L'AUDIZIONE IN PARLAMENTO

Fitto apre a una NUOVA revisione del Pnrr: “Valuteremo, serve confronto con la Ue”

Di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministro per l’Europa ammette per la prima volta la possibilità di un’ulteriore riscrittura o modifica del Piano per affrontare le eventuali difficoltà di attuazione o per fronteggiare nuovi squilibri geopolitici internazionali. “Non so se ho svelato un mistero”, commenta. Aggiornato ulteriormente il dato della spesa: nel mese di luglio passato dai 51,3 miliardi indicati nella Relazione al Parlamento ai 52,2 miliardi annunciati ieri. Le opposizioni all’attacco: mancano interventi adeguati per correggere la rotta e affrontare le difficoltà, pressing sulle infrastrutture (spesi dal Mit solo 8 miliardi, il 22% delle risorse disponibili). Paita attacca Fs e Rete ferroviaria italiana.

31 Lug 2024 di Giorgio Santilli

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Per la prima volta Raffaele Fitto dice che una nuova revisione del Pnrr è possibile, anzi è nell’ordine delle cose. Il ministro per l’Europa è intervenuto ieri in audizione alle commissioni Bilancio e Politiche UE di Camera e Senato, dove si discute la quinta relazione sullo stato d’attuazione del Pnrr. A un certo punto, pressato dalle opposizioni che chiedevano quali misura il governo ha in programma di prendere per accelerare la spesa prima che sia troppo tardi, Fitto ha introdotto un tema che nessuno aveva posto sul tavolo. “Non so se svelo un mistero – ha detto – ma forse ci sarà l’esigenza di valutare qualche altra, ulteriore revisione. Sarà oggetto di un confronto con la Ue”.

Il ministro ha aggiunto che questo potrebbe capitare per un nuovo cambiamento di scenario geopolitico, come avvenne con la guerra in Ucraina, ma non ha escluso che questa potrebbe essere anche la soluzione per risolvere le difficoltà nell’attuazione del Pnrr.

Oltre questo non ha detto Fitto, ma qualora alcuni dei progetti contenuti nel Pnrr attuale dovessero rivelarsi inattuabili o in ritardo irrecuperabile, la revisione sarebbe l’unica strada, tanto più se si confermate che il termine del 30 giugno 2026 non si sposta.

Fitto ha anche dato un nuovo numero sulla spesa effettiva del Pnrr, aggiornato al 20 luglio: 52.2 miliardi contro i 51,3 miliardi del 30 giugno. Un dato, quindi, perfettamente in linea con i 9 miliardi di spesa del primo semestre 2024. L’unica novità che potrebbe segnare una vera accelerazione è l’aggiornamento straordinario dei dati di Regis, un termine che per le amministrazioni titolari dei progetti Pnrr scadeva il 23 luglio. Nei giorni prossimi sapremo se il recupero di rendicontazioni rimaste ferme nei mesi scorsi faccia fare o meno un salto al valore della spesa.

Nell’audizione si è molto parlato dei ritardi degli interventi infrastrutturali: il ministero delle Infrastrutture ha speso a oggi solo 8 miliardi, il 22% delle risorse di competenza, nonostante partisse avvantaggiato con i “progetti in essere” che avrebbero dovuto garantire di spendere subito, essendo già in cantiere.  Raffaella Paita (Italia dei valori) nel lamentare proprio i ritardi delle grandi opere, Terzo valico in testa. ha chiamato in causa le responsabilità di Fs e di Rete ferroviaria italiana.

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