La giornata
DISGELO Meloni-Macron: “impegno comune per Europa più sovrana”
- Trump firma l’ordine esecutivo per portare al 50% i dazi su acciaio e alluminio
- Inflazione, a maggio in calo in calo nell’eurozona all’1,9%
- Province, Mit: “piena disponibilità a ripristinare le vecchie risorse per il 2025 in fase di conversione del Dl infrastrutture”
- Il Mit avvia la procedura per la nomina di Isi a commissario straordinario per la linea ferroviaria adriatica
- Ue, accordo Commissione-Bei triplica il sostegno a progetti di decarbonizzazione
IN SINTESI
Tre ore di confronto hanno avviato la fase di disgelo tra Roma e Parigi. Dopo mesi di frizioni, la premier Giorgia Meloni ha ricevuto ieri sera a Palazzo Chigi il presidente francese Emmanuel Macron per l’atteso vertice bilaterale. Divisi sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, sui rapporti con l’amministrazione Trump sulla partita dei dazi, sui formati con i quali affrontare a livello internazionale il cammino verso la pace, Meloni e Macron hanno provato a ricucire e a ricomporre le divergenze. L’incontro tra Meloni e Macron si è aperto all’insegna di grandi sorrisi, strette di mano, baci sulle guance, immortalati dai flash dei fotografi. “E’ il parterre delle grandi occasioni, c’è molto interesse per questo bilaterale”, ha detto Meloni mentre sul tappeto rosso attendeva Macron. Ma a riferire dell’esito di queste tre ore di confronto, seguito da una cena tra le delegazioni, non sono stati i due protagonisti con dichiarazioni alla stampa ma una comunicato diffuso da Palazzo Chigi in tarda serata. Meloni e Macron “si sono incontrati a Roma per approfondire la discussione e coordinare gli sforzi di mobilitazione e azione europea di fronte alle sfide comuni che si moltiplicano e si aggravano, esaminando al contempo le prossime scadenze nelle relazioni tra Francia e Italia. L’Italia e la Francia, fedeli al loro ruolo di Nazioni fondatrici della costruzione europea, intendono rafforzare il loro impegno comune per un’Europa più sovrana, più forte e più prospera, soprattutto orientata alla pace e capace di difendere i propri interessi e di proteggere i propri cittadini”.
Inoltre, riferisce la Presidenza del Consiglio, “l’incontro ha evidenziato forti convergenze sull’agenda europea per la competitività e la prosperità, da attuare in modo ambizioso e accelerato, sulla semplificazione normativa, sugli investimenti pubblici e privati, sull’energia e sulla piena applicazione del principio di neutralità tecnologica e, più in generale, sulle condizioni necessarie a far concorrere le imprese europee ad armi pari. Ciò vale anche per i settori in transizione, come l’industria automobilistica e siderurgica, che richiedono un forte impegno europeo, nonché per i settori più avanzati, come l’intelligenza artificiale, le fonti di energia decarbonizzate rinnovabili come il nucleare, e lo spazio, dove i nostri interessi bilaterali ed europei sono collegati. Francia e Italia sono inoltre determinate a collaborare nella preparazione del prossimo Consiglio europeo e, più in generale, sul prossimo quadro finanziario pluriennale, sulla migrazione, sull’allargamento e sulle riforme”.
Sulla guerra in Ucraina, “a più di tre anni dall’inizio dell’aggressione russa e all’indomani dei colloqui tra Ucraina e Russia di Istanbul, il sostegno incrollabile e senza esitazioni di Francia e Italia all’Ucraina è ancora più necessario per raggiungere una soluzione equa e duratura, presupponendo al contempo un ambizioso cambiamento di scala nella difesa europea, sia in termini di investimenti che di sostegno alla base di difesa industriale e tecnologica europea”. E, ancora, “L’incontro ha inoltre offerto l’opportunità di affrontare altre questioni di sicurezza di rilievo per l’Europa, in particolare in Medio Oriente e in Libia, e di coordinare le proprie posizioni in tema di relazioni transatlantiche, nonché sulla sicurezza economica e commerciale dell’Unione Europea”. In questo contesto, Macron e Meloni hanno deciso che il prossimo Vertice bilaterale avrà luogo in Francia all’inizio del 2026, anche con l’obiettivo di valutare e aggiornare il programma di lavoro che specifica gli obiettivi della cooperazione bilaterale previsti dal Trattato del Quirinale, entrato in vigore nel 2023, in numerosi ambiti settoriali, con particolare attenzione ai giovani.
Trump firma l’ordine esecutivo per portare al 50% i dazi su acciaio e alluminio
Il presidente Usa Donald Trump firma l’ordine esecutivo per portare al 50% i dazi sulle importazioni di alluminio e acciaio dal resto del mondo.La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, reso noto che l’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha inviato lettere ai partner commerciali, “un promemoria amichevole”, ha spiegato per ricordare che “la scadenza” sull’entrata dei dazi “si sta avvicinando”. Leavitt ha quindi confermato che Trump si recherà nei Paesi Bassi per incontrare i leader degli altri paesi della Nato durante il vertice che si terrà all’Aia alla fine di questo mese.
Inflazione, a maggio in calo in calo nell’eurozona all’1,9%
L’inflazione annuale dell’area dell’euro dovrebbe attestarsi all’1,9% nel maggio 2025, in calo rispetto al 2,2% di aprile, secondo una stima flash di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Considerando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, si prevede che a maggio il settore alimentare, alcol e tabacco registrerà il tasso annuo più elevato (3,3%, rispetto al 3,0% di aprile), seguito dai servizi (3,2%, rispetto al 4,0% di aprile), dai beni industriali non energetici (0,6%, stabile rispetto ad aprile) e dall’energia (-3,6%, stabile rispetto ad aprile). Il tasso previsto per l’Italia è dell’1,9% a maggio, in calo dal 2% di aprile.
Province, Mit: “piena disponibilità a ripristinare le vecchie risorse per il 2025 in fase di conversione del Dl infrastrutture”
Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti assicura la “piena disponibilità” a ripristinare le vecchie risorse per le strade provinciali per l’anno 2025 in fase di conversione del decreto Infrastrutture. È quanto è emerso dalla riunione presieduta dal ministro Matteo Salvini con Mef, Upi e Anci. Gli enti locali, precisa il Mit, dovranno rispettare scadenze tassative per dimostrare l’effettiva capacità di spesa ed evitare che le risorse vadano perdute. A commentare positivamente l’esito dell’incontro è l’Upi. E’ stato “un confronto molto tecnico, in cui ci siamo potuti chiarire con le strutture del MIT e del MEF nel quale si è stabilito che nella conversione in legge del decreto infrastrutture saranno restituite alle Province i 350 milioni di risorse per il 2025 e 2026 tagliati dal Decreto milleproroghe”, ha dichiarato il presidente di UPI Pasquale Gandolfi. “Come UPI abbiamo confermato l’impegno delle Province, dimostrato fin ora dai dati che abbiamo raccolto nel nostro monitoraggio, a utilizzare a pieno le risorse assegnate. Secondo il monitoraggio che abbiamo realizzato, dal 2018 al 2024 le Province hanno impegnato il 93% delle risorse assegnate e ne hanno speso l’84%. Ma siamo pronti a verificare insieme al Ministero qualunque procedura che possa servire a migliorare le performance e a rendere sempre più efficiente la spesa. L’obiettivo che abbiamo in comune, Province e Governo, è di assicurare ai cittadini strade sicure, una viabilità efficiente e il pieno rispetto del diritto alla mobilità”. Per il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, “la disponibilità del Mit a ripristinare i fondi previsti per la manutenzione delle strade provinciali dimostra la nostra grande attenzione per il rafforzamento delle infrastrutture e del sistema dei trasporti del Paese. Negli scorsi anni – afferma – c’è stata un’evidente incapacità di spesa da parte delle Province, ben al di sotto delle risorse effettivamente stanziate, che ha portato ad una loro rimodulazione anche per sostenere gli extra costi connessi all’avanzamento dei cantieri del Pnrr. Ora il Mit ribadisce il proprio impegno per risolvere la questione, che ho seguito da vicino sin dall’inizio, prevedendo che le risorse per l’anno 2025 potranno essere ripristinate in fase di conversione del dl Infrastrutture. Tuttavia, sarà necessario rispettare precise scadenze affinché i fondi stanziati vengano effettivamente spesi e non vi siano sprechi né inefficienze. Chi ha strumentalizzato la vicenda lo ha fatto contro l’interesse dei territori, noi continuiamo a lavorare per portare avanti le opere che servono al Paese”. “Anci è disponibile a condividere una proposta del Governo e ad accompagnare, in sede di conversione del decreto legge Infrastrutture, le Città metropolitane per arrivare a una soluzione che garantisca le risorse, in particolare per le annualità 2025 e 2026, a quegli enti che rispettino una tempistica certa della spesa”, ha affermato il sindaco di Bologna e coordinatore delle Città metropolitane Anci, Matteo Lepore. “E’ stata condivisa la volontà di intervenire in sede parlamentare – sottolinea Lepore -. Come Anci siamo disponibili al confronto per recuperare le risorse, senza le quali ci sarebbero difficoltà sia per gli enti che per le comunità”. Forti preoccupazioni erano emerse nel corso delle audizioni davanti alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. A manifestarle Cna e Confartigianato.
Il Mit avvia la procedura per la nomina di Isi a commissario straordinario per la linea ferroviaria adriatica
il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la nomina del commissario straordinario per la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione degli interventi di velocizzazione e potenziamento della linea ferroviaria adriatica. Considerato la rilevanza dell’opera e il coinvolgimento di diverse regioni (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia), il Ministro Salvini ha ritenuto di conferire l’incarico all’Amministratore delegato pro tempore di Rfi. Una volta perfezionato l’iter di nomina, che prevede l’acquisizione del concerto del Ministero dell’economia e delle finanze, l’ing. Aldo Isi, attuale Ad di Rfi, potrà avviare tutte le attività per la realizzazione degli interventi previsti sulla linea adriatica, coerentemente con le risorse disponibili.
Ue, accordo Commissione-Bei triplica il sostegno a progetti di decarbonizzazione
La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (Bei) hanno firmato oggi un accordo che rinnova l’assistenza allo sviluppo dei progetti (Pda) nell’ambito del Fondo per l’innovazione. “L’accordo aumenterà il sostegno tecnico e finanziario ai progetti innovativi di decarbonizzazione che non sono stati selezionati dal Fondo o che si stanno preparando a presentare domanda”, afferma l’Esecutivo Ue con una nota. Con questa estensione dell’ambito di applicazione, la Commissione – si legge – ha più che triplicato il bilancio disponibile per la consulenza della Bei e questa nuova fase della Pda, portandolo da 24 milioni di euro a 90 milioni di euro. “In piena sintonia con gli obiettivi del Clean industrial deal per aumentare le tecnologie a zero emissioni nette e rafforzare la competitività dell’Ue, l’accordo rinnovato fornirà assistenza allo sviluppo a un massimo di 250 progetti tra il 2025 e il 2028. Offrirà un processo di candidatura agevole e una copertura settoriale più ampia, che includerà nuovi settori come la mobilità a zero emissioni nette e a basse emissioni di carbonio (trasporto marittimo, ferroviario e stradale) e gli edifici”, sottolinea Bruxelles.
Trasporti, Dg-Move: in Cef-T stretto monitoraggio sui fondi, quelli non utilizzati si perdono
“Ill monitoraggio del CEF-T (Connecting Europe Facility Transport) è estremamente stringente e il denaro non utilizzato per i progetti viene poi recuperato. L’impostazione è ‘usare il denaro oppure perderlo’, e tutto ciò ci permetterà di fare dei bandi in seconda battuta per ridistribuire questo denaro, forse l’anno prossimo”. Lo ha detto Philippe Chantraine, rappresentante della direzione generale Mobilità e trasporti (Dg Move) della Commissione europea, audito dalla commissione Trasporti (Tran) del Parlamento Ue sulla relazione di attuazione del CEF-T (Connecting Europe Facility Transport.
Gas, Snam rinnova il Mou con la slovacca Spp
Snam ha rinnovato ieri il Memorandum of Understanding originariamente firmato nell’aprile 2023 con SPP, una delle principali aziende energetiche slovacche, con l’obiettivo di valutare una potenziale cooperazione tra le due società in materia di sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale. I principali ambiti di cooperazione riguardano l’accesso alla capacità di rigassificazione del GNL e di stoccaggio del gas naturale in Italia, oltre che alla capacità di trasporto del gas dall’Italia alla Slovacchia via Austria attraverso il punto di uscita di Tarvisio. Il Memorandum d’intesa è stato firmato oggi a Roma da Gaetano Mazzitelli, Chief Commercial &Regulatory Officer di Snam, e da Vojtech Ferencz, ceo di SPP, nell’ambito della visita istituzionale del Presidente della Repubblica Slovacca Robert Fico in Italia. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha incontrato presso l’Ambasciata slovacca a Roma il Primo Ministro Slovacco Robert Fico e il Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia, Denisa Saková, competente per l’energia. Insieme, hanno partecipato, alla cerimonia per la firma di un accordo per la costituzione di una nuova joint venture tra Newcleo e due delle principali aziende nucleari slovacche, Javys e Vuje, e al rinnovo del memorandum di cooperazione tra l’italiana Snam e la controparte locale. “L’Italia – ha sottolineato il ministro italiano – sostiene il ruolo strategico della ricerca e dell’innovazione nel nucleare di nuova generazione. Ciò naturalmente – ha aggiunto – attraverso le nuove tecnologie nucleari sostenibili in corso di sviluppo, con i più elevati standard di sicurezza e sostenibilità, in particolare nel settore degli Small Modular Reactor (SMR), dei microreattori e degli Advanced Modular Reactor (AMR) di IV generazione, nonché della fusione nucleare nel lungo termine”.
“La sicurezza energetica – ha evidenziato il ministro Pichetto Fratin nel bilaterale avuto con la ministra Saková – è diventata una priorità per i nostri governi, non solo come indipendenza da fornitori esteri non affidabili ma anche come sicurezza delle infrastrutture critiche e come maggiore autonomia rispetto alle fonti. L’Europa – ha ricordato Pichetto Fratin – si è posta obiettivi di neutralità climatica molto ambiziosi che dovranno tener conto degli aspetti di sicurezza energetica e sostenibilità economica e sociale per famiglie e imprese. In tal senso l’Italia ritiene necessario anzitutto un intervento per la riduzione dei prezzi dell’energia. Occorre seguire – ha rimarcato – un approccio realistico e tecnologicamente neutro considerando tutte le soluzioni disponibili e utili per la decarbonizzazione”.
Dl Infrastrutture, Alleanza per il Fotovoltaico: serve riforma strutturale su aree idonee
Erp, Roma Capitale lancia “Punto abitare on the road”
Signorini (Bankitalia): “uno spazio integrato di risparmio comprende anche mercati finanziari e unione assicurativa”
“Uno spazio integrato di risparmio e investimento comprende non solo l’unione bancaria, ma anche i mercati finanziari e un’unione assicurativa”. A sottolinearlo è il direttore generale della Banca d’Italia, Federico Signorini, in un intervento pubblicato sul sito dell’istituto, indicando le priorità per ciascuno dei questi settori. Per il primo, quello bancario, Per ciascuno di questi settori ci sono delle priorità: “l’Unione bancaria, pur essendo in una fase avanzata, è ancora incompiuta e deve essere completata. Le questioni più importanti e ancora irrisolte riguardano: a) il quadro di gestione delle crisi per le banche di medie dimensioni e b) un quadro comune di assicurazione dei depositi”. La seconda priorità riguarda i mercati: “è importante rafforzare la convergenza in materia di vigilanza del mercato, ma non è sufficiente. Nel settore della gestione patrimoniale, ad esempio, una disciplina unica, semplice e coerente (un “codice unico”) è in ultima analisi necessaria per evitare la frammentazione e affrontare le lacune e le differenze negli approcci di vigilanza. Si dovrebbe inoltre rafforzare la cooperazione tra le ANC, anche attraverso un rafforzamento del ruolo dei collegi di vigilanza”. E poi le assicurazioni: “sono necessari – afferma Signorini – progressi anche nel settore assicurativo. Un mercato unico dovrebbe basarsi su una vigilanza armonizzata, e quindi più robusta, sulle grandi imprese d’assicurazione europee. Inoltre esistono lacune nell’attuale regime di tutela dei consumatori. In effetti, abbiamo avuto diverse esperienze difficili con le società transfrontaliere; appare necessario un migliore coordinamento europeo”.
Consob: Lo schema Ponzi, arriva un video sulla “madre di tutte le truffe finanziarie”
È una truffa finanziaria vecchia come il cucco. Eppure continua ancora oggi a mietere vittime. Lo schema di fondo è sempre lo stesso. Ma assume forme di volta in volta diverse. Al tempo dei social corre sul web e sugli smartphone. Parliamo dello schema Ponzi, la “madre di tutte le truffe finanziarie”. Da oggi è un video (https://youtu.be/-D39jAGOrVI) realizzato dalla Consob, che in un paio di minuti rievoca quel paradigma fraudolento e mette in guardia dai rischi, indicando ai risparmiatori la strada per non cadere in trappola. Charles Ponzi, un italiano che all’inizio del Novecento emigrò negli Stati Uniti attirato dal miraggio di fare fortuna, ricco lo diventò davvero, ma solo per pochi mesi. Poi finì in galera. Il suo stratagemma che sostanzialmente richiamava in vita la catena di Sant’Antonio durò lo spazio di un mattino, riuscendo, però, ad ingannare migliaiamdi americani. Ai giorni nostri lo schema Ponzi rivive sui social e sul web. Soldi facili e senza
rischio: questo lo specchietto per le allodole riproposto in tante declinazioni diverse. Partendo da Ponzi, la Consob ha voluto richiamare con un video l’attenzione dei risparmiatori, affinché non si lascino attrarre dalle offerte finanziarie, il più delle volte prive di autorizzazione e quindi abusive, che prospettano guadagni stratosferici in poco tempo e a rischio zero. Per saperne di più, nella sezione “Occhio alle truffe!” in homepage sul sito www.consob.it il vademecum a tutela dei risparmiatori.
Cisambiente ad Arezzo per il primo impianto di recupero metalli da Raee
Il “Grand Tour Impianti… e non solo”, viaggio di Cisambiente Confindustria nei grandi stabilimenti italiani attivi nel riciclo e nel recupero materie, tutti gestiti da aziende associate, ha fatto la sua terza tappa a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, nel primo impianto italiano per il recupero di metalli preziosi da Raee a basso impatto ambientale, messo a punto dal Gruppo Iren e di proprietà della controllata Valdarno Ambiente nell’evento condotto dal Dg di Cisambiente Confindustria Lucia Leonessi. L’iniziativa, in linea con gli obiettivi che Cisambiente Confindustria persegue dalla sua fondazione, riunisce industriali del settore e istituzioni locali per rafforzare la rete di collaborazione tra gli attori territoriali, in un rapporto sinergico pubblico-privato, e far conoscere da vicino tecnologie e soluzioni innovative per un modello di sviluppo che coniuga crescita e sostenibilità.
L’appuntamento aretino ha interessato un’area di 2500 mq che accoglie il primo esemplare impiantistico in Italia per l’estrazione di metalli preziosi da schede elettroniche che utilizza un processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale: la tecnologia applicata, sviluppata dai partner di Iren, Osai Green Tech e Btt Italia, riduce il consumo energetico e produce una quantità di CO2 venti volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali. “Questa terza tappa del Grand Tour Impianti – ha dichiarato il Direttore Generale di Cisambiente Confindustria Lucia Leonessi – offre un esempio concreto di come l’interlocuzione costruttiva tra il mondo dell’impresa e quello delle istituzioni sia una strategia vincente per portare avanti progetti che si integrano con il territorio. L’impianto realizzato – ha aggiunto il Dg – è la prova tangibile che crescita e sostenibilità possono convivere quando si investe nel recupero, come le nostre aziende fanno da tempo. Siamo orgogliosi che questo traguardo raggiunto in Valdarno sia frutto della sinergia tra quattro realtà delle nostre associate”.
Maria Cristina Carlini