La giornata

Dazi, von der Leyen: pronti ad accordo ma anche a un no dagli Usa

  • Usa, la Camera approva ‘One Big Beautiful Bill’, oggi la firma di Trump
  • Ocse, l’inflazione rallenta al 4% a maggio, in Italia 1,6%. Nel 2025 crescita eurozona +1%
  • Cdp: il cda approva nuove operazioni per 1,3 miliardi di euro
  • Emergenza caldo, Inps: cassa integrazione ordinaria con temperature oltre i  35° anche percepiti
  • Emergenza caldo, sindacati e Amplia (gruppo Aspi)  sottoscrivono il protocollo per tutelare i lavoratori nei cantieri

03 Lug 2025

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IN SINTESI

Sono entrate nel vivo le trattative tra Usa e Ue suio dazi mentre procede il count down in vista del 9 luglio, giorno in cui scade la tregua concessa dal presidente Donald Trump. Il Commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic ha incontrato nella giornata di ieri a Washington il segretario di Stato al Tesoro Scott Bessent al mattino  e i due capo negoziatori dell’amministrazione Trump, Jamieson Greer e Howard Lutnick. “Ho incontrato la mia controparte europea. Non posso precedere il presidente: la decisione è di Trump. Vedremo cosa si può fare”, ha detto Bessent ai microfoni di Cnbc rispondendo a chi gli chiedeva se un accordo con l’Ue fosse possibile entro il 9 luglio. Il segretario al Tesoro ha quindi assicurato che Greer “lavorerà diligentemente tutto il fine settimana” sul dossier europeo. E’ una linea ferma quella che ha rivendicato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.  Ho incontrato la mia controparte europea. Non posso precedere il presidente: la decisione è di Trump. Vedremo cosa si può fare”, ha detto Bessent ai microfoni di Cnbc rispondendo a chi gli chiedeva se un accordo con l’Ue fosse possibile entro il 9 luglio. Il segretario al Tesoro ha quindi assicurato che Greer “lavorerà diligentemente tutto il fine settimana” sul dossier europeo. “Vedremo”, ha poi tagliato corto”I negoziati con gli Stati Uniti sono in corso ora, in questo momento. Il Commissario Sefcovic è a Washington oggi. Voglio solo dire che siamo pronti per un accordo. Vogliamo una soluzione negoziata. Ma sapete tutti che allo stesso tempo ci stiamo preparando all’eventualità che non si raggiunga un accordo soddisfacente”,  ha dichiarato  von der Leyen, in conferenza stampa con la premier danese, Mette Frederiksen, ad Aarhus in Danimarca, per l’avvio del semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue. “Per questo motivo abbiamo avviato la consultazione su una lista di riequilibrio e difenderemo gli interessi europei se necessario. In altre parole, tutti gli strumenti sono sul tavolo”. Le cancelliere europee guardano agli sviluppi del negoziale a Washington.  Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha chiesto all’Ue di raggiungere un accordo commerciale “rapido e semplice” sui dazi con gli Stati Uniti, dando priorità ad alcuni “settori chiave”, a sei giorni ormai dalla scadenza fissata da Donald Trump. “Dobbiamo ora raggiungere rapidamente una soluzione con gli Stati Uniti. Una soluzione rapida e semplice è meglio di una lunga e complicata, con negoziati che durano mesi”, ha dichiarato Merz a Berlino. La Germania è in prima linea nelle ripercussioni dell’offensiva commerciale statunitense con una economia fortemente dipendente dipende fortemente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti, in particolare nei settori chimico, farmaceutico, automobilistico, siderurgico e della produzione di macchine utensili. Sono proprio questi settori chiave a cui i negoziati con Washington devono dare priorità, secondo Merz, il quale ritiene che ci vorrà troppo tempo e sarà troppo complicato raggiungere un accordo completo che copra tutte le categorie di prodotti. “Dobbiamo ora raggiungere rapidamente un risultato con gli Stati Uniti, in modo che le nostre aziende siano sollevate dai dazi doganali, troppo elevati, che attualmente devono pagare quando esportano negli Stati Uniti”, ha detto Merz. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato di voler raggiungere un accordo commerciale tra Ue e Stati Uniti “il prima possibile, con i dazi doganali piu’ bassi possibili”. “L’accordo giusto per me e’ quello che viene raggiunto il prima possibile, con i dazi doganali piu’ bassi possibili, e che deve essere equo e fermo”, ha dichiarato Macron durante una visita a Roquefort, “cio’ di cui abbiamo bisogno non sono dazi doganali tra Stati Uniti ed Europa, ma un mercato aperto in cui i prodotti possano circolare”.

Sul versante italiano, per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, “il costo sicuro è quello dell’incertezza, un costo sicuro e immediato. Non sapremo il negoziato dove andrà a parare, ma se dura troppo tempo questo produce dei danni. Per questo avevo caldeggiato un compromesso onorevole che mettesse da subito fine all’incertezza che permane e forse permarrà anche la prossima settimana”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.”Una guerra dei dazi non conviene a nessuno. Noi stiamo lavorando intensamente con il commissario Sefcovic che è responsabile della trattativa” e oggi è in Usa “per cominciare il confronto”, ha affermato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, nel suo intervento all’Assemblea di Farmindustria a Roma. “Anche se sarà un braccio di ferro, non è facile, ma io voglio essere ottimista”, ha aggiunto.

Usa, la Camera approva ‘One Big Beautiful Bill’, oggi la firma di Trump

Come previsto, Donald Trump firmerà la legge di spesa “One Big, Beautiful Bill’ oggi 4 luglio , giorno dell’Indipendenza americana. Lo ha comunicato la Casa Bianca dopo che la Camera dei Rappresentanti ha approvato a stretta maggioranza la storica legge di bilancio. Nella votazione finale, 218 rappresentanti hanno votato a favore, mentre 214 hanno votato contro.  La cerimonia della firma si svolgerà alle 17 ora locale, le 23 in Italia. “Il Big, Beautiful Bill del presidente Trump realizza il programma di buon senso per cui quasi 80 milioni di americani lo hanno votato: il più grande taglio delle tasse per la classe media della storia, la sicurezza delle frontiere, ingenti finanziamenti militari e il ripristino della sanità fiscale”, sottolinea la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt in una nota. “Le politiche pro-crescita contenute in questa legge storica alimenteranno un boom economico come non abbiamo mai visto prima. Il presidente non vede l’ora di firmare la legge per inaugurare ufficialmente l’età dell’oro dell’America”, aggiunge.

 

Ocse,  l’inflazione rallenta al 4% a maggio, in Italia 1,6%. Nel 2025 crescita eurozona +1%

L’inflazione annuale nella zona Ocse è scesa al 4% a maggio 2025 contro il 4,2% di aprile: è quanto riferisce la stessa Ocse precisando che si tratta del livello più basso da giugno 2021 nonché di un calo di 6,7 punti percentuali rispetto al picco di ottobre 2022. Tra i Paesi del G7, sempre a maggio, l’inflazione è rimasta stabile o globalmente stabile, al 2,4%, per il terzo mese consecutivo, fatta eccezione per l’Italia. Nel nostro Paese, infatti, l’inflazione è scesa all’1,6% contro l’1,9% di aprile.L’inflazione di fondo su base annua (al netto di cibo ed energia) nell’area Ocse è scesa al 4,4% a maggio dal 4,6% di aprile, con diminuzioni in 24 Paesi e aumenti solo in 5 Paesi, mentre è rimasta stabile o sostanzialmente stabile nei restanti 9 Paesi. E’ quanto rileva l’Ocse. L’inflazione alimentare ed energetica nell’Ocse ha registrato poche variazioni a maggio, rispettivamente al 4,6% e al meno 0,3%. Tuttavia, gli aumenti cumulati dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia da dicembre 2019 superano il 40%. L’Ocse ha presentato ieri a Parigi il rapporto sull’economia dell’eurozona. Il Pil dell’eurozona passerà dallo 0,8% del 2024, all’1% del 2025, all’1,2% del 2026. Al livello dell’Unione europea, il Pil passerà dall’1,1% del 2024, all’1,2 del 2025, all’1,4% del 2026. “L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e le crescenti tensioni commerciali hanno rallentato la ripresa economica in Europa e hanno evidenziato la necessità di approfondire le riforme strutturali. Le sfide geopolitiche che l’Ue si trova ad affrontare richiederanno risposte politiche decise da parte delle istituzioni europee e dei governi nazionali”, avverte l’Ocse. “La politica economica – sottolinea l’organismo internazionale – deve sostenere la crescita e creare spazio per nuove esigenze di spesa, come la difesa”. Inoltre, per l’Ocse, la “politica monetaria dovrebbe garantire il ritorno alla stabilità dei prezzi”. L’organizzazione suggerisce inoltre di riorganizzare e ottimizzare “la spesa del bilancio dell’Ue per fornire risorse sufficienti per le nuove sfide”. Mentre “un mercato dell’elettricità più integrato contribuirebbe a ridurre i costi dell’elettricità e a migliorare la competitività”. Secondo l’organismo, è inoltre necessario “ridurre il peso normativo e rimuovere le barriere del mercato interno”. Un passo “fondamentale per promuovere l’innovazione, il dinamismo economico e la produttività”.

Bankitalia: a giugno l’euro-coin si mantiene stabile

A giugno l’indice euro-coin è rimasto invariato rispetto al mese precedente, a 0,26, continuando a segnalare una crescita modesta nell’area dell’euro. Al lieve recupero dei climi di fiducia delle imprese dei servizi e delle costruzioni si è contrapposta la flessione della produzione industriale. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Banca d’Italia. L’euro-coin fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura
e volatilità di breve periodo).

Cdp: il cda approva nuove operazioni per 1,3 miliardi di euro

Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’amministratore delegato, Dario Scannapieco, ha deliberato nuove operazioni per un valore complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro volti a favorire gli investimenti in settori chiave per il Paese, come quello delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, e a supportare l’economia reale con strumenti di finanza alternativa che promuovano l’accesso al credito di piccole e medie imprese. Il consiglio ha approvato iniziative capaci di combinare risorse pubbliche e private per offrire, anche grazie a un significativo affetto leva, nuova liquidità alle aziende più piccole o con maggiore difficoltà di accesso al credito, contribuendo alla loro crescita e alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lo scopo è stimolare gli investimenti in economia circolare e innovazione attraverso programmi di finanza alternativa, in grado di generare ricadute positive per le filiere industriali sul territorio. Sul fronte infrastrutturale, nel dettaglio, il CdA ha deliberato finanziamenti, anche sustainability-linked, per progetti destinati all’ammodernamento e all’informatizzazione della rete viaria e alla realizzazione di opere funzionali al potenziamento di snodi logistici strategici per il trasporto di persone e mezzi. Specifiche risorse saranno indirizzate al rafforzamento della flotta di mezzi pubblici elettrici e a interventi per dotare di alti standard di sicurezza l’infrastruttura stradale e quella ferroviaria con effetti positivi sugli scambi commerciali e sulla qualità della vita dei cittadini, anche grazie a una migliore gestione del traffico.

 

Emergenza caldo, Inps: cassa integrazione ordinaria con temperature oltre i  35° anche percepiti

L’Inps dà indicazioni alle aziende per chiedere la cassa integrazione ordinaria a fronte di temperature elevate spiegando che la prestazione si può chiedere sia a fronte dell’ordinanza della pubblica autorità, per cause non imputabili all’impresa e ai lavoratori, sia laddove le temperature risultino superiori a 35 gradi. Tuttavia, “anche il verificarsi di temperature pari o inferiori a 35 °C – spiega l’Inps in un messaggio – può determinare l’accoglimento della domanda di accesso alle prestazioni di integrazione salariale qualora si prenda in considerazione la valutazione della temperatura cosiddetta. “percepita”, che è più elevata di quella reale”. Le indicazioni riguardano sia i datori di lavoro che possono richiedere la cigo sia i datori di lavoro che possono richiede l’assegno di integrazione salariale al Fondo di integrazione salariale (Fis) o ai Fondi di solidarietà bilaterali. “Possono essere riconosciute come integrabili – si legge nel messaggio Inps – sia le giornate/ore in cui è stato accertato l’effettivo verificarsi dell’evento meteo avverso sia, indipendentemente dal predetto accertamento, le giornate/ore per le quali le predette ordinanze hanno vietato lo svolgimento delle attività lavorative”. L’Inps spiega che si può avere il caso di temperature oltre i 35 gradi percepite “se le attività lavorative sono svolte in luoghi non proteggibili dal sole o se le stesse comportino l’utilizzo di materiali o di macchinari che producono a loro volta calore, contribuendo ad accentuare la situazione di disagio dei lavoratori.” Inoltre anche l’impiego di strumenti di protezione, quali tute, caschi, ecc., può comportare che la temperatura percepita dal lavoratore risulti più elevata di quella effettivamente registrata dal bollettino meteo. “Pertanto, spiega l’Inps, la valutazione dell’integrabilità della causale richiesta non deve fare riferimento solo al gradiente termico, come registrato dai bollettini meteo, ma anche alla tipologia di attività svolta e alle condizioni nelle quali si trovano concretamente a operare i lavoratori”. Il datore di lavoro deve indicare quindi non solo l’evento meteorologico che si è verificato, nel caso in esame il caldo eccessivo, ma anche descrivere l’attività lavorativa o la tipologia di lavori che sono stati sospesi o ridotti, nonché le modalità di svolgimento delle attività stesse. L’Istituto ricorda, invece, che i datori di lavoro non devono allegare alla domanda i bollettini meteo poiché sono acquisiti d’ufficio dall’Istituto. Anche l’elevato tasso di umidità concorre significativamente a determinare una temperatura “percepita” superiore a quella reale. L’Inps precisa che le indicazioni fornite valgono anche con riferimento alle lavorazioni al chiuso, quando non possano beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro o nei casi in cui l’utilizzo dei predetti sistemi non sia compatibile con le lavorazioni stesse. Per la cassa integrazione per eventi meteo non è richiesta l’anzianità di effettivo lavoro di 30 giorni che i lavoratori devono possedere presso l’unità produttiva per la quale viene richiesto il trattamento e i i datori di lavoro non sono tenuti al pagamento del contributo addizionale.

 

Emergenza caldo, sindacati e Amplia (gruppo Aspi)  sottoscrivono il protocollo per tutelare i lavoratori nei cantieri

Contenere e disciplinare il rischio da calore intenso per una cultura della prevenzione e protezione: è il principio alla base del protocollo sottoscritto il 3 luglio dai sindacati edili FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e da Amplia, Società del Gruppo Aspi. L’obiettivo è individuare misure per garantire la salute la sicurezza e la continuità produttiva puntare nel contempo, su formazione e prevenzione per la valutazione dei rischi da stress termico. “Si tratta di un protocollo davvero importante – spiegano i sindacati – perché recepisce i dettati normativi e le migliori prassi per il contrasto di questa tipologia di rischio e prevede che se le misure alternative che comportano una rimodulazione del lavoro non coprano per intero la giornata lavorativa, l’azienda si faccia carico della paga mancante, garantendo così il 100% del salario ai lavoratori. Ci auguriamo che misure simili possano essere introdotte anche in altre importanti realtà aziendali”. L’accordo si applica ai 1.900 addetti della società. Per Feneal, Filca, Fillea “si tratta di un protocollo assolutamente necessario in questo momento, soprattutto in un settore come il nostro, particolarmente esposto alle alte temperature e con esigenze specifiche, e dove da anni chiediamo di intervenire in maniera strutturale. Riteniamo molto positivi il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali nei processi decisionali e di valutazione, per gestire al meglio il lavoro e prevenire gli incidenti, puntando su una formazione adeguata che riconosca e prevenga il rischio, e il riferimento alla piattaforma Worklimate (INAIL-CNR). L’azienda – è scritto nel protocollo – promuoverà una formazione specifica dei rappresentanti per la sicurezza sia dell’azienda che dei lavoratori, e nominerà un responsabile e un sostituto che monitoreranno quotidianamente le condizioni meteo. “Un altro punto importante è la riorganizzazione dei turni di lavoro per eliminare o ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature. Prevista anche la presenza di un medico competente, misure di protezione e prevenzione come la messa a disposizione di DPI adeguati, abbigliamento estivo, creme solari e occhiali da lavoro, acqua e sali minerali, con la realizzazione di zone d’ombra e sicure nelle vicinanze dei luoghi di lavoro. Il protocollo avrà efficacia fino al 31 agosto salvo ulteriori proroghe a fronte della persistenza dell’allerta caldo e nuovi aggiornamenti normativi”, concludono le tre sigle sindacali.

Alta velocità, riunioni al Mit su una nuova fermata nel Frusinate e sull’attraversamento di Vicenza

Una nuova fermata dell’alta velocità nel Frusinate e l’attraversamento di Vicenza. Sono stati questi i temi al centro, ieri al Mit, di due riunioni convocate dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. La prima è stata, dunque, incentrata sulla fattibilità di una nuova fermata Av nel territorio del frusinate lungo la linea storica Roma-Napoli via Cassino. Insieme ai rappresentanti di Ferrovie dello Stato hanno partecipato Nicola Ottaviani, segretario V Commissione Camera; Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone; Corrado Savoriti, presidente Unindustria Frosinone e componente Consiglio Generale Confindustria; Maurizio Stirpe, past president Confindustria; Alessandro Casinelli, presidente Federlazio salute; Massimiliano Iannucci, direttore Federlazio sede Frosinone; e Alessandra Romano, Antonella Valleriani e Roberto Cecere di CISL. Durante l’incontro “cordiale e costruttivo”, riferisce il Mit, le autorità e le associazioni locali hanno evidenziato il positivo impatto economico che il progetto avrebbe per i cittadini e le aziende del territorio. Dopo le verifiche necessarie il tavolo tecnico sarà riconvocato. All’altra riunione, oltre a Salvini, hanno partecipato il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, il commissario dell’opera, Vincenzo Macello, e i rappresentanti di Ferrovie dello Stato. Al centro della riunione, un aggiornamento sulla realizzazione dell’attraversamento ferroviario AV di Vicenza. Il lotto funzionale “Vicenza-Padova” è il terzo e ultimo lotto funzionale della linea AV/AC Verona-Padova. Attualmente sono in corso di realizzazione il primo lotto funzionale “Verona-Bivio Vicenza” e il secondo lotto funzionale “Attraversamento di Vicenza”. Il terzo lotto funzionale “Vicenza-Padova” prevede la realizzazione di una nuova linea AV/AC lunga 26 km, tra il bivio delle linee Vicenza-Schio/Treviso e l’ingresso a Padova, oltre al rifacimento di circa 9,8 km di linea storica. L’incontro ha confermato l’impegno del MIT a proseguire celermente con la realizzazione di un’infrastruttura di tale importanza.

 

Porti, confronto tra Urso e Occhiuto sullo sviluppo di Gioia Tauro

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy,  Adolfo Urso, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in merito allo sviluppo portuale e produttivo dell’area di Gioia Tauro. Nel corso del confronto sono state approfondite le straordinarie potenzialità del Porto di Gioia Tauro, con particolare attenzione all’attrattività verso investimenti esteri ad alto valore aggiunto. Con oltre 400 ettari di banchine e area portuale e 700 ettari di retroporto, Gioia Tauro rappresenta infatti il primo scalo italiano per transhipment e l’ottavo in Europa, nonché l’unico in Italia in grado di accogliere le più moderne mega-navi portacontainer grazie alla profondità dei fondali. Il completamento della viabilità portuale ha favorito lo sviluppo dell’intermodalità, anche grazie al gateway ferroviario che collega il Porto agli interporti di Bari e Nola e al resto del Paese.  Urso e Occhiuto hanno infine esaminato il progetto del rigassificatore terrestre in grado di processare da 12 a 16 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) all’anno, già autorizzato nell’area di Gioia Tauro. L’impianto, integrato con la rete nazionale di gasdotti, potrà rappresentare un’infrastruttura strategica per la sicurezza energetica del Paese, offrendo al contempo significative opportunità di sviluppo per il territorio.

Mundys cresce in Cile, si aggiudica la concessione della Ruta 5 Temuco-Rio Bueno

Mundys cresce ancora in Cile. Il gruppo si aggiudica, tramite la societa’ controllata Grupo Costanera, la nuova concessione della tratta autostradale Chacao-Chonchi, parte della Ruta 5 in Cile. Si tratta della terza gara vinta dal Gruppo Mundys in Cile in meno di un anno, spiega una nota, e la concessione della nuova tratta e’ stata assegnata con una vita utile massima di 50 anni. Con questa aggiudicazione, la rete autostradale del Gruppo Mundys in Cile raggiunge quasi i 1.300 km, considerando anche le concessioni attualmente in costruzione, per un ebitda che superera’ 1 miliardo di euro. Il tratto Chacao-Chonchi, lungo 126 km, fa parte della Ruta 5, la spina dorsale del Cile, e si trova nell’isola di Chiloé, nella regione di Los Lagos, passando per le città di Chacao, Castro e Chonchi e unendo l’isola con il resto del continente grazie anche al completamento del collegamento infrastrutturale Chacao, che sarà realizzato da Grupo Costanera entro il 2028. Il progetto sostiene lo sviluppo economico locale (pesca e acquacoltura) e il turismo, che costituiscono i principali motori dell’economia dell’isola. Chiloé è infatti una delle destinazioni turistiche più rinomate del Paese, nota per i suoi paesaggi naturali, le chiese in legno patrimonio UNESCO e la comunità e cultura indigena degli Huilliche. In linea con l’impegno del Gruppo Mundys per la sostenibilità ambientale, il progetto prevede anche la realizzazione di 7 attraversamenti faunistici per garantire la sicurezza della fauna locale e ridurre la frammentazione degli habitat. Il progetto ha inoltre previsto un processo di consultazione pubblica e coinvolgimento attivo delle comunità indigene presenti sul territorio, culminato nella previsione di iniziative per la valorizzazione del patrimonio locale, tra cui la creazione di punti panoramici e centri di informazione turistica per arricchire l’esperienza dei visitatori e promuovere la cultura locale. L’infrastruttura migliorerà anche la connettività con le altre regioni di Los Ríos e La Araucania, a sud del Cile, che insieme rappresentano oltre il 10% della popolazione totale del Paese. Questa operazione rappresenta la seconda iniziativa di Grupo Costanera nel sud del Paese dopo il tratto Temuco-Rio Bueno, dove Mundys è già presente da molti anni con la concessione dell’adiacente Ruta 5 Rio Bueno – Puerto Montt. Grupo Costanera assumerà la gestione dell’infrastruttura nella seconda parte del 2025 e investirà oltre 700 milioni di euro in un periodo stimato di 7 anni per aumentarne la capacità, elevarne gli standard di sicurezza e di viabilità. Questi lavori di miglioramento saranno eseguiti grazie alla lunga e comprovata esperienza di Grupo Costanera nel settore.Parallelamente, Grupo Costanera ha recentemente completato con successo, attraverso la propria società Costanera Norte, due emissioni obbligazionarie, al 2030 e al 2038, per un totale di circa 420 milioni di euro. La domanda per entrambe le obbligazioni ha superato l’offerta del 1.7x e 2.0x, confermando la solidità finanziaria e l’attrattività del Gruppo Mundys per gli investitori istituzionali. ‘Questa nuova aggiudicazione e’ un’ulteriore dimostrazione della capacita’ di creare valore da parte del nostro Gruppo. Siamo orgogliosi che anche il Cile, un Paese con un sistema regolatorio solido e trasparente, consideri Mundys un partner credibile e affidabile, capace di farsi carico di progetti infrastrutturali complessi e di lungo termine. Ci impegneremo al massimo, insieme a Grupo Costanera, per gestire e sviluppare, con massima efficienza e attenzione alle istanze delle comunita’ locali, la nuova infrastruttura affidataci dal Governo cileno’, ha dichiarato Elisabetta De Bernardi, chief asset management officer di Mundys.

 

Plenitude avvia la costruzione di un nuovo parco solare da 200 Mw in Spagna

Plenitude continua ad ampliare il proprio business nelle rinnovabili in Spagna con l’avvio della costruzione di Entrenúcleos, un nuovo progetto
fotovoltaico da 200 MW situato nei comuni di Dos Hermanas e Coria del Río, nella provincia di Siviglia, in Andalusia. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipatonrappresentanti del Dipartimento Energia del Ministero Regionale dell’Industria, dell’Energia e delle Miniere dell’Andalusia, del Comune di Dos Hermanas e altre personalità. Durante l’evento, che si è tenuto presso il sito dell’impianto, è stata posata simbolicamente la prima pietra che ha sancito ufficialmente l’inizio dei lavori. Il parco solare di Entrenúcleos conterà circa 326.000 pannelli solari. Entrenúcleos, la cui entrata in esercizio è prevista entro il 2026, includerà quattro impianti solari (Granville, Killington, Plumlee e Rickwood) con una capacità installata di 50 MWp ciascuno, distribuiti su un’area di oltre 300 ettari. La produzione di energia rinnovabile stimata del progetto supererà i 435 GWh all’anno. Gli impianti saranno collegati alla rete tramite la sottostazione SET Entrenúcleos, condivisa con un altro sviluppatore, e a sua volta connessa alla rete elettrica nazionale tramite la sottostazione Red Eléctrica Española (REE) situata a Dos Hermanas. La costruzione dell’impianto sarà affidata a Solarig, azienda spagnola con comprovata esperienza a livello globale nello sviluppo, realizzazione e gestione di progetti rinnovabili. In particolare, nella costruzione del parco si sperimenterà l’utilizzo di alcune strutture in
“acciaio verde”, materiale riciclato prodotto interamente in Spagna con un’impronta a zero emissioni di carbonio. In conformità con quanto previsto nel corso dell’iter autorizzativo, il parco fotovoltaico includerà anche isole e barriere vegetali. Infine, l’azienda destinerà un’area, equivalente a quella occupata dai moduli fotovoltaici, all’adozione di pratiche agricole sostenibili con l’obiettivo di migliorare l’habitat degli uccelli delle steppe a rischio. Con Entrenúcleos, il terzo impianto di Plenitude in costruzione in Andalusia, insieme a Guillena (Siviglia) da 230 MW e Caparacena (Granada) da 150 MW, la Società conferma
il proprio impegno in una regione dove è presente con oltre 60.000 clienti retail. In Spagna, la Società è presente con circa 1.300 MW di capacità installata da fonti fotovoltaiche ed eoliche, con progetti attivi in numerose regioni, tra cui Estremadura, Andalusia, Galizia, La Rioja, Catalogna, Castilla-La Mancha e Castilla y León e sta portando avanti nuove iniziative con una pipeline nel Paese di oltre 2 GW di progetti in varie fasi di sviluppo. “Entrenúcleos è un progetto chiave per Plenitude, non solo perché contribuisce al raggiungimento dei nostri obiettivi di crescita in Spagna, ma anche perché riflette il nostro impegno profondo e costante nei confronti dell’Andalusia, una regione che riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo delle energie rinnovabili del Paese. Con questo
progetto, disponiamo ora di un portfolio di circa 580 MW in costruzione nella regione e abbiamo l’obiettivo di continuare a investire in soluzioni energetiche sostenibili che generino valore a lungo termine per le comunità locali”, ha dichiarato Mariangiola Mollicone, Head of Renewables in Western Europe e Managing Director di Plenitude Renewables Spain.

Sparkle amplia la copertura negli Usa con un punto di presenza  a San Diego

Sparkle, primo operatore di servizi internazionali in Italia e fra i primi nel mondo, espande la propria rete negli Stati Uniti con l’apertura di un nuovo punto di presenza (PoP) a San Diego, California. Con questo PoP, Sparkle aggiunge un’infrastruttura strategica ai nodi già attivi a McAllen, El Paso, Dallas (USA) e Querétaro (Messico), garantendo la massima diversificazione e ridondanza per i clienti locali. Situato presso il data center neutrale di MDC, il nuovo PoP è completamente integrato con la dorsale IP Tier-1 globale di  Sparkle Seabone, che vanta un’ampia copertura nelle Americhe con 52 punti di presenza in Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico, Panama, Perù, Porto Rico, Stati Uniti e Venezuela. Inoltre, grazie alle proprie reti terrestri e sottomarine – che
includono quattro “autostrade digitali” (Curie nel Pacifico e poi Monet, Seabras-1 e presto Manta nell’Atlantico) – Sparkle offre percorsi diversificati per la connettività tra Sud e Nord America, per una ridondanza completa e un’alta qualità di navigazione. Il nuovo nodo permette a operatori di rete, ISP, OTT, content delivery networks, content e application provider di usufruire di servizi di transito IP affidabili e a bassa latenza, con capacità nell’ordine dei Terabit al secondo. Inoltre, i clienti hanno a disposizione una gamma completa di soluzioni IP che comprendono anche i servizi DDoS Protection, che offre la possibilità di proteggere la propria rete dagli attacchi, e Virtual NAP, che fornisce accesso virtuale ai principali Internet Exchange Point (IXP) senza la necessità di sviluppare infrastrutture proprietarie.

A2a, ok concessione servizio teleriscaldamento a Sesto San Giovanni

Il Comune di Sesto San Giovanni ha affidato ad A2a la concessione del servizio di teleriscaldamento per un periodo di vent’anni. L’affidamento, spiega una nota, conferma la volonta’ dell’amministrazione di garantire ai cittadini un servizio energetico affidabile, efficiente e orientato alla sostenibilita’. Il teleriscaldamento, infatti, rappresenta oggi una delle soluzioni piu’ efficaci per contribuire alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni, in linea con gli obiettivi europei in materia di energia e clima. In particolare, la rete di Sesto San Giovanni, si posiziona oggi tra le piu’ estese e articolate d’Italia, servendo un totale di circa 50.000 appartamenti equivalenti.Il nuovo affidamento consentira’ di proseguire nel percorso di sviluppo del sistema, con investimenti mirati alla sua estensione, al miglioramento dell’efficienza energetica e alla riduzione dell’impatto ambientale, a beneficio dell’intera comunità.

Antitrust: caro voli, serve più trasparenza. Avviato confronto con la Commissione europea

Dall’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri per le rotte da e per Sicilia e Sardegna continua ad emergere la necessità di maggiore trasparenza. Per questo, anche a seguito delle osservazioni ricevute dalle compagnie aeree dopo la pubblicazione del Rapporto Preliminare, l’Antitrust ha avviato un confronto con la Commissione europea per le iniziative da adottare, nell’ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati. Il trasporto aereo è oggetto di una pervasiva regolamentazione a livello europeo, che incide, tra l’altro, anche sulla materia della trasparenza e confrontabilità delle relative tariffe. Per quanto riguarda l’indagine conoscitiva, l’Autorità ha pubblicato il Rapporto Preliminare contenente i principali esiti delle analisi svolte e ha rilevato possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo. Dalle osservazioni al Rapporto giunte da parte dei soggetti portatori di interessi e dai successivi approfondimenti svolti, è continuata ad emergere una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti, da cui derivano significativi costi di ricerca che rendono il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d’acquisto, in quanto risulta difficile calcolare e confrontare il reale prezzo dei biglietti aerei. In particolare, il tema della comparabilità delle offerte si pone in un contesto in cui l’acquisto di servizi accessori al volo – soprattutto scelta del posto, bagaglio in cabina, bagaglio da stiva – rappresenta un’opzione esercitata da quasi la metà dei viaggiatori. Il valore di questi servizi, peraltro, rappresenta una quota non trascurabile dei ricavi delle compagnie aeree. Per questo l’Autorità ritiene che l’utilizzo di strumenti che agevolino una piena ed efficace comparabilità delle offerte, anche con riferimento alle componenti di prezzo per i servizi opzionali, è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e, quindi, per incentivare le imprese a competere sul prezzo.

Ricerca, si insedia il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Enea

Si  è ufficialmente insediato ieri il nuovo consiglio di amministrazione dell’Enea. La presidente,  Francesca Mariotti, insieme ai consiglieri Michele Ennas, Massimo lannetta, Gian Piero Joime e Claudio Pioli – quest’ultimo eletto tra ricercatori e tecnologi dell’Agenzia – assumono oggi la responsabilità di orientare, programmare e sostenere le attività di Enea, nel pieno rispetto della funzione di indirizzo politico-amministrativo attribuita al CdA. “L’Enea – si legge in una nota – si conferma così, con rinnovato slancio e visione, punto di riferimento strategico per la ricerca, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo competitivo del Paese, al servizio dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni. Siamo chiamati ad affrontare sfide di portata storica: la sicurezza energetica, il sostegno alla competitività industriale e l’impegno costante per la ricerca e l’innovazione che richiedono, oggi più che mai, determinazione, responsabilità e una visione strategica e condivisa che ponga al centro il sapere, il rigore scientifico e l’impatto sociale delle azioni. Il nuovo consiglio di amministrazione si impegna, con spirito di collaborazione e ascolto, a valorizzare appieno le competenze del capitale umano – vero patrimonio dell’Enea – e a potenziare le sinergie con il mondo della ricerca, dell’industria e delle istituzioni. L’Enea è pronta a rafforzare ulteriormente a livello nazionale e internazionale il proprio ruolo da protagonista nelle grandi trasformazioni del nostro tempo, nella consapevolezza che la ricerca non è un costo ma un investimento strategico e indispensabile per la crescita e la competitività del Sistema Paese”.

Eurostat: la produzione e il consumo di carbone nell’UE raggiungono il minimo storico

Nel 2024, la produzione e il consumo di carbone nell’Ue sono scesi ai livelli più bassi mai registrati, raggiungendo rispettivamente 242 milioni di tonnellate e 306 milioni di tonnellate. Rispetto al 2023, il consumo è diminuito del 13% e la produzione del 12%. Questo dopo un calo record su base annua tra il 2022 e il 2023, quando la produzione era diminuita del 21% e il consumo del 23%. Così l’Eurostat in una nota. Questo calo storico del consumo di carbone nell’Ue è stato accompagnato da un calo del ruolo di questo combustibile nella produzione di elettricità. La quota del carbone nella produzione di elettricità nell’Ue è scesa dal 16% nel 2022 al 12% nel 2023. La Russia perde la sua posizione di principale fornitore di carbone dell’Ue: Negli ultimi anni, si è assistito a un significativo riassetto tra i principali fornitori di carbone dell’Ue. Le importazioni nette di carbon fossile dalla Russia sono crollate del 98% tra il 2021 e il 2023. Questo calo è stato conseguenza del divieto imposto dall’Ue sulle importazioni di carbone fossile dalla Russia, entrato in vigore nell’agosto 2022, a seguito della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Nel 2023, il 90% delle importazioni nette di carbone fossile proveniva da 5 paesi: Australia e Stati Uniti (entrambi 25%), Colombia (18%), Sudafrica (14%) e Kazakistan (9%). Nel 2023, il tasso di dipendenza dell’Ue dalle importazioni di carbone fossile ha raggiunto il 67%. Questo tasso di dipendenza rimane inferiore a quelli di petrolio e gas naturale (rispettivamente del 95% e del 90%).

Ue, 3,66 mld euro da proventi Ets andranno a sistema energetico più pulito

La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno annunciato l’erogazione di 3,66 miliardi di euro dal Fondo per la modernizzazione a sostegno di 34 progetti energetici in 9 Stati membri dell’Unione europea. Questi investimenti sosterranno la modernizzazione dei sistemi energetici nell’Ue, ridurranno le emissioni di gas serra nei settori dell’energia, dell’industria e dei trasporti e miglioreranno l’efficienza energetica. I progetti aiuteranno gli Stati membri beneficiari a raggiungere i loro obiettivi climatici ed energetici. Rafforzeranno inoltre la competitività industriale Ue sostenendo infrastrutture energetiche moderne, efficienti e resilienti, promuovendo l’innovazione e contribuendo a ridurre le importazioni di combustibili fossili.
Finanziato con le entrate del sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue (Eu Ets), questo è il più grande esborso del Fondo per la modernizzazione fino ad oggi, portando il totale dei finanziamenti erogati a 19,1 miliardi di euro da gennaio 2021. I beneficiari dell’erogazione odierna sono Croazia (170 milioni di euro), Repubblica Ceca (1,05 miliardi di euro), Grecia (113,6 milioni di euro), Ungheria (181,3 milioni di euro), Lettonia (40 milioni di euro), Lituania (37 milioni di euro), Polonia (1,33 miliardi di euro), Romania (712,3 milioni di euro) e Slovenia (19,7 milioni di euro).
Questo ciclo include i primi investimenti in Grecia, che è diventata beneficiaria del Fondo per la modernizzazione nel gennaio 2024. I 34 progetti sostenuti si concentrano sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sull’uso e la diffusione di fonti energetiche rinnovabili, sulla modernizzazione delle reti energetiche e sull’efficienza energetica.

Trasporti, l’Ue investe 2,8 mld euro in 94 progetti

La Commissione europea ha selezionato 94 progetti di trasporto che riceveranno quasi 2,8 miliardi di euro di sovvenzioni Ue nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa (Cef). Modernizzando ferrovie, vie navigabili interne e rotte marittime lungo la rete transeuropea di trasporto (Ten-T), i progetti non solo contribuiranno a migliorare i collegamenti tra le regioni e le città europee – da nord a sud, da est a ovest – ma renderanno anche il mercato interno dell’Unione europea più competitivo e resiliente. Con il 77% dei finanziamenti totali destinati al trasporto ferroviario, l’Ue sta dando priorità ad importanti ammodernamenti infrastrutturali. Tra i progetti chiave figura la costruzione di Rail Baltica nella regione baltica e in Polonia. Delle linee ferroviarie ad alta velocità saranno sviluppate anche in Repubblica Ceca e Polonia, riducendo i tempi di percorrenza e aumentando la connettività tra le regioni europee.L’Ue sta inoltre investendo in progetti che ridurranno l’impatto ambientale del trasporto marittimo e per vie navigabili interne. I porti di Irlanda, Cipro, Malta, Croazia e Polonia saranno potenziati con l’elettricità da rete elettrica terrestre per ridurre al minimo le emissioni delle navi ormeggiate. L’investimento andrà a beneficio anche della mobilità urbana, con finanziamenti stanziati per preparare la costruzione o l’ammodernamento di hub passeggeri multimodali in città come Lovanio, Norrköping, Nizza, Marsiglia e Bolzano. Questi hub forniranno collegamenti fluidi tra diverse modalità di trasporto, facilitando gli spostamenti in città.
L’Ue sta inoltre intensificando gli sforzi per rafforzare le corsie di solidarietà Ue-Ucraina, con progetti volti a migliorare la connettività ferroviaria e i valichi di frontiera tra Slovacchia e Ucraina e tra Romania e Moldavia. Saranno inoltre effettuati investimenti per aumentare la capacità dei porti polacchi, mentre il sostegno europeo aiuterà l’Ucraina ad adottare lo scartamento ferroviario standard Ue, facilitando un traffico ferroviario transfrontaliero fluido al confine polacco e stimolando il commercio regionale.

Pichetto, a settembre prima asta da 10GWh da tech a ioni di litio

L’aspettativa è di un’elevata penetrazione nel Sistema elettrico di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili, in ragione degli sfidanti obiettivi al 2030. Il ministero sta percio’ implementando una strategia coordinata di sviluppo delle rinnovabili congiuntamente allo sviluppo di sistemi di accumulo, sia elettrochimico sia in forma di pompaggi idroelettrici, al fine di evitare distorsioni legate a fenomeni di overgeneration, ossia di sovra-produzione’. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, al question time al Senato rispondendo a un’interrogazione di Carlo Calenda. ‘In particolare, si segnala che già nel prossimo mese di settembre si terra’ la prima asta, in cui verranno assegnati 10 GWh da tecnologia a ioni di litio da sviluppare al 2028′, ha aggiunto Pichetto Fratin, spiegando che ‘sul tema idroelettrico sapete tutti come la penso. Non appena le interlocuzioni con Bruxelles consentiranno di affrontare il tema, saremo pronti a valutare le ipotesi di rinnovo. Il riferimento, in particolare, e’ al cosiddetto Decreto Ferx, e ai suoi meccanismi di supporto, che includono anche interventi di repowering e revamping. Per tali fattispecie, e’ stata prevista una revisione del disegno dei contratti a due vie tradizionali, finalizzata a garantire una maggiore e piu’ efficiente integrazione delle Fer con la rete e le esigenze del Sistema elettrico nazionale’, ha proseguito Pichetto, spiegando che ‘si e’ voluto percio’ intervenire per risolvere alcune delle attuali criticita’ ed inefficienze, che diverrebbero sempre piu’ rilevanti all’aumentare della penetrazione delle Fer elettriche, con un approccio concreto e proiettato verso l’effettivo soddisfacimento delle esigenze del sistema elettrico’. Inoltre, ‘come detto, ai meccanismi di supporto si affianca la disciplina del Mercato a termine degli stoccaggi, cosiddetto Macse. In ultimo, ha concluso il ministro, nell’interrogazione parlava di reattori e per parlare di reattori va definito il quadro giuridico e sul disegno di legge delega approvato dal consiglio dei ministri, siamo in attesa del parere della conferenza unificata e poi sara’ naturalmente il Parlamento a valutare nei tempi l’approvazione del disegno di legge delega. Naturalmente si confida in tempi adeguati per procedere con la normativa di dettaglio.

 

Energia, filiera del legno al Mase: confronto con Pichetto sulla transizione e quadro normativo

Un confronto diretto tra istituzioni e imprese per definire il futuro della bioenergia legnosa in Italia, filiera che conta 14mila imprese e un fatturato di oltre 4 miliardi di euro. Oggi, 5 milioni di famiglie italiane si scaldano con la biomassa, grazie a un parco di oltre 8 milioni di apparecchi tra stufe e caminetti. Per la prima volta, grazie a Veronafiere e Progetto Fuoco – in collaborazione con AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali – la filiera è stata ricevuta oggi al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dove il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha accolto una delegazione del settore. Al centro del dialogo, il contributo strategico delle biomasse legnose alla transizione ecologica del Paese e la necessità di un quadro normativo stabile e coordinato. All’incontro con il ministro erano presenti il presidente di Veronafiere Federico Bricolo, il direttore generale Adolfo Rebughini, l’event manager di Progetto Fuoco Monica Pontarin, oltre al presidente di AIEL Domenico Brugnoni, la direttrice generale Annalisa Paniz e una delegazione di importanti aziende del settore.
Temi centrali del confronto sono stati il ruolo della bioenergia legnosa nella transizione energetica, l’innovazione tecnologica del comparto e le prospettive di sostenibilità ambientale ed economica. Sono state inoltre toccate le principali sfide che la filiera deve affrontare, come la necessità di un quadro normativo stabile e di incentivi adeguati volti a sostenere gli investimenti del settore. «La filiera legno-energia – dichiara Pichetto – è un tassello importante della nostra sicurezza energetica. Valorizzare in modo sostenibile le biomasse legnose significa promuovere un’economia circolare, rafforzando la filiera foresta-legno italiana. È necessario lavorare per un quadro normativo stabile e coerente, che favorisca innovazione tecnologica, qualità ambientale e investimenti. Il Ministero prosegue il confronto con gli operatori del settore, nella consapevolezza che ogni fonte rinnovabile, se ben regolata e gestita, può dare un contributo concreto alla neutralità climatica», conclude Pichetto Fratin. «Con questo incontro per la prima volta Veronafiere e Progetto Fuoco portano all’attenzione del Ministro dell’Ambiente le istanze della filiera legno-energia: un momento significativo, che conferma il nostro ruolo di piattaforma nel dialogo tra imprese e istituzioni – dichiara Bricolo –. Progetto Fuoco è più di una fiera: è uno strumento al servizio dell’innovazione e della transizione energetica di un settore strategico per il Paese. Crediamo nel valore delle fiere come infrastrutture di diplomazia economica e ambientale, e il nostro obiettivo è continuare a favorire il dialogo tra le aziende e le istituzioni a beneficio dei territori». «La filiera legno-energia rappresenta una delle più importanti risorse strategiche per il Paese, sia dal punto di vista energetico che economico e ambientale sottolinea Paniz –. Per questo abbiamo proposto l’istituzione di un Tavolo Interministeriale Permanente che coinvolga i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Imprese e del Made in Italy, e dell’Agricoltura e delle Foreste. L’obiettivo è coordinare le politiche pubbliche su energia, industria e risorse forestali, superando la frammentazione attuale e armonizzando le strategie per una transizione ecologica coerente. Solo con una visione sistemica potremo centrare gli obiettivi climatici europei, rafforzando allo stesso tempo la sicurezza energetica e la coesione sociale del Paese».

Nel corso dell’incontro con il Ministro la filiera ha sottolineato come un approccio sistemico e integrato, che coordini la politica energetica con le politiche ambientali, climatiche, forestali e di bioeconomia circolare, potrà rafforzare il contributo dell’Italia al raggiungimento degli obiettivi su rinnovabili e neutralità climatica. In quest’ottica, la filiera foresta-legno deve essere pienamente valorizzata come pilastro di un’economia wood-based. Una scelta che può contribuire anche alla sicurezza energetica nazionale: l’Italia dipende per quasi l’80% da fonti estere, e il metano è importato per il 99%. La bioenergia termica da legno, opportunamente valorizzata, potrebbe sostituire fino al 15% del metano importato. Il comparto conta oltre 14.000 imprese italiane, con più di 72.000 posti di lavoro e genera un valore economico che supera i 4 miliardi di euro. Le biomasse sono la seconda fonte di riscaldamento domestico in Italia, dopo il metano, con una penetrazione di circa il 15%, e contribuiscono per il 65,7% alla produzione di calore rinnovabile nel settore residenziale. Il settore rappresenta un’eccellenza del Made in Italy, con le aziende italiane produttrici di apparecchi domestici che rappresentano oltre l’80% del mercato europeo.

Cna: l’obiettivo è dazi zero, il Governo aiuti le imprese a cercare mercati alternativi

“Siamo preoccupati. I dazi che gli Usa vogliono imporre ai prodotti europei non sono una bazzecola. Tanto più se aggiunti alla svalutazione del dollaro. Sono a rischio esportazioni, tenuta delle nostre imprese, posti di lavoro”. Lo afferma la Cna. “Bisogna ricordare però – prosegue – che all’inizio della trattativa i dazi minacciati erano addirittura del 50%. Evidentemente si è percorso un buon pezzo di cammino. Ma la strada è ancora disseminata di difficoltà. L’obiettivo, infatti, non può che essere quello di ‘dazi zero’. E casomai, in prospettiva, quello di un’area di libero scambio Ue-Usa. Ora che la parola è passata decisamente all’Europa – sottolinea il comunicato – l’Unione dovrebbe far valere il valore del suo Pil, il 22% a livello mondiale, poco inferiore al 25% degli Usa. E mettere sulla bilancia anche l’incontrovertibile constatazione che dal piano di riarmo a guadagnarci saranno gioco forza le imprese a stelle e strisce. Bruxelles dovrebbe, nel contempo, impegnarsi a facilitare il commercio infra-europeo, oggi ostacolato da lacci e lacciuoli anti-economici”. “Al governo italiano chiediamo non solo di fare ulteriori pressioni su Washington ma anche, forse prioritariamente, di studiare con rapidità piani di accesso ad altri mercati internazionali. In particolare, ipotizzando una massiccia serie di missioni nel mondo alle quali partecipi, però, il sistema Paese nella sua interezza. Bisogna puntare su missioni di filiera evitando che all’estero sia condotta solo una minoranza di grandi e medie aziende – conclude la nota della CNA – lasciando a casa oltre nove imprese su dieci, l’ossatura del Made in Italy, quasi fossero figlie di un dio minore”.

 

Al via la campagna sulla sicurezza stradale, protagonisti i volti di Aspi

Prende il via oggi la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale promossa da Autostrade per l’Italia in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Polizia di Stato, per sensibilizzare i viaggiatori sull’importanza di una guida corretta anche a tutela dei lavoratori che ogni giorno operano sulla rete autostradale. La campagna, che richiama il claim “La libertà è movimento, in sicurezza”, ricorda l’importanza del rispetto delle regole stradali, in particolare in prossimità di un’area di cantiere e in presenza di persone al lavoro: dall’attenzione alla segnaletica, al rispetto della distanza di sicurezza e dei limiti di velocità. Protagonisti dell’iniziativa un’operatrice delle aeree di servizio e un addetto alla viabilità di ASPI che hanno prestato i loro volti alla campagna: in primo piano ci sono loro, un fermo immagine che racconta la vita di coloro che lavorano lungo la rete, con la loro storia, i loro affetti e il futuro che li aspetta: “Rallenta fra pochi giorni divento papà”; “Rallenta fra un mese mi sposo”. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Polizia di Stato e Autostrade per l’Italia proseguono il loro impegno congiunto per la sicurezza, una priorità e un valore imprescindibile per affrontare un tema nei confronti del quale non si deve mai abbassare la guardia. “La tutela degli automobilisti e degli operatori autostradali, rappresenta un obiettivo comune che la Polizia di Stato e Aspi da sempre condividono, confermando l’impegno congiunto per la sicurezza sulle strade quale valore imprescindibile per la mobilità del futuro. Sensibilizzare sull’importanza di una guida corretta e attenta anche in prossimità delle aree di cantiere è indispensabile per garantire la sicurezza degli utenti e di tutti coloro che si trovano ad operare sulle nostre autostrade”, sostiene il direttore del Servizio Polizia Stradale Santo Puccia. “La sicurezza – afferma l’amministratore delegato di ASPI, Arrigo Giana – è valore cardine e presupposto irrinunciabile della strategia di Autostrade per l’Italia: sicurezza delle infrastrutture e delle persone, di chi lavora lungo la rete e degli utenti che la percorrono ogni giorno. In quest’ottica, elementi fondamentali sono per noi il rispetto delle norme da parte di tutti i nostri dipendenti, la massima aderenza alle iniziative a tutela dei lavoratori anche delle aziende esterne che con noi collaborano ogni giorno, l’impegno per migliorare la diffusione della cultura della prevenzione a tutti i livelli. La campagna per la sicurezza stradale promossa ancora una volta sul territorio, in stretta sinergia con le Istituzioni, va proprio in questa direzione: abbiamo scelto di valorizzare i volti delle persone che ogni giorno operano sulla nostra rete, per sensibilizzare gli automobilisti a una guida responsabile a tutela della propria incolumità e di chi lavora quotidianamente nei cantieri”.

 

Maria Cristina Carlini

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