OPERE PUBBLICHE
Regione Lazio, il PREZZARIO resterà valido fino al 31 dicembre
Abbiamo voluto fortemente la proroga – spiega Antonio Ciucci, presidente Ance Roma-Acer – perché è necessario attrezzarsi con un tavolo specifico che vada incontro alle esigenze aggiornate del settore
8 luglio
IN SINTESI
La giunta regionale del Lazio ha prorogato fino al 31 dicembre 2024 la validità della tariffa dei prezzi per le opere pubbliche edili e impiantistiche del Lazio.
La delibera, approvata dalla giunta del presidente Francesco Rocca e su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, alle politiche di ricostruzione, alla viabilità e alle infrastrutture della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, è stata già discussa nei giorni scorsi, con l’istituzione di un Tavolo di lavoro per il nuovo prezzario regionale.
Un aggiornamento, quello del corposo elenco di voci di cui si compone il prezzario dei lavori pubblici – che va dalle materie prime agli impianti, passando dalla strumentazione tecnica al costo della manodopera –chiesto a gran voce dai tanti soggetti interessati. E anche da tutte le stazioni appaltanti pubbliche del Lazio – comuni, province, aziende sanitarie territoriali, università – per le quali rappresenta la base su cui indire le nuove gare per i progetti da avviare, ma anche per pagare le opere già realizzate.
Il ritardo del Lazio
Per il Lazio l’ultimo aggiornamento risale al 14 aprile 2023, con la risoluzione n. 101/2023 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione del 20 aprile 2023, n. 32 – Ordinario. La “Tariffa 2023” deve essere applicata a tutti i lavori e/o le opere il cui progetto definitivo venga approvato dopo la sua entrata in vigore, ovvero a partire dal 20 aprile 2023.
La legislazione nazionale, infatti, disciplina che tutte le regioni italiane sono obbligate a provvedere all’aggiornamento dei prezzi, approvando annualmente il prezzario e tenendo conto delle proprie caratteristiche geografiche, che possono incidere in maniera sensibile sul costo di un’opera edile. Ogni regione, insomma, deve rinnovare il prezzario, che scade puntualmente il 31 dicembre di ogni anno; tuttavia il prezzario “scaduto” resta utilizzabile per altri sei mesi, sino al 30 giugno dell’anno nuovo, almeno per quanto riguarda le opere deliberate entro la fine dell’anno trascorso.
Il Lazio, invece, sta “prendendo tempo”, per quello che è un aggiornamento quanto mai necessario per un settore, come quello edile, condizionato da diversi fattori (e nell’ultimo anno non sono stati pochi quelli che hanno influenzato l’andamento dei prezzi nel settore). Ecco perché sul Tavolo in Regione, nei giorni scorsi è stata sollevata la necessità, da parte delle associazioni di categoria, dei tecnici e dei rappresentati di emanare un “tariffario all’altezza”, motivo per cui è stata analizzata la proposta di proroga. Insomma, l’esigenza dei settori interessati è forte ed è quella di lavorare su un prezzario strutturato e in grado di rispondere alle esigenze attuali. Il Tavolo tecnico, coordinato dall’assessore Rinaldi, ha fatto sapere la Regione Lazio, è già a lavoro per consegnare un “documento minuzioso” entro dicembre.
“Nel Tavolo tecnico e di lavoro sono presenti varie figure professionali, associazioni di categoria ed enti, che ci permetteranno di consegnare entro dicembre del 2024 il nuovo prezzario delle opere pubbliche edili e impiantistiche della Regione Lazio – ha assicurato l’assessore ai Lavori pubblici Manuela Rinaldi -. Un lavoro importante e minuzioso, come mai fatto prima, che ci consentirà fornire agli addetti ai lavori un prodotto finale in grado di rispondere alle esigenze dei vari settori interessati”, ha concluso.
Ance Roma-Acer: Bene proroga, ma cambiare anche le procedure dei prezzi
A favore della proroga anche i costruttori romani che hanno partecipato al tavolo in Regione. “Abbiamo voluto fortemente la proroga – spiega Antonio Ciucci, presidente Ance Roma – Acer – perché è necessario attrezzarsi con un tavolo specifico che vada incontro alle esigenze aggiornate del settore. Se in passato, in considerazione del periodo di deflazione e di rincaro dei materiali, l’esigenza era quella di un aggiornamento dei prezzi ora le necessità sono cambiate e riguardano anche la definizione delle analisi. Dunque, ben venga un prezziario ben strutturato, come promesso dall’assessore Rinaldi, da aggiornare di anno in anno”. Come evidenziato, i costruttori romani più che i prezzi specifici chiedono che vengano rinnovate le procedure. “Vogliamo si riparta da una corretta compilazione delle analisi dei prezzi non solo a livello regionale, ma anche nazionale. Per questo – aggiunge Ciucci – abbiamo proposto in conferenza Stato-Regioni delle analisi, per alcuni materiali, uniche per tutte le regioni”.
La normativa di riferimento
La “Tariffa dei prezzi per le opere pubbliche edili ed impiantistiche del Lazio – Edizione 2023” risulta divisa in 9 parti, e precisamente in:
• Parte A: Opere edili;
• Parte B: Opere stradali e infrastrutture a rete;
• Parte C: Sistemazione aree a verde e impianti sportivi;
• Parte D: Impianti elettrici;
• Parte E: Impianti tecnologici;
• Parte F: Opere idrauliche e marittime;
• Parte G: Piccola manutenzione;
• Parte H: Opere di conservazione e restauro;
• Parte S: Costi della sicurezza;
A cui si aggiunge:
- DGR 101 del 14/04/2023 – “Approvazione della Tariffa dei prezzi per le opere pubbliche edili ed impiantistiche del Lazio – Edizione 2023.”
- Deliberazione Giunta Regionale n. 503 del 04/07/2024 – Proroga fino al 31 dicembre 2024 della validità della “Tariffa dei prezzi per le opere pubbliche edili ed impiantistiche del Lazio – Edizione 2023”, approvata dalla Giunta Regionale del Lazio con Deliberazione del 14/04/2023, n. 101.