Dai Bipiani nasce l’Eco-Quartiere: la rigenerazione di Ponticelli passa per il senso di comunità degli abitanti costruita faticosamente negli anni. Il ruolo di istituzioni e associazioni

I Bipiani di Ponticelli
“Come vivere insieme”. È questo l’obbiettivo del progetto per il Nuovo Eco-quartiere a Ponticelli, che prevede la demolizione degli attuali prefabbricati, noti come “Bipiani”, e la costruzione di nuovi alloggi, dotati di sicurezza sismica ed efficienza energetica. L’intero quartiere situato nella zona orientale della città, sarà arricchito da aree verdi, orti urbani, spazi per la socializzazione e dalla riqualificazione della via Isidoro Fuortes.
Tale progetto punta a migliorare le condizioni abitative e l’ambiente circostante, creando un luogo dignitoso e accogliente per gli abitanti. Il finanziamento totale ammonta a circa 37 milioni di euro, di cui circa 35 milioni provengono dal Fondo Complementare al PNRR, mentre circa 2 milioni di euro sono stati stanziati per lavori di bonifica, smantellamento, demolizione e smaltimento dei rifiuti, nell’ambito di un Accordo di Programma con la Città Metropolitana di Napoli.

I Bipiani sono stati costruiti con materiali temporanei come l’amianto, dato che erano destinati a fungere da soluzioni provvisorie per le famiglie sfollate a causa del terremoto del 1980. Tuttavia, come accaduto per le “Vele” di Scampia e le “Stecche” di Taverna del Ferro, quella che avrebbe dovuto essere una sistemazione transitoria si è prolungata per ben quarant’anni. Durante questo lungo periodo, sono emerse gravi problematiche legate alle condizioni abitative: deterioramento delle pareti ha portato alla visibilità dell’eternit; una rete di cavi elettrici a vista, estremamente pericolosa per l’assenza di un impianto sicuro; continue perdite d’acqua, che hanno reso l’ambiente insalubre per gli abitanti.

Come spiega Pasquale Leone dell’Associazione Terra di Confine: “In tali condizioni si ritrovano circa 400 famiglie, con una composizione media di due o tre persone per nucleo, per un totale di circa 1000-1200 abitanti. Inizialmente progettate per accogliere gli sfollati dell’Irpinia, queste strutture sono oggi abitate principalmente da migranti e italiani di seconda generazione. La forte multiculturalità presente è il risultato di diverse ondate di insediamento, spesso irregolari, causate dalla carenza di soluzioni abitative adeguate. La prima ondata migratoria significativa risale alla fine degli anni ‘80 e inizio anni ‘90, con l’arrivo di famiglie albanesi. In seguito, a causa della guerra nei Balcani, si insediarono anche comunità rom korakarè (principalmente serbe, macedoni e kosovare). Negli anni successivi, si sono aggiunte famiglie provenienti dall’Africa (Costa d’Avorio, Togo, Burkina Faso, Mali)”.
La presenza delle comunità migranti nei Bipiani ha generato a più riprese tensioni con gli abitanti di Ponticelli, creando un clima sociale segnato da conflitti inter-etnici e marginalizzazione. La convivenza tra i gruppi, già complicata dalla carenza di soluzioni abitative adeguate, divenne ancor più difficile quando, nel 2003, lo sgombero e l’abbattimento del Villaggio B (lato Ponticelli) provocarono una grave crisi abitativa. Circa 300 famiglie occuparono senza permesso gli appartamenti del Villaggio A (lato Barra), dando vita a un’escalation di frizioni tra le comunità. La competizione per gli alloggi, alimentò il conflitto tra i rom rumeni e il gruppo kosovaro, che aveva preso il controllo della distribuzione degli appartamenti a pagamento, aggravando ulteriormente la situazione.
“Oggi, però, le tensioni tra le diverse comunità sembrano essere state superate, grazie all’impegno delle istituzioni e delle associazioni locali. L’Amministrazione ha aperto un tavolo di discussione con i rappresentanti delle comunità residenti, il comitato dei Bipiani e le associazioni di Ponticelli. Questo processo collaborativo – sottolinea Leone – ha stimolato un costante scambio e incontro tra le diverse realtà, favorendo un’integrazione più armoniosa e condivisa, che ha contribuito a rafforzare e arricchire il tessuto sociale del territorio. Il Comune ha mostrato concreta vicinanza verso gli abitanti dei Bipiani, come dimostra la partecipazione della Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli, Laura Lieto, al brindisi di fine anno tenutosi sul territorio. Questo gesto simbolico riflette l’impegno continuo delle istituzioni nel favorire la coesione e nel rafforzare il legame tra le comunità locali e le amministrazioni pubbliche”.
La continua interlocuzione ha permesso all’Amministrazione di comprendere appieno le reali esigenze degli abitanti dei Bipiani, facendo emergere che non era opportuno spostare o sradicare i nuclei familiari, poiché molti di loro si sarebbero ritrovati senza una casa, a causa della loro condizione di occupanti abusivi. Per questo motivo, il progetto ha assunto una direzione maggiormente incentrata sulle necessità dei residenti dei Bipiani, con l’obiettivo di costruire 104 nuove abitazioni, classificate come “a energia quasi zero” (nZEB), distribuite in due complessi edilizi. Il primo ospiterà 79 alloggi situati a nord della via Isidoro Fuortes, mentre il secondo, include 25 alloggi a sud-est della stessa via, in parte dell’area attualmente occupata dai Bipiani. Il progetto include anche la trasformazione di parte dell’area dei Bipiani in un micro eco-quartiere, con orti urbani, spazi verdi e aree sociali, e la trasformazione della via Isidoro Fuortes in una strada-parco con marciapiedi più ampi e percorsi pedonali.
“L’unica criticità che potrebbe emergere da questo progetto – ammette Leone – riguarda la questione degli insediamenti successivi al censimento delle persone che abitano nei Bipiani. Infatti, nel tempo sono arrivati nuovi nuclei familiari, quindi, quando si procederà con lo sgombero, potrebbe esserci un numero maggiore di persone rispetto a quelle inizialmente previste, con il rischio che alcune famiglie non abbiano un alloggio a disposizione. Per evitare questo scenario, è necessario effettuare un ulteriore censimento, al fine di garantire che la distribuzione degli alloggi avvenga in modo equo e che ci sia una corrispondenza tra i nuclei familiari e le soluzioni abitative disponibili”.
Dichiarazioni significative che mostrano come, oramai, gli abitanti dei Bipiani siano in grado di affrontare le sfide quotidiane, grazie al loro senso di comunità e alla solidarietà istituzionale e associativa.