POSSIBILE ASSIST DI FI
Su San Siro è SCONTRO: tenuta di Sala alla prova di 239 emendamenti
Seduta fiume del Consiglio comunale, aperto dalle 16.30 e durato fino a notte per approvare la delibera della giunta comunale sulla vendita dello stadio Giuseppe Meazza a Inter e Milan. Evitando così la scadenza del termine dei settant’anni riferito al secondo anello, raggiunta la quale diventerebbe impossibile abbattere l’impianto.
Per la questione San Siro adda passa’ ‘a nuttata. Il pomeriggio decisivo si è presto rivelato insufficiente a dare il verdetto atteso dalla giunta Sala e da Inter e Milan sulla vendita dello stadio Giuseppe Meazza dal Comune di Milano ai due club di calcio. La seduta delle 16.30, infatti, è sfociata in una seduta fiume che è andata avanti nella notte per dare modo di votare i 239 emendamenti presentati. Al momento in cui va in chiusura il giornale, sono circa 15 quelli che sono stati discussi, con la seduta che va verso la nottata per l’approvazione grazie a una maggioranza risicata: 24 voti favorevoli, 22 contrari.
L’unica proposta di modifica che è stata approvata è quello proposto dal Pd, dal consigliere Rosario Pantaleo, in base al quale l’esecuzione delle opere, la prestazione dei servizi o delle forniture del progetto del nuovo stadio potranno essere effettuate solo da aziende che fanno parte della white list della Prefettura, per evitare il rischio di infiltrazioni mafiose. Le altre proposte presentate, per lo più dalla maggioranza, hanno cominciato ad essere bocciate in serie.
Quanto ai voti sulla delibera, raggiunto il numero legale di 42 consiglieri (su 49), alla maggioranza servono 25 voti a favore ma sette consiglieri del centrosinistra avevano da tempo dichiarato il no alla vendita. Nel tardo pomeriggio, a destra, Forza Italia ha aumentato le quote di un suo supporto alla causa dei due club, grazie a quanto dichiarato dal coordinatore regionale del partito Alessandro Sorte e dall’eurodeputata Letizia Moratti, aumentando le chances di successo dell’operazione della giunta Sala tramite l’astensione. “Noi scegliamo di tutelare la città di Milano. Oggi (ieri, ndr) rivendichiamo con chiarezza la nostra scelta: Forza Italia salva Milano”, ha detto Sorte. “In gioco c’è una visione di città, la possibilità di riqualificare un’area strategica e di garantire a Milano infrastrutture moderne e all’altezza del suo profilo internazionale. La cifra dell’investimento previsto, oltre 1,2 miliardi di euro, rappresenta un’occasione che Milano non può permettersi di perdere. Sarebbe un errore imperdonabile condannare la città all’immobilismo solo per fare opposizione”, ha ribadito Moratti ieri. Ma il partito berlusconiano si è spaccato, aumentando il malcontento di Fratelli d’Italia e Lega, contrari alla delibera.
Una volta approvata, l’operazione vendita del Giuseppe Meazza, la Scala del calcio, potrà procedere al costo di 197 milioni (prezzo Agenzia delle Entrate), con il rogito entro il 10 novembre per non andare oltre la data di scadenza del vincolo di 70 del secondo anello. Come raccontato anche su Diac, il progetto del nuovo impianto che sorgerà sulle ceneri di quello storico è stato affidato agli studi internazionali Fosters + Partners e Manica. L’investimento presentato dai due club è di 1,2 miliardi di cui 700 milioni solo per la realizzazione dello stadio. Che avrà una capienza da 71.500 posti e ospiterà parcheggi, negozi, ristoranti e hotel di lusso. Inoltre, il piano prevede la rigenerazione urbana di 281mila metri quadrati per un’area attiva tutti i giorni, tutto l’anno. Obiettivo 2030, ricorsi permettendo. Orizzonte 2032 per gli europei di calcio maschile da ospitare in Italia e Turchia.