CITTA' NEL FUTURO

Casa priorità per tutti, istituzioni e partiti ok all’appello Ance. Su Milano proposta FI: commissario

Entra nel vivo la Conferenza “Città nel futuro 2030-2050”. La presidente Brancaccio e il direttore Rutelli  sollecitano il superamento di contrapposizioni sui due grandi temi al centro della discussione: emergenza abitativa e adattamento climatico. Un appello che, nell’evento di apertura alla Camera, è stato raccolto dalla politica. Ma c’è anche il tema caldo del caso Milano: Forza Italia propone un commissario.

08 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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Casa priorità per tutti, istituzioni e partiti ok all’appello Ance. Su Milano proposta FI: commissario

Emergenza casa e adattamento climatico. Sono le grandi emergenze che richiedono proposte e soluzioni condivise da parte di tutti gli attori in campo: le istituzioni, la politica, le imprese, i professioni ed esperti. Si è aperta con un appello forte la Conferenza Città nel Futuro 2030-2050. Appello che è risuonato  ancora più netto dal momento che i lavori di queste tre giornate- 7, 8 e 9 ottobre –  hanno preso il via, ieri mattina, nella Sala della Regina alla Camera dei Deputati. Si può dire che un primo risultato sia già arrivato – che ovviamente andrà tutto verificato sul campo – perché la prima risposta che oggi è arrivata dalle istituzioni e dalla politica è la comune convinzione  che temi di tale portata vadano affrontati senza un approccio ideologico e contrapposizioni.

Ad aprire la giornata è stato il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Oggi più che mai siamo chiamati a ripensare in modo radicale il tradizionale paradigma dello sviluppo cittadino. Occorre superare l’urbanistica di espansione in favore di un modello fondato sulla progressiva riduzione del consumo di suolo e sulla rigenerazione del tessuto edilizio già esistente. Ma la strada da percorrere non può limitarsi ad attività di manutenzione o di riqualificazione. Servono trasformazioni profonde per riorganizzare, modernizzare e migliorare l’intero assetto urbano. È questo un obiettivo ambizioso, che richiede una solida collaborazione tra settore pubblico e privato”, ha sottolineato. “La sinergia tra Istituzioni e imprese può infatti risultare cruciale per realizzare progetti strategici. Programmi di questa portata potrebbero rappresentare, per il nostro Paese, uno dei motori principali di una crescita economica sostenibile e duratura, in linea con gli obiettivi individuati a livello europeo e internazionale. Al tempo stesso, darebbero una risposta alle crescenti esigenze di sostenibilità energetica, ambientale e abitativa

Ha colto  subito questa nuova attenzione  e questa nuova prospettiva che sembra dischiudersi la presidente di Ance Federica Brancaccio. “C’è davvero un’attenzione politica: questi temi devono essere  al centro dell’agenda politica senza contrapposizioni. Siamo il Paese delle città, siamo così riconosciuti come Paese  della città. Non possiamo permetterci di non dare risposta. Oggi  – ha rimarcato ancora Brancaccio –  non possiamo permetterci che questo sia un tema di contrapposizione e divisioni. Si apre un modo dove possiamo intervenire per migliorare le nostre città, la nostra economia” .

“Con questa conferenza si riuniscono soggetti più diversi che vogliono convergere sui risultati che puntano a ottenere.  In questi tre giorni il Maxxi diventa la cittadella  del dialogo, del confronto  dei soggetti interessati su due grandi temi. C’è quello della rigenerazione urbana con focus sulle acque, sulla prevenzione e delle risorse che servono per non spendere dieci volte tanto come si splendono soldi per riparare i danni . E c’è  l’altro grande tema dell’affordable house”, ha sottolineato Francesco Rutelli, direttore della Conferenza. Ci sono due date, due orizzonti temporali: “il 2030 che in realtà è oggi e il 2050 che è l’orizzonte strategico che lasceremo alle future generazioni. La riflessione si focalizzerà sul ruolo delle imprese, dei decisori politici, dei professioni . Proposte condivise che il parlamento possa fare proprie in nome dell’interesse del paese con spirito condiviso”. 

Era un ricco parterre quello di ieri a Montecitorio , con un’ampia rappresentanza delle forze politiche della maggioranza e dell’opposizione. La sessione di bilancio sta per entrare nel vivo e proprio per questo c’era l’attesa per possibili indicazioni di nuove misure  nella prossima legge di Bilancio sui  temi al centro della Conferenza.  Secondo quanto ha annunciato il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, il bonus edilizio al 50% sulle ristrutturazioni dovrebbe essere confermato.: “credo riusciremo a farlo “, ha detto. Molto più prudente, invece, è stato sul Piano Casa da 15 miliardi proposto dall’Ance: “proviamo a trovare delle risposte, è un piano importante” .

Ma c’è un’altra emergenza che oggi è emersa con forza in diversi interventi: il caso Milano. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato  l’intenzione del partito di presentare una proposta di nomina di un commissario per sbloccare la situazione a  Milano. “Ci sono cittadini onesti, perbene che hanno fatto degli investimenti che rischiano di andare in fumo e questo non può essere assolutamente accettato. Nli siamo pronti ad andare avanti con il Salva Milano e , quindi m procediamo in quella direzione. Siamo favorevoli a un commissario per cercare di procedere nella giusta direzione per risolvere i problemi di quella città che è la capitale economica del Paese e non può assolutamente fermarsi”, ha detto il vicepresidente del consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani. (Ascolta qui sotto le dichiarazioni)

Si è detto che uno dei messaggi risuonati oggi è quello di una condivisione sul tema della casa. Per Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, “Città nel futuro vuol dire che dobbiamo smetterla di pensare solo all’immediato e tornare al ruolo che il parlamento e la politica deve avere dando sì  risposte immediate ma programmare una città e un’Italia del futuro. Finalmente di casa si torna a parlare: un tema  strategico e c’è attenzione all’esito di questa tre giorni”. Secondo Lupi, il punto centrale è quello di “garantire il diritto alla proprietà e incentivare a mettere a disposizione gli alloggi” sul mercato. “L’avevamo fatto 15 anni fa con la cedolare secca. Ci dobbiamo chiedere: è ancora attuale, quali sono gli strumenti fiscali che possano dare una risposta? Vediamo come far incrociare domanda e offerta. Questo può essere affrontato senza ideologie”, ha rimarcato Lupi. Così come il caso Milano è una vicenda che va affrontata senza ideologie. “E’ stata un’opportunità sprecata ,il caso Milano era una grande occasione”.

Dall’opposizione la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, è arrivato l’invito ad affrontare i problemi con “lenti nuove”. “Non capita spesso di parlare di casa e adattamento con questa profondità. Significa parlare di cambiamento e trasformazione delle città. Sono i luoghi dove si manifestano gli effetti delle trasformazioni economiche e sociale. Guardare con uno sguardo rinnovato, con lenti nuove”, ha detto Braga. Sulla casa, “ci sono ormai situazioni diversificata che richiedono riposte diverse. Ci sono nuove marginalità, c’è l’invecchiamento della popolazione , c’è una fascia grigia che si è allargata alla quale non si può rispondere con risposte tradizionali. C’è una necessità di dare risposte diversificate e un rinnovato impegno pubblico in termini di risorse, con un ruolo del risparmio privato e l’impegno di capitali pazienti. Serve una capacità di sintesi”.  E poi, toccando il tema dell’adattamento climatico. “La crociata contro il green  deal  non è da noi. Dovremmo essere ossessionati nel batterci per  gli strumenti per l’abbattimento  delle emissioni”.

“Basta zonizzazione, la città del futuro riparta dalla persona”, ha detto  il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. “Il principio della zonizzazione ha fatto il suo tempo, parzialmente utile nell’individuazione degli standard, ha tuttavia creato città-mostro. La zona commerciale, quella industriale, quella direzionale o residenziale -separate tra loro- hanno strappato l’anima alla città che, organizzando la vita umana è, appunto, un organismo vitale che si deve fondare sulle relazioni umane e non piegarsi sulle sue funzioni. De profundis dunque per volumi, altezze, perimetri, stili senza identità e imposti asetticamente portando il tessuto urbano alla degenerazione. Importante parlare del futuro della città, altrettanto è discutere sull’idea di città che deve esserne a monte, per strapparla agli stereotipi tecnicistici e ripensarla come luogo insostituibile della comunità. Sia la tanto evocata nuova legge urbanistica, come quella sulla rigenerazione urbana hanno innanzitutto bisogno di trovare nella persona umana il centro di ogni prescrizione, abbandonando approcci economicistici e asfittiche visioni ipermoderniste. Penso che lo strumento migliore sia una legge delega nella quale il Parlamento scriva i criteri e i principi attorno ai quali il Governo dovrà redigere le nuove norme”..

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