Blockchain, costi ridotti e più sicurezza. Cos’è, come funziona, che VANTAGGI porta e quali limiti ha. L’uso possibile nella Pa

La rivoluzione digitale permette a milioni di persone di accedere a beni e servizi nella stessa forma e a costi di gran lunga inferiori rispetto alle logiche del mondo materiale

26 luglio

26 Lug 2024 di Antonio Mura

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Blockchain, costi ridotti e più sicurezza. Cos’è, come funziona, che VANTAGGI porta e quali limiti ha. L’uso possibile nella Pa

Cos’è e come funziona una blockchain

Blockchain è da molti considerata la nuova internet; in realtà essa affianca all’internet delle persone e all’internet delle cose l’internet del valore, e lo fa sulla base di quattro pilastri fondamentali: decentralizzazione, sicurezza, trasparenza, immutabilità. Blockchain sta per database decentralizzato per la gestione dello scambio di informazioni crittografate su una rete di tipo peer-to-peer (tra pari) che ridefinisce il modo in cui si creano e si scambiano informazioni, e quindi valore. Blockchain fa parte della famiglia delle tecnologie cosiddette a registro distribuito (distributed-ledger), in cui i dati non sono archiviati su un solo computer (server) ma su più macchine collegate tra loro e chiamate nodi. Tutti i nodi possono scambiare informazioni – in gergo tecnico effettuare una transazione – o modificare quelle esistenti, ma la richiesta di transazione è accettata solo se tutti i partecipanti concordano sulla sua legittimità; ogni nodo, infatti, può controllare che la richiesta provenga da un soggetto realmente autorizzato. Con la blockchain i controlli avvengono in modo automatico e le transazioni, che possono essere pagamenti, scambio di beni e servizi o informazioni contrattuali, sono raggruppate e validate in blocchi. La blockchain è quindi una serie di blocchi, individuati univocamente (hash), che archiviano un insieme di transazioni contrassegnate da un marcatore temporale (timestamp). Affinché un nuovo blocco di transazioni sia aggiunto alla blockchain è necessario che sia controllato, validato e crittografato. Per effettuare questo passaggio è necessario che sia risolto un passaggio matematico che richiede potenza e capacità di calcolo. Nelle blockchain private (permissioned) questo ruolo è svolto da un’autorità centrale; nelle blockchain pubbliche (permissionless) questo ruolo è svolto da qualsiasi partecipante alla rete. Nel caso in cui il processo di verifica trovi una discrepanza, il blocco viene rifiutato e tutti i nodi hanno modo di verificare la presenza dell’errore; diversamente, se tutte le transazioni sono validate, il blocco viene creato e aggiunto alla blockchain come record pubblico permanente e immutabile; nessun partecipante potrà cambiarlo o rimuoverlo e il registro è automaticamente aggiornato su ogni client del network. In definitiva, ciascun blocco è un archivio di transazioni, conserva tutto lo storico di ciascuna transazione, la stessa informazione è presente su tutti i nodi e diventa immodificabile, o meglio, è modificabile solo previa approvazione della maggioranza dei nodi, ma sempre mantenendo traccia della storia di tutte le informazioni.

Vantaggi

Il grande cambiamento rispetto ai sistemi classici di gestione centralizzata è che la blockchain permette di garantire pari funzionalità ma senza fare riferimento a intermediari che autorizzino e verifichino la validità di una transazione, abbattendo considerevolmente il costo di tutto il processo. I vantaggi, tuttavia, non si limitano a questo; essi sono molteplici e sono connaturati alla struttura stessa della tecnologia. La caratteristica più importante è la sicurezza; per corrompere o distruggere un registro centralizzato è sufficiente violare l’autorità centrale che lo gestisce, nel caso della tecnologia blockchain sarebbe necessario violare simultaneamente tutte le copie del libro mastro archiviate nei nodi, un’impresa tanto più complessa quanto più esteso è il network dei partecipanti. Se soltanto uno dei nodi della catena venisse attaccato, tutti gli altri continuerebbero a essere attivi e operativi, preservando le informazioni archiviate. Vi è poi da considerare che l’eliminazione degli interventi umani riduce la possibilità di errore e/o manomissione, mentre l’automazione dei processi di validazione e l’eliminazione dei mediatori riduce drasticamente il pericolo di hackeraggio e corruzione. La marcatura temporale, inoltre, consente di associare una data e un’ora legalmente valida a ogni documento informatico gestito dalla blockchain; questa validazione temporale impedisce che l’operazione venga alterata o annullata; ogni modifica, infatti, è semplicemente un nuovo passaggio nella storia del documento e la sua storia passata non viene mai alterata. In questo modo le informazioni contenute nella blockchain sono solide, attendibili e facilmente accessibili a tutti i partecipanti (che possiedono una copia sempre aggiornata del libro mastro), proprietà che garantisce una trasparenza assoluta. Si precisa che anche se un registro di blockchain è pubblico, le comunicazioni che avvengono al suo interno sono verificate e trasmesse mediante tecniche avanzate di cifratura (crittografia), questo assicura che i dati giungano integri e che niente venga intercettato.

Limiti

La blockchain certifica il dato e ne sancisce identità e coerenza, ma non può garantire la correttezza del dato in sé, anzi, la blockchain permette a un dato eventualmente scorretto di mantenersi integro lungo tutta la filiera, per certi versi amplificandone l’impatto. La trasparenza dell’infrastruttura può calmierare questo effetto, nella misura in cui tutti i nodi possono accedere e verificare, se ne hanno la competenza, la veridicità di un dato, ma permane la necessità dell’esistenza di soggetti che, a monte, garantiscano per la correttezza delle informazioni di base archiviate nel libro mastro; la blockchain garantisce che il processo di gestione, archiviazione e accessibilità protegga le informazioni e velocizzi l’eventuale identificazione di errori, ma non è un sistema intelligente in grado di operare autonomamente e garantire la qualità del dato. Nel caso degli smart-contract, ad esempio, la funzione del notaio o dell’avvocato rimane fondamentale per fornire garanzie sulla veridicità delle informazioni scambiate dalle parti.

Quando blockchain è una soluzione

La tecnologia blockchain non è una soluzione univoca per tutti i problemi che riguardano le transazioni di dati e beni digitali; essa è utile quando molteplici soggetti condividono i dati e necessitano di una visione comune delle informazioni, ma vi sono altre condizioni: più soggetti partecipano alla modifica delle informazioni; le modifiche devono essere verificate e validate; la rimozione dell’intermediazione rappresenta un vantaggio; la velocizzazione delle procedure comporta benefici sostanziali; vi è interdipendenza tra le transazioni.

Blockchain nella PA

Da quanto detto, non è azzardato affermare che nell’ambito della Pubblica Amministrazione la blockchain abbia le applicazioni più promettenti. Un’infrastruttura blockchain può infatti rispondere alla necessità di dotare la PA di un sistema di gestione sicuro ed economico che garantisca interoperabilità, riduca i passaggi burocratici, scoraggi i fenomeni di corruzione e tuteli i diritti dei cittadini mettendoli al riparo da errori, incagli e irregolarità. Oltre ai casi più ovvi di gestione delle identità digitali, delle licenze e dei permessi, dell’archiviazione di documenti legali e del tracciamento nelle procedure di acquisto di beni e servizi della PA, di seguito si descrivono alcune applicazioni ritenute tra le più impattanti:

Anagrafe – una prima applicazione riguarda la gestione dell’anagrafe. Sono ben note le criticità del sistema anagrafico: moltitudine di uffici sparsi sul territorio, lentezza nell’aggiornamento dei dati, difficoltà di seguire gli spostamenti di residenza, asincronia nei processi di cancellazione e registrazione, necessità di censimenti periodici per riallineare i dati anagrafici a quelli reali. Un sistema a registro distribuito gestito da blockchain può risolvere questi problemi, permettendo una più efficace e tempestiva gestione dei dati anagrafici, garantendo sicurezza, trasparenza e incorruttibilità delle informazioni.

Appalti pubblici – un altro ambito di applicazione è quello degli appalti pubblici, dove la verifica dei requisiti soggettivi, la lotta alla corruzione e la riduzione delle asimmetrie informative sono problematiche che potrebbero essere affrontate tramite la tecnologia blockchain. La blockchain potrebbe rendere più efficiente il processo di aggiornamento e validazione delle informazioni, riducendo gli oneri amministrativi gravanti sulle stazioni appaltanti e sugli operatori economici, grazie anche alla possibilità di integrare in maniera naturale le varie banche dati e i registri rilevanti; renderebbe inoltre più efficiente il meccanismo di verifica dei concorrenti e della documentazione, nonché le analisi di mercato condotte dalle stazioni appaltanti. Una più celere e attendibile verifica dei dati permetterebbe, infine, di ridurre l’asimmetria informativa in un settore caratterizzato dalla forte avversione al rischio dei soggetti decisori.

Welfare – la tecnologia blockchain può essere usata con successo per creare un’infrastruttura welfare sicura e altamente efficiente che prevenga frodi e attività improprie. Un esempio è dato dall’applicazione ai trasferimenti sociali (social benefits), come sussidi, pensioni, compensazioni o altri redditi integrativi, come quelli da invalidità. In questo caso, i beneficiari potrebbero ricevere i pagamenti utilizzando un sistema che comprenda un’applicazione mobile e un sistema blockchain per registrare ogni movimento in ingresso o in uscita da un conto bancario digitale.

Settore scolastico e università – in America, molte università implementano strumenti basati sulla tecnologia dei registri distribuiti per una maggiore trasparenza nella gestione dei certificati accademici e nelle trascrizioni di lauree e diplomi. In questo modo, frodi ed errori vengono ridotti. A questo si aggiunge il risparmio di tempi e costi legato alla possibilità di evitare controlli e interventi manuali su un numero elevatissimo di documenti. Questo principio può essere applicato all’istruzione primaria e secondaria, gestita in Italia da soggetti diversi; l’utilizzo di un’infrastruttura blockchain permetterebbe di ridurre il carico burocratico e di gestire informazioni provenienti da diverse fonti in maniera sicura e veloce.

Sanità – nella sanità, l’adozione della blockchain può migliorare significativamente la gestione e l’efficienza dei servizi. Utilizzando la blockchain le cartelle cliniche possono essere rese accessibili in modo sicuro e trasparente, garantendo che solo le parti autorizzate possano accedere alle informazioni sensibili. Questo approccio non solo migliora l’interoperabilità tra ospedali, cliniche e laboratori ma assicura l’integrità dei dati, poiché una volta registrati, i dati non possono essere modificati. Altra applicazione riguarda la tracciabilità dei farmaci; la blockchain può monitorare ogni fase della catena di approvvigionamento, dall’azienda farmaceutica al paziente finale, e può ottimizzare la gestione degli inventari, permettendo un monitoraggio in tempo reale delle scorte e prevenendo le carenze. Nel campo della ricerca clinica, la blockchain può aumentare la trasparenza e la fiducia nei dati raccolti durante i trial clinici, garantendo che i dati siano immutabili e accessibili, migliorando la gestione del consenso informato e assicurando il rispetto delle normative etiche e legali.

Votazioni e sistema elettorale – il processo di voto elettorale richiede la verifica dell’identità degli elettori, la conservazione in sicurezza dei registri e un’attività di spoglio e conteggio che deve essere trasparente e sicura. Le blockchain possono essere uno strumento utile per la selezione, il monitoraggio e il conteggio automatico dei voti, eliminando il rischio di frode, perdita o manomissione dei dati elettorali. Integrando il processo elettorale all’interno di un’infrastruttura blockchain, gli elettori sarebbero sicuri della correttezza e della trasparenza del conteggio finale, poiché avrebbero la possibilità di ricontare le schede essi stessi e, grazie alla tracciabilità garantita dai database distribuiti delle blockchain, verrebbero anche rassicurati in merito alla non manomissione delle schede o ad altra attività illecita. A questo proposito vale la pena menzionare il progetto cripto-voting realizzato da Net Service in collaborazione con l’Università degli studi di Cagliari con i finanziamenti di Sardegna Ricerche nell’ambito del Por-Fesr Sardegna 2014-2020. https://www.netservice.eu/research-and-development/crypto-voting

Mercato immobiliare – le tecnologie blockchain e i database decentralizzati possono essere applicati con successo al settore della compravendita immobiliare, in particolare, alla gestione dei processi di registrazione, monitoraggio e trasferimento di titoli fondiari, atti di proprietà, privilegi, assicurando accuratezza e verificabilità dei documenti. In generale, le criticità che si riscontrano nella compravendita di un immobile vanno dalla scarsa trasparenza durante e dopo le operazioni, all’eccessivo ricorso alla carta, passando per possibili frodi e presenza di errori nei registri pubblici. La blockchain offre un modo per ridurre la necessità della documentazione cartacea (risparmio di costi e tempo) e porta a una velocizzazione delle operazioni legate alla stesura dei contratti, all’identificazione delle controparti, alla raccolta dei dati dell’immobile e alla verifica della continuità delle trascrizioni, riducendo enormemente, ma non sostituendo, il lavoro del notaio.

Successioni – i testamenti sono una tipologia specifica di contratto e questo li rende particolarmente idonei a beneficiare dei vantaggi offerti dalla tecnologia blockchain. La maggior parte delle dispute riguarda la prova della reale volontà dispositiva. Se è vero che l’impiego delle catene di blocchi non può eliminare i contenziosi, è anche vero che esso può rendere più agevole l’identificazione delle informazioni supportate da fatti concreti. Il collegamento di tutti i documenti relativi alle proprietà e ai diritti goduti da una persona defunta attraverso le blockchain darebbe agli esecutori testamentari l’accesso a un insieme di informazioni in maniera molto più rapida e affidabile rispetto al sistema attuale in cui moltissimi documenti cartacei provenienti da fonti e ambiti diversi devono essere raccolti e catalogati, per poi essere verificati singolarmente.

 

Antonio Mura è direttore tecnico del Cresme

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