LE SEMESTRALI

Fattore rinnovabili per i CONTI di Enel, Edison e Acea. Ma ricavi giù

Per il gruppo guidato da Fabrizio Palermo attesa a giorni l’aggiudicazione della gara per il termovalorizzatore di Roma. Webuild chiude il primo semestre 2024 con ricavi pari a 5,5 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto ai primi sei mesi 2023. “Forte momentum commerciale in un volume globale di  investimenti nelle costruzioni di oltre 30.000 miliardi per i prossimi 4 anni”

25 Lug 2024

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Giornata di semestrali, quella di ieri: calano i ricavi di Enel, Acea, Edison  ma le performance sono legate a diversi fattori. Enel registra numeri positivi dalla vendita di energia da Fer, in casa Acea si attende l’ok dal bando di gara per il termovalorizzatore di Roma. Anche Edison vede premiata la redditività dalle rinnovabili, Webuild saluta ricavi a 5,5 miliardi.

Tutti i dettagli.

Per Enel, nei primi sei mesi  ricavi in calo a 38, 7 miliardi e balzo degli utili a 4,15 miliardi, +64,9%

Enel chiude il primo semestre con ricavi in calo a 38, 731 miliardi di euro, rispetto a 47, 095 miliardi di euro nel primo semestre 2023, -17,8%.  La variazione è principalmente riconducibile al contesto di mercato con prezzi decrescenti insieme ai minori volumi di energia prodotti da fonte termoelettrica e alle minori quantità di energia vendute sui mercati finali. Questi effetti sono in parte compensati dai maggiori ricavi derivanti dalla vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili e dalle attività di gestione delle reti di distribuzione. La variazione è infine dovuta agli effetti delle variazioni di perimetro. Cresce la redditività con l’ebitda ordinario a 11,681 miliardi di euro (10,739 miliardi di euro nel primo semestre 2023, +8,8%). L’incremento, spiega il gruppo, è riconducibile al positivo contributo dei business integrati guidati dall’ottima performance delle energie rinnovabili, che ha più che compensato i minori margini rilevati nei mercati finali e nella generazione da fonte termoelettrica. L’ebitda sale a 12,862 miliardi di euro (9,676 miliardi di euro nel primo semestre 2023, +32,9%). Il risultato netto ordinario del Gruppo si attesta a 3,956 miliardi di euro (3,279 milioni di euro nel primo semestre 2023, +20,6%). Un aumento dovuto principalmente all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi.  Il risultato netto del Gruppo ammonta a 4,144 miliardi di euro (2.513 milioni di euro nel primo semestre 2023, +64,9%). Cala l’indebitamento finanziario netto a 57,406 miliardi  di euro rispetto ai 60,163 miliardi di euro a fine 2023, -4,6%. I positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa e l’incasso dei proventi relativi alle operazioni di cessione di attivi realizzate nell’ambito del programma di deleverage e razionalizzazione della presenza geografica del Gruppo, hanno più che compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e dal pagamento dei dividendi.

“Nel corso del primo semestre 2024 abbiamo conseguito eccellenti risultati, guidati da una significativa crescita organica realizzata attraverso la rigorosa esecuzione dei pilastri del nostro Piano Strategico,” ha commentato l’amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo. “Le azioni manageriali intraprese ci hanno già permesso di ripristinare una solida generazione di flussi di cassa operativi e di ridurre l’indebitamento finanziario a circa 55 miliardi di euro se consideriamo anche le operazioni in fase di finalizzazione già annunciate al mercato, raggiungendo così un livello di leverage tra i più bassi dell’intero settore. Continueremo ad applicare questo approccio concreto con grande disciplina anche nel prosieguo dell’anno, per costruire un’azienda sempre più profittevole, resiliente e in grado di generare valore a beneficio dei nostri azionisti e degli altri stakeholder. Per fine anno, confermiamo il raggiungimento dei target fissati per il 2024. In particolare, i risultati conseguiti e la visibilità sul prossimo semestre ci proiettano nella parte alta del range della guidance comunicata ai mercati, che, anche nel rispetto del raggiungimento della neutralità di cassa, ci permetterebbe di erogare un dividendo superiore al fisso minimo di 0,43 euro per azione”.

Acea, atteso l’ok per il termovalorizzatore

Semestre all’insegna di risultati in crescita per Acea che attende, a giorni, l’aggiudicazione della gara per il termovalorizzatore di Roma per far partire i lavori entro l’inizio del 2025. A mostrarsi fiducioso della conferma ufficiale da parte del Comune di Roma, è l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, che ha fatto il punto su uno dei dossier più  strategici del gruppo, nel corso della presentazione agli analisti dei conti al 30 giugno approvati dal cda. “Spero a giorni – ha detto Palermo – la conferma ufficiale da parte del Comune sulla aggiudicazione della gara. Così potremo avviare l’attività prodromica all’apertura del cantiere, che come previsto pensiamo possa partire tra la fine del 2024 e inizio 202″. E, ha assicurato Palermo, “il progetto sta andando avanti, sono fiducioso. Nei fatti non vedo criticità”.

Per Acea, il termovalorizzatore di Roma costituisce l’opportunità di di consolidare e rafforzare la leadership nel business della valorizzazione dei rifiuti in Centro Italia. Poco più di due mesi fa – il 18 maggio – Acea Ambiente, società controllata da Acea, ha presentato l’offerta relativa per l’affidamento della concessione del polo impiantistico relativo alla progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione di un impianto di termovalorizzazione e dell’impiantistica ancillare correlata. Acea Ambiente ha presentato l’offerta insieme a importanti partner nazionali e internazionali, quali Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori, Suez Italy e RMB.

In cantiere anche il raddoppio per l’acquedotto del Peschiera e la gara per Acque del Sud

C’è anche un altro progetto in rampa di lancio ed è quello del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera che, ha detto Palermo, potrà partire nei prossimi mesi:  “la nostra attività di promozione sul tema dell’acqua sta portando il Governo a riflettere su un piano di investimenti e sono state allocate ulteriori risorse per avviare il progetto del Peschiera che riteniamo possa vedere la sua partenza nei prossimi mesi’. Sempre in tema di acqua, Palermo ha posto l’accento sull’importanza dell’alleanza con ‘Acquedotto pugliese con cui abbiamo partecipato insieme alla gara per acque del sud, un passaggio importante perché in prospettiva ci consentirà di entrare nell’azionariato di Acquedotto del Sud, che è un operatore strategico”. Il 7 giugno, Acquedotto Pugliese e Acea hanno siglato un’intesa per partecipare insieme alla prossima gara pubblica in cui si sceglierà il partner industriale di Acque del Sud. Il decreto legge 44 del 2023, in materia di disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche, prevede infatti la possibilità per l’attuale azionista unico della società, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di trasferire quote fino al limite del 30% a soggetti con funzioni di soci operativi e un ruolo di responsabilità nella gestione. Per partecipare alla gara pubblica, AQP e ACEA si costituiranno in raggruppamento temporaneo di imprese con pari quote.

Nei primi  sei mesi l’utile Acea sale a 172 milioni, ricavi in flessione con il calo dei prezzi energetici, investimenti a 567,5 milioni

Intanto, i risultati approvati ieri dal cda di Acea mostrano un incremento dell’utile netto e, sotto il profilo operativo, degli investimenti previsti dal piano industriale e dal Pnrr, focalizzati soprattutto nei business regolati che includono, oltre ad Aqua Italia e Reti, Illuminazione pubblica e Ambiente. In flessione sono i ricavi consolidati, influenzati dal calo dei prezzi energetici, che si attestano a 1.991,2 milioni di euro contro i 2.296,2 milioni di euro al 30 giugno 2023. I ricavi relativi alle aree Acqua Italia, Reti e Illuminazione Pubblica, Ambiente rappresentano circa il 60% del totale e registrano nel periodo un aumento di circa il 2%. L’ebitda consolidato raggiunge 729,1 milioni in crescita dell’8,8% rispetto a 670,4 milioni del primo semestre 2023. A contribuire a questo risultato è Acqua Italia con il 51%, Reti e Illuminazione pubblica con il 30%, Ambiente con il 5%, Produzione 2%, Commerciale 11%, altri business (Acqua estero, Ingegneria) e Corporate 1%. L’utilie netto cresce del 21% a 172 milioni di euro (l’utile ricorrente si attesta a 168 milioni di euro +18%). Acea conferma così le guidance per il 2024 con un incremento dell’ebitda tra +3 e +5% rispetto al 2023 e investimenti a 1,5 miliardi (1,1 miliardi al netto dei contributi).

Nei primi sei mesi dell’anno, Acea ha realizzato investimenti per 567,5 milioni di euro in crescita rispetto ai 547,7 milioni di euro dell’anno precedente (+3,6%), focalizzati sui business regolati che includono, oltre  Acqua Italia e Reti, Illuminazione Pubblica e Ambiente.  Gli investimenti al netto dei contributi sono pari a 477,5 milioni (503,0 milioni nel primo semestre del 2023). Gli investimenti nel business Acqua Italia si sono attestati a 343,1 milioni di euro (253,0 milioni al netto dei contributi), Reti e Illuminazione Pubblica 149,2 milioni di Euro, Ambiente 21,7 milioni di Euro, Produzione 11,6 milioni di euro, Commerciale 32,3 milioni di euro, altri business (Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects) e Corporate 9,6 milioni di euro. Circa il 90% degli investimenti al netto dei contributi pubblici è stato realizzato nei business regolati Acqua Italia e Reti e nelle attività di Illuminazione Pubblica e Ambiente.

“I risultati consolidati del primo semestre dell’anno mostrano – ha commentato Palermo –  una crescita guidata dai business regolati e dal settore commerciale, con una struttura finanziaria che si conferma solida e in linea con quanto comunicato al mercato. In questi mesi sono proseguiti gli investimenti, in attuazione del nostro Piano Industriale e dei progetti PNRR, oltre ad iniziative per lo sviluppo dei nostri business, in particolare nell’idrico, attraverso accordi e partnership industriali, in Italia e all’estero: obiettivo la necessaria accelerazione infrastrutturale di cui siamo promotori. Per la seconda parte dell’anno ci aspettiamo risultati in linea con il trend di crescita registrato nei primi sei mesi del 2024″.

La crescita delle rinnovabili spinge la redditività di Edison, calano i ricavi

La crescita delle rinnovabili, le attività di ottimizzazione del portafoglio gas e le vendite con una base di clienti accresciuta del 15% spingono la redditività di Edison. Nel primo semestre, il gruppo registra una crescita dell’ebitda del 20,3% a 967 milioni da 804 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Le rinnovabili sono arrivate a rappresentare un terzo del mix produttivo del gruppo, complici le maggiori piogge, l’elevata ventosità del periodo insieme all’entrata in esercizio di nuovi impianti fotovoltaici e al minor ricorso alla produzione termoelettrica a minor efficienza. In conseguenza della buona performance operativa, il primo semestre si è chiuso con un utile netto in crescita a 221 milioni di euro (+18,2%) da 187 milioni di euro del primo semestre 2023, anche tenendo conto d’un accantonamento materiale per le attività di rigenerazione territoriale. A calare sono i ricavi di vendita pari a 7.268 milioni di euro da 9.936 milioni di euro del primo semestre 2023, per effetto principalmente della riduzione dei prezzi di vendita delle commodity, nonostante l’aumento dei volumi di energia elettrica e gas venduti. In particolare, la Filiera Attività Gas ha riportato ricavi in diminuzione a 4.642 milioni di euro (-31% da 6.739 milioni di euro) e quelli della Filiera Energia Elettrica sono calati a 3.254 milioni di euro (-26% da 4.374 milioni di euro). Alla luce dei risultati del primo semestre e tenendo conto dello scenario dei prezzi e delle attuali condizioni di mercato, Edison ha rivisto in rialzo la guidance dell’ebitda per l’intero anno da 1,5 a 1,65 miliardi. L’indebitamento finanziario al 30 giugno 2024 registra un saldo a credito di 226 milioni di euro rispetto
al saldo a credito di 160 milioni di euro del 31 dicembre 2023, per effetto principalmente della significativa generazione di cassa dettata dai buoni risultati della gestione operativa. Intanto, Edison Energia punta sulla Sicilia. L’operatore energetico si è aggiudicato oltre 130 mila contratti in cinque province della Sicilia orientale (Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa), arrivando al primo luglio a quota 670 mila compreso il portafoglio clienti della controllata Amg Gas.

Nei primi sei mesi i ricavi di Webuild salgono a quota 5,5 miliardi, utile più che triplicato a 82 milioni

Webuild chiude il primo semestre 2024 con ricavi in crescita a quota 5,5 miliardi di euro, in + 20% rispetto ai primi sei mesi 2023, con una marginalità in aumento al 7,5% a 407 milioni. Il 65% dei ricavi è realizzato all’estero e il risultato del semestre è superiore ai ricavi dell’intero 2019. Un trend che è sostenuto dallo sviluppo delle attività industriali in Italia e in Australia. L’utile netto adjusted attribuibile al gruppo sale a 82 milioni di euro con un incremento di circa il 256% rispetto ai 23 milioni del primo semestre 2023. Cresce la redditività  con l’ebitda adjusted pari a 407 milioni (+41%), mentre l’Ebit adjusted raggiunge 226 milioni (+63%). La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2024 e’ positiva (cassa netta) per 1.437 milioni (positiva per 1.431 milioni al 31 dicembre 2023). “Tale risultato – spiega Webuild – conferma l’efficacia delle strategie implementate dal management per migliorare la gestione del capitale circolante e riflette i risultati commerciali ottenuti dal Gruppo anche nel primo semestre del 2024”. Il rapporto indebitamento lordo/Ebitda a fine giugno 2024 e’ inferiore a 3 volte (2,7x), in riduzione rispetto al dato di 3,2 volte a fine dicembre e 4,4 volte al 30 giugno 2023. Il gruppo conferma la guidance per il 2024 con ricavi attesi superiori a 11 miliardi di euro, Ebitda maggiore di 900 milioni e una posizione di cassa netta attesa superiore a 400 milioni di euro Da inizio anno, Webuild ha acquisito nuovi ordini per 7,5 miliardi di euro, già oltre il 65% degli ordini attesi per l’intero 2024. Il portafoglio risulta pari a 65 miliardi, di cui 56 miliardi relativo a construction. Si tratta di un livello “record”, con visibilità “ben oltre il piano 2023-2025”, indica il gruppo. La pipeline commerciale di breve termine del gruppo ammonta a 94,5 miliardi e include gare presentate e in attesa di aggiudicazione per 18 miliardi. Questa pipeline è “alimentata dagli importanti piani di investimento lanciati nei mercati chiave monitorati dal gruppo, quali Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente”. Per Webuild, “il forte momentum commerciale si contestualizza in un volume globale degli investimenti nel settore delle costruzioni di oltre 30.000 miliardi previsto per i prossimi 4 anni”, evidenzia Webuild.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Red. Diac

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