La giornata
Lavoro, TRAGEDIE con altri 4 morti. Calderone oggi con imprese e sindacati
- Francia, Bayrou sfiduciato dal Parlamento, cade il governo
- Manovra, Tajani: non sarà correttiva. E azzarda: si può pensare a una detassazione della tredicesima
- Polemiche sul viaggio di Meloni a New York con la figlia, Palazzo Chigi smentisce voli di Stato
- Energia, Pichetto firma un accordo di cooperazione con il sottosegretario Usa Burgum e crescita import Gnl
- Fibercop: nei primi sei mesi 1,2 miliardi di investimenti con 13,2 milioni di unità immobiliari coperte, conseguito il 100% della milestone Pnrr
IN SINTESI
Continua la scia nera di incidenti mortali sul lavoro. La sola giornata di ieri si è chiusa con il tragico bilancio di quattro vittime. A Torino è ha perso la vita un operaio di 69 anni, di origini egizianeSecondo le ricostruzioni, l’uomo è precipitato dal cestello di una gru, da un’altezza di 12 metri. Nello stesso incidente è rimasta ferita anche una seconda persona che si trovava ai piedi della gru. “Attendiamo che le indagini chiariscano le cause e le dinamiche e ci stringiamo attorno alla famiglia. Non riesco però a non notare come in questi anni sia aumentata l’incidenza degli infortuni nelle fasce di età più avanzate”, dichiara Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia. “A quell’età non si dovrebbe proprio essere sui luoghi di lavoro figurarci morirci”. Un’altra tragedia si è consumata nel Catanese, a Riposto, dove un operaio di 50 anni è morto dopo essere precipitato da un’impalcatura a otto metri d’altezza. A Monza, in via Mauri, un operaio di 48 anni è morto all’interno di un’azienda che produce valvole industriali. La dinamica dell’infortunio è ancora al vaglio di Ats, intervenuta sul posto con i soccorritori e la Polizia di Stato. Secondo i primi accertamenti, l’uomo sarebbe rimasto schiacciato da un macchinario. Quando l’ambulanza è arrivata sul posto, il 48enne era già morto. Il bilancio della giornata si è poi aggravato con la quarta tragedia che si è consumata ieri pomeriggio nel centro di Roma: un operaio è morto schiacciato da un macchinario sulla banchina del Tevere, all’altezza di piazza Trilussa. “Solo questa mattina, da Nord a Sud, tre operai sono morti sul lavoro. Uno a Torino, dove a 69 anni si trovava su una gru a dodici metri d’altezza; un altro a Monza e un altro ancora nel Catanese. Altri due sono rimasti feriti. È una strage senza sosta né fine”, hanno dichiarato i parlamentari del Movimento 5 stelle nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato. “Le dichiarazioni d’intenti non bastano più: il Governo deve intervenire senza attendere oltre. Chiediamo alla ministra del Lavoro Calderone di venire subito in Parlamento per un’informativa urgente. L’art. 1 della nostra Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma questo lavoro deve essere sicuro e garantire dignità, non morte. Basta morti sul lavoro”.
Il tema della sicurezza sul lavoro sarà al centro, questa mattina, di un incontro convocato dal ministro del Lavoro con i rappresentanti delle imprese e dei sindacati. “Abbiamo annunciato prima dell’estate la presentazione di un decreto con degli importanti provvedimenti in materia di sicurezza sul lavoro”, aveva detto Calderone parlando domenica scorsa al Forum Teha di Cernobbio.
Francia, Bayrou sfiduciato dal Parlamento, cade il governo
È caduto oggi dopo meno di 9 mesi il governo francese del centrista François Bayrou. L’Assemblée Nationale, davanti alla quale si era presentato con un discorso di politica generale, ha votato oggi a larga maggioranza contro la fiducia: 194 voti a favore, 364 contrari. Analizzando il voto, emerge che la differenza fra sì e i no al governo Bayrou è stata ben più ampia del previsto. I voti della coalizione della maggioranza erano stati calcolati alla vigilia in 220 ma i voti a favore sono stati soltanto 194. Valanga di no dalle opposizioni dell’intera gauche e dell’estrema destra.
Bayrou rassegnerà oggi le proprie dimissioni al Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, il quale ha preso atto della caduta del governo e nominerà un successore “nei prossimi giorni”, secondo quanto si è appreso dall’Eliseo. Ma il Rassemblement National di Le Pen, in testa ai sondaggi, reclama il ritorno alle urne. “Non risponderò alle polemiche e alle dichiarazioni offensive. Voglio dire ai membri del governo che questi nove mesi sono stati di profonda felicità perché siamo riusciti a formare una squadra in cui c’erano molti pesi massimi, solidarietà e nessuna tensione”, ha affermato il premier francese Francois Bayrou nella sua replica al termine della discussione dell’Assemblea parlamentare. “Questa prova di verità, con il consenso del presidente della Repubblica, l’ho voluta io”, ha sottolineato Bayrou aprendo il suo intervento davanti all’Assemblea nazionale riunita in sessione straordinaria per votare la fiducia sulla legge di bilancio. “Il rischio maggiore consisteva nel non prenderne alcuno, di fare politica come sempre”, ha aggiunto, citando “la questione storica” dell’indebitamento dello stato. La riduzione del debito è una ’’questione di urgenza vitale” per la Francia, ha messo in guardia il premier francese. Dinanzi ai deputati, il premier ha evocato il debito colossale che pesa sulla seconda economia della zona euro nonché l’“urgenza vitale’’ di risanare le finanze pubbliche del Paese. ’’La sottomissione al debito è come la sottomissione alla forza militare: sottomessi dalle armi o dai creditori, in entrambi i casi perdiamo la nostra libertà“, ha proseguito Bayrou, nel suo discorso all’Assemblée nationale. Il premier, nell’accorato appello alla rappresentanza nazionale, ha quindi invocato una ’’presa di coscienza’’ contro ”l’inesorabile marea del debito che sommerge” la Francia. Quindi la proposta di un piano per riportare il deficit al 3% del Pil entro il 2029.
Manovra, Tajani: non sarà correttiva. E azzarda: si può pensare a una detassazione della tredicesima
Il cantiere della manovra non è ancora aperto ma i rappresentanti di governo e maggioranza scaldano i muscoli lanciando e rilanciando le misure da inserire nella legge di bilancio. Ieri il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ripreso le parole del titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che, parlando domenica a Cernobbio, ha assicurato che non quest’anno la manovra non sarà correttiva e che i conti pubblici italiani non richiedono nuovi sacrifici. A guidare il governo saranno sempre i principi della prudenza, serietà e pragmatismo sulla base dei dati disponibili. “La manovra non sarà correttiva come dice Giorgetti, ma per la crescita” e tra i diversi provvedimenti “si può pensare a una proposta un po’ azzardata, però perché no? Cioè la detassazione della tredicesima”, ha detto ieri Tajani parlando al Forum della competitivtà organizzato da Assolombarda. “Per far crescere l’economia, c’è una ricetta che è quella classica di Berlusconi: meno tasse, meno tasse, meno tasse. La soluzione non si chiama reddito di cittadinanza, la soluzione non si chiama salario minimo, la soluzione si chiama detassazione degli straordinari, detassazione dei festivi, detassazione dei premi di produzione e in prospettiva si può pensare a una proposta un po’ azzardata, perché no, alla detassazione della tredicesima”. Sul tavolo c’è poi sempre il tema del contributo delle banche, quel “pizzicotto” agli istituti di credito di cui ha parlato sempre Giorgetti. Una priorità dell’agenda della Lega, messa nero su bianco in una riunione del Carroccio la scorsa settimana. Ieri ne ha parlato il capogruppo di Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami. “Sulle banche noi crediamo che si debba fare un ragionamento di condivisione, non intendiamo imporre nulla, vediamo cosa vorrà fare il centrosinistra. Confido che chi oggi si scaglia contro gli extraprofitti voglia dare una forza ulteriore e sostenere l’ipotesi che le banche diano di più per aiutare il ceto medio, i conti dello Stato, per aiutare un sostegno complessivo che comunque intendiamo realizzare nella prossima Manovra” sull’ipotesi di un pizzicotto alle banche di cui aveva parlato questa estete ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Il pizzicotto riguarda il fatto che quando uno lo subisce non se lo aspetta, nel momento in cui con le banche parleremo vedremo in che modo e in che forma riterranno di poter contribuire”, ha spiegato Bignami.
Polemiche sul week end di Meloni a New York con la figlia, Palazzo Chigi smentisce voli di Stato
E’ polemica sul week end trascorso dalla premier, Giorgia Meloni, con la figlia Ginevra a New York. Il senatori di Iv Borghi ha presentato un’interrogazione riferendo indiscrezioni secondo le quali Meloni avrebbe usato voli di Stato. Secca la smentita arrivata ieri pomeriggio da Plazzo Chigi. “Il senatore Borghi e quanti, anche dagli organi di stampa, sollevano “misteri” sulle due giornate di assenza pubblica del Presidente del Consiglio dovrebbero forse riconoscere una verità molto semplice: almeno una volta all’anno, il Presidente ha il diritto di svolgere il suo ruolo più naturale, quello di madre. Il Presidente del Consiglio ha trascorso il fine settimana a New York in veste privata con sua figlia Ginevra, che tra qualche giorno compie gli anni. Il viaggio era il regalo di compleanno per sua figlia. Entrambe hanno viaggiato con voli di linea all’andata e al ritorno, perché il Presidente Meloni non ha mai utilizzato voli di Stato per ragioni private. Pertanto, il Presidente Meloni intende adire le vie legali nei confronti di chi ha diffuso o insinuato notizie infondate in merito”. Ma, poi, in serata, a scendere in campo è stata la stessa Meloni. “Leggo, con un misto di amarezza e indignazione, l’ennesima polemica costruita ad arte sul nulla. Per due giorni ho scelto di fare ciò che considero il mio ruolo più bello e naturale: essere madre. Ho regalato a mia figlia un fine settimana insieme all’estero per il suo compleanno, viaggiando con voli di linea, come qualunque altra persona e come è normale che sia. Eppure, anche questa scelta privata è stata trasformata in un’arma politica, tra insinuazioni su voli di Stato e incontri segreti mai avvenuti. Tutto falso”, scrive la premier pubblicando una foto in cui posa assieme alla figlia.
Energia, Pichetto firma un accordo di cooperazione con il sottosegretario Usa Burgum e crescita import Gnl
Italia e Usa rafforzano la cooperazione in materia di sicurezza energetica. E’ l’obiettivo della dichiarazione congiunta sottoscritta, nel corso di un incotnro a Roma, dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il Segretario all’Interno degli Stati Uniti d’America e Presidente del Consiglio nazionale per il dominio energetico della Casa Bianca, Doug Burgum, accompagnato dall’Ambasciatore USA in Italia, Tilman Fertitta. Pichetto ha confermato come questo accordo risponda alla comune priorità di Italia e Stati Uniti di accrescere la sicurezza energetica attraverso la diversificazione di fonti e vie di trasporto dell’energia. Un’azione coerente con le iniziative messe in campo dal Governo italiano per rafforzare il ruolo dell’Italia quale hub sia verso l’Europa che nel Mediterraneo – in linea con i principi del Piano Mattei – e con il potenziamento delle capacità di rigassificazione del nostro Paese. “È una priorità che il Governo si è data – ha sottolineato Pichetto – anche per rispondere alla domanda dei nostri cittadini e delle nostre imprese cui dobbiamo garantire energia sicura e sostenibile grazie a prezzi accessibili che sostengano la competitività delle nostre industrie, che resta l’obiettivo centrale anche per l’Europa. Per questo – ha aggiunto – l’Italia accoglie con favore la crescita dell’import di GNL americano, anche come parte integrante della nostra collaborazione strategica rispetto agli effetti della guerra in Ucraina. Il GNL americano contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti anche grazie alla maggiore affidabilità della rotta che conduce dagli USA all’Italia e all’Europa rispetto ai rischi geopolitici che si registrano su altre rotte”. Il ministro Pichetto ha sottolineato inoltre la centralità dell’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione e la sicurezza delle reti energetiche ed ha illustrato al Segretario Burgum le iniziative legislative del Governo italiano per riaprire al nucleare di nuova generazione sicuro e sostenibile e l’importanza di una sempre più forte collaborazione tra Italia e Stati Uniti in questo settore.
“Riconosciamo il ruolo vitale del gas naturale liquefatto degli Stati Uniti per assicurare la sicurezza nel settore energetico, soprattutto alla luce del panorama geopolitico in evoluzione e dell’importanza di una fornitura adeguata all’Italia e all’Europa di una cruciale fonte energetica di transizione come il GNL e il gas naturale. Gli Stati Uniti, come leader a livello globale nell’esportazione di GNL, e l’Italia, come hub strategico nel Mediterraneo, si impegnano a facilitare un commercio del GNL anche con l’Europa stabile, sicuro e a prezzi sostenibili”, si legge nella dichiarazione congiunta. “Questa cooperazione mira a: Sostenere la diversificazione energetica europea: promuovere il flusso costante e sicuro di GNL USA verso l’Italia e nel più ampio mercato europeo, contribuendo a diversificare forniture energetiche a prezzi competitivi. Rafforzare lo sviluppo delle infrastrutture: Incoraggiare gli investimenti nell’importazione di GNL e infrastrutture per la rigassificazione in Italia, così come infrastrutture per l’esportazione negli Stati Uniti, in modo da assicurare catene di approvvigionamento efficienti e resilienti. Accrescere la trasparenza del mercato: lavorare insieme per promuovere mercati globali del GNL aperti, trasparenti e competitivi, evitando la volatilità dei prezzi”. L’accordo sottolinea il ruolo dell’intelligenza artificiale per l’innovazione in campo energetico. “Riteniamo l’intelligenza artificiale come una tecnologia innovativa con la potenzialità di rivoluzionare il settore dell’energia, ottimizzando le operazioni e soddisfacendo il fabbisogno energetico futuro dei settori industriali ad alta intensità di dati. È essenziale sviluppare fonti energetiche a prezzi sostenibili, affidabili e sicure per alimentare un futuro guidato dall’intelligenza artificiale”.
Fibercop: nei primi sei mesi 1,2 miliardi di investimenti con 13,2 milioni di unità immobiliari coperte, conseguito il 100% della milestone Pnrr
FiberCop chiude il primo semestre 2025 con risultati pienamente in linea con il budget approvato per l’esercizio in corso, a sua volta in linea con l’iniziale business plan degli azionisti. Nel periodo la società ha registrato ricavi pari a 1.861 milioni di euro, e un ebitdaal organico a 824 milioni di euro. Si prevede che i ricavi nel secondo semestre 2025 beneficeranno della stagionalità relativa al segmento B2B che produrrà i suoi effetti nella seconda metà dell’anno. L’aumento dei ricavi e l’impatto a regime di oltre 100 milioni di euro di efficienze sui costi realizzate nel primo trimestre di quest’anno si prevede che possano ulteriormente sostenere i risultati nella seconda metà del 2025. L’azienda conferma quindi la guidance per il 2029 pubblicata lo scorso giugno. Nella prima metà del 2025 le linee attive gestite da FiberCop sono pari a 14.144 milioni. La riduzione di 364 mila linee rispetto all’intero 2024 rientra nel trend di naturale migrazione all’FTTH. Da notare che la quota di mercato di FiberCop nelle nuove attivazioni FTTH è salita al 63% nel primo trimestre del 2025 rispetto alla quota del 59% registrata nel quarto trimestre del 2024,3 dimostrando la continua e robusta posizione di mercato della società. L’attuale evoluzione sul totale delle linee attive fa parte della naturale transizione di mercato da rame a fibra che è stata sempre prevista all’interno del budget e del Business Plan. Man mano che il mercato completerà la fase di transizione le linee di FiberCop e la sua quota di mercato tenderanno a normalizzarsi. FiberCop è al momento focalizzata sulla realizzazione delle linee guida strategiche che si prevede possano spingere l’EBITDA al dal 2026 in avanti. Queste misure includono nuove iniziative sui ricavi, insieme all’accelerazione dello switch-off della rete tradizionale in rame e alla costruzione di una dorsale proprietaria nazionale, che si prevede porteranno ad una significativa riduzione dei costi operativi.
Nel primo semestre 2025, gli investimenti complessivi sono stati pari a 1,2 miliardi di euro, con 13,2 milioni di unità immobiliari (UI) coperte con la tecnologia FTTH in tutta Italia (+1 milione di UI rispetto a fine anno 2024). Questo risultato supera gli obiettivi previsti dal budget di 100 mila linee e rappresenta circa il 65% del totale delle unità immobiliari che l’azienda intende coprire entro il 2027 (il 60% registrato alla fine del 2024).
Si prevede che il tasso di rollout possa crescere ulteriormente a partire dal secondo semestre 2026 quando il piano PNRR, che richiede molte risorse, sarà completato e tutti gli sforzi si focalizzeranno sul piano autonomo dell’azienda. Anche il costo unitario del rollout si è inoltre attestato a oltre il 20% al di sotto del valore di budget, a dimostrazione dell’efficacia di FiberCop nella gestione della rete. Il primo semestre 2025 ha segnato un ulteriore importante traguardo sugli obiettivi PNRR, con FiberCop che ha conseguito il 100% della milestone intermedia di giugno 2025 (rispetto al solo 82% di completamento dei lotti non di competenza FiberCop) e il 70% sull’obiettivo finale di giugno 2026 (rispetto al solo 57% di completamento dei lotti non di competenza FiberCop).4
Al 30 giugno 2025 la cassa disponibile si è attestata a un solido livello di 3,5 miliardi di euro, portando il margine di liquidità di FiberCop (che include una revolving credit facility committed da 2 miliardi di euro) a 5,5 miliardi di euro. Si prevede che questo importo, insieme alla cassa generata dal business, sia sufficiente a coprire i fabbisogni finanziari della società per il 2025 e il 2026. L’indebitamento netto nel secondo semestre 2025 si è attestato a 10,2 miliardi di euro, a seguito dell’emissione di nuovo debito per complessivi 3,5 miliardi di euro nel primo semestre 2025, inclusa l’emissione obbligazionaria incrementata a 2,8 miliardi di euro rispetto all’offerta originaria, e conclusa con successo nel mese di giugno 2025. FiberCop ha rappresentato il più grande investimento infrastrutturale in Europa nel 2024, sostenuto da una forte e solidale compagine di azionisti di lungo termine (Ministero dell’Economia e delle Finanze, KKR Infrastructure, ADIA, CPP Investments e F2i) “I risultati del primo semestre di quest’anno sono linea con le aspettative degli azionisti e con la guidance che abbiamo già fornito per il 2029. Il management è ora focalizzato nella realizzazione delle iniziative a valenza strategica che guideranno la crescita di FiberCop dal 2026 in avanti. Sono orgoglioso dei risultati conseguiti nell’ambito di un complesso processo di separazione e di una naturale e già prevista transizione del business e del mercato dal rame alla fibra”, ha dichiarato Massimo Sarmi, presidente e amministratore delegato di FiberCop. “Le linee guida strategiche di FiberCop rafforzano l’impegno dell’azienda nell’accelerare la digitalizzazione del Paese in qualità di abilitatore dell’innovazione tecnologica nelle telecomunicazioni, portando significativi benefici ai cittadini, alle istituzioni e alle aziende”.
Piano Mattei, protocollo d’intesa tra la Fondazione Compagnia San Paolo e Mur
È stato sottoscritto ieri, presso la sede della Fondazione, il protocollo d’intesa tra il ministero dell’Università e della Ricerca, rappresentato dalla ministra Anna Maria Bernini, e la Fondazione Compagnia di San Paolo, nella persona del presidente Marco Gilli. “C’è un’Italia che guarda all’Africa come a un partner strategico per costruire futuro. È in questo spirito che nasce la collaborazione tra il ministero dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Compagnia di San Paolo formalizzata oggi attraverso un Protocollo d’Intesa che mette al centro il Piano Mattei, con l’ambizione di renderlo qualcosa di più di una visione: un insieme di azioni concrete, già in corso e di altre da sviluppare”, si legge in una nota del ministero. “Il Piano Mattei, iniziativa strategica del Governo italiano, propone una nuova visione delle relazioni con il continente africano, fondata su partenariati paritari, sviluppo condiviso e diplomazia della conoscenza. In questo quadro, la filantropia può svolgere un ruolo essenziale nell’attivare sinergie, catalizzare risorse e rendere scalabili soluzioni ad alto impatto”. La Fondazione Compagnia di San Paolo, “coerente con la propria visione e con l’attenzione costante alla dimensione internazionale, intende contribuire a questo disegno attraverso la valorizzazione di esperienze già maturate e l’attivazione di nuove traiettorie progettuali in ambiti chiave: salute materno-infantile, transizione agroecologica, trasferimento tecnologico”. Nel solco delle politiche europee e nazionali, il protocollo prevede azioni condivise per migliorare l’accesso ai programmi di finanziamento europei, promuovere la Terza Missione universitaria e realizzare infrastrutture strategiche per la formazione e la ricerca”
Comunità Energetiche: superate in Italia le 2.000 configurazioni di Cacer e la crescita continua senza sosta
Al netto di quelle annullate e rifiutate, le richieste al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) di qualifica di CACER (Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione di Energia Rinnovabile), tra Comunità Energetiche Rinnovabili, Gruppi di Autoconsumo Collettivo e Autoconsumatori Individuali a Distanza, alla fine di agosto hanno superato soglia 2.000. Di queste, la gran parte sono già in esercizio mentre le altre lo saranno nelle prossime settimane. Rispetto ad un inizio lento, stante la complessità del meccanismo, ora la crescita è significativa, con progettualità presenti in tutto il Paese. Alcune sono addirittura ‘nazionali’, e diverse CER hanno invece la caratteristica di essere solidali: nate per contrastare la povertà energetica e finanziare progetti di utilità sociale.
La tecnologia rinnovabile largamente utilizzata è il fotovoltaico, ma alcune prevedono anche impianti come l’idroelettrico, l’eolico, la biomassa o il biogas. Un meccanismo non semplice sì, ma che sta diffondendo la cultura della sostenibilità e sta aumentando la consapevolezza di molti cittadini, imprese, Comuni, Enti del Terzo Settore e religiosi di essere protagonisti della transizione energetica nel nostro Paese.
Germania, a luglio rimbalza la produzione industriale con +1,3% mensile
In Germania la produzione nell’industria in termini reali (corretta per i prezzi) è aumentata dell’1,3% a luglio 2025 su base mensile, al netto della stagionalità e degli effetti di calendario. E’ quanto emerge dai dati provvisori forniti dall’Ufficio federale di statistica Destatis. Il confronto trimestrale meno volatile ha mostrato che la produzione è stata inferiore dello 0,1% nel periodo da maggio 2025 a luglio 2025 rispetto ai tre mesi precedenti. Dopo la revisione dei risultati provvisori, la produzione è diminuita dello 0,1% a giugno 2025 rispetto a maggio 2025 (dato provvisorio: -1,9%). L’entità della revisione è dovuta ai dati corretti successivamente comunicati da una grande azienda del settore automobilistico e ai dati aggiuntivi forniti, precisa la nota di Destatis. Rispetto a luglio 2024, la produzione è aumentata dell’1,5% a luglio 2025, dopo l’adeguamento degli effetti di calendario. Le attese erano per un aumento più contenuto della variazione mensile attorno all’1 per cento.
L’inflazione nell’Ocse al 4,1% a luglio, in Italia all’1,7%
L’inflazione nella zona Ocseè rimasta globalmente stabile, al 4,1% a luglio 2025, dopo il 4,2% di giugno: è quanto riferisce la stessa Ocse precisando che l’inflazione globale è cresciuta in 10 Paesi dell’Ocse. Il più forte aumento di 0,6 punti, viene registrato in Slovenia. In Italia, l’inflazione è rimasta stabile all’1,7%.
Infrastrutture, sondaggio Ey: mercato italiano in forte evoluzione, gli investitori puntano sul greenfield
Continua a crescere la fiducia nel settore infrastrutturale nazionale che si posiziona come un mercato chiave nell’Unione europea. A confermarlo sono i nuovi risultati emersi nell’Ey Italy Infrastructure Barometer, il sondaggio annuale condotto da EY coinvolge dirigenti di grandi aziende, investitori infrastrutturali, istituti finanziari e private equity operanti a livello mondiale nel settore delle infrastrutture e con una radicata presenza anche in Italia. Con l’obiettivo di valutare la fiducia degli investitori e degli operatori del settore, secondo la survey, il 66% degli intervistati prevede nei prossimi 12 mesi un aumento della concorrenza per gli investimenti in infrastrutture e relativi finanziamenti, segnale di un ecosistema dinamico e in crescita. Gli investitori sono sempre
più interessati a progetti greenfield: il 36% dichiara di aver destinato oltre il 30% del portafoglio a iniziative in fase di sviluppo e, tra chi ha investito, l’86% segnala performance in linea con le attese. Complessivamente, gli investimenti si sono concentrati nel Nord del Paese (45%), seguiti dal Centro Italia (36%) e dal Sud (19%). Sul fronte delle leve abilitanti, il contesto normativo e finanziario europeo nonché nazionale si sta consolidando grazie ai decreti FER 2 e FER X che accelerano lo sviluppo delle rinnovabili; inoltre, il meccanismo MACSE permette l’avvio di aste per i sistemi di accumulo BESS con contratti quindicennali. A queste iniziative, si affiancano partenariati strategici tra l’Italia e altri Paesi che ampliano il bacino di capitali e la cooperazione tecnologica in ambiti chiave per la sicurezza energetica e l’innovazione. La tecnologia è infatti una leva trasversale di trasformazione: cresce la quota di operatori (38%) che riconosce nell’AI soluzioni di crescita per il settore (in aumento del 7% circa rispetto allo scorso anno), con applicazioni che vanno dall’ottimizzazione della domanda/offerta e della resilienza di rete nell’energia, alla manutenzione predittiva e alla gestione smart della mobilità nei trasporti. In parallelo, la sostenibilità sta trasformandosi da una visione meramente di compliance a un’opportunità di business in termini di competitività: solamente il 13% degli operatori coinvolti
nella survey dichiara di non considerare i criteri ESG (Environmental, Social e Governance) nella selezione degli asset, mentre cresce l’attenzione ai temi quali climate change, carbon neutrality e sostenibilità sociale.
“I nostri dati mostrano come l’Italia stia accelerando nella modernizzazione delle reti e nella transizione energetica. Innanzi tutto, è in forte miglioramento, negli ultimi anni, la percezione della qualità delle infrastrutture in Italia (il 78% le considera in linea con la media europea, in aumento di oltre il 10% rispetto al 2024)”, commenta Marco Daviddi, Managing Partner EY-Parthenon, Italia. ” Inoltre, cresce l’asset allocation verso progetti cosiddetti greenfield (ora al 36%, +10% rispetto allo scorso anno). Questi sono segnali di un ecosistema che è in grado di attrarre capitali nazionali e internazionali su iniziative progettuali che hanno, per loro caratteristiche, orizzonti di medio-lungo termine. Permangono, ad ogni modo, alcuni punti di attenzione sul tema procedure autorizzative, in quanto la “burocrazia” è indicata dall’85% degli operatori come principale freno agli investimenti infrastrutturali. Questo è un tema complesso, perché gli investimenti infrastrutturali possono determinare impatti che richiedono approfondite valutazioni ex ante, ma occorre continuare a lavorare per garantire agli investitori e operatori certezza regolatoria per sostenere l’evoluzione dei progetti in corso e futuri. In questo contesto, il ruolo dell’Italia come hub infrastrutturale in Europa può certamente rafforzarsi, specie nei settori dell’energia, dei trasporti e dei data center e, guardando al futuro, lo sviluppo dell'agenda infrastrutturale nazionale resta centrale per la strategia economica del Paese e per guidare la crescita di lungo periodo”.
“Dalla nostra survey si evidenzia – rileva Daniele Ruggeri, Infrastructure Partner di EY Parthenon, Italia – un mercato infrastrutturale italiano in forte evoluzione, con una domanda solida per il comparto energetico e un recupero significativo nei trasporti (19%). Il settore energetico, infatti, e in particolare l’ambito delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, guida le intenzioni d’investimento (35%), in linea con lo scorso anno. Inoltre, la sostenibilità si conferma un driver imprescindibile in quanto solo il 13% degli operatori dichiara di non considerare i criteri ESG nella valutazione degli asset. Parallelamente, l’adozione dell’intelligenza artificiale (38%) si afferma come leva strategica per efficienza, resilienza di rete e manutenzione. A supporto di questo scenario, strumenti come i decreti FER X e FER 2 o ancora il meccanismo MACSE per i sistemi di accumulo contribuiscono a rendere i progetti più solidi, ampliando l’accesso ai capitali e rafforzando la capacità di attrarre investitori.”
Maire, Nextchem si aggiudica un contratto per lo studio ingegneristico di un impianto Saf in Uk
Maire annuncia che NEXTCHEM, attraverso la controllata MyRechemical, attore chiave nel segmento Waste-to-Chemical, ha ottenuto un contratto per uno studio di ingegneria da Altalto Ltd. basato sulle tecnologie proprietarie NX CircularTM di gassificazione e NX CPOTM per un impianto di SAF a Immingham, Lincolnshire, Regno Unito. Altalto (Immingham) Ltd. è una società costituita da Velocys per sviluppare progetti SAF nel Regno Unito. L’impianto dovrebbe essere operativo nel 2030. Gli obiettivi iniziali prevedono la produzione di 30 milioni di litri (23 migliaia di tonnellate) all’anno di SAF per il mercato del Regno Unito a supporto del SAF Mandate[1]. Le materie prime saranno ottenute da rifiuti solidi urbani residui (MSW) e rifiuti commerciali e industriali (C&I). Il progetto è sovvenzionato dal Fondo per i carburanti avanzati del Dipartimento dei trasporti per progredire nella progettazione ingegneristica di base. Il SAF prodotto nell’impianto consentirà di alimentare oltre 500 voli all’anno da Londra a New York. La tecnologia di gassificazione all’avanguardia NX CircularTM consente all’impianto di convertire i rifiuti generando gas di sintesi (syngas), che viene successivamente trasformato in SynCrude attraverso la tecnologia Fischer-Tropsch di Velocys e quindi in carburanti sostenibili di alta qualità. L’applicazione di questa soluzione, combinata con la tecnologia NX CPOTM, offre un design unico ed efficiente. NX CPOTM garantisce un processo innovativo avanzato per produrre gas di sintesi tramite ossidazione parziale controllata attraverso una reazione molto rapida. Applicata alla produzione di carburanti sintetici, questa tecnologia versatile contribuisce a massimizzare la resa complessiva riducendo al minimo l’intensità di carbonio del prodotto. MyRechemical opererà come fornitore di tecnologia e coordinatore per altri partner tecnologici. Fornirà anche servizi di ingegneria supportati dal NX Engineering District di NEXTCHEM a Catania, coinvolgendo anche altre società sorelle del Gruppo MAIRE. Altalto prevede di ridurre le emissioni di gas serra di oltre 100.000 tonnellate di CO₂-equivalente all’anno (inclusa la cattura – CCS), valorizzare i rifiuti residui e di creare circa 100 posti di lavoro permanenti. Il progetto genererà inoltre 1.000 posti di lavoro diretti e 300 indiretti durante la costruzione. L’obiettivo di Altalto è migliorare significativamente la bilancia dei pagamenti del Regno Unito riducendo le importazioni di carburante e generando sostanziali opportunità di investimento ed esportazione per il Paese. Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM, ha commentato: “Questo riconoscimento conferma la validità e la flessibilità della nostra proposta tecnologica, che risponde alle esigenze degli attori del settore della mobilità, in particolare nell’aviazione dove la decarbonizzazione è di fondamentale importanza.”
Maria Cristina Carlini