SICUREZZA DEL LAVORO

Patente a punti, partita chiusa: 460mila imprese strutturate, solo 20mila da aprile. Brancaccio: “Il grosso è fatto”

Il contatore della nuova patente a crediti nell’edilizia, a regime dal primo ottobre scorso, segna 460 mila. È questo il dato aggiornato fornito dal direttore generale dell’Inl Papa. La potenziale platea di riferimento era stata calcolata in circa 800 mila imprese. Ma il numero che spicca è quello delle patenti rilasciate da fine aprile in poi: solo 20 mila, il flusso si è quasi fermato, la partita è ormai praticamente finita.

Per la presidente di Ance, “il grosso è fatto” con le imprese attive che si sono messe in regola. Per Papa, ci sono aziende, come nell’artigianato, che hanno avviato percorsi formativi e questo, in prospettiva, dovrebbe aumentare il saldo finale. E, comunque, il nuovo strumento ha fatto una selezione sul mercato. Ieri, l’Ance ha anche firmato un’intesa con la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro per la certificazione  Asse.Co.Edilizia.

 

17 Lug 2025 di Maria Cristina Carlini

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La corsa per il rilascio della patente a  crediti nell’edilizia sembra essere arrivata, per ora, al capolinea. O ci è molto vicino. Ad oggi, a quasi nove mesi dall’entrata in vigore del nuovo regime, cioè dal primo ottobre 2024, sono state rilasciate 460 mila patenti, poco più della metà rispetto alla potenziale platea stimata intorno alle 800 mila unità. Ma quello che porta a dedurre che la spinta propulsiva si stia esaurendo non è tanto il valore assoluto in sé, che comunque è un dato di rilievo, quanto la dinamica che si può osservare nell’arco di questi nove mesi. Infatti, il ‘contatore’ a fine aprile segnava 440 mila patenti rilasciate (quindi in circa sei mesi). Da aprile in poi si registra una brusca frenata con solo 20 mila patenti rilasciate, che arrivano così a 460 mila. A fornire questa cifra aggiornata è stato, ieri, il direttore generale dell’Inl, l’Ispettorato nazionale del Lavoro, Danilo Papa, nel corso del “Summit Sicurezza. Lavoro sicuro: sfide, innovazioni e prospettive per la prevenzione”che si è svolto presso la sede dell’Inail.

Ma cosa si evince da questo dato? Una risposta arriva dallo stesso Papa ed è quella che “la patente ha punti ha già fatto una selezione sul mercato”. “Vuol dire che qualcuno non ha i requisiti e che c’è chi si sta adeguando”, rileva Papa secondo il quale ci troviamo di fronte a un processo importante. Nell’artigianato, ad esempio, ci sono, ha riferito, tantissime aziende che si sono rivolte agli organismi paritetici per attuare percorsi formativi. Da questo, si potrebbe dedurre che, una volta ottenuti i requisiti richiesti, ci  potrebbe essere un nuovo slancio nelle richieste. Ma, evidentemente, è tutto da vedere. C’è  anche la lettura della presidente dell’Ance, Federica Brancaccio. “Possiamo dire che il grosso è fatto,  hanno ottenuto la patente a crediti le imprese attive che sono tutte in regola”, ha rilevato parlando con Diac Diario a margine del Summit Sicurezza. Ma c’è “un’area grigia fatta di imprese dormienti e che conta molti lavoratori autonomi”.   Bisogna ricordare che l’obbligo riguarda tutte le imprese che a vario titolo operano nei cantieri – e quindi non solo edili- e, pertanto, il possesso della patente  punti è legata al momento in cui viene effettivamente svolta un’attività nei cantieri.

Sul valore ed efficacia non ha poi dubbi il direttore dell’Inl: “è uno strumento importante, è una vera rivoluzione anche se perfettibile e migliorabile”, ha detto. “Soltanto nell’ultima settimana sono stati fatti altri passi importanti con l’attuazione di altre norme in materia di visualizzazione della patente e implementazione dei crediti”. Come ha spiegato Papa,  la patente può essere ora visualizzata da tutti i soggetti interessati ad attivare un lavoro, cioè dai committenti. “In questo modo, si crea un controllo sociale, si guarda alle imprese più virtuose e si scelgono, conseguentemente, quelle che danno più garanzia”. Inoltre, i crediti aggiuntivi sono una forma di premialità: ti do più crediti in ragione di quelli che sono gli investimenti in salute e sicurezza. Chi più investe, più lavora: è questo il percorso che dobbiamo fare”.

Quello della patente  punti è stato uno dei principali temi affrontati nel dibattito di ieri. Ma la giornata ha registrato anche la firma di un’intesa tra la Fondazione Studi Consulenti del lavoro e l’Ance. L’obiettivo è quello di promuovere la regolarità contributiva, normativa ed economica nei rapporti di lavoro gestiti dalle imprese impegnate nella filiera degli appalti e subappalti edili attraverso l’individuazione di metodi innovativi e strumenti sussidiari ai controlli ispettivi, che possano garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e la crescita del tessuto imprenditoriale. L’intesa mira a rafforzare la cultura della legalità e a diffondere l’utilizzo dell’asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro dedicata al comparto dell’edilizia (Asse. Co. Edilizia) quale strumento volontario di verifica e premiante delle imprese virtuose. L’Asse.Co. Edilizia costituisce un’opportunità per rafforzare gli imprescindibili strumenti di controllo previsti dalla normativa vigente come il Durc e la verifica di congruità ed è pensata per favorire un sistema imprenditoriale sano, valorizzando le aziende che scelgono di certificare la regolarità dei propri rapporti di lavoro.

“ Questo protocollo rappresenta un ulteriore passo avanti per la trasparenza delle nostre imprese e la diffusione della cultura della legalità, principi che guidano l’azione associativa, forte di un sistema bilaterale unico nel panorama delle relazioni industriali italiane, che sta facendo grandi progressi su questi temi“, ha detto Brancaccio. “Con l’Asse. Co. vogliamo fornire inoltre a tutti gli operatori uno strumento in più che li possa aiutare a gestire con semplicità e chiarezza gli adempimenti che riguardano la regolarità e la tutela dei lavoratori“.  “L’Asse.Co continua ad avere un riconoscimento sempre più ampio come strumento di presidio della legalità. Accogliamo con grande favore che anche l’Ance si unisca al nostro impegno con cui, da oltre 10 anni, contribuiamo a rafforzare la responsabilità sociale d’impresa e lo sviluppo di un mercato del lavoro trasparente“, ha dichiarato il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro Rosario de Luca. “La diffusione dell’asse. Co. Edilizia rappresenta una scelta strategica per accompagnare le imprese del comparto edile in un percorso di crescita sostenibile, tutelando al tempo stesso i lavoratori e il corretto funzionamento della filiera produttiva“.

Inoltre, nel corso del summit sicurezza è stato presentato uno studio della Fondazione Studi  Consulenti del lavoro che lancia un allarme sugli incidenti in itinere. In particolare, le grandi città italiane  diventano terreno critico per la sicurezza dei lavoratori. Roma e Milano sono infatti maglia nera per gli infortuni in itinere. Nel 2024, a Roma quasi un incidente sul lavoro su tre parentesi 28,6% è avvenuta durante il tragitto casa-lavoro, il più alto a livello nazionale. Milano segue con un’incidenza del 24,6% mentre Firenze Genova si attestano al 23,4% e Torino al 23,1%.

 

 

 

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