IL DECRETO FITTO AL SENATO

Riforma fondi coesione, scontro sugli emendamenti delle REGIONI

L’esame del Dl coesione entra nel vivo, ma tengono banco ancora le tensioni fra ministro Fitto e Regioni. Campania pronta al ricorso alla Consulta per il taglio di 3,9 miliardi al fondo di perequazione infrastrutturale.

20 Mag 2024

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Il decreto legge coesione entra nel vivo dell’esame al Senato, ma a tenere banco sono ancora i rapporti difficili fra il ministro della Ue, del Pnrr e del Sud, Raffaele Fitto, e le Regioni.

Si tratta sul Fondo sviluppo coesione

Il parere positivo della conferenza unificata, espresso giovedì scorso, è stato condizionato dalle Regioni all’accoglimento degli altri emendamenti prioritari che i Governatori avevano presentato fin dal 30 maggio. Successivamente la Conferenza delle Regioni aveva chiesto una pausa per arrivare a una posizione comune sull’atteggiamento da tenere verso il decreto. Ora si apre un margine per trattare almeno su alcune delle proposte, in particolare sull’articolo 10 che dispone le nuove regole per l’utilizzazione delle risorse del Fsc, il Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Gli emendamenti sulle zone logistiche semplificate

Fitto ha accolto soltanto quelli all’articolo 13 sulle Zone logistiche semplificate, rigettando tutti gli altri. Sull’articolo 13 l’obiettivo del ministro, condiviso dalle regioni del centro-nord, è l’estensione di alcuni benefici attribuiti alla Zes unica del Mezzogiorno anche alle Zls localizzate nelle “zone più sviluppate” e ora – con la richiesta delle Regioni – delle zone “in transizione”. In particolare si punta alla copertura del credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali che saranno fatti dalle imprese insediate nell Zls.

Campania alla Consulta sulla perequazione infrastrutturale

Partita chiusa, almeno in apparenza, invece, sull’articolo 11 che riguarda il fondo di perequazione infrastrutturale su cui la Campania aveva condotto una battaglia, fieramente ostile al taglio del fondo da 4,6 miliardi a 700 milioni. Su questo la Campania ha deciso di andare allo scontro annunciando il ricorso alla Corte costituzionale e rigettando la posizione di mediazione della conferenza.

 

G.Sa.

Mauro Giansante

Giornalista classe 1996, scrivo soprattutto di temi energetici e ambientali. Il 2030 è oggi, il 2050 domani. Sono dottore in Scienze Politiche a Roma Tre, dove ho discusso una tesi triennale sul MSI negli anni Cinquanta-Sessanta e una tesi magistrale sul land grabbing cinese in Etiopia e Mozambico. Seguo il calcio, le mie prime e più grandi passioni: la Roma, i Beatles e Marco Pantani.

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