La giornata

La PRIMA mossa di Donnarumma: tavolo con Salvini su cantieri e servizi

  • Giorgetti: per la manovra il taglio del cuneo è la prima priorità
  • A giugno l’inflazione europea frena ma non i servizi. E la Bce non tocca i tassi
  • Giubileo, abbattuto il diaframma nel sottopasso di Piazza Pia, a dicembre l’apertura
  • “Fermare le attività nei cantieri con il caldo”, dalla Fillea Cgil l’appello estremo a imprese, media e committenti
  • Imprese in crescita: +29.489 attività tra aprile e giugno (+0,5%)
  • Fibra ultraveloce, nuova intesa tra Open Fiber e Ultranet
  • Per la Corte dei Conti europea sono eccessivamente ambiziosi i target sull’idrogeno rinnovabile entro il 2030

18 Lug 2024

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Primo vertice operativo tra Salvini e l’ad di Fs Donnarumma per affrontare le numerose questioni aperte. In vista dell’apertura dei cantieri della manovra, Giorgetti ribadisce le priorità. E’ scontato che oggi la Bce rimarrà ferma sui tassi ma si attendono possibili indicazioni sulle mosse successive. Importanti passi avanti per uno dei più importanti cantieri per il Giubileo con l’abbattimento del diaframma di Piazza Pia. Con le temperature arroventate di questi giorni, la Fillea lancia un nuovo allarme: stop ai lavori nei cantieri edili

 

 

Cantieri, lavori sulla rete, qualità del servizio e disagi per l’utenza. A poche settimane dalla nomina, il neo amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Stefano Donnarumma, ha affrontato  i temi  e problemi più scottanti, soprattutto in questi mesi di picco del traffico, a un tavolo operativo con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e con i vertici delle società del gruppo Fs. A darne notizia è stato il Mit. “E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione su cantieri, lavori, prospettive. E’ stato dato particolare risalto al tema della qualità del servizio nei mesi estivi, con l’obiettivo prioritario di offrire le migliori soluzioni (anche informative) ai cittadini e prevenire eventuali disagi. Grande attenzione sugli interventi per ammodernare la rete: si tratta di attività fondamentali che però – ha sottolineato il Mit – influenzano la circolazione dei treni”.

Giorgetti: il taglio del cuneo è la prima priorità

“Il taglio del cuneo contributivo è la prima priorità, che sarà assolutamente confermata, e non intendo mettere assolutamente in discussione una sorta di trade-off tra questo e le spese per la difesa, che saranno gestite all’interno del quadro delle deroghe”. A sottolinearlo è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al Question time della Camera, rispondendo a un’interrogazione sugli effetti dell’annunciato aumento delle spese militari in relazione alla proroga delle misure fiscali a sostegno dei lavoratori e delle imprese.

A giugno l’inflazione europea frena ma non i servizi. E la Bce non tocca i tassi

Nessuna sorpresa è in arrivo da Francoforte. Mercati e analisti concordano sul fatto che oggi il consiglio direttivo della Bce non toccherà i tassi di interesse, dopo la mossa del 6 giugno scorso con il primo taglio di un quarto di punto. Nondimeno, grande è l’attesa è grande per quello che la presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde, dirà nella conferenza stampa che seguirà, nel primo pomeriggio, la riunione del consiglio direttivo, su possibili nuovi interventi dopo la pausa estiva. C’è da aspettarsi la riconferma di un atteggiamento prudente, visto il percorso “accidentato” dell’inflazione, e rigorosamente ancorato ai dati. E i dati che ha diffuso ieri Eurostat hanno confermato le stime preliminari che danno in frenata la traiettoria dei prezzi al consumo nell’area euro. A giugno, l’inflazione, su base tendenziale, è cresciuta al 2,5%, in calo rispetto alla risalita al 2,6% di maggio. Su base mensile, viene confermato +0,2%. Un anno prima il tasso era del 5,5% Ma c’è un dato che continua a preoccupare, messo sotto stretta sorveglianza dai vertici della Bce e, segnalato, tra i fattori di rischio dal World Economic Outlook, pubblicato martedì dal Fmi: l’inflazione dei servizi che ‘vola’ sempre alto. Anche a giugno, infatti, i prezzi si mantengono, su base annua, al 4,1% e registrano un incremento mensile dello 0,6%. Come rileva l’ufficio di statistica europeo, quello dei servizi è il principale contributo all’inflazione. E questo, di conseguenza, rallenta la discesa verso l’obiettivo del 2%, target della Bce. Nel quadro dell’eurozona, l’Italia risulta essere il secondo Paese con i prezzi più freddi, 0,9%, dopo la Finlandia allo 0,5%. I tassi più altri si registrano, invece, in Belgio (5,4%), Romania (5,3%), Spagna e Ungheria (3,6%).

 

Giubileo, abbattuto il diaframma nel sottopasso di Piazza Pia, a dicembre l’apertura

SOPRALLUOGO AL SOTTOPASSO LUNGOTEVERE IN SASSIA – ABBATTIMENTO DEL DIAFRAMMA

Avanza una delle opere più importanti previste per il Giubileo. È stato abbattuto ieri mattina, nell’ambito dei lavori che Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) sta realizzando a Roma per l’Anno Santo, il diaframma che separava il nuovo sottopasso da quello esistente “Lungotevere in Sassia” a Piazza Pia. Un’occasione, questa, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori. Si è iniziato a scavare il 21 agosto 2023 e, a meno di un anno dall’avvio dei cantieri, lo stato di completamento dell’opera si attesta al 65%. L’investimento per il prolungamento del sottopasso Lungotevere in Sassia, con l’obiettivo di rafforzare l’asse pedonale tra Castel Sant’Angelo e San Pietro, ammonta a circa 85,3 milioni di euro. La viabilità di Piazza Pia, spiega l’Anas, sarà interrata attraverso il prolungamento del sottopasso esistente realizzato nell’ambito dei lavori per il Giubileo 2000. Il nuovo sottopasso sarà lungo 170 metri compresivi dell’adeguamento con quello esistente.  Lo scavo viene realizzato con la metodologia “cut&cover” che sta permettendo di lavorare contestualmente in superficie e all’interno del sottopasso. Infine, è in corso l’adeguamento della rampa del sottopasso esistente, per una lunghezza di circa 57 metri. Completano il progetto le sistemazioni esterne delle aree ricomprese e prospicenti a Piazza Pia, attraverso uno studio della pavimentazione dell’intera area, la proposta di un nuovo impianto di pubblica illuminazione, la riqualificazione del sistema del verde ed il potenziamento dei sistemi di accessibilità per le persone con ridotta mobilità. Trattandosi di un prolungamento di un asse viario esistente, la piattaforma stradale manterrà le stesse caratteristiche geometriche di quella dell’opera esistente, ossia una carreggiata costituita da tre corsie, due di larghezza pari a 3 metri e una di larghezza pari a 3,5metri e saranno presenti due passaggi pedonali di servizio di diversa larghezza (50 cm a sinistra e 100 cm a destra). Nell’area interessata dall’intervento insistono due collettori fognari di primaria importanza della città, il “Basso Farnesina” ed il “Basso di destra”. Per la realizzazione dell’intervento, si è reso necessario procedere con la deviazione dei due collettori fognari esistenti in maniera tale da liberare il sedime della nuova opera. I lavori saranno ultimati prima dell’apertura della Porta Santa. E si parla di scommessa vinta: “è un momento bellissimo. E’ un’opera sfidante e impegnativa, una scommessa sul fare, che si poteva fare anche in tempi così compressi”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Stiamo correndo per recuperare il ritardo accumulato in passato. Però arriveremo in tempo sia per il Giubileo che per le Olimpiadi. Quello di oggi è un cantiere che molti guardavano con scetticismo solo un anno fa e che entro il prossimo Natale”, ha rimarcato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.

 

“Fermare le attività nei cantieri con il caldo”, dalla Fillea l’appello estremo a imprese, media e committenti

“Mai come in questi giorni bisogna interrompere le attività nelle ore più calde in tutti i cantieri. Per questo
rivolgiamo un appello prima di tutto agli organismi d’informazione affinché rilancino il messaggio: di fronte a rischi per la salute i lavoratori si devono fermare”. A dichiararlo è Alessandro Genovesi segretario generale della Fillea Cgil, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni della Cgil. “Quando le temperature superano i 35 gradi, soprattutto se quelli percepiti sono di più, se si è esposti al sole diretto o ad ulteriori fonti di calore come il catrame i lavoratori si devono fermare. Niente vale quanto la salute e la vita umana e in caso di fermata per tutelare la propria condizione, di fronte ad un pericolo evidente, nessuna sanzione può essere erogata agli operai”, dice Genovesi che riferisce di decine e decine di segnalazioni che giungono ogni giorno legate a malori connessi alle alte temperature. “Ma è evidente che gli eventi sono molto più numerosi e soprattutto tantissimi sono i lavoratori costretti a rimanere su un’impalcatura o lungo una strada anche nelle ore più calde e oltre i 40 gradi. Così non va bene. Ci sono ordinanze a livello locale che vietano di lavorare in determinate fasce orarie e anche quest’anno, su pressione del sindacato, è possibile ricorrere alla Cassa integrazione per caldo per tutti i lavoratori dei cantieri, senza danno economico per
imprese ed operai”.

Nel dettaglio precisa ancora Genovesi, “il numero delle regioni che in Italia hanno approvato ordinanze restrittive sono poche Lazio, Puglia, Calabria e proprio in queste ore la Regione Sicilia, pochissimi anche i comuni ed in diversi casi non sono neanche rispettate. Questa mattina, per esempio, i sindacati pugliesi denunciano che nella provincia leccese i cantieri edili esposti al sole sono stati più attivi che mai e che quindi l’ordinanza non viene rispettata. La Fillea Cgil Lecce sollecita interventi urgenti nei cantieri da parte degli organi ispettivi. In queste ore in Sicilia è stata approvata l’ordinanza grazie alle sollecitazioni dei lavoratori, che da giorni hanno fatto partire la campagna #SeguilaSagoma, una mobilitazione sarcastica degli edili Cgil in tutte le province siciliane contro l’emergenza caldo nei cantieri con il cartonato del presidente della Regione Renato Schifani” racconta la Fillea Cgil Nazionale. “Da stime epidemiologiche dell’Inail ci risulta che gli infortuni legati allo stress termico si aggirano intorno i 4mila l’anno, ma il fenomeno è ancora più consistente anche perché di difficile monitoraggio e valutazione. Come Fillea Cgil continuiamo a fare informazione e sensibilizzazione nei territori, anche tramite uno spot di prevenzione
ripreso dalle emittenti televisive locali e nazionali con numero verde da usare in caso di malore o emergenza, ma
è evidente la necessità di uno strumento normativo strutturale”. Quindi conclude Genovesi “chiediamo anche alle associazioni datoriali di attivarsi sin dalle prossime ore, di invitare le aziende a riorganizzare gli orari di lavoro concentrando le attività nelle ore meno calde. Chiediamo inoltre a tutte le committenze private e soprattutto pubbliche di informare le aziende in appalto che eventuali ritardi di qualche giorno per tutelare i lavoratori non saranno oggetto di penale. Chiediamo soprattutto ai lavoratori di attivarsi loro stessi, contattando la Fillea Cgil in caso di rifiuto delle aziende a rimodulare orari o interrompere i lavori. Insomma la tutela della vita e dalla salute dei lavoratori non può essere una variabile economica tra le tante e ormai con i cambiamenti climatici dobbiamo tutti farci i conti cambiando modelli di lavoro e organizzazione”.

Imprese in crescita: +29.489 attività tra aprile e giugno (+0,5%)

Nonostante le sfide economiche persistenti, riprende un po’ di vigore la voglia di fare impresa in Italia nel secondo trimestre 2024. Secondo l’analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e disponibile all’indirizzo www.infocamere.it/movimprese, tra aprile e giugno 2024 il saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese vede un incremento di 29.489 attività, con un risultato superiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. Uno degli elementi chiave di questa crescita è stato l’aumento delle iscrizioni, che hanno toccato quota 81.456, registrando una ripresa di 2.179 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023. Sul fronte opposto le cessazioni hanno raggiunto le 51.967 unità, segnando un incremento rispetto alla media storica e il quinto aumento consecutivo in cinque anni. In termini assoluti il Sud Italia si conferma un importante motore di crescita, con un saldo positivo di 9.084 nuove imprese e un tasso di crescita dello 0,44%, in linea con quello registrato nel medesimo periodo dell’anno precedente, ma inferiore a quello medio nazionale (+0,5%). Anche il Nord-Ovest e il Centro Italia hanno mostrato performance positive, sia nei valori assoluti (+8.671 e +6.348 imprese) che nei tassi di crescita rispettivamente dello 0,56% e dello 0,51%.  La Lombardia si distingue come la regione più dinamica, con un saldo positivo di 6.483 imprese, seguita dal Lazio, che ha visto un incremento di 3.851 nuove imprese. Al contrario ma in termini di tassi di crescita, altre regioni, come la Sardegna (+0,02%), l’Umbria (+0,27%) e la Basilicata (+0,32%) hanno mostrato aumenti decisamente più contenuti rispetto alla media nazionale. A livello settoriale, i dati mostrano una stabilità nelle attività tradizionali come agricoltura, commercio e manifattura. Il settore del commercio, con 1.389.886 imprese, ha visto un incremento di 2.620 unità nel secondo trimestre del 2024, con una crescita percentuale dello 0,19%, identica a quella dell’anno precedente. Un notevole dinamismo caratterizza invece i servizi di alloggio e ristorazione, che hanno registrato una crescita di 4.889 unità, pari a un aumento dell’1,08%. Il dato, superiore allo 0,97% del secondo trimestre del 2023, conferma la ripresa vivace del settore turistico, sostenuta dal rilancio post-pandemia e dall’aumento dei flussi turistici. Anche le attività professionali, scientifiche e tecniche continuano a crescere in modo robusto, con un incremento dell’1,62% e 4.029 nuove unità nell’ultimo trimestre. Il settore riflette una crescente domanda di servizi professionali e tecnici, probabilmente alimentata da un’economia sempre più basata sulla conoscenza e l’innovazione. Tra i settori con la crescita percentuale più significativa si sono distinte le attività finanziarie e assicurative (+1,14%) insieme a alle artistiche, sportive e di intrattenimento (+1,13%), indicando un aumento della domanda per servizi finanziari e un crescente interesse per le attività ricreative e di intrattenimento.

Fibra ultraveloce, nuova intesa tra Open Fiber e Ultranet

La collaborazione tra Open Fiber e Ultranet, alla luce dei buoni risultati conseguiti, si rinnova focalizzandosi sullo sviluppo di sinergie nell’uso di infrastrutture di rete esistenti, a supporto del piano “Italia a 1 Giga” realizzato con fondi PNRR. L’accordo permetterà di accelerare la disponibilità della rete ultraveloce nei territori, consentendo interventi rapidi per ridurre il divario digitale e facilitare l’accesso a servizi
essenziali e indispensabili. I cittadini che saranno raggiunti dalla rete FTTH (Fiber to the Home) potranno così usufruire dei servizi innovativi offerti dalle nuove tecnologie direttamente nelle loro case: il lavoro da remoto, la didattica online, i servizi della pubblica
amministrazione, la telemedicina, la domotica e l’intrattenimento saranno godibili senza interruzioni o rallentamenti. L’accordo di riuso delle infrastrutture esistenti rientra in un piano più ampio di collaborazioni che consentiranno ad Open Fiber di accelerare ulteriormente lo sviluppo della rete realizzata interamente in fibra ottica, in particolare nelle aree più difficili da raggiungere del Paese.Open Fiber nasce con l’obiettivo di garantire la copertura delle principali città italiane e il collegamento delle aree rurali e delle zone industriali attraverso una rete in fibra ultrabroadband. Con oltre 13.5 milioni di unità immobiliari in FTTH in commercializzazione, Open Fiber è il principale operatore italiano di fibra ottica e tra i leader in Europa. Ultranet è la società del Gruppo HGM spa che ha come obiettivo l’implementazione
dell’infrastruttura in fibra, ed è attivo come operatore di TLC iscritto al ROC dal 2018.

Per la Corte dei Conti europea sono eccessivamente ambiziosi i target sull’idrogeno rinnovabile entro il 2030

Secondo una relazione della Corte dei conti europea, l’UE è riuscita solo in parte a porre le basi per il mercato emergente dell’idrogeno rinnovabile. Nonostante le svariate azioni positive intraprese dalla Commissione europea, permangono problemi lungo tutta la catena del valore dell’idrogeno ed è improbabile che l’UE raggiunga gli obiettivi per il 2030 in materia di produzione e importazione di idrogeno rinnovabile. La Corte esorta a fare il punto della situazione per far sì che gli obiettivi perseguiti dall’UE siano realistici e le scelte strategiche non compromettano la competitività di industrie fondamentali o creino nuove dipendenze. Per la Corte dei Conti, la Commissione ha fissato obiettivi eccessivamente ambiziosi per la produzione e l’importazione di idrogeno rinnovabile (10 milioni di tonnellate per ciascuna entro il 2030). Questi obiettivi non erano basati su analisi approfondite, rileva,  bensì il frutto di valutazioni politiche. Inoltre, il loro raggiungimento è stato compromesso da un inizio accidentato. Innanzitutto, le ambizioni divergenti degli Stati membri non erano sempre allineate con gli obiettivi dell’UE. Poi, nel coordinare l’azione degli Stati membri e dell’industria la Commissione non ha fatto sì che tutte le parti spingessero nella stessa direzione.

 

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