La giornata

Bis per Acquaroli, le Marche restano al centrodestra con Fdi primo partito

  • Manovra, Leo:  “Detrazioni al 50% sulle ristrutturazioni prima casa? E’ prematuro dirlo”
  • Ue, i ministri dell’Industria chiedono di rafforzare il Chips act per aumentare la produzione di semiconduttori
  • Italia-Kazakhstan, Mattarella: puntiamo ad accelerare la nostra collaborazione da trasporti e infrastrutture a settori innovativi

29 Set 2025

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IN SINTESI

Francesco Acquaroli è stato rieletto presidente della regione Marche.  Il candidato per il centrodestra e governatore uscente di FdI batte il rivale, l’ex sindaco di Pesaro, l’europarlamentare del Pd Matteo Ricci, sostenuto dal centrosinistra insieme al M5S. E’ questo il verdetto che esce dalle urne del primo appuntamento d’autunno delle regionali. Dopo l’iniziale testa a testa tra i due contendenti, registrato dal primo exit poll, il  distacco si è ampliato a favore del governatore uscente. Acquaroli è sato rieletto con oltre il 52% dei voti, Ricci si ferma al 44%. In calo l’affluenza che si è attestata allo 50,01%, in pratica ha votato un elettore su due, in calo di quasi 10 punti (9,7%) rispetto alle elezioni del 2020, quando fu del 59,7%. Fratelli d’Italia si afferma primo partito nelle Marche con il 28,02%, seguito, a debita distanza, dal Pd con il 22,73%. Entrambi i partiti ‘forti’ delle due coalizioni distanziano di gran lunga gli alleati. Nel centrodestra Fi è all’8,30%, la Lega al 7,18%, i Marchigiani per Acquaroli il 3,86%, Civici Marche per Acquaroli al 2,69%, Liste civiche libertas unione di centro l’1,91%, Noi Moderati l’1,63%. Sul fronte del centrosinistra, dopo i dem, si afferma la lista civica per Matteo Ricci con il 7,06%. Staccato il  M5S al 5,21% e Avs al 4,18%.

«Francesco Acquaroli vince le elezioni regionali nelle Marche confermandosi presidente. Gli elettori hanno premiato una persona che in questi anni ha lavorato senza sosta per la sua Regione e i suoi cittadini. Sono certa che continuerà nel suo impegno con la stessa passione e determinazione. Complimenti Francesco e buon lavoro», esulta la premier Giorgia Meloni sui social. «Ringrazio la nostra classe dirigente, del centrodestra marchigiano, che è stata unita e coesa nella sfida di una terra. In questi cinque anni abbiamo iniziato ad affrontare in maniera approfondita, cercando una discontinuità. È stato un lavoro importante», sono le prime parole di Acquaroli, dopo la riconferma alla presidenza delle Marche. Quelli per la formazione della nuova giunta, saranno «tempi tecnici, prenderemo i classici quindici giorni che servono a organizzarci. Ma ci metteremo al lavoro già domani», ha spiegato. Ricci riconosce la sconfitta: “Ho chiamato Acquaroli per congratularmi”, ha fatto sapere. «La mia vera avversaria probabilmente era Meloni, non Acquaroli. Lo hanno capito tutti e anche nei manifesti era così». ha rimarcato. «Si è spesa molto perché le Marche era una delle poche regioni guidate da Fratelli d’Italia. – ha aggiunto – La battaglia delle Marche ha assunto una valenza nazionale e si è spesa pesantemente con promesse elettorali. Hanno fatto di tutto e di più». «C’è amarezza per ciò che mi è successo personalmente, ricevere un avviso di garanzia in piena campagna elettorale mi ha colpito, mi ha colpito la strumentalizzazione sui media dell’altra parte politica e purtroppo qualche effetto l’ha avuto. Non solo sono estraneo ai fatti, ma tra poco ne uscirò compeltamente. Sempre rispetto per il lavoro che fa la magistratura, meno per chi strumentalizza. Tra qualche settimana sono fiducioso che uscirò dalla vicenda ma è indubbio che mi abbia ferito umanamente e politicamente».

“Congratulazioni a Francesco Acquaroli che ha vinto riconfermandosi alla guida della regione Marche. A nome di tutto il partito ci tengo a ringraziare Matteo Ricci per la campagna elettorale generosa e per il progetto di cambiamento che ha pazientemente costruito insieme a tutte le altre forze politiche e civiche alleate. Sarà uno strumento prezioso per impostare il lavoro di opposizione che ci aspetta in regione”, ha commentato la segretaria Pd Elly Schlein. “Sapevamo che non sarebbe stato facile nelle Marche, dove il centrodestra governava già da cinque anni. Ci abbiamo messo tanto impegno ma stavolta non è bastato, ringrazio tutte e tutti i candidati e coloro che si sono dati da fare per la campagna elettorale. Ora ci aspettano altre cinque regioni al voto fino alla fine di novembre e il nostro impegno unitario con la coalizione progressista al fianco dei nostri candidati continua con grande determinazione”.

Intanto, la Valle d’Aosta si conferma regione a trazione autonomista con l’Union Valdotaine, al 32%, che supera da sola l’intera coalizione del centrodestra, ferma al 29,4%. Le elezioni regionali valdostane premiano dunque la maggioranza attuale, composta, oltre che da l’Uv, anche dal Centro autonomista (14%) e dal Pd (8%). Insieme fanno il 54%, esprimendo 21 consiglieri su 35. Il presidente uscente Renzo Testolin è il re delle preferenze con oltre 3.600 voti personali. Oggi si procederà allo spoglio delle elezioni comunali ad Aosta e in altri 64 municipi. Deludente il risultato del centrodestra che ha schierato numerosi ministri in campagna elettorale: la promessa di una spallata al ‘sistema autonomista’ si è fermata molto lontano dall’obiettivo del 42 per cento che avrebbe aperto le porte del premio di maggioranza. Fratelli d’Italia entra per la prima volta in Consiglio regionale con 10,9%. Poco dietro Forza Italia (10,05%).

 

Manovra, Leo: “Detrazioni al 50% sulle ristrutturazioni prima casa? E’ prematuro dirlo”

“E’ ancora prematuro dirlo, dobbiamo valutare un po’ le diverse proposte, le coperture e poi alla luce di quello si vedra’”, insomma, “e’ da valutare”. Ad affermarlo è stato il viceministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo, a margine dell’evento ‘Adempimento collaborativo: patti chiari per imprese forti’, sull’ipotesi di confermare nella manovra le detrazioni al 50% sui lavori di ristrutturazioni per la prima casa.  Il punto fermo, invece, ha assicurato Leo, è che “stiamo lavorando per il ceto medio”: “ci sono tutta una serie di altre proposte: ora il tavolo della maggioranza le esaminera’ e vedremo le coperture, insomma il lavoro e’ in corso”. Sull’eventuale riduzione dell’Irpef dal 35 al 33 per cento per i redditi fino a 35 mila euro, Leo ha detto che “e’ una delle ipotesi, insomma tutta la maggioranza si sta concentrando sul ceto medio, ora vediamo come trovare le risorse perche’ tutto e’ legato a questo aspetto”.

 

Ue, i ministri dell’Industria chiedono di rafforzare il Chips act per aumentare la produzione di semiconduttori

Rivedere e aggiornare il Chips act. Lo chiedono i 27 ministri Ue dell’Industria e della competitività alla Commissione europea, in una dichiarazione promossa dai Paesi Bassi e condivisa da tutti gli altri Stati membri. “L’Ue deve considerare il settore dei semiconduttori un’industria strategica, al pari dell’aerospazio e della difesa, trattandolo come obiettivo chiave per investimenti, R&s e innovazione, e – se necessario – utilizzare gli strumenti disponibili per proteggerlo e agire collettivamente”, si legge nella dichiarazione, che chiede un Chips act rafforzato per aumentare la produzione europea di semiconduttori. “Come sottolineato dal rapporto 2025 della Corte dei conti europea sul Chips act, l’attuale obiettivo di una quota di mercato del 20% è irrealistico e troppo ampio, privo di una chiara direzione strategica su dove e perché l’Europa dovrebbe guidare nella catena del valore dei semiconduttori”, proseguono i firmatari della dichiarazione, che chiedono una revisione del regolamento con tre obiettivi strategici: rendere possibile un ecosistema europeo dei semiconduttori; mantenere e sviluppare la leadership tecnologica e innovativa dell’Europa; garantire una fornitura stabile e affidabile. “Questi obiettivi strategici – si legge – dovrebbero essere supportati da traguardi misurabili, rivisti periodicamente dalla Commissione Europea in stretta consultazione con gli Stati Membri e con tutte le parti interessate dell’ecosistema dei semiconduttori. Inoltre, la loro attuazione dovrebbe essere coordinata con partner internazionali affini e, ove opportuno, allineata con iniziative complementari rivolte ai principali mercati finali dei semiconduttori europei (es. difesa, automotive, telecomunicazioni), così come alle tecnologie abilitanti critiche che dipendono dai semiconduttori (es. intelligenza artificiale, fotonica, tecnologie quantistiche)”. Tra le altre cose, la dichiarazione chiede di allineare i flussi di finanziamento nazionali, europei e privati e altre iniziative politiche strategiche per ottenere maggiore scala, coerenza e impatto. Chiede di mobilitare capitale privato e di garantire che il nuovo Quadro finanziario pluriennale (Qfp) rifletta l’importanza del settore. Inoltre, i firmatari chiedono di introdurre un meccanismo accelerato per i Progetti Importanti di Interesse Comune Europeo (Ipcei) nel settore dei semiconduttori strategici e di riformare gli strumenti di concorrenza introducendo procedure più rapide e semplificate per finanziare progetti di R&S e linee pilota, accogliendo livelli più alti di maturità tecnologica e consentendo il contributo di soggetti privati. Infine, si chiede di sostenere finanziamenti adeguati e semplificati per startup e scale-up, così da accelerare le innovazioni dirompenti e la più rapida commercializzazione della R&S e l’adozione di componenti elettronici e sistemi in vari mercati finali.

Industria, trilaterale Italia-Germania-Francia. Focus su auto, acciaio, chimica

Il ministro dell’industria Adolfo Urso ha avuto un incontro, a margine del Consiglio Ue Competitività, con i suoi omologhi tedesco e francese, Katherina Reiche e Marc Ferracci. “L’industriaeuropea non può più attendere. Servono certezze, subito, in primis per le imprese energivore e quelle del settore automotive che stanno oggi affrontando le sfide più complesse – scrive Urso sui social -. Insieme chiediamo alla Commissione europea di agire e di farlo ora, per ridare fiducia e stabilità al sistema industriale europeo, a partire dalle industrie strategiche come la siderurgia e la chimica e, sul fronte dell’auto, di avanzare senza indugi su neutralità tecnologica, flessibilità e preferenza europea”.

 

Italia-Kazakhstan, Mattarella: puntiamo ad accelerare la nostra collaborazione da trasporti e infrastrutture a settori innovativi

Tra i nostri due paesi “vi sono stati negli ultimi tempi molti incontri ad alto livello. Di recente e’ venuta qui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Vi sono molti contatti che producono un’accelerazione della nostra collaborazione, che sul piano economico e’ particolarmente intensa e che intendiamo sviluppare ulteriormente, accrescere e accelerare”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle dichiarazioni alla stampa al termine del colloquio bilaterale ad Astana con il presidente del Kazakhstan Kassym-Jomart Kemeluly Tokayev. I settori coinvolti sono sia quelli “tradizionali, come sono trasporti, energia, infrastrutture – ha detto ancora Mattarella – ma anche settori innovativi, quelli che il Kazakhstan sta molto curando”.

Italia-Bahrein, Meloni e Hamad al Khalifa: impegno per 1 miliardo di investimenti

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi Salman bin Hamad Al Khalifa, principe ereditario e primo ministro del Regno del Bahrein. “Italia e Bahrein si impegnano a rafforzare ed espandere la forte cooperazione esistente tra le due Nazioni”, si legge nella dichiarazione congiunta in cui si evidenzia come sia stata “accolta con favore” la firma del Memorandum d’intesa destinato a “rafforzare le relazioni economiche e ad aumentare il commercio e gli investimenti tra le due Nazioni, con un impegno di investimenti superiore a un miliardo di euro”. Italia e Bahrein, inoltre, “si sono impegnati a rafforzare la loro già vitale collaborazione in materia di difesa, sia a livello militare sia industriale”. Nella dichiarazione congiunta, inoltre, si legge che “le parti hanno convenuto di incrementare ulteriormente la cooperazione in materia di sicurezza energetica e transizione energetica, con un approccio tecnologicamente neutrale e con particolare attenzione alla collaborazione industriale, alla ricerca e sviluppo, alla diversificazione energetica e alla transizione ecologica, alla cooperazione nella gestione idrica e nella termovalorizzazione dei rifiuti, nonché al coinvolgimento dei settori pubblico e privato di entrambi i Paesi”.

Export, Tajani incontra Ice, Simest e Sace: focus sulla nuova Direzione generale per la crescita

“Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha incontrato oggi i vertici di Ice, Simest e Sace per fare un punto sull’export italiano e sulla riforma della Farnesina che prevede la costituzione della ‘Direzione generale per la Crescita’”. Lo comunica la Farnesina in una nota. “L’export rappresenta il 40% del Pil e ha un ruolo chiave per il nostro Paese. L’internazionalizzazione del nostro tessuto produttivo è una priorità e un elemento cardine della diplomazia della crescita”, ha esordito il ministro Tajani nella riunione operativa con gli amministratori delegati di Simest e Sace, Regina Corradini D’Arienzo e Michele Pignotti, e il presidente dell’Agenzia Ice, Matteo Zoppas. Nel corso dell’incontro, il ministro Tajani ha sottolineato come la priorità strategica della nuova ‘Direzione generale per la Crescita’ sarà quella di accompagnare all’estero le nostre eccellenze e di favorire l’attrazione degli investimenti in Italia. Nascerà inoltre una nuova ‘Sala operativa per l’Export’, che diventerà un punto di riferimento per la gestione di tutte le questioni legate alla crescita e all’internazionalizzazione delle imprese”, prosegue la nota. “Nel quadro del Piano per l’export sono state confermate oggi nuove iniziative, tra cui il Comitato intergovernativo Italia-Cina (8 ottobre), i Business forum con Senegal (29 ottobre), Albania (13 novembre), Arabia Saudita (25 novembre), India e Montenegro (dicembre)”. “Il ministro ha inoltre annunciato la data della terza edizione della Conferenza nazionale dell’Export, che si terrà il prossimo 17 dicembre a Milano, nell’ambito degli stati generali della Diplomazia. L’evento offrirà l’occasione per un confronto a tutto campo con il mondo imprenditoriale e associativo, in un formato che vedrà la partecipazione di tutti gli ambasciatori della rete, insieme ai direttori di Ice, Cdp, Sace e Simest”.

Ferrovie, Rfi propone 22 canali orari giornalieri per Sncf Voyages Italia

Nell’ottica di supportare e facilitare l’ingresso di Sncf Voyages Italia (Svi) nel mercato italiano dell’Alta velocita’, e in deroga ai principi e criteri del Pir (Prospetto informativo della rete) e del Regolamento 545/2016, Rfi propone di allocare a Svi un plafond di capacita’ da inserire in accordo quadro corrispondente a 22 canali orario/giornalieri. Lo riporta il bollettino dell’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato che pubblica gli impegni della societa’ del Gruppo Fs dopo che era stata avviata un’istruttoria nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana e della controllante Ferrovie dello Stato Italiane per accertare un presunto abuso di posizione dominante. Il plafond riguarda le relazioni di traffico espressamente richieste da Svi (parte A): 10 canali orario per la relazione Torino-Milano-Napoli/Reggio Calabria, 4 canali orario per la relazione Torino/Milano-Venezia); e quelle non espressamente richieste da Svi (parte B): fino a 4 canali orario per le relazioni Verona-Roma, fino a 4 canali orario per la Venezia-Roma/Napoli; fino a 2 canali orario per la Milano-Bologna-Ancona/Bari; fino a 2 canali orario per la Roma-Bari. Non appena gli impegni saranno dichiarati ammissibili dall’Autorita’, Rfi prendera’ contatti con Svi indicando i canali della parte A che saranno messi a sua disposizione e assegnando un congruo termine per indicare le proprie preferenze per i canali della parte B. Eventuali osservazioni sugli impegni presentati da Rete Ferroviaria Italiana dovranno pervenire all’Agcm entro il 24 ottobre. Pur essendo pienamente convinta della liceita’ del proprio operato, Rfi ha proposto un set di misure volto a superare i profili di criticita’, sul presupposto che l’Agcm confermi che non sussistano ragioni per proseguire l’istruttoria e, conseguentemente, provveda alla chiusura del procedimento senza l’accertamento di alcun comportamento illecito.

 

Cbam, ok definitivo del Consiglio Ue al regolamento sulla semplificazione

Via libera definitivo del Consiglio Ue alla semplificazione del Meccanismo di aggiustamento alle frontiere per il carbonio (Cbam) dell’Ue, nell’ambito del cosiddetto pacchetto legislativo Omnibus I. L’atto legislativo sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione. In sostituzione dell’attuale soglia che esenta dal Cbam le merci di valore trascurabile, le modifiche stabiliscono una nuova soglia di massa “de minimis”, in base alla quale le importazioni fino a 50 tonnellate all’anno per importatore non saranno soggette alle norme Cbam. Questa misura dovrebbe esentare soprattutto le Pmi e i privati che importano quantità piccole o trascurabili di merci. Il regolamento modificato consentirà anche di evitare eventuali interruzioni per gli importatori all’inizio del 2026, in attesa della registrazione Cbam: le importazioni di merci Cba, saranno consentite a diverse condizioni, in attesa della registrazione Cbam dell’importatore. Inoltre, il regolamento modificato contiene diverse altre misure di semplificazione per tutti gli importatori di merci Cbam, ad esempio per quanto riguarda: la procedura di autorizzazione, i processi di raccolta dei dati, il calcolo delle emissioni, le regole di verifica e il calcolo della responsabilità finanziaria dei dichiaranti Cbam autorizzati. Infine, il regolamento modificato contiene adeguamenti delle disposizioni sulle sanzioni e sulle norme relative ai rappresentanti doganali indiretti.

La Cina prepara uno strumento da 500 miliardi di yuan per stimolare gli investimenti

La Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme cinese ha affermato che le autorita’ stanno lavorando per introdurre uno strumento finanziario per un totale di 500 miliardi di yuan, equivalenti a 70,09 miliardi di dollari, per fornire capitale per progetti di investimento, che potrebbero aumentare gli investimenti effettivi e garantire una crescita economica stabile. Dopo il lancio del nuovo strumento, le amministrazioni locali saranno esortate ad accelerare la costruzione dei progetti, ha affermato la Ndrc. Il responsabile della pianificazione economica non ha fornito ulteriori dettagli su quando o come verra’ introdotto lo strumento. Ma i media locali hanno recentemente riportato che le tre banche statali cinesi, la China Development Bank, la Agricultural Development Bank of China e la Export-Import Bank of China, contribuiranno a canalizzare i fondi in settori come l’economia digitale, l’intelligenza artificiale e le infrastrutture per i consumatori. Il nuovo strumento potrebbe contribuire ad attenuare l’indebolimento della crescita degli investimenti registrato a luglio e agosto, secondo gli economisti. Nei primi otto mesi di quest’anno, gli investimenti in immobilizzazioni in Cina sono cresciuti solo dello 0,5% rispetto all’anno precedente, il ritmo piu’ lento escludendo gli anni della pandemia di Covid-19, secondo gli ultimi dati ufficiali.

 

Fermerci: per il trasporto ferroviario merci europeo la tempesta continua

“Il trasporto ferroviario merci europeo è in una tempesta continua: vincoli di capacità, arretrati nella manutenzione, cantieri diffusi, scarsa coordinazione transfrontaliera e i nuovi requisiti di accesso alla rete ferroviaria svizzera, minano la competitività del settore, con il rischio concreto di un arretramento verso la modalità di trasporto esclusivamente stradale. In particolare, nei corridoi alpini e sull’asse Italia–Francia e Italia-Svizzera, le interruzioni hanno già mostrato effetti drammatici, come dimostrano le chiusure dei valichi di Modane e del Gottardo a seguito della frana e dell’incidente avvenuti nel 2023. A ciò si aggiunge la complessa situazione tedesca, che vede in prospettiva a partire dal 2027 fino al 2030 chiusure complete per 40 linee ferroviarie fino a cinque mesi ciascuna e i recenti interventi normativi emanati dall’Ufficio Federale dei Trasporti della Confederazione Elvetica che causeranno il blocco della circolazione di buona parte della flotta vagoni attualmente circolante”. E’ il quadro tratteggiato da Giuseppe Rizzi, direttore generale di Associazione Fermerci, a seguito degli incontri con i parlamentari Carlo Fidanza e Flavio Tosi, relatore per la Direttiva sul trasporto combinato. Rizzi ha poi sottolineato che, mentre in Italia le criticità legate alla transizione infrastrutturale, causate dall’attuazione dei lavori PNRR, termineranno molto probabilmente a fine 2026, in Germania, principale partner logistico-ferroviario per l’Italia, dal 2026 al 2030 incrementeranno in modo considerevole le interruzioni ferroviarie a causa di lavori di ammodernamento della Rete. Uno scenario futuro molto critico e impossibile da sostenere per tutte le imprese del comparto logistico ferroviario, nazionale ed internazionale. Il gestore dell’Infrastruttura italiana sta affrontando con tutti i mezzi disponibili, ampia apertura al confronto e coordinamento con imprese e altri Gestori di Rete questa fase critica per il settore, lo stesso non vale per gli altri Paesi. «Senza un approccio integrato, fatto di coordinamento internazionale, finanziamenti adeguati e regole comuni, il settore ferroviario merci rischia di perdere ulteriore capacità e competitività», ha proseguito Rizzi. Durante gli incontri, Fermerci ha ribadito anche la necessità di una revisione equilibrata della Direttiva sul Trasporto Combinato, che tenga conto delle differenze di competitività tra gli Stati membri, e di un’adeguata regolazione della Direttiva Pesi e Dimensioni, affinché non si allarghi il divario con la ferrovia a favore del trasporto su gomma.

 

Webuild: al via il progetto per la realizzazione del nuovo polo cardiovascolare ‘Cuore’ del Policlinico Gemelli

Prende vita a Roma un progetto d’eccellenza nella cura della persona: Webuild e Fondazione Policlinico Gemelli hanno firmato il contratto per la realizzazione del nuovo Polo Cardiovascolare “CUORE” del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS a Roma. Il progetto, annunciato in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, sarà realizzato dal Gruppo Webuild con la controllata NBI. “Con la realizzazione del nuovo Polo CUORE, Webuild mette a disposizione le competenze specialistiche maturate in anni di esperienza nel settore ospedaliero a livello globale” – ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. “Investire in infrastrutture sanitarie oggi significa investire nel futuro, nella resilienza dei sistemi di cura e nella qualità della vita delle persone, dimostrando quanto l’integrazione tra ingegneria e tecnologia possa generare valore per le comunità. CUORE è un progetto che unisce cura, ricerca e sostenibilità e che incarna la nostra visione di infrastrutture capaci di lasciare un’eredità tangibile di progresso”. Il nuovo centro – che sorgerà all’interno del campus universitario – avrà un’impronta architettonica iconica e sarà un hub clinico e scientifico di livello nazionale per la prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie cardiovascolari. Il progetto è stato commissionato dalla Fondazione Policlinico Gemelli, in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto G. Toniolo di Studi Superiori e con il sostegno della Fondazione Roma. Il nome stesso del progetto – “CUORE”, acronimo di Cardiovascular Unique Offer ReEngineered – richiama la missione di prossimità, cura e innovazione che il Policlinico Gemelli incarna dalla sua nascita. Con una superficie complessiva di 27.000 m², il Polo “CUORE” ospiterà 100 posti letto per degenza ordinaria, 28 posti di terapia intensiva, 16 postazioni day hospital, 9 sale operatorie e tecnologie avanzate per l’imaging cardiovascolare e la telemedicina. L’intervento sarà realizzato da Webuild garantendo una continuità architettonica e funzionale con l’attuale struttura ospedaliera grazie a due collegamenti. Nel solco della tradizione e con lo sguardo rivolto al futuro, il Polo “CUORE” sarà anche un esempio di sostenibilità ambientale: il complesso sarà dotato di un impianto fotovoltaico da 180 kW, un sistema di climatizzazione a basso impatto ambientale e ampie vetrate per massimizzare la luce naturale e migliorare il comfort degli ambienti di cura.Il Gemelli è anche sede di un polo accademico e di ricerca collegato all’Università Cattolica del Sacro Cuore, la più grande università cattolica d’Europa. Fondato nel 1964, il Policlinico è oggi uno dei principali IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) italiani, con oltre 1.500 posti letto e oltre 5.000 dipendenti. La realizzazione del nuovo Polo “CUORE” rafforza la presenza consolidata del Gruppo Webuild nel settore ospedaliero a livello internazionale. Il progetto si aggiunge alle oltre 200 strutture sanitarie realizzate nel mondo, tra cui l’Ospedale dell’Angelo di Venezia-Mestre, i Quattro Ospedali Toscani e l’Ospedale del Sud-Est Barese di Monopoli-Fasano in Italia. In Australia, il Gruppo si è recentemente aggiudicato la realizzazione del Women and Babies Hospital di Perth. Il Gruppo opera nel comparto anche attraverso la controllata NBI, che ha al suo attivo la realizzazione di progetti come il Blocco F dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi di Firenze, quasi 10.000 metri quadrati con oltre 150 posti letto, e il Padiglione 12 DEAS, dedicato all’emergenza clinica e chirurgica del Trauma Center dello stesso ospedale.

Servizi immobiliari: in Italia generano 505 miliardi, il 23% del Pil, fino a 800 miliardi nel 2025

Favorire una visione strategica condivisa tra gli operatori dei servizi immobiliari per tracciare un percorso comune di innovazione, valorizzare le potenzialità degli strumenti tecnologici – anche in chiave predittiva – e rafforzare il ruolo del settore nello sviluppo economico e sociale dei territori. Questi alcuni dei temi emersi nel corso del tavolo di lavoro “I servizi immobiliari del futuro: innovazione, tecnologia e relazione per generare nuovo valore”, organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Svicom SpA Società Benefit, durante il 33°Forum Scenari. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto tra i protagonisti del settore, con l’obiettivo di stimolare un dibattito sul ruolo che innovazione e tecnologia possono assumere nell’ampio ecosistema dei servizi immobiliari. Un comparto che, nel 2025, ha generato ricchezza per oltre 505 miliardi di euro, pari a poco meno del 23% del PIL nazionale (5,4% costruzioni, 2,4% sviluppo immobiliare, 14,3% servizi immobiliari). Le proiezioni indicano che entro il 2050 il valore potrà raggiungere i 795-800 miliardi di euro. Con quasi 800 mila imprese e oltre due milioni di addetti, i servizi immobiliari costituiscono oggi un pilastro fondamentale dell’economia italiana, garantendo stabilità e supporto agli altri comparti produttivi e assumendo un ruolo strategico nella filiera economica nazionale. All’interno di questo scenario, i soli servizi immobiliari generano oggi oltre 385 miliardi di euro, pari al 17% del PIL nazionale. Una quota che, con il supporto dell’innovazione tecnologica, l’elevazione delle competenze professionali e la costruzione di un’offerta sempre più integrata e sostenibile, potrebbe crescere fino a rappresentare il 20% del PIL italiano entro i prossimi 25 anni. “Il panel che abbiamo avuto il piacere di organizzare con Scenari Immobiliari è stato un momento di confronto prezioso sull’evoluzione dei servizi immobiliari, un ambito che Svicom presidia da circa trent’anni. È emerso con chiarezza che l’innovazione tecnologica è un fattore abilitante, ma non può essere un fine a sé: ciò che genera vero valore è la capacità di integrare piattaforme e AI in processi strutturati e trasparenti, liberando tempo ed energie per l’analisi, la consulenza e la relazione con i clienti. La sfida oggi non è solo digitale: occorrono nuove competenze ibride — data scientist, ingegneri gestionali e informatici — capaci di connettere tecnologia e organizzazione, e serve un settore più inclusivo, capace di attrarre talenti diversi e nuove generazioni. I servizi immobiliari del futuro si costruiscono così: con tecnologia che abilita, ma soprattutto con persone preparate, valori solidi e un ecosistema orientato alla sostenibilità e alla fiducia reciproca”, ha commentato Letizia Cantini, ceo e general manager di Svicom. “Il settore dei servizi immobiliari – ha sottolineato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari – è chiamato a una trasformazione profonda. La tecnologia non può più essere vista come un supporto accessorio, ma come un motore di innovazione capace di generare nuovo valore e nuove competenze. L’obiettivo deve essere costruire una filiera più integrata, sostenibile e reattiva, in grado di accompagnare i cambiamenti della società e dell’economia. Solo così i servizi immobiliari potranno rafforzare il loro ruolo strategico e contribuire concretamente alla crescita del Paese”.

Adempimento collaborativo, “Patti chiari, per imprese forti”: si chiude a Milano il roadshow di Confindustria, Mef e Agenzia Entrate

Si è tenuto ieri a Milano, presso l’auditorium Assolombarda, l’evento finale di “Patti chiari, per imprese forti”, il roadshow promosso da Confindustria, ministero dell’Economia e delle Finanze e Agenzia delle Entrate per far conoscere l’istituto dell’adempimento collaborativo alle imprese italiane. In Lombardia dal prossimo anno saranno circa 1.500 le aziende che potranno accedere al regime (volume d’affari di almeno 500 milioni di euro), che diventeranno oltre 4.300 a partire dal 2028, quando la soglia di accesso scenderà a 100 milioni. Il ciclo di eventi si è chiuso ieri a Milano dopo aver fatto tappa nei mesi scorsi in 6 grandi città italiane (Bologna e Venezia a maggio; Napoli, Roma e Firenze a giugno; Torino lo scorso 23 settembre) con l’obiettivo di offrire una panoramica su vantaggi, modalità di adesione e modelli di successo in vista del progressivo ampliamento della platea potenziale nei prossimi anni.

Il titolo dell’iniziativa esprime il principio fondante dell’adempimento collaborativo: promuovere una relazione trasparente e strutturata tra imprese e Amministrazione finanziaria, basata sul confronto preventivo, sulla fiducia reciproca e sulla certezza del diritto. L’istituto dell’adempimento collaborativo, noto anche come cooperative compliance, è stato introdotto in Italia (Dlgs n. 128/2015) con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di cooperazione trasparente e preventiva tra fisco e contribuenti. Rivolto alle imprese dotate di un sistema strutturato di gestione e controllo del rischio fiscale, prevede un dialogo costante finalizzato a individuare e risolvere in anticipo le potenziali situazioni di rischio, contribuendo così a rafforzare la certezza del diritto e l’affidabilità del sistema tributario. La soglia dimensionale per l’accesso è stata negli anni progressivamente ridotta fino a includere, dal 2024, i soggetti con volume d’affari di almeno 750 milioni di euro, 500 milioni dal 2026 e di almeno 100 milioni di euro a partire dal 2028, quando la platea potenziale sarà di oltre 11mila aziende a livello nazionale. Tutte le tappe del roadshow – Il ciclo di eventi, organizzato in collaborazione con le Associazioni territoriali di Confindustria, ha toccato Bologna (9 maggio), Venezia (20 maggio), Napoli (9 giugno), Roma (12 giugno), Firenze (27 giugno) e Torino (23 settembre).

Ambiente, ok definitivo Consiglio ue a direttiva su monitoraggio suolo

Via libera definitivo del Consiglio Ue alla direttiva sul monitoraggio del suolo, che istituisce il primo quadro normativo a livello europeo per la valutazione e il monitoraggio dei suoli, con l’obiettivo generale di ottenere suoli sani in tutta Europa entro il 2050. Il Parlamento europeo dovrebbe tenere il suo voto finale nelle prossime settimane. Poi gli Stati membri avranno tre anni di tempo dopo l’entrata in vigore per recepire le nuove norme nel diritto nazionale.
In base alla direttiva, gli Stati membri istituiranno sistemi di monitoraggio per valutare le condizioni fisiche, chimiche e biologiche del suolo sul loro territorio, sulla base di una metodologia comune dell’Ue. Essi riferiranno regolarmente alla Commissione e all’Agenzia europea dell’ambiente sullo stato di salute del suolo, sull’occupazione del suolo e sui siti contaminati, assicurando che vi siano dati comparabili in tutta l’Ue e che si possano intraprendere azioni coordinate per affrontare il degrado del suolo. Saranno inoltre compiuti passi avanti nel monitoraggio di contaminanti emergenti come Pfas, pesticidi e microplastiche. La direttiva definisce descrittori comuni per il suolo e introduce classi per descrivere la salute del suolo, collegate a valori obiettivo non vincolanti a livello europeo e a valori soglia nazionali. Questi aiuterà gli Stati membri a identificare le priorità e ad attuare gradualmente misure che portino a suoli più sani. La Commissione assisterà gli Stati membri sviluppando strumenti e metodologie comuni e facilitando lo scambio di buone pratiche.

 

Eurostat, solare principale fonte di energia elettrica nell’Ue a giugno con il 22%

Nel secondo trimestre del 2025, il 54,0% dell’elettricità netta prodotta nell’UE proveniva da fonti energetiche rinnovabili , in aumento rispetto al 52,7% registrato nello stesso trimestre del 2024. Tale aumento è dovuto principalmente all’energia solare, che ha generato un totale di 122.317 gigawattora (GWh) nel secondo trimestre del 2025, pari al 19,9% del mix totale di generazione di elettricità.
Giugno 2025 è stato il primo mese nella storia in cui l’energia solare (22,0%) è stata la principale fonte di elettricità generata nell’UE, davanti al nucleare (21,6%), all’eolico (15,8%), all’idroelettrico (14,1%) e al gas naturale (13,8%).
Tra i paesi dell’UE, nel secondo trimestre del 2025, la Danimarca, con il 94,7%, ha registrato la quota più elevata di energie rinnovabili nell’elettricità netta prodotta, seguita da Lettonia (93,4%), Austria (91,8%), Croazia (89,5%) e Portogallo (85,6%). Le quote più basse di energie rinnovabili sono state registrate in Slovacchia (19,9%), Malta (21,2%) e Repubblica Ceca (22,1%).
In 15 paesi dell’UE, la quota di fonti energetiche rinnovabili nella produzione netta di elettricità è aumentata nel secondo trimestre del 2025. I maggiori incrementi su base annua sono stati registrati in Lussemburgo (+13,5 punti percentuali (pp)) e in Belgio (+9,1 pp), entrambi dovuti all’aumento dell’energia solare. La maggior parte dell’elettricità generata da fonti rinnovabili proviene dall’energia solare (36,8%), eolica (29,5%) e idroelettrica (26,0%), seguita da combustibili rinnovabili (7,3%) e geotermica (0,4%).

Utilitalia, Cristian Fabbri (Hera) vicepresidente

La Giunta esecutiva di Utilitalia ha nominato Cristian Fabbri vicepresidente della Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, con delega all’Energia. Presidente Esecutivo del Gruppo Hera da aprile 2023, Fabbri è dal 2014 anche Direttore Centrale Mercato con la responsabilità della gestione e sviluppo delle attività del Gruppo nei mercati energetici. Da febbraio 2009 a maggio 2023 è stato Amministratore Delegato di Hera Comm S.p.A., EstEnergy S.p.A., Presidente di Hera Comm Marche S.r.l. È stato inoltre Amministratore delegato di Ascotrade ed è membro dei Consigli di amministrazione di altre società del gruppo. Sono state inoltre attribuite a Bruno Manzi (Ama) la delega all’Economia Circolare e al vicepresidente Lorenzo Perra (Alia) quella all’Epr.

Edilizia, Ue: Consiglio adotta nuove norme su statistiche alloggi e popolazione

Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato nuove norme per garantire che le statistiche raccolte su popolazione e alloggi a livello Ue siano complete, coerenti e comparabili. L’obiettivo del regolamento adottato “è migliorare la qualità complessiva delle statistiche sulla popolazione e sugli alloggi introducendo una definizione armonizzata del termine ‘popolazione’, facilitando l’accesso alle fonti di dati e semplificando e migliorando la produzione statistica in questo ambito”, ha spiegato il Consiglio. Le norme stabiliscono un quadro giuridico comune per lo sviluppo di statistiche europee sulla popolazione e sulle abitazioni al fine di garantire statistiche complete, coerenti e comparabili fornite in modo tempestivo; migliorare la qualità dei dati demografici, riconoscendo le sfide affrontate dagli Stati membri; essere sufficientemente flessibili da adattarsi alle mutevoli esigenze politiche e all’utilizzo di nuove fonti; evitare oneri inutili per le autorità statistiche nazionali attraverso l’attuazione graduale dei cambiamenti. Il Consglio ha ricordato che le statistiche europee sulla popolazione e sulle abitazioni sono necessarie per la progettazione, l’attuazione e la valutazione delle politiche dell’Ue, tra cui la pianificazione economica e sociale, la politica di coesione e le transizioni verde e digitale. Il 20 gennaio 2023, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per rispondere alla necessità di statistiche europee sulla popolazione e sulle abitazioni, in particolare alla luce dell’evoluzione della situazione demografica e delle recenti tendenze migratorie, dei cambiamenti climatici e della trasformazione digitale. A seguito dei negoziati, il Consiglio ha raggiunto un accordo con il Parlamento europeo il 13 maggio 2025. Il regolamento deve ora essere adottato dal Parlamento europeo ed entrerà in vigore al momento della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.

 

 

 

 

Maria Cristina Carlini

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