Sicurezza sul lavoro
La strage nei cantieri, tre morti a Napoli e uno a Brescia. Calderone: “Usiamo le tecnologie per ridurre i rischi”. Di Franco (Fillea Cgil):”Governo fermo, serve una Procura nazionale”

Antonio Di Franco, Fillea Cgil
Nuova strage sul lavoro questa mattina a Napoli e a Brescia. L’incidente più grave ē quello che si è verificato stamattina, intorno alle 9,40, nel capoluogo partenopeo. Tre operai sono morti cadendo da un montacarichi mentre stavano lavorando alla ristrutturazione di una palazzina del quartiere Arenella. L’appartamento interessato dai lavori si trova al sesto piano di un edificio sito all’incrocio tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri.
I testimoni riferiscono di aver sentito un forte boato. A causa dell’elevata altezza, intorno ai 20 metri, i tre operai, tutti di circa 50 anni, caduti nel vuoto sono morti sul colpo. Secondo quanto è emerso dalle prime ricostruzioni, i tre sarebbero precipitati al suolo dopo il rovesciamento di un cestello elevatore.
I rilievi della scientifica della polizia puntano anche a capire per quale motivo il cestello in cui si trovavano i tre operai si sia rovesciato. I tre dovevano effettuare una manutenzione al tetto della palazzina. La loro morte e’ stata constatata dal personale del 118 subito allertato da chi era nel cantiere. Sul posto si sono recati il procuratore aggiunto Antonio Ricci, coordinatore della sesta sezione “lavoro e colpe professionali” della Procura di Napoli, insieme con il sostituto procuratore Stella Castaldo. I due magistrati sono in stretto contatto con il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. L’altro grave incidente è quello occorso a Bagnolo Mella in provincia di Brescia nella tarda mattinata dove un uomo di 60 anni è morto schiacciato da un muletto all’interno di un cantiere. Al momento, è ancora da ricostruire la dinamica dell’incidente
Cordoglio, dolore e rabbia: sono le reazioni immediate della politica e dei sindacati di fronte a questo nuova tragedia sul lavoro. “Stiamo cercando informazioni, è prematuro commentare. Siamo addolorati ancora una volta di dover assistere alla perdita di vite durante il lavoro”, ha dichiarato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. “Confermo il totale impegno nostro e di tutte le parti sociali per interventi che migliorino la qualità e la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso l’impiego di tecnologie”, ha detto. Dura la denuncia delle organizzazioni sindacali. ”Ancora morti ancora stragi e morti di lavoro. Più di mille e 500mila feriti all’anno e il Governo non fa nulla. Servono controlli, una Procura nazionale, il riordino delle funzioni ispettive ed una norma concreta che intervenga sulla qualificazione delle imprese in edilizia. È una vergogna senza limiti”, afferma il segretario generale della Fillea Cgil nazionale Antonio Di Franco. La Filca Cisl annuncia che si costituirà parte civile. “La terribile tragedia di questa mattina avvenuta nel quartiere Vomero di Napoli ci lascia sgomenti e attoniti. Ci sono tre famiglie che non vedranno più tornare a casa i propri cari, morti mentre erano al lavoro in un cantiere. È un dolore grandissimo, tutta la Filca è vicina ai familiari delle tre vittime e ai loro colleghi”, affermano Ottavio De Luca, segretario generale aggiunto della Filca-Cisl nazionale, e Massimo Sannino, segretario generale della Filca-Cisl Campania. “La Filca, come avvenuto anche per altri incidenti mortali sul lavoro, si costituirà parte civile e assicura sin da ora il completo supporto alle famiglie degli edili deceduti”, annunciano. “È una strage continua, una mattanza insopportabile quella dei morti sul lavoro, non si stratta di incidenti, ma della infame ingordigia del profitto a discapito della sicurezza” è quanto affermano Giovanni Sgambati e Andrea Lanzetta, segretari generali della Uil e della Feneal Campania. “Non bastano le ispezioni, non servono nuove misure, continuano Sgambati e Lanzetta, è necessario cambiare passo e riconoscere l’omicidio colposo per le morti sul lavoro, questo può divenire un efficace strumento di deterrenza, inoltre bisognaistituire una procura speciale per gli incidenti sul lavoro, perché questa è l’unica strada percorribile affinché le famiglie abbiano giustizia.La Uil e la Feneal Campania si stringono alle famiglie degli operai che stamattina hanno perso la vita: adesso serve giustizia!”, concludono Sgambati e Lanzetta.
Attacca il governo anche la Cgil nazionale. “In attesa di capire come sia successo, una cosa è certa: gli interventi dichiarati urgenti dal Governo in materia di salute e sicurezza vengono continuamente rinviati, rimanendo annunci”, dichiara la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David. “Occorrono risorse per garantire i controlli nei luoghi di lavoro, fissi e mobili. Servono – aggiunge – il riordino delle funzioni ispettive e norme per una vera qualificazione delle imprese, il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei avoratori alla sicurezza, investimenti negli impianti e nelle misure di sicurezza”.“Se tutto viene subordinato a non disturbare le imprese e a tagliare la spesa pubblica, continueremo a piangere il sacrificio di vite, per poi unirci al dolore dei familiari”, conclude Re David.