Rigenerazione urbana

Roma, arriva il progetto definitivo del Museo della Scienza. Dal Verme: le periferie ora diventano centrali, a luglio il BANDO per la Green City di Tor Vergata. Catella (Coima): 500 mln di investimenti totali in due anni

Una nuova effervescenza attraversa il mercato immobiliare romano. L’amministrazione capitolina assicura che la stagione della Roma sonnolenta e ferma è ormai alle spalle, grazie alla mole di investimenti messi in campo, dal centro alle periferie: infrastrutture, rigenerazione urbana, manutenzione ordinaria e grandi opere. Il tutto si tiene. La capitale diventa attrattiva per gli investitori. Coima annuncia nuove operazioni che portano gli investimenti a 500 milioni in due anni. L’Agenzia del Demanio va avanti con progetti di rigenerazione di grande impatto come l’area di Tor Vergata ed entro luglio punta a pubblicare il bando per un partenariato pubblico privato

10 Giu 2025 di Maria Cristina Carlini

Condividi:
Roma, arriva il progetto definitivo del Museo della Scienza. Dal Verme: le periferie ora diventano centrali, a luglio il BANDO per la Green City di Tor Vergata. Catella (Coima): 500 mln di investimenti totali in due anni

'INVESTIRE IN ROMA'

Roma si è risvegliata dal lungo torpore. La capitale, per anni sonnolenta e ‘sleepy’ come è stata ribattezzata, ritrova nuove energie e diventa attrattiva per gli investitori nazionali e internazionali, con il settore immobiliare in prima fila. Ha consentito tutto questo la ripartenza delle opere infrastrutturali, degli interventi di riqualificazione di importanti aree del centro storico con l’appuntamento del Giubileo. Ma il cambio di passo lo ha consentito anche un cambio di mentalità. che ha permesso di superare quelle “false contrapposizioni” tra opere grandi e piccole, tra pubblico e privato, tra centro e periferie, che hanno creato l’impasse degli anni passati. Lo hanno spiegato, prima, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Maurizio Veloccia, nel suo intervento che ha aperto il convegno ‘Investire in Roma 2025’, organizzato da Il Sole 24 Ore e da Dils, e poi il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “C’erano false contrapposizioni tra grandi opere e manutenzione ordinaria, tra grandi eventi e vita di tutti i giorni. Quello che stiamo facendo è un’opera straordinaria di manutenzione ordinaria senza rinunciare alle grandi opere, alle grandi piazze, al Museo della scienza per il quale tra pochi giorni ci sarà la consegna del progetto definitivo”. Veloccia ha parlato di uno “sforzo immenso sulle infrastrutture” perchè, ha spiegato, è qui che si “governa lo sviluppo” e perchè “gli investimenti arrivano là dove la città è connessa”. Ecco, quindi, che per la Metro B non si punta solo a un suo prolungamento a est ma anche a sud nei nuovi quartieri oltre l’Eur, a partire dalla Cecchignola. C’è stato l’impegno sulle periferie del disagio, da Corviale a Santa Maria della Pietà, con 200 milioni investiti. Ma c’è altro aspetto cruciale: “stiamo cercando di intervenire sulle regole del gioco, semplificando ma senza deregolamentare. Dettiamo i grandi obiettivi per consentire di investire” ma in modo che “l’Amministrazione non ponga problemi ma offra soluzioni”. “A Roma ci sono oltre 12 miliardi di investimenti pubblici che stiamo mettendo a terra ai quali si affiancano 5 miliardi di grossi progetti privati e altri 5 miliardi di investimenti potenziali già individuati. Ci sono tanti ambiti in cui Roma ha tante carte da giocare”, ha detto Gualtieri.

Questo è, dunque, il nuovo ‘sentiment’ che si respira e che viene colto dagli operatori immobiliari e stakeholder intervenuti al dibattito. L’interesse per Roma è confermato dal ceo di Coima, Manfredi Catella. Il gruppo immobiliare sta per chiudere un’operazione che porterà il totale degli investimenti a Roma “a 500 milioni in due anni”, ha annunciato. Su Roma, è da ricordare, il gruppo rimane impegnato a giocare l’importante partita della riqualificazione delle ex caserme di Via Guido Reni. Dopo lo stop subito nell’autunno scorso all’offerta definitiva (l’unica presentata), ora la prossima scadenza è quella della presentazione delle manifestazioni di interesse a Cdp Real Estate entro il 23 giugno e si dovrebbe entrare, di nuovo, in una fase stringente per tagliare il traguardo entro l’estate o subito dopo. Intanto, Catella ha messo in evidenza come un elemento  di attrazione degli investimenti è sicuramente la stabilità politica e “anche Roma sta esprimendo una leadership capace politicamente che viene riconosciuta:  il tema – ha sottolineato – è che questo un momento in cui dobbiamo costruire ponti e non scavare fossati e trincee dove noi italiani siamo campioni a dividerci. Dobbiamo fare un gioco di squadra”. Catella ha indicato le carte vincenti sul mercato romano, il cui grande potenziale è dato dal patrimonio pubblico. “Noi di materia prima ne abbiamo più di tutti al mondo” e occorre puntare “sul riuso edilizio”. “Vedo opportunità , non dobbiamo perder tempo”, ha detto. A questo si aggiunge la qualità delle classe dirigente pubblica: “anche gli interlocutori sono cambiati”, ha osservato.

Sul fronte del pubblico, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, ha parlato della centralità di Roma nelle strategie dell’Agenzia e ha presentato i progetti in corso basati su un modello di rigenerazione integrata, capace di trasformare gli immobili pubblici in strumenti di sviluppo territoriale e di benessere per i cittadini. Per Roma, ha premesso, non è possibile procedere con ‘piani città’, come altrove, ma sono stati individuati dei compendi. Progetti comunque ambiziosi “che mirano a creare valore economico, sociale, ambientale e culturale. Un percorso di radicale cambiamento costruito su tre pilastri strategici: la centralità del cittadino in ogni decisione, la qualità della progettazione come standard irrinunciabile e la transizione digitale come strumento di innovazione e accessibilità”. dal Verme ha parlato di una “centralità delle periferie nella città metropolitana”. Tra i progetti più significativi a Roma spiccano iniziative di grande impatto come la rigenerazione dell’area di Tor Vergata, destinata a diventare una Green City dedicata alla ricerca e al benessere. L’Agenzia prevede di definire un bando prima dell’estate per un partenariato pubblico privato. L’obiettivo è quello di attrarre investitori privati per la parte ricreativa prevedendo un diritto di superficie di 90 anni per consentire di finanziare gli investimenti. “E’ stato già avviato un dialogo con il Comune, la Regione e la Soprintendenza e definita la procedura per la variante urbanistica”. Il potenziale di investimento è di 500 milioni. Tra gli altri progetti, c’è  il recupero di beni storici come il Compendio 8 Cerimant a Tor Sapienza, che ospiterà spazi culturali, servizi e funzioni pubbliche innovative. Altri interventi riguardano la riqualificazione di ex caserme, aree urbane come Porta Portese, e edifici storici come l’ex Magazzino dell’Aeronautica, trasformati in poli culturali e sociali. Inoltre, il progetto SO.CIAL. mira a rigenerare beni statali sottoutilizzati attraverso attività temporanee e iniziative culturali rivolte ai giovani, coinvolgendo anche il settore privato in partnership strategiche. “Questa strategia rappresenta un passo importante verso una città più connessa, sostenibile e inclusiva, in cui il patrimonio pubblico diventa motore di sviluppo e di coesione sociale, contribuendo a rendere Roma una vera città metropolitana capace di affrontare le sfide del futuro”, ha detto dal Verme.

“Il nostro lavoro è teso a rendere l’immobile pubblico più accessibile, innovativo e sostenibile affinché diventi luogo di relazioni, strumento di dialogo tra il territorio, il privato e la Pubblica Amministrazione, quindi parte di una rete che connette il cittadino alla ‘dimensione pubblica’. In questo modo la gestione del patrimonio immobiliare dello Stato serve non solo a riqualificare gli edifici in ottica di rigenerazione del territorio, ma anche a valorizzare il patrimonio storico-artistico anche con nuove funzioni con una maggiore fruibilità e accessibilità per i cittadini. In questa visione la collaborazione e il dialogo con le altre amministrazioni, centrali e territoriali, e con il mercato è condizione necessaria per la valorizzazione e la rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico.” Per il Direttore dal Verme “Il dialogo tra privati e istituzioni deve includere l’abbattimento della burocrazia, la condivisione dei rischi di gestione e modelli cooperativi anziché oppositivi. In quest’ottica il Partenariato Pubblico-Privato è uno strumento che può evolversi con nuove logiche collaborative. Su questa linea, l’Agenzia ha adottato il Piano città degli immobili pubblici, uno strumento di pianificazione per costruire una governance istituzionale il più ampia possibile e mettere gli immobili pubblici al servizio dello sviluppo dei territori e del benessere dei cittadini”.

“Stiamo assistendo in questi anni a una vera e propria evoluzione di Roma, che rispecchia quella della nostra attività: da tempo la Capitale è centrale per importanti interventi di riqualificazione del patrimonio ex pubblico, come le Torri EUR o l’ex Poligrafico di Piazza Verdi, ma negli ultimi anni è diventata un “laboratorio” per progetti di abitare sociale anche di tipo sperimentale”, ha affermato Giancarlo Scotti, Direttore immobiliare di Cdp e Ceo di Cdp Real, che in particolare ha ricordato il progetto ‘Spazio Blu’ lanciato insieme all’Inps e al Gruppo Gemelli. Si tratta di un “nuovo modello di Senior housing dedicato agli over65 autosufficienti – che sorgerà in zona Camilluccia – che associa all’offerta abitativa a tariffe calmierate sia spazi dedicati alla socialità intergenerazionale, sia servizi per il benessere psico-fisico dei residenti. È uno schema che potrà essere replicato in altre città e questo dimostra come Roma stia diventando sempre più un centro nel quale si ideano modelli da esportare a livello nazionale”.

Ma quali sono i numeri e le potenzialità del mercato immobiliare romano? La ricerca di Nomisma presentata ieri mostra che Roma nel 2024 è stato il più grande mercato immobiliare italiano per numero di transazioni con quasi 40.000 scambi e con le compravendite residenziali (che rappresentano l’88% del mercato retail) in grado di generare un fatturato di 9,1 miliardi di euro. I nuovi contratti di locazione e i rinnovi su base annua hanno generato un fatturato di 640 milioni di euro mentre il mercato corporate (alberghi, grandi immobili) pur essendo relativamente piccolo può passare, secondo Giuseppe Amitrano, Founder & Group Ceo Dils, dagli attuali 1,7 miliardi di investimenti a 4 miliardi. Secondo i dati Nomisma a Roma si registra un’alta componente di investimenti nel settore ufficio (che prosegue anche nel primo trimestre del 2025) con il 58% del capitale investito e inoltre si sono registrate consistenti transazioni di spazi direzionali e di alberghi.

 

 

 

 

 

 

 

C

Mipim2925: parliamo di due cose completamente diverse, player internazionali quanto meno curioso di capire cosa avviene in città, ora il punto è di farli venire. 4 miliardi all’anno di investimenti, ora sono a 2 .
Le grandi opere di rigenerazione urbana sono il traino di questa crescita. Il living può essere la vera scommessa. È una città tra le più verdi d’Italia. Convincere le persone a vivere.

——

 

 

Scotti: la cosa diciamo che in questi anni c’è stato un’evoluzione del nostro campo di intervento. Riuso e ripensare i contenitori driver della nostra attività, che ə stata affiancata da un’attività del living che è il tema che va affrontato per mantenere la lesione. Concetto di casa come luogo che vengono fatti servizi, studenti, giovani copie, adattata anziani. roma era assente nel nostro radar di investimenti, poi siamo partiti negli ultimi anni, siamo partiti con gli studentati, stiamo trasrmare un complesso di nove palazzine da affittare a una popolazione di 64enni, autonomi, avere un progetto che può essere copiato a livello nazionale.

Scalerà: piano rigenera. Missione principale di Invimit. Uffici Pa che un tempo svolgevano funzione pubblica. E’ una missione di cambiamento dell’utilizzo dell’immobile. Uno dei temi principali è quello degli studentati e delle silver show se di anziano autosufficiente che hanno esigenze di assistenza e servizi. Ci sarà una crescente richiesta. Rigenerare questi immobili per queste funzionali, queste tipologie riducono la pressione abitativa sulla città, gli appartamenti tornano sul mercato. Sgonfiano la pressione sul mercato degli affitti residenziali. La domanda di case ha una eterogeneità di domanda, la domanda ha necessità di un’offerta pi flessibile, stiamo lavorando sulla fascia giri a che non hanno requisiti per lera. ma non riescono a stare sul libero mercato.
Una soluzione abitativa che abbia riferimento al proprio reddito.

Demanio:
E quindi quello di al centro i fabbisogni dei territori, cioè l’immobile deve rispondere ai fabbisogni del territorio al centro usa l’immobile l’utenza l’utenza sono pubbliche amministrazioni perché sono uffici quasi tutti gestiti nell’ambito del patrimonio immobiliare salvo locazioni passive oppure l’utenza sono proprie territori, i cittadini che godono negli immobili pubblici bisogna ampliare l’offerta di questi servizi dare dei servizi che creano valore sul territorio quindi la nuova cultura è proprio quella attraverso l’immobile pubblico creare un valore economico sociale ambientale. Seguo il filo dei relatori. Si è parlato di costruire squadre dialogo ecco per partenariati pubblico privato per investitori privati. È fondamentale trovare un tessuto. Il privato non è abituato al dialogo con il pubblico perché si trova molto spesso un pubblico che è un po’ chiuso, no autoreferente ma il pubblico non è neanche abituato a violare il pubblico pubblico in modo tale da preparare un tessuto chiaro un’operazioni chiare e fattibili percorribili certezza che voglia investire. Stiamo facendo questo nelle abbiamo istituito uno strumento che si chiama piano città dell’immobile pubblico, lo stipuliamo con le città d’Italia comunque
Con tutti gli attori del territorio del territorio, riportarli dunque nella pianificazione dell’immobile pubblico sul territorio una pianificazione che chiamiamo integrata nell’ambito di questi piani città città definiamo i progetti il progetto è proprio quello che ci consente di alzare il livello

E abbiamo individuato oggi Roma Non siamo partiti con un piano città di orma, sarebbe stato dispersivo, abbiamo individuato alcuni compendi, tor vergata, trullo, scelto qualche piccolo bene dove fare progetti socioculturali. Con i grandi compendi staiml facendo l’accordo con il Comune, con beni culturali, dialoghiamo ma dialoghiamo in tempi rapidi, tor vergata: tema delle. Periferie che diventano centrali della cit metropolitana. Pensiamo di dare una centrale forte, pronti con un bando di partenariato pubblico privato prima dell’estate, funzioni ricreative 3 ricettive,

Lavoriamo su porta portese, tor sapienza. Trullo porte sé area molto importante per poter are una residenzialità forte ma anche funzioni. Il patrimonio pubblico ha un valore identifico fortissimo, riattare il cittadino in quella che. L’identità. , è un driver, luogo di attrattivita sociale.

 

Il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, è intervenuta questa mattina alla quarta edizione di Investire in Roma, evento organizzato dal Sole 24 Ore, insieme al gruppo Dils, presso il Museo dell’Ara Pacis. Una giornata di confronto tra istituzioni, operatori immobiliari e stakeholder del real estate per tratteggiare il futuro di Roma e le prospettive del suo sviluppo urbano, del mercato immobiliare e del turismo. Durante la prima tavola rotonda, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Giuseppe Amitrano ceo di Dils, Manfredi Catella ceo di Coima, Stefano Scalera ad di Invimit Sgr e Giancarlo Scotti ceo Cdp Real Asset sgr, il Direttore dal Verme ha presentato i progetti in corso basati su un modello di rigenerazione integrata, capace di trasformare gli immobili pubblici in strumenti di sviluppo territoriale e di benessere per i cittadini.

Roma è al centro della strategia messa in campo dall’Agenzia nella gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, con progetti ambiziosi che mirano a creare valore economico, sociale, ambientale e culturale. Un percorso di radicale cambiamento costruito su tre pilastri strategici: la centralità del cittadino in ogni decisione, la qualità della progettazione come standard irrinunciabile e la transizione digitale come strumento di innovazione e accessibilità.

 

“Il nostro lavoro è teso a rendere l’immobile pubblico più accessibile, innovativo e sostenibile affinché diventi luogo di relazioni, strumento di dialogo tra il territorio, il privato e la Pubblica Amministrazione, quindi parte di una rete che connette il cittadino alla ‘dimensione pubblica’. In questo modo la gestione del patrimonio immobiliare dello Stato serve non solo a riqualificare gli edifici in ottica di rigenerazione del territorio, ma anche a valorizzare il patrimonio storico-artistico anche con nuove funzioni con una maggiore fruibilità e accessibilità per i cittadini. In questa visione la collaborazione e il dialogo con le altre amministrazioni, centrali e territoriali, e con il mercato è condizione necessaria per la valorizzazione e la rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico.” Per il Direttore dal Verme “Il dialogo tra privati e istituzioni deve includere l’abbattimento della burocrazia, la condivisione dei rischi di gestione e modelli cooperativi anziché oppositivi. In quest’ottica il Partenariato Pubblico-Privato è uno strumento che può evolversi con nuove logiche collaborative. Su questa linea, l’Agenzia ha adottato il Piano città degli immobili pubblici, uno strumento di pianificazione per costruire una governance istituzionale il più ampia possibile e mettere gli immobili pubblici al servizio dello sviluppo dei territori e del benessere dei cittadini.”

 

Tra i progetti più significativi a Roma spiccano iniziative di grande impatto come la rigenerazione dell’area di Tor Vergata, destinata a diventare una Green City dedicata alla ricerca e al benessere, e il recupero di beni storici come il Compendio 8 Cerimant a Tor Sapienza, che ospiterà spazi culturali, servizi e funzioni pubbliche innovative. Altri interventi riguardano la riqualificazione di ex caserme, aree urbane come Porta Portese, e edifici storici come l’ex Magazzino dell’Aeronautica, trasformati in poli culturali e sociali. Inoltre, il progetto SO.CIAL. mira a rigenerare beni statali sottoutilizzati attraverso attività temporanee e iniziative culturali rivolte ai giovani, coinvolgendo anche il settore privato in partnership strategiche. Questa strategia rappresenta un passo importante verso una città più connessa, sostenibile e inclusiva, in cui il patrimonio pubblico diventa motore di sviluppo e di coesione sociale, contribuendo a rendere Roma una vera città metropolitana capace di affrontare le sfide del futuro.

 

 

CatellA. Oggi interlocutori diversi da una.li di ua,acne, elefante nella stanza. , noi idi materia prima ne abbiamo più di qualsiasi altro al mondo. Più che nella rigenerazione è il riuso edilizio e la quantità sta nel pubblico. Vedo opportunità , non dobbiamo perder tempo. Stiamo chiudendo un’operazione che porta a 500 milioni.

 

Gualtieri:

Pronta a competere sul piano internazionale, si sta suotaendcoda ltorpore, capaict di tirare investimenti internazionali. Oltre 12 miliardi di investimenti pubblici che stiamo mettendo a terr! 5 miliardi di investimenti privati. Vedo una vitalità molto significativa. Se risolve i suoi problemi infrastrutturali è scarsa qualità dei servizi che ha ereditato, in soli tre anni cambio di passo. Il cammino è abbastanza indirizzato. Ci sono dati che mostrano gap evidente , 50 mila studenti fuori sede, hotellerie sta andando avanti con forza, stiamo raddoppiando i data center, pensai,o possa essere un hub digitale. Vogliamo favorire il dialogo con i privati.

Riceviamo tante proposte di investitori nazional ie internazionali. Infrastrutture, abbiamo uno dei miglior i aeroporti del mondo, avevamo grandi criticità su alcuni servizi, mettendo le risorse questa pulizia, rifiuti, cura del verde ora in fase non critici, da migliorare, volgiamo fare non bene ma molto bene, non più irresolubile. I tempi di infrastrutture metropolitane e tranvier i tempi sono più lunghi. Metropolitane di superficie.
Roma ha caratteristiche uniche, qualificazione urbana in luoghi di grande pregio. Stiamo mostrando una città da vivere intensamente. Effetto sistema, non è la singola cosa.
Innovazione e digitale. Per attrarre giovani e talenti. Roma della ricerca e roma del patrimonio.

Taxi, entro l’estate le mille a terra, doppia guida. Così credo significativo miglioramento.

Pubblico privato:

Abbiamo cercato di mettere in campo un vero patto per lo sviluppo con le forze produttive. Contiamo di avere un meccanismo con ciò riportiamo una maggiore chiarezza degli obiettivi macro e avere una minore rigidità sul modello micro. Avere più capacità di indirizzo sulle cose importante e maggior flessibilità per far esprimere la forza creativa degli operatori. Cerchiamo di fare un patto su questo, sta già avvenendo. nota, opere più snelle per opere di rigenerazione urbana più che sull’espansione a macchia di leopardo della città. Figuri a che si inneschi un meccanismo contagioso di riqualificazione e rigenerazione, che i nuovi progetti segnino nuovi standard.

Pnrr stiamo nella fase attuative, la scelta che facce o di mettere mezzo miliardo per il restauro patrimonio a4cheologico e fondamentale. Com questa massa di risorse
Abbiamo voluto mettere in sicurezza, caput mungi un intervento senza precedenti. Poi riguardano il sociale, la rigenerazione urbana, corviale, tor bella monaca, santa maria della pietà citt dei servizi , della prossimità.
Pnrr non è stata l’unica cosa, combinato disposto di Pnrr, giubileo e altri fondi europei. Scuole di roma, il Pnrr ha iniziato qualcosa che stiamo completando con altre risorse. Blocco degli investimenti degli anni precedenti, la città cadeva a pezzi, ora cura di cavallo con investimenti pubblici e questo ci aiuta a far atterrare gli investimenti privati. S9lo com gli investi pubblici roma non si rigenera.

Debolezza delle politiche della casa: abbiamo un numero di case popolare irrisorio rispetto all’estero e anche Milano. 20 mila erp, 2000 per a. Tomsre a fare il modello sociale europeo. Pensare a un paese con tutti proprietari non funziona, serve 7n mercato degli affitti che funziona e funzione con un per. Servono 30 mila ers, giovani, ci servono altri 20 mila a mercato. Non dobbiamo mandare via i turisti per risolvere il problema della casa, dobbiamo avere più politiche della casa. Europa metta le risors3 per dare alle città italiano lo stesso nu,ero di erp delle città europee.

Argomenti

Argomenti

Accedi