La maxi inchiesta

Il giorno degli interrogatori. Tancredi: “Sempre agito nell’interesse del Comune”. Catella: “ho risposto a tutte le domande”

Per tutto il giorno ieri si sono svolti gli interrogatori di garanzia dei principali indagati nella maxi inchiesta sull’urbanistica milanese. “Ho agito sempre nel rispetto del Comune”, è la linea difensiva tenuta dall’ex assessore Tancredi. Il ceo di Coima ha riferito di aver risposto a tutte le domande. La memoria messa a disposizione del giudice, “è stata corredata di tutte le evidenze documentali fattuali a supporto dell’insussistenza dei presupposti dei capi di imputazione”, ha riferito Catella agli stakeholder. Catella ha anche rimesso le deleghe sui rapporti con la Pa. Per le decisioni del gip sulla custodia cautelare, bisognerà attendere “un tempo congruo”, probabilmente la prossima settimana.

 

 

23 Lug 2025 di Maria Cristina Carlini

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Il giorno degli interrogatori. Tancredi: “Sempre agito nell’interesse del Comune”. Catella: “ho risposto a tutte le domande”

È stata una lunga giornata di interrogatori, quella di ieri , al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano, nell’ambito della maxi inchiesta sull’urbanistica. Ieri mattina e, ininterrottamente, fino al tardo pomeriggio si sono presentati davanti al giudice per le indagini preliminari, Mattia Fiorentini, i principali protagonisti dell’inchiesta, dall’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, al ceo di Coima Manfredi Catella. Ci saranno ora giornate di attesa: arriverà , infatti, “in un tempo congruo rispetto alla complessità del procedimento e alle valutazioni giuridiche ad esso sottese” la decisione sulla richiesta di misure cautelare formulata dalla procura di Milano per l’ex assessore all’urbanistica di Palazzo Marino, Giancarlo Tancredi, per l’immobiliarista Manfredi Catella, per l’ex presidente della commissione Paesaggio di Palazzo Marino Giuseppe Marinoni e per gli altri 3 indagati nella maxi inchiesta sull’urbanistica milanese. Questo è quanto ha riferito, ieri in serata,  il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, e la presidente della sezione gip e gup, Enza Maccora. La decisione del gip Fiorentini sarà presa sulla base del “materiale probatorio raccolto dalla Procura della Repubblica di Milano nel corso delle indagini” e del “materiale difensivo introdotto dalle difese degli indagati, con memorie o dichiarazioni degli stessi indagati” , hanno spiegato  ancora Roia e Maccora precisando che per la pronuncia non c’è “un termine fissato dalla legge”. Se le misure cautelari chieste dai pm verranno accolte, “l’ordinanza sarà eseguita dalla Procura della Repubblica e solo in quel momento sarà notificata alle parti interessate e non sarà più coperta da segreto”, hanno riferito  il presidente del Tribunale di Milano e la presidente dell’ufficio gip.

“Ho sempre agito nell’interesse del Comune”: è questa la linea difensiva tenuta  dell’ex assessore  Tancredi davanti al gip. Indagato per corruzione in uno dei filoni dell’inchiesta sull’urbanistica milanese, Tancredi  è stato ascoltato per oltre un’ora e mezzo dal giudice  Fiorentini. Ha risposto a tutte le domande e ha depositato una memoria a sostegno della propria posizione. Tancredi, da quanto si è appreso, ha affermato di non aver mai voluto favorire intenzionalmente il presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, e di non avere inoltre mai lavorato “per i propri interessi”, di non aver mai preso “utilità”. Nel corso dell’interrogatorio, a quanto si è saputo, l’ex assessore non ha scaricato alcuna responsabilità sul sindaco Sala, di cui avrebbe invece difeso l’operato.  Difeso dall’avvocato Giovanni Brambilla Pisoni, l’ex assessore ha già lasciato l’incarico politico e si è autosospeso dal ruolo dirigenziale ricoperto in Comune.

“Ho risposto a tutte le domande e il giudice mi ha dato l’opportunità di spiegare, ho risposto come volevo, tutto quello che potevo dire l’ho detto”: è la breve dichiarazione rilasciata ai cronisti lasciando il Palazzo di Giustizia di Milano, dal fondatore e Ceo di Coima Catella, che per due ore circa è rimasto davanti al gip Fiorentini, per difendersi dalle accuse di corruzione e induzione indebita mosse dalla Procura milanese. I pm hanno chiesto per lui gli arresti domiciliari. “ E’ il giudice che dovra’ dire com’e’ andata”, ha aggiunto Catella che e’ assistito dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Paola Severino. Prima di affrontare l’interrogatorio a Palazzo di Giustizia,  Catella aveva aperto la Macro&Real Estate Market call trimestrale . “E’ cosa nota che oggi alle 14 comparirò davanti ai giudici per essere interrogato. Sarà l’occasione per presentare la mia difesa e le prove ed evidenze necessarie a fare chiarezza. Voglio ribadire che nel rispetto di giudici e alla luce dell’inopportuna diffusione a livello mediatico sia nazionale sia internazionale dei contenuti della relazione della Procura, non farò commenti su questo argomento. Quando appropriato diffonderemo tutti i dettagli”.

In serata, Catella  ha  reso noti i contenuti di una lettera inviata agli stakeholder a valle della conclusione dell’interrogatorio, una “breve sintesi nel rispetto di un aggiornamento regolare”. “In qualità di Amministratore Delegato ho deciso di rispondere a tutte le domande dell’interrogatorio del Giudice per le Indagini Preliminari. L’interrogatorio mi ha consentito di fornire tutte le risposte e tutti i chiarimenti fondamentali per una corretta ricostruzione dei fatti. Come anticipato, abbiamo provveduto insieme ai miei avvocati difensori a consegnare al Giudice una memoria, previamente condivisa anche con gli avvocati difensori di Coima SGR”, ha riferito il ceo di Coima. “ La relazione messa a disposizione del Giudice è stata corredata di tutte le evidenze documentali fattuali a supporto dell’insussistenza dei presupposti dei capi di imputazione promossi dalla Procura”, ha sottolineato. “Inoltre, con senso di responsabilità e ferma volontà nel far prevalere innanzitutto gli interessi dell’organizzazione aziendale, nel rispetto della qualità della struttura e dei professionisti che la compongono e nel tutelare gli investitori e in generale tutti gli stakeholders di Coima, che hanno sempre fatto pieno affidamento sulla competenza di tutta l’organizzazione aziendale e sulla stabilità della sua operatività, in data 22 luglio 2025 ho proposto al Consiglio di Amministrazione di Coima SGR di rimodulare le deleghe assegnatemi in qualità di Amministratore Delegato, escludendo tutte le attività esecutive aventi ad oggetto rapporti con la Pubblica Amministrazione, ivi inclusi professionisti che rivestano anche ruoli nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione di Coima SGR. esprimendo apprezzamento, ha deliberato positivamente in tal senso”.

Ieri, L’avvocato Eugenio Bono, legale dell’ex presidente della commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, ha definito  l’inchiesta sull’urbanistica come “un processo morale a Milano”. Sono toni severi verso i magistrati quelli utilizzati nella memoria depositata  durante l’interrogatorio preventivo in cui Marinoni ha scelto di non rispondere alle accuse formulate nell’inchiesta di arresto a suo carico. “La sproporzionata ampiezza dell’indagine, che e’ stata impostata come un processo alla speculazione edilizia nei confronti dell’intera citta’ di Milano – scrive il legale- non deve far dimenticare qual e’ la condotta oggetto delle imputazioni, ossia l’esercizio della funzione di presidente e componente della Commissione per il Paesaggio”. Bono scrive che da parte della Procura “c’e’ stata insistenza nell’enfatizzare il giudizio morale sugli indagati e nel descrivere i comportamenti degli stessi con espressioni fortemente connotate, come l’affermazione che essi sarebbero guidati da una crescente avidita’ o ancora nel sostenere che tali comportamenti ‘si commentano da soli’.

 

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