IL COSTO DI UN MILIARDO

Sarno (Ance Avellino): “Stop all’isolamento ferroviario, ecco la nostra proposta a Mit, Fs e Campania per collegare la città a Napoli e all’AV”. I progetti di SmithBarracco

06 Lug 2025 di Giorgio Santilli

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Sarno (Ance Avellino): “Stop all’isolamento ferroviario, ecco la nostra proposta a Mit, Fs e Campania per collegare la città a Napoli e all’AV”. I progetti di SmithBarracco

Silvio Sarno, presidente di Ance Avellino

Iniziativa coraggiosa di Ance Avellino che ha presentato, con lo studio di architettura di Napoli SmithBarracco, una proposta di riorganizzazione della mobilità su ferro, con l’obiettivo di “rompere l’isolamento ferroviario della città e della sua area vasta”, collegare il capoluogo irpino alla città metropolitana napoletana in 30 minuti da Afragola e 40 dalla Stazione Centrale, ridisegnare il rapporto fra trasporto pubblico e sviluppo urbanistico anche all’interno della città.

Il costo del piano – che prevede un intervento misto di riqualificazione di linee Rfi e Circumvesuviana e linee ferroviarie nuove per un totale di 15 chilometri – è di un miliardo di euro, mentre altri 80 milioni andrebbero a finanziare la chiusura dell’anello urbano Tram-Treno integrato alla linea ferroviaria.

Il presidente dell’associazione dei costruttori avellinesi, Silvio Sarno, presenterà la proposta al MIT, alle FS/RFI, alla EAV (Circumvesuviana) e alla Regione Campania, forte di un ragionamento non solo trasportistico, ma anche economico, territoriale, demografico. Quella di Sarno è anzitutto la denuncia di un doppio male  – l’abbandono ferroviario di Avellino e l’assenza di politiche adeguate per le aree interne in Campania – che la proposta vuole contribuire a risolvere radicalmente.

“Dobbiamo mettere al centro – dice Sarno – le cose che servono a questa terra, a questa parte della provincia di Avellino e anche alla Regione Campania e al Paese intero. L’Ance non deve fare gli interessi dei costruttori, ma gli interessi della gente e di questi territori che noi dobbiamo rappresentare al meglio. Riteniamo che la proposta che abbiamo presentato sia la migliore in questo momento storico per tirare fuori la città di Avellino dal suo isolamento, ma anche per risolvere i problemi dell’intera area metropolitana napoletana”.

Una risposta netta, dura, chiara alle affermazioni del piano delle aree interne del governo che parla di irreversibilità del declino demografico per queste aree. “Noi – dice il presidente di Ance Avellino – vogliamo fare esattamente l’opposto e dimostrare quanto le aree interne siano necessarie e vitali non solo per la propria sopravvivenza, ma anche per uno sviluppo più equilibrato e alla lunga sostenibile di un’area metropolitana, quella napoletana, stretta fra il Vesuvio e i Campi Flegrei, che presenta i più alti tassi di densità e di crescita demografica d’Europa. Questo progetto è la soluzione a tutti questi problemi: prima ce ne rendiamo conto, prima ci mettiamo sulla linea di uno sviluppo realmente sostenibile”.

Il progettista: lo studio SmithBarracco

Fra i punti qualificanti della proposta, uno fondamentale per la sua credibilità, è lo studio che l’ha elaborata. Non di rado questo genere di proposte vengono da soggetti velleitari e per questa ragione nascono già morte. In questo caso, invece, lo studio SmithBarracco è un soggetto pienamente immerso nel sistema di realizzazione di grandi opere, soprattutto metropolitane. In particolare, è partner di Webuild con la realizzazione del progetto esecutivo di tre stazioni della metropolitana napoletana: Capodichino Airport sulla linea 1, Parco San Paolo e Terracina sulla linea 7. Per quest’ultima opera ha realizzato anche il progetto definitivo, mentre per l’Aeroporto SmithBarracco ha disegnato il masterplan. Ha lavorato con Sistemi Urbani (FS) al masterplan per la trasformazione dell’ex scalo ferroviario di Salerno e al collegamento Fasciano-Baronissi (con Proger e Progin), mentre fa parte del consorzio, guidato dallo studio Zaha Hadid, che ha vinto la gara per la nuova sede della Regione Campania.

La credibilità del progetto è una condizione necessaria, ma niente affatto sufficiente perché la proposta presentata proceda verso una qualche forma di approvazione (che per altro dovrebbe essere multilivello). Non accade praticamente mai che un’opera ferroviaria entri nella programmazione di RFI/FS per iniziativa di soggetti privati e non per iniziativa delle stesse Fs, con progetti – anche allo studio di mera fattibilità – realizzati in casa Fs da RFI stessa e da Italferr. La proposta di Ance Avellino/SmithBarracco è quindi poco più di un Cip che ha bisogno ora di una forte spinta politica (a livello regionale e ministeriale) per avanzare. Senza questa spinta sarà difficile andare avanti. L’aspetto dell’inquadramento progettuale da parte del gruppo Fs verrà certamente dopo. Resta il fatto che una buona proposta, che contenga anche una stima dei costi basata su valutazioni e indagini in alcuni punti anche approfondite è meglio, per avviare la discussione, di una proposta scritta su un foglietto.

Con il progetto avellinese, SmithBarracco punta anche a capitalizzare l’attività svolta finora per fare un salto di qualità e proporsi come soggetto attendibile nella progettazione di sistemi di mobilità e ferroviari. “La proposta progettuale – spiega Mauro Smith – mira a trasformare Avellino da città isolata a un polo urbano dinamico e ben connesso, nel quale ogni nodo, ogni singola fermata apre a un processo di riqualificazione dell’ambiente urbano, così come accade in tutte le metropoli contemporanee”. Ambizioni elevate, come si vede. “Questa riflessione – continua Smith – parte dall’assunto che nelle recenti classifiche delle città più vivibili al mondo, in Europa e in Italia, le città che vincono sono quelle che basano il proprio sviluppo urbano su un sistema integrato di trasporti capace di connettere in pochi minuti tutti le zone: è il caso di Helsinki, Copenhagen, Montpellier, Vancouver, Berlino, Vienna e Bologna”.

I dettagli del progetto

La proposta presentata è basata su un doppio sistema di connessione su ferro:

  • l’accesso diretto all’AV (Afragola e Napoli) e un legame forte con la conurbazione del capoluogo campano (aeroporto, porto, sistema di metropolitane), a partire dalla creazione delle nuove fermate di Mercogliano, Cittadella Ospedaliera e Avellino Centrale e dalla riqualificazione del tratto EAV Nola-Baiano (da trasformare da scartamento ridotto a scartamento ordinario e con il rifacimento delle stazioni interessate);
  • un anello di Tram-Treno Integrato alla linea del treno Avellino Napoli e con la quale può condividere gli stessi binari, che completa il percorso intorno al centro, rendendo ogni luogo e funzione cittadina a 5-10 minuti a piedi dalle fermate.

La linea ferroviaria tra riqualificazione e nuova costruzione

Di seguito i numeri della linea ferroviaria che sono anche illustrati nell’immagine:

  • per 15 Km utilizzo del primo tratto della linea variante alla linea Napoli-Cancello in corso di realizzazione (lungo la Napoli-Bari), con interscambio nella stazione AV di Afragola;
  • 4 Km di nuova bretella da realizzare verso est per il collegamento diretto alla linea Cancello-Sarno;
  • per 6 Km utilizzo di un tratto della linea RFI esistente Cancello-Sarno;
  • 0,7 Km di nuova bretella (shunt Nola), da realizzare
  • per 8,5 Km riqualificazione e conversione del tracciato EAV da Nola ad Avella (allargamento dei binari allo standard RFI e del tracciato, consolidamento, eliminazione PL, upgrading degli apparati tecnologici);
  • 7 Km di nuovo tracciato ferroviario a raso e su viadotto Avella-Baiano, da realizzare
  • 8,5 Km di nuovo tracciato ferroviario in galleria, da realizzare
  • 8 Km di nuovo tracciato ferroviario in trincea, in rilevato e su viadotto, da realizzare.

“Lo sfruttamento di infrastrutture esistenti – spiega ancora Smith – ottimizza l’uso, riducendo i costi e i tempi di realizzazione, nonché risolve i problemi oggi in atto nel tratto EAV Nola/Baiano. L’elettrificazione e l’uso di tram-treno contribuiranno a ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico. L’intervento contrasta lo spopolamento e sostiene aumento del valore immobiliare, stimola l’economia locale in generale”.

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