La giornata

Ancora rinvio (al 15) per i vertici di Cdp. Inflazione in calo ma Bce non molla

  • Dalla Bei arrivano 100 milioni di euro a Snam per sostenere l’efficienza energetica
  • Edison realizza 7 nuovi impianti fotovoltaici da 45 Mw in Piemonte
  • Ferrante (Mit): “Alta velocità Salerno-Reggio Calabria prioritaria,  lavori in linea con i tempi”

03 Lug 2024

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Niente da fare, neanche questa volta, per il rinnovo dei vertici di Cassa Depositi e Prestiti. L’assemblea ha rinviato la decisione al 15 luglio prossimo. Il problema sarebbe trovare la quadra sulle nomine dei consiglieri di amministrazione nel rispetto delle quote di genere. Dall’Eurozona arrivano segni di raffreddamento dell’inflazione dopo il rialzo di maggio. ‘Sorvegliati’ speciali sono i prezzi dei servizi e, anche per questo, la Bce conferma la linea della cautela. E cauto è anche il presidente della Fed Powell. Dalla Bei arriva un finanziamento di 100 milioni a sostegno di interventi di riqualificazione energetica ed Edison prosegue nello sviluppo di nuova capacità rinnovabile secondo gli obiettivi del piano strategico al 2030. Dall’energia alle ferrovie: il sottosegretario al Mit Ferrante assicura che la realizzazione dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria prosegue secondo i tempi previsti

 

Nella partita delle nomine, il rinnovo dei vertici di Cassa Depositi e Prestiti sembrava, fino a poche settimane fa, quello più agevole se confrontato con quello delle Fs spa (dove c’era da sciogliere il nodo della presidenza) e per non parlare poi del rebus della Rai. Invece, il cammino è diventato più impervio del previsto e, mentre alle Ferrovie si è già insediato il nuovo cda guidato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma e dal presidente Tommaso Tanzilli, il nuovo board dell’istituto di Via Goito deve ancora attendere per diversi giorni. Ieri, invece dell’attesa fumata bianca, è arrivato, infatti, un ennesimo rinvio. L’assemblea degli azionisti di Cdp ha, infatti, comunicato che la decisione sulle nomine sarà assunta il 15 luglio prossimo. Sarà così passato più di un mese e mezzo dall’assemblea convocata per il 24 maggio poi rinviata al 20 giugno. Un rinvio, in questo caso, considerato fisiologico dal momento che veniva dato per scontato che le decisioni in materia di nomine venissero prese dopo la scadenza elettorale delle Europee. Ma neanche il 20 giugno è stato il giorno buono e l’attesa si era concentrata sul 27 giugno, giorno in cui era peraltro convocata l’assemblea delle Fs. Le attese della vigilia erano, quindi, per un doppio via libera ai nuovi cda dei due gruppi. Invece, sorpresa: il disco verde è arrivato solo per le Ferrovie mentre per Cdp si è rinviato al 2 luglio. Ma neanche questa data è stata quella buona. Il puzzle da comporre sarebbe sempre quello della nomina dei consiglieri di amministrazione, ferma restando la conferma nell’incarico di amministratore delegato di Dario Scannapieco e in quello di presidente di Giovanni Gorno Tempini, sul quale hanno fatto quadrato da tempo le Fondazioni bancarie, azioniste di minoranza che esprimono tre consiglieri di amministrazione compreso il presidente.  Secondo le indiscrezioni che circolano, per la lista dell’azionista di maggioranza Mef non sarebbe stata ancora trovata la quadra per una composizione del board che rispetti le quote di genere. Su questo punto, nei giorni scorsi, il Mef ha tenuto a precisare che anche su questo “le previsioni di legge saranno puntualmente rispettate”. Intanto, il ministero ha smentito l’ipotesi riportata dalla stampa del direttore del dipartimento  economia del Mef, Marcello Sala, nel cda di Cdp e ha fatto notare che il direttore del Tesoro, Riccardo Barbieri, e quello della Ragioneria generale dello Stato, Biagio Mazzotta, entrano a far parte, in base al dettato normativo, nel board della gestione separata dell’istituto.

 

A giugno inflazione torna a calare nell’area euro al 2,5% ma la Bce non abbassa la guardia

Torna a rallentare a giugno l’inflazione nell’area euro. Secondo le stime flash, diffusi da Eurostat, i prezzi al consumo, misurati con l’indice armonizzato Hicp segnano una flessione al 2,5% rispetto al 2,6% di maggio. Dato, quest’ultimo, che aveva interrotto la discesa dei due mesi precedenti per tornare ai livelli di febbraio 2024, al 2,6%. Guardando alle principali componenti, a riscaldare i prezzi sono i servizi che  registrano il più alto tasso annuale, 4,1% stabile rispetto a maggio. L’incremento mensile, il più alto rispetto alle altre componenti, è dello 0,6%. Seguono cibo, alcol e tabacco, al 2,5% rispetto a 2,6% di maggio; beni industriali non energetici, 0,7% stabili rispetto a maggio, e l’energia allo 0,2%, in calo rispetto allo 0,3% del mese precedente. L’inflazione core, al netto delle voci più volatili quali cibo ed energia, si mantiene stabile al 2,9%. L’Italia è il Paesi con i prezzi più ‘freddi’, +0.9% annuo e +0,2% mensile, seconda solo alla Finlandia che registra uno 0,6% annuo e una variazione nulla mensile. Rallenta poi l’inflazione tedesca il cui tasso annuo è al 2,5% dal 2,8% di maggio e la variazione mensile è +0,2%. Anche la Francia vede un tasso annuo al 2,5% mentre l’aumento mensile è dello 0,1%. Il tasso annuale più alto è quello del Belgio, al 5,5%, seguito dalla Spagna al 3,5%. Dal Portogallo,  dal Forum di Sintra, è arrivato lunedì un nuovo ammonimento da parte della presidente della Bce, Christine Lagarde: sull’inflazione “il nostro lavoro non è finito, dobbiamo rimanere vigili. Non ci riposeremo fino a quando la partita non sarà vinta e l’inflazione sarà tornata al 2%”. E, ancora una volta, ha ribadito che la Banca Centrale è “determinata a guardare i fatti e ad assumere le decisioni volta per volta”. “Oggi abbiamo registrato un’inflazione al 2,5%, più basso del mese scorso, però noi crediamo che il percorso sarà ancora accidentato fino alla fine del 2024. L’inflazione dei servizi invece non si è mossa ed è rimasta al 4,1%. Stiamo attenti alle componenti – ha detto Lagarde – stiamo cercando di capire se questo numero è causato da cambiamenti nei comportamenti o da effetti ritardati”.  Per il capoeconomista della Bce, Philip Lane, i dati di giugno non sono sufficienti a fornire risposte alle domande della Banca sulle pressioni inflazionistiche sottostanti. “I dati dell’inflazione di giugno non risolvono il problema della domanda sull’inflazione dei servizi”, ha sottolineato Lane. Ai lavori di Sintra, ha partecipato anche il presidente della Fed, Jerome Powell. “Vogliamo essere più sicuri che l’inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso il 2% prima di iniziare il processo di riduzione della nostra politica restrittiva”, ha messo in chiaro. “Abbiamo fatto molti progressi ma vogliamo solo essere sicuri che i livelli che stiamo vedendo siano una vera lettura di quella che è l’inflazione sottostante”.

 

Dalla Bei arrivano 100 milioni di euro a Snam per sostenere l’efficienza energetica

 

La Banca europea per gli investimenti e Snam hanno sottoscritto un finanziamento di 100 milioni di euro finalizzato a sostenere interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e misure di efficientamento energetico per attività industriali. Si tratta di un finanziamento-quadro utilizzabile in più tranche entro un periodo di 3 anni. Ciascuna tranche avrà una durata complessiva massima di 15 anni. Questi progetti, che saranno sviluppati da Renovit, società del Gruppo Snam dedicata all’efficienza energetica, contribuiranno a migliorare l’efficienza energetica di oltre 400 edifici pubblici e privati in Italia, oltre che a produrre energia pulita per una potenza complessiva di circa 24 MW grazie all’installazione di pannelli solari. Secondo stime della BEI, questi interventi contribuiranno a produrre energia rinnovabile pari al consumo energetico annuo di oltre 10mila famiglie italiane e genereranno un risparmio energetico annuo di 84 GWh.  Questo progetto consolida ulteriormente la relazione ultradecennale fra la BEI e Snam, con finanziamenti in essere per un totale di quasi 1,5 miliardi di euro. Il finanziamento è in linea con gli obiettivi climatici dell’Unione Europea e con quelli del piano REPowerEU, che la BEI si è impegnata a sostenere con 45 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro il 2027.

 

Edison realizza 7 nuovi impianti fotovoltaici da 45 Mw in Piemonte e conferma la crescita nella messa a terra di nuova energia rinnovabile

Edison realizza, tramite la controllata Edison Rinnovabili, di sette nuovi impianti fotovoltaici in Piemonte, nelle province di Alessandria e di Torino, per una potenza complessiva di 45 MW. Grazie all’entrata in esercizio di questi impianti, Edison – operatore integrato dallo sviluppo alla realizzazione, gestione e manutenzione – conferma il suo percorso di crescita nello sviluppo e realizzazione di nuova capacità rinnovabile, che prevede di investire 5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030, per accrescere l’installato green dagli attuali 2 GW a 5 GW e così contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione del Paese. «Con la realizzazione dei nuovi impianti solari nelle province di Torino e Alessandria, muoviamo un passo in avanti nella messa a terra di nuova energia rinnovabile al fine di raggiungere il 40% di produzione green nel nostro mix produttivo entro il 2030», dichiara Marco Stangalino, Executive Vice Presidente Power Asset di Edison. Nel dettaglio, quattro dei sette nuovi impianti realizzati sono entrati in esercizio negli scorsi mesi; tre invece, i cui lavori sono terminati nel 2023, sono in attesa dell’allaccio alla rete elettrica nazionale, che dovrebbe verificarsi entro la fine del 2024. A questi si aggiungono altri due impianti fotovoltaici, già in precedenza nel portafoglio di Edison, in provincia di Alessandria e in esercizio dal 2011. I nove impianti hanno una producibilità di 70 GWh all’anno, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 26 mila famiglie ed evitare l’emissione in atmosfera di oltre 30 mila tonnellate di CO2. Con la consegna di questo ulteriore 45 MW in Piemonte, Edison conferma il suo impegno nel raggiungimento degli obiettivi indicati nel piano strategico al 2030, che prevede investimenti per 10 miliardi di euro nel decennio di cui l’85% in linea con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. A fine piano, il portafoglio di attività vedrà la generazione elettrica rinnovabile rappresentare oltre il 45% della redditività del gruppo, i servizi ai clienti industriali, domestici e alla pubblica amministrazione contribuiranno per circa un quarto, il gas e la produzione termoelettrica ne rappresenterà il 30%.

Ferrante (Mit): “l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è prioritaria,  i lavori in linea con tempi”

L’Alta velocità/Alta capacità Salerno- Reggio Calabria è “un’opera prioritaria” e i lavori procedono secondo la tabella di marcia consentendo di consegnare il lotto 1a Battipaglia-Romagnano entro il 2026. E’ l’impegno assicurato dal sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, che ha incontrato il direttore investimenti di Rfi Lucio Menta. “L’Av/Ac Salerno – Reggio Calabria è un’infrastruttura fondamentale per il rilancio del Mezzogiorno e la modernizzazione del Paese. Un’opera prioritaria che garantisce la continuità di un itinerario, passeggeri e merci, strategico per la connessione tra il Nord e il Sud, tra l’Italia e l’Europa. Per questo, in virtù delle mie deleghe ministeriali alle opere commissariate, seguo con la massima attenzione le attività in corso. Gli interventi, pur nella complessità tecnica e nella necessità di contemperare le esigenze delle comunità, procedono in linea con i tempi previsti, consentendo così di consegnare al territorio e al Paese il lotto 1a Battipaglia – Romagnano entro il 2026”, ha riferito Ferrante.  “L’opera, suddivisa in lotti funzionali, garantirà l’accesso al sistema ferroviario ad alta velocità / alta capacità a diversi territori dalla spiccata vocazione turistica e produttiva – aggiunge il Sottosegretario – nella prospettiva di dotare tutto il paese di un’infrastruttura indispensabile per la crescita e la competitività”. Nell’incontro è stato fatto anche il punto sull’avanzamento delle attività riguardanti il potenziamento, con caratteristiche di alta velocità, della direttrice ferroviaria Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia e della nuova linea ferroviaria Ferrandina – Matera La Martella per il collegamento di Matera con la rete ferroviaria nazionale. “La previsione è quella di rispettare le tempistiche previste in linea con il PNRR. La realizzazione di opere così rilevanti per il Paese richiede la massima sinergia tra Istituzioni ed Enti coinvolti a vario titolo, sia per garantire la celere attuazione degli interventi che la piena applicazione dei protocolli di legalità. Continuerò a lavorare per accelerare gli investimenti sulle infrastrutture, che – ha concluso Ferrante – sono la vera chiave per lo sviluppo sociale ed economico del Mezzogiorno e anche dell’Italia”.

 

 

 

 

 

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