‘Quota 100’ non è per tutti. Dopo le polemiche e gli attacchi innescati dalla presentazione della bozza del decreto attuativo della patente a crediti, prevista dalle misure in materia di sicurezza sul lavoro del decreto Pnrr, scende in campo il ministro del Lavoro, Marina Calderone, sulla ‘vexata quaestio’ del numero di punti di cui può disporre un’impresa. “Non risponde al vero che 80 o 100 crediti saranno la dote di tutte le aziende”, ha tenuto a puntualizzare Calderone parlando all’assemblea dell’Unione industriali di Pisa all’indomani dell’incontro che si è svolto con le parti sociali al ministero. “Noi abbiamo proposto una riflessione sulla qualificazione delle aziende perché punteggi aggiuntivi ce li hanno aziende con storicità, e sono aziende che non hanno un andamento infortunistico pericoloso e la norma sulla patente a crediti ha un principio che va ribadito: le forze ispettive in presenza di gravi irregolarità possono sospendere immediatamente l’attività aziendale. Laddove si verificano gravi situazioni noi avremo gli strumenti per intervenire”.
‘Non fa bene a nessuno giudicare una bozza, evitare estremizzazioni’
Alla precisazione nel merito segue anche una risposta nel metodo: “giudicare una bozza e ascrivere delle negatività a quello che invece è un percorso richiesto dai sindacati credo non faccia il bene di nessuno perché poi si arriva all’estremizzazione: che sia meglio non fare anziché fare”, ha detto Calderone. “Io invece credo che sia importante fare dei passi avanti e questo governo lo sta facendo in materia di salute e sicurezza sul lavoro. E non siamo qui a chiamare in causa chi ha responsabilità. Il tavolo si è aggiornato perché ci sono stati ulteriori interventi e suggerimenti e c’è la necessità di restare all’ascolto”. E sull’esito dell’incontro di mercoledì, la valutazione “è diametralmente opposta: il tavolo è andato bene”.
‘La volontà è firmare il decreto la prossima settimana ma sono possibili correttivi’
Calderone parla, dunque, di un confronto ancora aperto. La volontà è quella di firmare la prossima settimana il decreto sulla patente a crediti che entrerà in vigore il primo ottobre 2024. “Ci sono tutti i tempi per portare dei correttivi. Naturalmente – ha spiegato – i correttivi si potranno applicare anche dopo la pubblicazione se ci fosse bisogno. Il nostro obiettivo è fare in modo che la patente a crediti diventi uno strumento non solo per il settore edile ma che sia esteso anche ad altri settori”. Una risposta, questa, a un’altra questione cruciale posta da sindacati e, cioè, la mancata previsione già nel decreto attuativo di un ampliamento del perimetro di attuazione della patente a crediti, come era stato chiesto e come era nelle aspettative. Secondo il ministro del Lavoro, la patente a crediti costituisce lo strumento per le imprese di altri settori “per valorizzare percorsi positivi perché col tema dei crediti c’è quello della qualificazione delle aziende”. “E’ importante valorizzare chi investe in sicurezza, corretta applicazione dei contratti e che fanno bene il loro lavoro e che sono la stragrande maggioranza delle imprese italiane”. L’impegno riaffermato da Calderone riguarda poi il rafforzamento dei controlli. “Quando il 22 ottobre 2022 ho assunto l’incarico ho ereditato una situazione sul fronte dei controlli con ispettori del lavoro in agitazione che guadagnavano di meno e abbiamo dovuto fare un intervento per riallineare retribuzioni e potenziare le forze ispettive. Stiamo potenziando la forza ispettiva e i controlli e accanto ad essi abbiamo fatto altri interventi sul fronte agricoltura e edilizia”.
Bombardieri: i 100 punti sono una presa in giro per chi è morto sul lavoro
Le parole di Calderone non sono bastate a smorzare le critiche arrivate dai sindacati. A rincarare la dose, è stato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, sempre dall’assemblea dell’Unione industriali di Pisa. “La scelta presentata ieri dal governo nella riunione tecnica, di portare il numero dei punti a 100 per la patente a crediti è una presa in giro nei confronti di chi ha perso la vita sul lavoro, per la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Parlare di patente a crediti e portare la possibilità per l’azienda di avere 90 crediti significa che aziende come quelle che sono state coinvolte nella strage a Firenze, nel cantiere Esselunga, non sarebbero state e non saranno fermate. Quindi – ha chiosato- mi pare evidente la voglia del governo di non intervenire con decisione su un tema che riguarda la salvaguarda della vita”. La Cisl, invece, sollecita ora il proseguimento del confronto con il ministero del Lavoro “per riformare il mercato del lavoro, incentivare le forme di ingresso stabile nel sistema produttivo, dare concretezza alle politiche attive, a nuove protezioni universali, al pieno ed efficace utilizzo delle risorse Gol”, ha detto la segretaria generale aggiunta Daniela Fumarola.
Opposizioni all’attacco. Pd: patente a crediti non rispetta mandato del Parlamento. M5S: così diventa un orpello
La nuova patente a crediti scalda, e molto, il fronte politico con tutte le forze dell’opposizione che si scagliano contro. Attacca il capogruppo Pd in Commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto, secondo il quale la rimodulazione della misura ignora il voto delle Camere.
” Il comma 5, del nuovo articolo 27 del d.lgs, dispone: ‘La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente ai soggetti di cui al comma 1 di operare nei cantieri temporanei o mobili di cui all’articolo 89, comma 1, lettera a), con una dotazione pari o superiore a quindici crediti. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito l’Ispettorato nazionale del lavoro, sono individuati i criteri di attribuzione di crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati’. Da qui a immaginare che rispetto alla previsione di legge, con decreto ministeriale il punteggio iniziale possa essere più che triplicato, appare assolutamente paradossale e contro la volontà del legislatore”, ha sottolineato Scotto. “E allora perché non mille, diecimila, centomila? La verità è che come sempre il Governo non vuole affrontare il tema della sicurezza sul lavoro con politiche serie e rigorose. Interviene sull’onda emotiva di grandi incidenti ma poi produce scelte a metà, inefficaci e spesso addirittura controproducenti. Senza rispettare il mandato del Parlamento oltre che il confronto con le parti sociali”, ha concluso.
“La ministra Calderone eviti lezioncine. Visti i contenuti, contestare la bozza di patente a crediti è doveroso”, hanno dichiarato i senatori del Movimento 5 Stelle, Barbara Guidolin, Orfeo Mazzella ed Elisa Pirro. ” Tale strumento, che in maniera incomprensibile è stato limitato al solo settore edile, rischia ora di essere trasformato in un orpello. Garantire alle imprese fino a 100 crediti, rispetto ai 30 inizialmente previsti dal decreto Pnrr bis votato dal Parlamento, compromette quel necessario cambio di paradigma sulla sicurezza sul lavoro, favorendo, al contrario, il senso di impunita’”.
Red. Diac