LA GIORNATA

Meloni contro le NOMINE Ue: “Non rispettano il voto, l’Europa cambi”

  • Dl Coesione, ok dal Senato con 97 sì
  • Ispra, superficie spiagge italiane pari a 120 km2
  • Panetta, rischi principali geopolitici e interni ai Paesi
  • Il “mattone gestito” resiste a tutte le crisi e vede una crescita anche nel 2024: +5%
  • Lavoro, maxi sconto del 120% a chi assume con indeterminato

27 Giu 2024

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Nelle notizie di giornata spicca il discorso della premier Meloni alle Camere in vista del Consiglio europeo che si apre oggi: sul tavolo le nomine dei cosiddetti top jobs, vale a dire le più alte cariche dell’Unione. In pole, il bis di Ursula von der Leyen alla Commissione; Antonio Costa al Consiglio e Kaja Kallas come Alto Rappresentante per la politica estera.

Il discorso in Aula della premier Meloni, domani e venerdì il Consiglio europeo

“Non può lasciare indifferente questo Parlamento, e a maggior ragione non può e non deve lasciare indifferenti le classi dirigenti europee, a partire da quelle che anche in questi giorni sembrano purtroppo tentate dal nascondere la polvere sotto il tappeto, dal continuare con vecchie e deludenti logiche come se nulla fosse accaduto, rifiutandosi i di cogliere i segnali chiari che giungono da chi ha votato e dai tanti che hanno deciso di non farlo.”, ha detto ieri Meloni.

Per la premier, “il problema principale, a mio personale avviso, è dato da un’Unione Europea sempre troppo uguale a se stessa, e a tratti percepita perfino autoreferenziale, tanto da non essere in grado di adeguare la sua strategia a un mondo che attorno cambiava, come se i suoi primati nello scacchiere geopolitico fossero immutabili e non invece conquiste da difendere e rilanciare”. E visto che “la percezione che hanno avuto gli italiani e gli europei è quella di un’Unione troppo invasiva, che pretende di imporre ai cittadini cosa mangiare, quale auto guidare, in che modo ristrutturare la propria casa, quanta terra coltivare, quale tecnologia sviluppare, e così via su moltissimi aspetti che riguardano la vita quotidiana”, l’Ue deve “concentrarsi su poche, grandi materie, quelle cioè sulle quali gli Stati nazionali non sono in grado di competere da soli, e lasciar invece decidere agli Stati nazionali ciò che non ha bisogno di essere centralizzato. Privilegiare al gigante burocratico che moltiplica regole insostenibili, e a volte incompatibili con la crescita della sua competitività, un gigante politico forte”.

Quindi il passaggio sulle nomine: “Non mi pare sia emersa finora la volontà di tenere conto di ciò che i cittadini hanno detto nelle urne. Nel metodo e nel merito. Relativamente al merito, mi sono permessa di far notare che consideravo surreale che nella prima riunione, seppure informale, del Consiglio Europeo successiva alle elezioni, alcuni si presentassero direttamente con le proposte di nomi per gli incarichi apicali, frutto delle interlocuzioni tra alcuni partiti, senza neanche fingere di voler aprire una discussione su quali fossero le indicazioni arrivate dai cittadini con il voto”. Infine: “Dobbiamo cioè lavorare per vederci riconosciuto ciò che spetta all’Italia come Nazione, non al Governo, non a questo o a quel partito, ma alla Nazione”.

Dl Coesione, ok dal Senato con 97 sì

Ieri, intanto, il governo ha ottenuto al Senato la fiducia posta sul decreto legge sulle politiche di coesione. La votazione ha espresso questo verdetto: Voti favorevoli 97, contrari 62 e un’astensione. Ora, il decreto passa alla Camera per l’esame e la fiducia programmata al 4 luglio. La conversione in legge scade il 6 luglio. Per ricordare, il decreto norma con 38 articoli i principi, le aree strategiche e gli interventi prioritari, la promozione dell’autoimpiego, gli incentivi per le new-tech e gli esoneri contributivi per chi assume.

Ispra, superficie spiagge italiane pari a 120 km2

In Italia, la superficie complessiva delle spiagge misura meno del territorio del solo municipio di Ostia, a Roma: 120 km2, una superficie che comprende le grandi spiagge di Rimini o della Locride, fino alle piccole e suggestive “pocket beach” tra le scogliere dell’Asinara o alle spiaggette che sopravvivono tra i porti, i lungomare o le scogliere artificiali davanti le nostre città di mare. La misura appare piccola, mediamente le spiagge italiane sono profonde circa 35m, e occupano circa il 41% delle coste, ovvero circa 3400 km, su un totale di più di 8300 km.

Si tratta di uno dei primi risultati del rinnovato censimento ISPRA sulle spiagge, presentato ieri, che quest’anno aggiorna e integra i dati costieri del 2020, completando le informazioni già elaborate gli scorsi anni per la Linea di costa e la Linea di retrospiaggia. Il tematismo delle spiagge, composto da circa 5800 poligoni derivati da ortofoto e immagini satellitari ad alta definizione, con ciascun poligono che individua una spiaggia fisicamente delimitata, da quelle che risultano non più grandi di un monolocale a quelle che si sviluppano per oltre 10km lungo la costa.

Panetta, rischi principali geopolitici e interni ai Paesi

Tra i principali rischi che l’euro area potrebbe affrontare nel medio periodo c’è quello geopolitico, ma anche “l’aumento dell’incertezza politica all’interno dei Paesi. Alcune delle principali economie mondiali hanno eletto o eleggeranno i propri leader nel 2024 e il ricambio politico si traduce fisiologicamente in incertezza politica”. Così, ieri, il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta a Helsinki, in occasione di una conferenza della Banca centrale della Finlandia. E’ “difficile immaginare come ciò possa influenzare l’inflazione”, ha aggiunto, per questo “le banche centrali dovrebbero essere pronte ad affrontare le conseguenze di tali shock se e quando si materializzano”.

In un altro passaggio, il governatore ha sottolineato che il processo di disinflazione in Europa è bene avviato e percorrere l’ultimo miglio verso l’obiettivo del 2% “è solo questione di tempo” e bisogna avere pazienza. “L’inflazione è scesa da un picco del 10,6% ad ottobre 2022 al 2,6% nel maggio scorso e la velocità della discesa è stata senza precedenti, così come l’aumento precedente. Alcuni commentatori hanno sottolineato le dinamiche dei prezzi nel settore dei servizi e nel mercato del lavoro come possibili ostacoli per ‘l’ultimo miglio’ degli sforzi di stabilizzazione dei prezzi. Dovremmo certamente rimanere vigili sugli sviluppi in questi settori, ma uno sguardo più attento ai dati suggerisce che l’ultimo miglio potrebbe richiedere nient’altro che pazienza e un attento monitoraggio di ciò che accade al processo di disinflazione”.

Il “mattone gestito” resiste a tutte le crisi e vede una crescita anche nel 2024: +5%

Il patrimonio di fondi quotati, non quotati e reit prosegue nel suo trend positivo e alla fine del 2023 ha raggiunto, a livello globale, 4.650 miliardi di euro, con un aumento del 4,5 per cento rispetto al 2022, con i reit che concentrano circa il 76 per cento del patrimonio complessivo. Questi sono alcuni dei dati del 44esimo Rapporto 2024 su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria, emersi ieri nel corso di un evento a Milano.

Il comparto dei fondi immobiliari italiani, con un peso sul resto dei veicoli europei di oltre il dodici per cento, continua a registrare un trend di crescita deciso. Il suo Nav a fine 2023 ha raggiunto 114 miliardi di euro, con un incremento dell’8,6 per cento sull’anno precedente. Il patrimonio immobiliare detenuto direttamente da 60 Sgr e 640 fondi attivi arriva a 131 miliardi di euro, con un incremento del 6,5 per cento sul 2022. Le previsioni per il 2024sono per un incremento del Nav del 5,3 per cento e del patrimonio del 4,6 per cento, il numero dei veicoli potrebbe raggiungere le 660 unità.

La fase espansiva dei fondi immobiliari prosegue anche in Europa, dove sono cresciuti numericamente e in termini di patrimonio: complessivamente sono operativi 1.973 fondi e 276 reit, con un patrimonio complessivo pari a 1.600 miliardi di euro (4,6 punti percentuali di incremento). Il peso dei fondi europei sul patrimonio complessivo nel mondo rimane stabile e pari al 34,4 per cento, ma cresce in volume e conferma il ciclo positivo degli ultimi anni. A fine 2023 il patrimonio gestito in Europa dagli otto Paesi principali ha toccato i 943 miliardi di euro, poco meno dell’anno precedente (946). In dieci anni il patrimonio è quasi triplicato con duemila fondi immobiliari attivi. La Germania continua a dominare la classifica europea per dimensione, seguita da Lussemburgo, Francia e Italia che ha un patrimonio di 114 miliardi di euro. La performance media è del 2,2 per cento in Europa, con l’Italia a 1,9 per cento.

Usa, vendite case nuove segnano -11,3% a maggio

Il Census Bureau degli Stati Uniti ha reso noti i dati di maggio sulle vendite delle case nuove: -11,3% a 619 mila unità rispetto alle 698 mila unità di aprile (dato rivisto da 634 mila) e contro le 636 mila unità stimate dal consensus.

Lavoro, maxi sconto del 120% a chi assume con indeterminato

Arriva la maxi-deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato. Pubblicato ieri il decreto attuativo del ministero dell’Economia, di concerto con il ministero del Lavoro, che attua la riforma dell’Irpef e prevede per quest’anno una maggiorazione del 120% del costo del lavoro ammesso in deduzione nel caso di incremento del numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato. La maggiorazione sale al 130%, inoltre, in caso di assunzione di lavoratori meritevoli di maggiore tutela (disabilità, donne con almeno 2 figli, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione).

Aeroporto di Pisa, presentato il progetto dell’ampliamento del terminal

Infrastrutture. Ieri è stato presentato il progetto di avanzamento dei lavori per ampliare e ristrutturare il terminal dell’Aeroporto di Pisa, Galileo Galilei. All’evento erano presenti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Pisa Michele Conti, il direttore pianificazione di ENAC Costantino Pandolfi, il presidente dell’Unione Industriale Pisana Andrea Madonna, l’amministratore delegato di Toscana Aeroporti Roberto Naldi.

I numeri del piano: nuova capacità di passeggeri tra i 6 e i 7 milioni all’anno; superficie che passerà da 39.500 a 50.600 mq (+28%); inizio lavori – affidati a Toscana Aeroporti Costruzioni – al 22 luglio. Investimento complessivo: 70 milioni di euro e durata del cantiere di 27-28 mesi.

Tpl, Motus-E: quasi l’80% dei bus elettrici immatricolati in Italia tra 2022 e 2023 circola nel nord

A livello europeo, il mercato dei bus urbani ha visto negli ultimi anni una crescita significativa delle trazioni alternative, che nel 2023 ‘pesavano’ per il 73% dell’immatricolato. Nel medesimo anno i bus a zero emissioni hanno coperto oltre il 40% dell’immatricolato urbano. Sempre a livello continentale, le trazioni CNG sono in stallo, l’ibrido mild è in grande crescita e la tecnologia
fuel cell rimane un mercato di nicchia (1,3 per cento dei bus a zero emissioni). La tecnologia elettrica degli E-bus è l’unica a mantenere una crescita pressoché costante da ormai dieci anni. Questi alcuni dati emersi dal rapporto di Motus-E sull’evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale in Europa e Italia.

Nel 2023 in Italia il 27,5% dell’immatricolato urbano è a zero emissioni (contro il 40% europeo) e la nostra nazione si posiziona al nono posto in Europa per flotta circolante elettrica. Nel settembre 2022 i bus elettrici ammontavano all’1,5% del parco circolante, composto per il 20% da veicoli Euro 2 ed Euro 3, destinati al divieto di circolazione a partire dal 2025. Quasi l’80% dei bus elettrici immatricolati in Italia tra 2022 e 2023 circola nel nord del paese. Più della metà dell’immatricolato a zero emissioni del 2023 è distribuito tra Milano, Torino e Genova.
Il parco autobus italiano presenta un’età media pari a 10,3 anni, del 33% più alta di quella degli altri quattro principali mercati europei (Francia, Germania, UK, Spagna).

 

 

 

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