RIGENERAZIONE URBANA
Oltre 1,2 miliardi per la rinascita di Bagnoli: partono bonifica, infrastrutture, strade e waterfront
La firma del protocollo tra la premier Meloni e il sindaco di Napoli e commissario straordinario Manfredi, si punta ora ad accelerare gli interventi di bonifica
15 luglio

BAGNOLI, FIRMA ACCORDO DI ELETTRIFICAZIONE
IN SINTESI
Che sia la volta buona per Bagnoli: è l’auspicio di tanti, e la convinzione di chi l’ha firmato, che ha accompagnato ieri la sottoscrizione del protocollo d’intesa per il rilancio e la riqualificazione dell’area industriale dell’Ilva, ex Italsider, dismessa dagli anni ’90, con un investimento di oltre 1,2 miliardi di euro. A sottoscrivere il protocollo sono stati la premier, Giorgia Meloni, e il sindaco di Napoli e commissario straordinario di Governo, Gaetano Manfredi. Obiettivo del protocollo per il sito di interesse nazionale di Bagnoli- Coroglio è quello di “assicurare la celere realizzazione degli interventi” che prevedono il completamento della bonifica del parco urbano; le infrastrutture su energia e tlc; la viabilità interna e l’accessibilità all’area Sin; le infrastrutture idriche; la rimozione della colmata e la bonifica degli arenili; l’esecuzione di interventi di risanamento dei sedimenti marini e di interventi sul waterfront. La copertura finanziaria è garantita “dalle risorse già a disposizione, pari a 31,3 milioni, e dalle assegnazioni previste dall’articolo 14 del decreto-legge 7 maggio 2024, pari a 1.218 milioni di euro per il periodo 2024-2029, di cui 28 milioni di euro per l’anno 2024, 90 milioni di euro per l’anno 2025, 100 milioni di euro per l’anno 2026, 200 milioni di euro per l’anno 2027 e 400 milioni per ciascuno degli anni 2028 e 2029”. I fondi stanziati sono a valere sulle risorse indicate per la Regione Campania dalla delibera del Cipess n.25/2023 del 3 agosto 2023.
Meloni: non sono passerelle, ora ci sono le condizioni per affrontare l’opera di risanamento ambientale più ambiziosa d’Europa
“E’ stato un bel lavoro di squadra, che precostituisce le condizioni per affrontare l’opera di risanamento ambientale e rigenerazione urbana più ambiziosa d’Europa”, ha detto Meloni. “La sfida – ha aggiunto – è trasformare un’area abbandonata e inquinata, che è stata un simbolo dell’incapacità delle istituzioni nel dare risposte, in un moderno polo turistico, balneare all’altezza della Campania e di Napoli”. Il protocollo di intesa, ha spiegato, prevede “l’accelerazione di tutti gli interventi previsti dal programma di risanamento, a partire dalla bonifica completa del suolo e dell’area marina e dalla ricostruzione e il potenziamento della rete e delle infrastrutture, ma prevede anche una serie di nuovi obiettivi: penso alla realizzazione dei due chilometri di waterfront, rendendo balneabile il tratto di costa; penso alla riqualificazione di Borgo Coroglio; penso ai 130 ettari di parco urbano con impianti sportivi e siti archeologici industriali; penso ai 13 chilometri di percorsi ciclabili; penso agli 8 gigawattora di energia solare prodotta, alla realizzazione di nuovi edifici, oltre ovviamente alla riqualificazione di quelli esistenti, per 1 milione e 600 mila metri cubi complessivi. Un complesso di interventi che dovranno essere realizzati entro il 2031 e che, secondo le stime, genererà un indotto occupazionale di oltre 10.000 unità tra lavoratori diretti e indiretti. Nelle prossime settimane, una volta terminate le operazioni di bonifica dalla contaminazione di amianto, saranno aperti i cantieri per la messa a terra dei primi interventi”.
Una nuova sfida dopo tutti i i tentativi degli ultimi 30 anni, che “per utilizzare un eufemismo, non hanno ottenuto i risultati sperati”, ha rimarcato Meloni ricordando il “clamoroso fallimento” di Bagnoli Futura che ha aperto il capitolo del commissariamento dell’area con la nomina nel 2015 del primo commissario di governo e con l’indicazione di Invitalia come soggetto attuatore del programma. “Che cosa che non ha funzionato? Non ha funzionato che in questi dieci anni è mancato un elemento non secondario per garantire che il commissariamento potesse dare risultati concreti e cioè le risorse. E quello è il problema che oggi noi cerchiamo di contribuire a risolvere”. Di qui il messaggio rivolto ai manifestanti che hanno sfilato in un corteo di protesta a Bagnoli scandendo lo slogan “Prima Renzi, poi Meloni, nessuna passerella sui nostri territori”. “Ho visto che qui fuori ci sono dei manifestanti , dagli slogan direi che sono centri sociali. Ma se non lo fossero, se fossero comitati, vorrei dire a quei cittadini che parlano di passerelle che li capisco, perché qui molte promesse sono state fatte e poi sono state tradite. Ma voglio dire a quei cittadini di darci la possibilità di dimostrare che le cose possono cambiare. E noi siamo qui per questo”.
Manfredi: in tempi rapidi completeremo il recupero dell’area, poi Invitalia farà scouting su investitori privati
“Noi ci auguriamo che questa sia la volta buona per Bagnoli”, ha detto Manfredi. “Sono convinto che finalmente riusciremo in tempi molto rapidi a completare il recupero di quest’area che è un’area fondamentale per la città. Finalmente, una storia così lunga che trova una conclusione e un’accelerazione forte. Con la copertura finanziaria possiamo far partire i lavori di tutto, bonifica e infrastrutture. Il passo successivo sarà fare attività di scouting, compito che spetta a Invitalia, su investitori privati, che possono poi intervenire su attività di accoglienza, attività di ricerca, terziario avanzato che sono previsti nel progetto urbanistico”.
L’aplomb di De Luca con Meloni. E qualcosa si muove per la firma dell’Accordo di Coesione tra Governo e Regione Campania
Alla firma del protocollo era presente anche il presidente della Campania, Vincenzo De Luca. E una vena polemica, che però non ha toccato le vette dell’incontro a Caivano a fine maggio, ha comunque pervaso, a suon di battute ironiche, l’appuntamento di Bagnoli. “Sono il civile De Luca”, ha detto innanzitutto il governatore dando il benvenuto, con una stretta di mano, a Meloni. Una frecciata è arrivata sulle risorse: “Meloni l’ho salutata come sapete. Tutto tranquillo. Non ci sono stati problemi particolari – ha assicurato Del Luca parlando con i giornalisti – ma grande sobrietà. Abbiamo mantenuto una coerenza assoluta rispetto a una tradizione molto diffusa da queste parti: c’è chi caccia i soldi e chi fa le cerimonie. Io ho voluto partecipare a questa bella cerimonia essendo io il principale cacciatore di soldi”. Poi De Luca, seduto in platea, è stato invitato dalla premier a salire sul palco per la foto di rito. Un’occasione che De Luca ha colto al volo per tornare alla carica con il ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di Coesione, Raffaele Fitto, sui ritardi accumulati dalla firma dell’accordo di Coesione tra Governo e Regione Campania, uno degli ultimi, e dei più importanti, che ancora mancano all’appello. “Ho detto a Fitto che non manca più nulla per approvare l’accordo di coesione. Ci erano stati i chiesti i Cup di alcuni progetti, gli ho detto che glieli abbiamo mandati già sabato, quindi non c’è più nulla da mandare. Ha detto allora che andremo avanti. Mi auguro che si concluda questo lungo calvario”. E Fitto ha assicurato: “stiamo lavorando, ci vedremo presto”.