LE DOMANDE DALL'8 GENNAIO 2026
Emilia-Romagna, piano da 31 milioni per riqualificare le strutture ricettive
Il nuovo bando potrà contare su 11 milioni di euro di risorse regionali in grado di generare investimenti per almeno 60 milioni. Allo stanziamento si sommano altri 20 milioni per garantire i prestiti. Una grande opportunità per gli albergatori, i gestori di Rta e Condhotel, ma anche di campeggi, villaggi turistici e marina resort che potranno investire nelle loro strutture per renderle più sostenibili.
IN SINTESI
Arriva in Emilia-Romagna un maxi bando con 31 milioni di euro a disposizione per la riqualificazione delle strutture ricettive, dagli hotel ai campeggi. Una revisione delle norme urbanistiche che consenta, soprattutto in Romagna, di rivitalizzare strutture chiuse e colonie abbandonate. E infine anche una revisione del sistema delle stelle degli hotel. Sono le direttrici su cui si muove la Regione per ridefinire e sostenere il turismo emiliano-romagnolo, che rappresenta il 12% del Pil e conta 15mila imprese e 45mila addetti.
E’ questo solo un tassello della strategia che vede nella riqualificazione delle strutture ricettive l’avvio di una serie di azioni volte a innovare ed elevare la qualità dell’offerta turistica nella regione.
Il nuovo bando (denominato ‘Eureka’) che sarà a breve approvato dalla giunta, con domande solo dall’8 gennaio 2026, potrà contare adesso su 11 milioni di euro di risorse regionali in grado di generare investimenti per almeno 60 milioni, attraverso un credito agevolato che semplifica l’accesso ai finanziamenti e garantisce condizioni vantaggiose. Allo stanziamento si sommano altri 20 milioni, già resi disponibili da viale Aldo Moro per garantire i prestiti: si potrà partecipare nell’ambito di una procedura a sportello nei Consorzi fidi convenzionati con la Regione, fino all’esaurimento delle risorse.
Le strutture ricettive e le imprese o le attività ricettive all’aria aperta potranno quindi investire nel rinnovamento e nell’innovazione delle strutture già esistenti, o in nuove attività ricettive, per ottenere più sostenibilità e più qualità dei servizi.
Il bando
Il bando è in corso di definizione, ma permetterà di presentare la domanda a tanti protagonisti del comparto, gestori e proprietari di alberghi ma anche Rta e Condhotel, ma anche campeggi, villaggi turistici e marina resort, che potranno investire nelle loro strutture per renderle più moderne, digitali, inclusive e sostenibili, per esempio con l’installazione di pannelli per la produzione di energia.
E’ stato lo stesso presidente della Regione, Michele de Pascale, ad annunciare questo “grande piano per accompagnare la riqualificazione delle strutture ricettive”, con aggiornamento del quadro normativo, “dall’urbanistica alla classificazione delle strutture, con l’individuazione di idonei strumenti finanziari”, appunto. In particolare, lo strumento di finanziamento individuato, tipico fin qui del comparto manifatturiero, offre una nuova prospettiva per sostenere tutto il turismo: i Confidi convenzionati garantiscono l’80% del prestito alla banca e per i Confidi c’è, a loro volta, la garanzia di Cassa Depositi e prestiti. La Regione ha messo fino a 20 milioni per le garanzie all’80%, in più sugli interessi che si paga sul mutuo, fino al 5%, ci sono gli 11 milioni che li abbattono.
Nuove regole e meno burocrazia
Ma il piano non si ferma qui. La Giunta regionale sta lavorando anche a una revisione delle normative urbanistiche, con l’obiettivo di facilitare il recupero e la riapertura di strutture oggi inutilizzate, in particolare sulla costa romagnola, dove non mancano colonie abbandonate e hotel chiusi.
Infine, è in programma anche un aggiornamento del sistema di classificazione alberghiera, per renderlo più coerente con le esigenze attuali del mercato e valorizzare la qualità dell’offerta turistica. L’obiettivo, ha spiegato de Pascale, è avere “regole più chiare e meno burocrazia”.
L’attuale sistema di classificazione – le famose “stelle” – risale infatti a una delibera del 2007, aggiornata nel 2009 e modificata più volte negli anni. Un impianto ormai datato, secondo de Pascale, che fa ancora riferimento a requisiti oggi superati, come la presenza obbligatoria di una postazione Internet nella hall per gli hotel a partire dalle tre stelle: un criterio poco sensato nell’era digitale.
La vecchia delibera definisce in modo minuzioso ogni aspetto delle dotazioni e dei servizi degli alberghi: dalla presenza obbligatoria della hall in tutte le categorie, al bar dai 2 stelle in su, fino alla metratura minima delle aree comuni.
La classificazione sale anche in base ai servizi extra: piscina, palestra, idromassaggio, TV a schermo piatto o canali a pagamento sono tra le dotazioni richieste dai 3 stelle superior in su. Infine, solo dai 4 stelle superior in su è obbligatorio garantire il parcheggio 24 ore su 24.
Un sistema dettagliato e complesso, che ha bisogno di essere snellito e aggiornato per rispondere meglio alle esigenze del mercato e alle aspettative dei viaggiatori. Ed è proprio su questo che la Regione intende intervenire nei prossimi mesi.
Una strategia più ampia
Nel triennio 2025-2027 l’investimento complessivo supera i 145 milioni di euro per rafforzare l’attrattività dell’Emilia-Romagna come unica grande meta turistica e a rendere più attrattive le piazze dei paesi e delle città rigenerando il tessuto commerciale.
Tra gli altri interventi, il progetto di valorizzazione turistica delle aree del Delta del Po (30 milioni di euro), la riqualificazione del sistema sciistico (9,5 milioni), il sostegno alla realizzazione del gran premio di Formula 1 presso l’autodromo di Imola (5 milioni annui) e il turismo nautico con i contributi per i porti e gli approdi interni (oltre 2 milioni).
Per quanto riguarda il commercio, procedono gli investimenti, 38 milioni di euro nel triennio, per dare attuazione alla legge regionale 12 del 2023 con l’obiettivo di rivitalizzare la rete e aumentare i servizi per le cittadine e i cittadini nei paesi e nelle città dell’Emilia-Romagna attraverso gli hub urbani e di prossimità, la qualificazione e promozione delle aree commerciali e mercatali e lo sviluppo degli esercizi polifunzionali nelle aree soggette a rarefazione commerciale.
Inoltre per il potenziamento dell’attrattività dei territori, in termini di accessibilità, sostenibilità, qualità urbana e territoriale, con le risorse della programmazione Pr-Fesr 2021-2027 proseguirà l’attuazione degli interventi previsti nell’ambito delle Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile (Atuss) e con le Strategie territoriali per le aree montane e interne (Stami) per complessivi 96,5 milioni di euro nel triennio 25/27.