CONCESSIONI, COMMISSARI, PIANO MATTEI E CCS

Programmazione decennale? Il Dl infrastrutture mette toppe e punta su fondi a PIOGGIA

Un decreto omnibus, uno dei tanti, quello 89 perché raggruppa tanti settori

29 luglio

29 Lug 2024 di Mauro Giansante

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Programmazione decennale? Il Dl infrastrutture mette toppe e punta su fondi a PIOGGIA

Matteo Salvini

Battute finali per il decreto Infrastrutture alla Camera. Dopo aver posto il voto di fiducia, oggi proseguirà la discussione con le dichiarazioni di voto pronte a partire dalle 13.20 e l’inizio della chiama alle 15. Seguirà quindi l’esame degli ordini del giorno e il voto finale sul provvedimento. Il testo poi passerà in Senato prima di essere convertito in legge, la scadenza è il 28 agosto.

Un decreto omnibus, uno dei tanti, quello 89 perché raggruppa tanti settori, tante opere ma non si ferma solo all’ambito infrastrutturale. Sono presenti infatti articoli anche sui commissari straordinari, sul comitato per la cattura e lo stoccaggio di carbonio, sullo sport, sul Piano Mattei.

Da un lato, nei giorni scorsi dell’approvazione degli ultimi emendamenti riformulati, l’opposizione (Pd, M5s e Avs) aveva protestato per l’esclusione di nuovi fondi per certe opere (la linea Tirrenica), per la poca incisività delle norme sul settore infrastrutturale e sui trasporti, per l’interventismo leghista sul ponte sullo Stretto. Dall’altro uno degli effetti visibili del decreto, che fa felici i diretti destinatari, è quello della predisposizione di nuove, tante, risorse per singole opere. Stradali, idriche, di bonifica ma anche per università e fondazioni teatrali. La visione che ne emerge non è certo a lunga gittata ma punta a soddisfare rifinanziamenti immediati e puntuali, unitamente ad aggiustamenti di norme e incarichi a commissari.

Le mance per i teatri

Articolo 4: per l’operatività dell’Autorità per la Laguna di Venezia arrivano 40mila euro per otto contratti da un anno; per la Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari vengono stanziati 750mila euro per il 2024 e per la Fondazione Teatri di Piacenza ne arrivano 500mila (2024).

Articolo 5: 7 milioni per il 2024 per la Scala di Milano per la “realizzazione del polo di alta formazione coreutica della fondazione « Accademia d’arti e mestieri dello spettacolo”.

Rimanendo in ambito culturale, all’articolo 9 vengono previsti 120 milioni di euro per la Regione Liguria e il completamento della Scuola Politencica – Polo Universitario di ingegneria del Parco scientifico tecnologico di Genova Erzelli: 25 milioni di euro per il 2025; 30mln per il 2026; 25mln per il 2027; 20mln per 2028 e 2029. Infine, al Comune di Parma arrivano 2 milioni per ogni anno dal 2024 al 2026.

Le mance per le opere stradali

Venendo alle opere stradali, il collegamento Cisterna-Valmontone beneficierà di 155 milioni per l’anno 2024; 20mln per ogni anno dal 2025 al 2031; 22mln per il 2032 e 38mln per 2033 e 2034. Un totale di 428 milioni grazie anche alla riduzione dei fondi destinati alla Roma-Latina.

Per la statale Sassari-Olbia, invece, oltre all’estensione del termine lavori al 31 dicembre 2025 arrivano 20 milioni per il 2024. Per l’opera Regione Liguria-Begato, invece, vengono stanziati 2 milioni di euro per il 2024

Le mance per le bonifiche e le opere idriche

Infine, chiudiamo con le “mance” per bonifiche e opere idriche. Oltre 21 milioni (21.045.000) totali per gli “interventi di bonifica nel sito di interesse nazionale Cogoleto-Stoppani”, provincia di Genova. La ripartizione è di 7.015.000 per ogni anno dal corrente al 2026. Per l’idrovia Pisa-Livorno, cioè il Canale dei Navicelli, il decreto stanzia ulteriori 30 milioni ripartiti di dieci in dieci dal 2024 al 2026. Mentre per il sistema idrico del Peschiera sono stanziati ben 150milioni per il 2024 e 70mila euro annui per ulteriori tre esperti o consulenti a carico di Acea Auto 2 Spa.

Ritocchi di norme, toppe e commissari ma senza visione

Unitamente a questi rifinanziamenti a dir poco puntuali, c’è poi un sistematico aggiustamento di norme che riguarda anche i commissari straordinari. Sui quali, ad esempio, il Mit promette una relazione annuale. Si prevede poi che “le società concessionarie per le quali interviene la scadenza del periodo regolatorio quinquennale nell’anno 2024” presentino “le proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari predisposti” entro il 31 dicembre 2024. C’è poi il capitolo espropri per il ponte sullo Stretto e l’A12-Roma-Latina e le nuove, temporanee, assunzioni al Ministero per coprire chi va in aspettativa.

Altre toppe, invece, riguardano la A22 Brennero-Modena. Per l’affidamento della concessione, “la società Autobrennero Spa è autorizzata a versare all’entrata del bilancio dello Stato, nei termini di cui al comma 2-quater del presente articolo, una somma pari a 232.776.612 euro a integrale adempimento di quanto dovuto dalla medesima società a titolo di maggiori introiti per il periodo di gestione dal 1° maggio 2014 al 31 dicembre 2022. Per le annualità successive al 31 dicembre 2022 la somma di cui al primo periodo del presente comma è determinata nella misura percentuale del 27,25 per cento del margine operativo lordo desunto dai bilanci di esercizio, regolar- mente approvati, della medesima società”.

Insomma, dopo il ritiro del piano casa Italia più che programmazione – tanto invocata dalla politica – quella prevista nel decreto infrastrutture è un’operazione di distribuzione di mance più o meno cospicue e puntelli vari. Non è la prima, quindi vietato stupirsi, e non sarà l’ultima. In attesa di maggior lungimiranza.

 

 

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