nuova prospettiva sull’economia delle città africane, basata sull’analisi più completa dei dati sulle città africane fino ad oggi. Utilizza le informazioni di oltre 4 milioni di individui e aziende in 2 600 città in 34 paesi africani per descrivere le prestazioni economiche e le condizioni sociali in città di diverse dimensioni in tutto il continente”. Secondo i risultati dello studio il processo di concentrazione urbana sta disegnando un nuovo scenario nel modello di sviluppo del continente africano. La ricerca ci dice  le città africane superano il resto dei loro paesi in quasi tutte le performance degli indicatori utilizzati nell’analisi : sono “ attraenti per le opportunità di lavoro che offrono”; “i salari orari nelle grandi città sono più del doppio rispetto alle zone rurali”; “la percentuale di adulti senza lavoro è leggermente inferiore nelle città rispetto alle aree rurali e la sottoccupazione è meno diffusa”; “i lavoratori urbani lavorano il 30% in più di ore settimanali rispetto ai lavoratori rurali”; “le opportunità di istruzione, allo stesso modo, sono migliori nelle città che nelle aree rurali”. (“A seconda delle dimensioni della città, i giovani abitanti delle città ricevono in media tra i 2,5 e i 4 anni di istruzione in più rispetto ai giovani residenti nelle zone rurali); “l’aumento dei livelli di istruzione dovuto all’urbanizzazione crea la base di capitale umano per consentire la transizione verso un’economia qualificata”: “la quota di posti di lavoro qualificati nelle città è circa 2,5 volte superiore a quella delle aree rurali”; “le città facilitano la fornitura di infrastrutture e di servizi pubblici e privati”, “l’80% delle famiglie delle grandi città è allacciato alla rete elettrica, mentre solo il 20% delle famiglie delle zone rurali ha accesso all’elettricità”; “circa la metà di tutte le famiglie urbane detiene il titolo della propria casa, ma solo il 20% delle famiglie rurali lo ha”; “allo stesso modo, la percentuale di individui che vivono in una famiglia con un conto bancario è superiore al 50% nelle grandi città e quasi al 40% nelle piccole città e inferiore al 20% nelle aree rurali”.

Oltre a offrire migliori opportunità economiche e standard di vita più elevati “le città sono incubatori di cambiamenti sociali e culturali”: facilitano la transizione demografica, “perché i tassi di fertilità sono più bassi di oltre un terzo nelle grandi città rispetto alle aree rurali” e gli “indici di dipendenza diventano più favorevoli”. Inoltre si segnala che “le città più grandi ottengono risultati migliori rispetto alle piccole città, mentre le piccole città sono molto più avanti delle aree rurali… anche le piccole città offrono molti dei benefici dell’urbanizzazione, che vanno da una migliore fornitura di servizi e infrastrutture a economie più avanzate”. Ma soprattutto già oggi “un terzo della crescita del PIL pro capite dell’Africa è dovuto all’urbanizzazione: le città generano economie di agglomerazione che aumentano la produttività delle imprese urbane e dei lavoratori. Man mano che le città crescono in termini di popolazione, le economie di agglomerazione che generano aumentano, il che a sua volta porta alla crescita del PIL. “Sulla base delle stime delle economie di agglomerazione in Africa e dei recenti tassi di crescita della popolazione delle città, è possibile approssimare l’effetto che l’urbanizzazione ha sulla crescita del PIL. Una stima prudente suggerisce che solo la crescita della popolazione urbana contribuisce per 0,33 punti percentuali alla crescita media annua del PIL pro capite in Africa. Ciò equivale a circa il 29% della crescita media annua del PIL pro capite in tutta l’Africa tra il 2001 e il 2020.

 

Figura 1 Principali agglomerati urbani in Africa


Fonte OECD/UN ECA/AfDB (2022), Africa’s Urbanisation Dynamics 2022: The Economic Power of Africa’s Cities,

 

Gli agglomerati urbani stanno già riunendo decine di milioni di abitanti in aree a rapida crescita. Da questo scenario emergono importanti polarità.  Lo studio individua 31 agglomerati urbani compatti con oltre 2,5 milioni abitanti interrelati tra loro entro i 100 chilometri di strade e 6 agglomerati estesi con oltre 10 milioni di abitanti, interrelati tra loro entro 250 chilometri di strade.  Il maggiore sistema insediativo Africano, e il più noto,  si trova in Egitto nel delta del Nilo che oltre al Cairo comprende 6 città con oltre 1 milione di abitanti: si tratta nell’insieme di “82 milioni di residenti urbani”, oltre l’80% della popolazione egiziana. Il secondo agglomerato di città compatte è transfrontaliero e comprende città della Nigeria e del Benin, in particolare Lagos, Ibadan e Cotonou. Quest’area ospita 33 milioni di residenti urbani, anche se non ha altre città con più di 1 milione di abitanti oltre alle tre citate. Questo sistema insediativo “compatto” si inserisce in un importante “agglomerato esteso” che si estende da Kumasi (Ghana) a ovest sino  a Kano (Nigeria) a nord e Port Harcourt (Nigeria) a est, con una popolazione urbana di oltre 80 milioni di abitanti e 15 città con più di 1 milione di abitanti. Secondo l’Economist il cluster dell’Africa occidentale – il tratto costiero che inizia ad Abidjan in Costa d’Avorio e si estende per circa 600 km verso est fino a Lagos in Nigeria – potrebbe diventare uno dei più grandi corridoi urbani del mondo entro il 2035. Si prevede che il cluster dell’Africa occidentale avrà più di 50 milioni di persone che vivono all’interno di paesi e città ben collegate e altri 35-40 milioni che risiedono entro 250 km su strada.

La terza agglomerazione compatta è costituita da un altro gruppo di città nigeriane intorno a Onitsha, Uyo e Port Harcourt, che con 23 milioni di abitanti urbani è la terza “città compatta” dell’Africa. Altri notevoli agglomerati urbani compatti si trovano intorno a Johannesburg, Kisumu, Addis Abeba e Kinshasa, aree che hanno tutte almeno 9 milioni di residenti urbani ognuna. Un altro importante agglomerato di città, il cluster Nairobi Kisumu-Kampala, si trova nell’Africa orientale. Ha 36 milioni di residenti urbani e sei città con più di 1 milione di abitanti. Di peso inferiore sono i tre cluster più grandi del Sudafrica con al centro la Greater Johannesburg, Il Marocco con l’agglomerato che la centro Casablanca e l’Algeria con al centro Algeri. Le previsioni disegnano queste principali agglomerati urbani come le aree dove si gioca la vera sfida della crescita economica dell’Africa.    Naturalmente se  le città africane si presentano come epicentri delle attività economica non si possono tralasciare gli importanti fattori di rischio che le caratterizzano: “il sovraffollamento, gli insediamenti informali, l’elevata disoccupazione, i servizi pubblici scadenti, i servizi di pubblica utilità e l’esposizione agli impatti del cambiamento climatico sono solo alcune delle principali sfide che gli urbanisti devono affrontare e superare se vogliono sfruttare appieno i benefici economici dell’evoluzione del paesaggio urbano. Le città africane dovranno affrontare sfide complesse che includono l’accoglienza di un numero maggiore di abitanti, la fornitura di posti di lavoro, alloggi e servizi sociali migliori per le masse e il miglioramento delle infrastrutture di trasporto e dei servizi pubblici”.

Se è vero che l’Africa sta attraversando una transizione urbana senza precedenti è altrettanto vero che questa avviene anche attraverso forme “più diffuse di insediamento”. Lo studio dell’OCDE del 2023 [7] mette infatti in evidenza le profonde e diverse caratteristiche del processo di inurbamento e i rischi di sprawl che l’Africa sta vivendo e sottolinea l’importanza di “forme urbane compatte”, in grado di favorire una maggiore sostenibilità, resilienza e vivibilità nei prossimi decenni rispetto alle forme di insediamento diffuso. Lo studio ha analizzato la “compattezza” di 5.625 agglomerati urbani e i caratteri della forma urbana che li caratterizza (Figura 2). La conclusione è che anche se in Africa “l’urbanizzazione è spesso non pianificata e non coordinata, è emersa una tendenza promettente: le città molto grandi (con oltre 4 milioni di abitanti) sono più compatte, scontando l’effetto demografico, in media, rispetto alle città più grandi (da 1 milione a 4 milioni di abitanti) e alle città intermedie (da 50 000 a 1 milione di abitanti). Inoltre, gli agglomerati meno compatti tendono ad avere edifici più piccoli, skyline piatti e bassi, centri meno completi (che riflettono un uso meno ottimale dello spazio) e modelli policentrici (cioè più centri, piuttosto che un’unica città monocentrica)”. Lo studio analizza le conseguenze della dispersione urbana in termini di sostenibilità e vivibilità. Gli svantaggi delle forme più diffuse, “includono una maggiore domanda di energia, una minore accessibilità ai servizi e alle opportunità, paesaggi urbani meno percorribili a piedi e una maggiore dipendenza dall’auto, oltre a un maggiore inquinamento atmosferico esterno” e rendono più difficile la resilienza rispetto ai cambiamenti climatici.

 

Figura 2 Sprawl urbano in Africa nelle 5625 agglomerazioni urbane

Fonte: [1] B.Anderson, R.Prieto-Curiel, J. Patiño,  “City Shapes And Climate  Change In Africa”, West African Papers, No. 40, OECD Publishing, 2023 Paris

Le città africane sono le città in più rapida crescita al mondo; sono quelle con la popolazione più giovane e stanno cambiando velocemente, specialmente nelle aree più compatte e più dense. Il loro impatto sul panorama economico, sociale e politico dell’Africa nei prossimi decenni sarà profondo. L’urbanizzazione, quindi, presenta, secondo questi studi, “immense opportunità” per accelerare i progressi verso le agende di sviluppo 2030 e 2063 e soprattutto per promuovere l’integrazione continentale nel nuovo contesto dell’Area continentale di libero scambio africana (AfCFTA) avviata nel 2021[8]. Certo, come ci viene detto, questa fase “comporta anche sfide molto importanti nella pianificazione, gestione e finanziamento della crescita urbana, sia a livello locale che nazionale”. E non si tratta solo  delle criticità a cui abbiamo già fatto riferimento, ma anche del fatto che in molti luoghi dell’Africa e della politica internazionale, è prevalsa nel passato “una percezione negativa delle esternalità dell’urbanizzazione e del suo impatto sullo sviluppo”, e questo ha rallentato “i processi politici per rendere l’urbanizzazione una parte centrale delle strategie di sviluppo dell’Africa”. Le dinamiche in atto stanno cambiando lo scenario.

E certo la crescita delle città africane ha un impatto molto rilevante sul mondo delle costruzioni: alcune analisi scientifiche sui rischi di catastrofe che potrebbero evolversi nei prossimi anni in Africa , tra i quali quelli dovuti ai terremoti, ha stimato che in trenta anni, dal 2020 al 2050, il numero totale di edifici raddoppierà in molte regioni africane  (in particolare nell’Africa centrale, orientale e occidentale) e che il numero di edifici urbani triplicherà quasi in alcune regioni (ad esempio, Africa centrale e orientale).  Lo studio, per le sue finalità, sottolinea, che “con quel numero di edifici ancora da costruire nei prossimi anni, c’è un’enorme opportunità di ridurre il rischio di catastrofe futura attraverso una progettazione e una pianificazione informate sul rischio in Africa[9], ma appare chiaro che siamo di fronte a una nuova fase del modello di sviluppo del continente Africano con un ruolo determinate per il mondo delle costruzioni.

 

 

 

 

[1] United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2018). World Urbanization Prospects: The 2018 Revision

[2] OECD/UN ECA/AfDB (2022), Africa’s Urbanisation Dynamics 2022: The Economic Power of Africa’s Cities, West African Studies, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/3834ed5b-en

[3] The Economist Intelligence Unit, African cities 2035. Rapid urbanisation and economic expansion, 2024

[4] I dati, aggiornati al 2024, sono prodotti dal Sahel and West Africa Club (SWAC) in collaborazione con e-Geopolis.org.

 

[5] B.Anderson, R.Prieto-Curiel, J. Patiño,  “City Shapes And Climate  Change In Africa”, West African Papers, No. 40, OECD Publishing, 2023 Paris

[6] OECD/UN ECA/AfDB (2022), Africa’s Urbanisation Dynamics 2022: The Economic Power of Africa’s Cities, West African Studies, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/3834ed5b-en

 

[7] B.Anderson, R.Prieto-Curiel, J. Patiño,  “City Shapes And Climate  Change In Africa”, West African Papers, No. 40, OECD Publishing, 2023 Paris

[8] United Nations. Economic Commission for Africa,  Cities: Gateways For Africa’s  Regional Economic  Integration,  Addis Ababa, Ethiopia, 2

[9]N. Paul ,V. Silva, D. Amo-Oduro , Development of a uniform exposure model for the African continent for use in disaster risk assessment , in International Journal of Disaster Risk Reduction, Volume 71 , March 2022,

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