I dati semestrali
Fs: le perdite scendono a 89mln, investimenti +15% a 8,5 miliardi
Conti meno in rosso per le Ferrovie nel primo semestre che riducono la perdita di 110 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024. Crescono i ricavi e crescono anche i costi, determinando una flessione dell’ebitda. Sul fronte degli Investimenti, il gruppo FS ha sviluppato e gestito un livello complessivo di spesa per investimenti tecnici pari a 8,5 miliardi di euro, con una crescita del 15%. Per l’ad Donnarumma, i risultati dimostrano l’efficacia della strategia industriale mentre con gli investimenti il gruppo sta portando avanti “un programma infrastrutturale senza precedenti per lo sviluppo della rete ferroviaria e stradale”.
Il primo semestre dell’anno alleggerisce le perdite delle Ferrovie dello Stato e vede un incremento degli investimenti tecnici messi in campo dal gruppo. Come emerge dai risultati al 30 giugno, approvati dal ieri dal cda, la bottom line del conto economico mostra un risultato netto negativo per 89 milioni con un recupero di 110 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024. I ricavi operativi complessivi aumentano a 8,2 miliardi di euro, con un incremento di 188 milioni di euro (+2%) rispetto al primo semestre 2024. I ricavi da servizi di trasporto, pari a 4,5 miliardi di euro, registrano una crescita di 159 milioni di euro rispetto al periodo di confronto. Nello specifico, aumentano i ricavi relativi al trasporto passeggeri su ferro Alta velocità (+35 milioni di euro), Intercity (+7 milioni di euro), Regionale (+26 milioni di euro) e i ricavi da trasporto passeggeri su gomma (+81 milioni di euro). In aumento anche i ricavi connessi al trasporto merci (+10 milioni di euro). I ricavi da servizi di infrastruttura, pari a 2,4 miliardi di euro, registrano un aumento di 206 milioni di euro per effetto dell’andamento dei corrispettivi di servizio e concessori legati alla circolazione stradale (+225 milioni di euro). Gli Altri ricavi operativi, pari a 1,3 miliardi di euro, diminuiscono complessivamente di 177 milioni di euro per la presenza, nel primo semestre 2024, del ricavo realizzato dalla vendita dello scalo di Milano Farini e San Cristoforo (-390 milioni di euro), compensato dall’incremento dei ricavi da contributi (+157 milioni di euro, di cui 145 milioni di euro stanziati a sostegno dell’infrastruttura ferroviaria) e da maggiori altri ricavi (+56 milioni di euro).
A crescere sono anche i costi operativi che si attestano a 7,2 miliardi di euro, con un incremento di 204 milioni di euro (+3%) rispetto al semestre a confronto per maggiori costi del personale (+169 milioni di euro) per effetto dell’incremento dell’organico medio e dell’aumento del costo unitario del lavoro, maggiori costi di gestione dell’infrastruttura stradale (+230 milioni di euro), maggiori costi variabili relativi all’offerta di servizi di trasporto e manutenzioni (+146 milioni di euro), maggiori capitalizzazioni per lavori interni (-191 milioni di euro), nonché per la minore variazione di giacenze di immobili e terreni trading in relazione alla vendita dello scalo Farini (-136 milioni di euro). Per effetto della dinamica di ricavi e costi, l’ebitda registra un calo di 16 milioni di euro, pari a -2%, a 991 milioni. Al netto della plusvalenza di Milano Farini ed escludendo l’effetto della variazione di perimetro, l’ebitda registra una crescita pari a +122 milioni di euro, +14%. La gestione finanziaria mostra un miglioramento riconducibile principalmente all’assenza nel semestre corrente dell’accantonamento a fondo rischi di 153 milioni di euro legato alla sentenza del Consiglio di Stato in riferimento alla partecipazione in FSE, le Ferrovie del Sud Est. La Posizione Finanziaria Netta, pari a 13 miliardi di euro, registra un miglioramento di 0,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2024.
Sul fronte degli Investimenti, il gruppo FS ha sviluppato e gestito un livello complessivo di spesa per investimenti tecnici pari a 8,5 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto al primo semestre 2024. Si conferma, sottolineano le Fs, il ruolo centrale del Gruppo a sostegno del sistema industriale nazionale. Il 98% degli investimenti è in Italia e quasi 7,5 miliardi di euro sono relativi ad infrastrutture ferroviarie e stradali. Nel dettaglio, il 65,8% circa delle contabilizzazioni ha riguardato le Infrastrutture Ferrovie nel cui ambito i progetti di RFI hanno inciso per 5.401 milioni di euro. Di questi, 62 milioni di euro riguardano gli anticipi corrisposti ai fornitori. In particolare, gli investimenti sono stati destinati per il 32% alla sicurezza, tecnologie e mantenimento in efficienza: 412 milioni di euro (circa l’8% della spesa complessiva) sono dedicati a interventi in tecnologie d’avanguardia; il 68% alla realizzazione di interventi sulle direttrici di interesse nazionale, ai progetti di sviluppo infrastrutturale della rete, in particolare alle grandi opere realizzate per lotti costruttivi principalmente sulle linee AV/AC Verona-Padova tratta Verona-Vicenza, Milano-Verona tratta Brescia-Verona, Terzo Valico dei Giovi, Napoli-Bari e Nuovo Collegamento Palermo-Catania. Nel primo semestre 2025, RFI ha pubblicato 455 gare per l’affidamento di appalti di lavori, forniture e servizi per un importo complessivo a base d’appalto pari a 1,2 miliardi di euro. Nello stesso periodo RFI ha disposto l’efficacia dell’aggiudicazione di 338 gare per 7,2 miliardi di euro, di cui 30 gare per l’affidamento di lavori per 6,77 miliardi di euro. Degli investimenti tecnici complessivi, inoltre, il 22,1% circa delle contabilizzazioni ha riguardato le Infrastrutture Strade, ovvero Anas, con un volume di investimenti pari a 1.876 milioni di euro; l’8,6% circa si concentra nell’ambito del Trasporto Passeggeri, per interventi dedicati al trasporto su ferro e su gomma, in particolare, Trenitalia registra investimenti per 722 milioni di euro e il gruppo Busitalia per 6 milioni di euro; l’1,5% circa ha interessato il Trasporto Passeggeri Internazionale, con investimenti pari a 124 milioni di euro, nel cui ambito rientrano le società operanti all’estero (QBuzz, Netinera, Trenitalia C2C, Trenitalia UK, Trenitalia France, ILSA ed Hellenic Train); l’1,6% circa riguarda l’ambito Trasporto Merci, per interventi sia in Italia che all’estero con un volume complessivo che si attesta a 136 milioni di euro; lo 0,4% circa è relativo al business Altri Servizi (FS Sistemi Urbani, FS Park e Crew, FSTechnology, Ferservizi, FS Security).
“I risultati economici del semestre, in crescita al netto di partite non ricorrenti, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa dal Gruppo FS e la solidità del nostro modello operativo”, commenta l’amministratore delegato di Fs Stefano Donnarumma. “Con circa 8,5 miliardi di euro di investimenti tecnici, stiamo portando avanti un programma infrastrutturale senza precedenti – sottolinea – per lo sviluppo della rete ferroviaria e stradale del Paese, migliorando l’esperienza di viaggio e garantendo al contempo la continuità del servizio, allo scopo di assicurare la piena mobilità del Paese. Grazie all’impegno delle nostre persone e a una capacità esecutiva riconosciuta a livello europeo, stiamo dando piena attuazione al PNRR: abbiamo raggiunto tutte le milestone europee previste per il periodo di riferimento e già consuntivato oltre 14 miliardi di euro, pari a circa il 56% delle risorse assegnate. Questo percorso di trasformazione industriale prosegue in linea con il Piano Strategico 2025–2029, che ci guiderà nei prossimi anni verso una mobilità sempre più moderna, sostenibile e integrata, a beneficio del sistema Paese”.