La giornata

Battaglia sui dazi, prima lo STOP a Trump e poi una corte l’annulla

  • Dazi, Fitto: “Lavorare su un accordo serve all’Europa quanto agli Usa”
  • Italia-Uzbekistan, firmati accordi per oltre 3 miliardi di investimenti
  • Cipess, Morelli: “Nel 2024 mobilitati più di 200 miliardi di euro tra sanità, infrastrutture e coesione territoriale”
  • Fondi di coesione, Foti: “approvati 239 inteventi prioritari dei programmi europei 2021-2027”
  • Ponte sullo Stretto, Morelli: “Governo compatto, siamo all’ultimo miglio” Tour anti mafia di Salvini
  • Edison: oltre 1 miliardo di euro di investimenti nella transizione energetica in due anni

29 Mag 2025

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Dazi sulle montagne russe. La Us Court of International Trade ha bloccato temporaneamente le tariffe imposte da Trump, definendole ‘illegali’ e stabilendo che il presidente non ha l’autorità per imporre dazi globali, a differenza del Congresso. Durissima è stata la reazione della Casa Bianca che ha subito annunciato un  ricorso. Ma nella tarda serata di ieri una corte federale d’Appello ha accolto la richiesta della Casa Bianca di sospendere temporaneamente la sentenza della Corte del Commercio Internazionale. L’amministrazione Trump aveva informato la Corte d’Appello del Circuito Federale che avrebbe chiesto un “intervento d’urgenza” alla Corte Suprema già da oggi qualora la decisione sui dazi non fosse stata sospesa rapidamente. La sentenza emessa ieri  dalla Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti è “temporaneamente sospesa fino a nuovo avviso, mentre questa corte esamina i documenti relativi alla mozione”, ha dichiarato la corte d’appello nel suo provvedimento. Ieri mattina, prima il vice capo dello staff della Casa Bianca Stephen Miller ha parlato di un “colpo di stato giudiziario fuori controllo”, poi un portavoce di  ha denunciato la decisione. “Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale – ha detto -. Il presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America”. L’amministrazione Trump farà appello per capovolgere quanto deciso dai tre giudici, di cui uno nominato da Barack Obama, uno da Ronald Reagan e uno dallo stesso Trump. Non è escluso che il caso possa arrivare Corte Suprema, lasciando ai saggi una decisione con ampie implicazioni per l’economia mondiale. La Us Court of International Trade, pronunciandosi su due casi distinti, ha emesso una sentenza che ha annullato i dazi imposti da Trump ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 mai invocata prima sulle tariffe. “Nei due casi presentati la questione sottoposta alla corte è se l’International Emergency Economic Powers Act del 1997 delega al presidente sotto forma di autorità il potere di imporre dazi illimitati sulle merci provenienti da quasi tutti i paesi del mondo. Intanto,  Elon Musk lascia l’amministrazione dopo le frizioni delle ultime settimane con il tycoon e annuncia ufficialmente su X la fine del suo mandato ‘come funzionario speciale del governo’ alla guida del Doge.

Dazi, Fitto: “Lavorare su un accordo serve all’Europa quanto agli Usa”

Sulla questione dei dazi Usa ‘alle dichiarazioni, per fortuna, non sono mai seguiti i fatti e su questo dobbiamo lavorare, come sta facendo la Commissione europea. Si tratta di lavorare con la prospettiva di individuare cio’ che e’ possibile per raggiungere un accordo di cui ha bisogno non solo l’Europa, ma anche gli Usa’. Lo ha detto Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, nell’ambito dell’incontro ‘Europa: domande aperte per un futuro comune’, in corso all’Universita’ Cattolica di Milano. Fitto ha poi sottolineato la ‘necessita’ di delineare una prospettiva che possa ampliare le opportunita’ commerciali dell’Europa’.

Italia-Uzbekistan, firmati accordi per oltre 3 miliardi di investimenti

Gli accordi tra Italia e Uzbekistan prevedono investimenti complessivi per oltre 3 miliardi. E’ quanto emerso dall’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente Shavkat Mirziyoyev. La dichiarazione congiunta firmata dai due leader prevede, tra l’altro, dialogo strategico e commissione economica mista. Entrambi i leader hanno parlato di giornata “storica” per i rapporti tra i due Paesi. “L’Uzbekistan e’ un partner molto importante. Le nostre relazioni sono solide ed eccellenti gia’ da molto tempo ma dal 2023 abbiamo lavorato per portarle ad un altro livello, con il partenariato strategico, ed ora l’obiettivo e’ di rafforzare quel partenariato”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a margine del bilaterale, a Samarcanda, con il Presidente della Repubblica dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev. “Le materie sulle quali cooperare in modo rafforzato – ha aggiunto Meloni – sono moltissime, sono molto contenta che siamo stati molto concreti nella volonta’ di mettere in campo, su tutte le materie prioritarie, un lavoro che a partire da oggi si fara’ sempre piu’ concreto e cadenzato”. Il principale obiettivo di questo accordo e’ un accesso sicuro e sostenibile alle materie prime critiche per lo sviluppo delle tecnologie energetiche pulite e sostenibili, la trasformazione digitale e la resilienza economica in entrambi i Paesi e nel piu’ ampio continente europeo. In particolare, i due Paesi puntano a promuovere la partecipazione ai principali forum internazionali che si occupano di sicurezza, sostenibilita’ e resilienza delle catene di approvvigionamento di minerali critici, oltre a condividere le migliori pratiche sui rispettivi piani di esplorazione nazionali. Italia e Uzbekistan intendono poi esplorare le opportunita’ di commercio e di investimento nella catena del valore dei minerali critici, prendere in considerazione le migliori opportunita’ di ricerca congiunta nel settore e infine lavorare insieme per migliorare il riutilizzo dei minerali e delle materie prime critiche. L’accordo punta inoltre a favorire i processi di decarbonizzazione e soprattutto a rafforzare le relazioni bilaterali, promuovendo una cooperazione a lungo termine nel settore delle materie prime critiche

Cipess, Morelli: “Nel 2024 mobilitati più di 200 miliardi di euro tra sanità, infrastrutture e coesione territoriale”

Oltre 200 miliardi di euro: è questo il contributo che l’attività del Cipess ha dato alla crescita del Paese con la mobilitazione di risorse destinate alla sanità pubblica, alle infrastrutture, alla coesione territoriale e all’internazionalizzazione. Tra le principali delibere adottate, ci sono gli oltre 44 miliardi di euro destinati al Contratto di Programma con Anas per il periodo 2021-2025; i 15 miliardi di euro di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 imputati alle Amministrazioni centrali, nell’ambito della riforma avviata con il “Decreto Sud”; i 945 milioni di eruo per la ricostruzione post-sisma in Abruzzo; oltre 133 miliardi di euro destinati al Servizio Sanitario Nazionale, “il livello più alto mai registrato in termini i assoluti”. Ma va c’è anche il Piano di attività di SACE e il sistema di risk assesment per la gestione delle garanzie export con impatti attesi per circa 82 miliardi di Pil e 1,2 milioni di addetti salvaguardati e la programmazione triennale del fondo per lo sviluppo sostenibile per un totale di 10,5 milioni di euro destinati a progetti ambientali e sociali ad alto impatto. Sono questi i principali dati illustrati dal Sottosegretario di Stato, con delega al Cipess, Alessandro Morelli, che ha riassunto un anno di lavoro del Comitato, in occasione della presentazione della ‘Relazione annuale sull’attività del Cipess per l’anno 2024”, che si svolta ieri a Montecitorio alla presenza del Presidente della Camera Lorenzo Fontana. Morelli ha ricordato anche l’impegno speso dal Cipess per potenziare il monitoraggio delle Grandi Opere, soprattutto quelle relative alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, attraverso un piano di investimenti di 3,4 miliardi di euro. A riguardo il senatore della Lega ha citato la delibera del 2024 con la quale sono state approvate le Linee Guida Antimafia per il monitoraggio delle attività connesse a questo importante evento sportivo. “Abbiamo delle grandissime soddisfazioni. Le Olimpiadi Milano-Cortina sono una grande opportunità per il Paese perché stiamo dimostrando di rispettare tutti i tempi previsti dal cronoprogramma.

Ma c’è un punto sul quale Morelli ha particolarmente insistito: “Il Cipess anche per l’anno 2024 ha continuato a svolgere la sua funzione strategica di programmazione economica, contribuendo al rilancio degli investimenti pubblici, volano per l’economia del paese. Con lo stesso impegno continueremo a portando avanti il nostro lavoro nel 2025”, ha detto. “Da misconosciuto che era, il Cipess ha ora il compito di attuare le grandi strategie di investimento del Paese puntando a costruire un modello di crescita integrato, resiliente, orientato al valore sociale e territoriale”, ha sottolineato.

Nel 2024 il Comitato ha svolto dieci sedute e adottato 95 deliberazioni, oltre a esaminare 30 informative. Queste ultime, pur non avendo valore deliberativo, “costituiscono un presidio fondamentale per la trasparenza, la condivisione e il coordinamento strategico, anticipando molte decisioni chiave”. Quelle di maggior rilievo hanno riguardato il Secondo Atto Integrativo al Contratto di Programma MIT–RFI 2022-2026, che ha previsto investimenti aggiuntivi per oltre 7,6 miliardi di euro, rafforzando la pianificazione ferroviaria nazionale; gli interventi a sostegno delle attività produttive, che hanno accompagnato strumenti come la Garanzia “Archimede” di Sace e l’operatività del credito all’esportazione, con ricadute positive sulla competitività industriale; la relazione sullo stato dell’industria aeronautica per il periodo 2018–2022, che fotografa un comparto strategico in trasformazione, orientato all’innovazione, alla sicurezza e alla sostenibilità. Un contributo determinante al buon funzionamento del Comitato è stato garantito anche quest’anno dalle strutture tecniche: Il NARS (Nucleo di consulenza per l’attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità) che fornisce supporto al Cipess e agli enti concedenti in materia di infrastrutture di trasporto e concessioni, che ha emesso 9 pareri su comparti regolati ad alta intensità infrastrutturale (autostrade, porti, aeroporti); Il NuVV, (Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici) è un’unità tecnica di supporto che si occupa di valutare, verificare e monitorare gli investimenti pubblici e che ha sostenuto l’elaborazione di politiche in materia di mobilità elettrica, risorse idriche, PNRR e transizione ecologica; La struttura tecnica di esperti NARS-DIPE, che opera a supporto del DIPE, che ha rafforzato la valutazione e l’assistenza in materia di PPP, contribuendo alla diffusione di modelli di investimento misto pubblico-privato moderni, sostenibili e replicabili. “Trasparenza, coesione, impatto territoriale, sviluppo sostenibile e innovazione: questi sono i pilastri che continueranno a guidare il nostro lavoro”, ha concluso Morelli.

Alla presentazione della relazione è intervenuto anche l’amministratore delegato dell’Anas, Claudio Andrea Gemme. «Gestiamo 32.500 km di strade, 18.720 ponti e 2.157 gallerie. È una rete importantissima che fa un servizio eccezionale a ben 3.500 comuni che riusciamo a interconnettere. Sulla nostra rete circolano 8 milioni di persone al giorno: un volume di attività che senza il Cipess non potrebbero avere attuazione», ha detto. «Di 44 miliardi del Piano Anas – ha spiegato -, 37 riguardano nuove opere, 5 la manutenzione programmata e i restanti fondi progetti in fase di approvazione. La tecnologia la cerchiamo di inserire durante la fase di appalto dando una premialità alle imprese che aumentano la sicurezza. Attualmente sono 104 i cantieri in corso per 12 miliardi, numeri in crescita rispetto agli anni precedenti. Abbiamo 8.200 dipendenti diretti più altri 20mila indiretti che realizzano le opere e 41 cantieri sono in fase di prossimo avvio. Stiamo lavorando giorno e notte per arrivare all’obiettivo del 27 giugno per l’apertura del tunnel del Colle di Tenda», ha poi annunciato.

Ponte sullo Stretto, Morelli: “Governo compatto, siamo all’ultimo miglio”.  Tour anti-mafia di Salvini

“Il Governo è compatto nell’obiettivo di realizzare il Ponte, chiaramente il nostro compito è di rispettare i tempi che la burocrazia, purtroppo, a volte ci impone ma che, d’altra parte, sono doverosi”. E’ stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, a smentire “categoricamente” notizie di stampa su presunte divisione del Governo sui tempi del via libera finale all’opera. “Appena termina la fase burocratica in Europa e avremo tutti gli incartamenti da Bruxelles, io conto che entro pochissime settimane la delibera del Ponte possa essere approvata dal Cipess, che è l’ultimo timbro notarile di approvazione e quindi la chiusura di tutto il percorso burocratico, per po dare accensione alle ruspe”. “Siamo all’ultimo miglio rispetteremo il timing per l’avvio dei cantieri. Il Governo è impegnato ad ammodernare l’Italia e a creare opportunità di lavoro attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture”. “Gli investimenti legati al Ponte sullo Stretto riguardano il ponte solo per una parte, circa la metà, a fianco ci sono un numero incredibile di infrastrutture”, ha detto parlando dei primi cantieri che si apriranno. “Ci sono 40 chilometri di nuove strade, una metropolitana a Messina, infrastrutture collegate, stradali e ferroviarie, di accesso all’opera che la connetteranno alla rete infrastrutturale nazionale, permettendo così di non avere rotture di carico”. Si tratta, ha concluso, “di decine di miliardi di investimenti per la velocitazione delle ferrovie in Sicilia e altrettanto per quanto riguarda la Calabria. Intanto, ha fatto sapere il Mit, si è svolto il primo  incontro “molto proficuo” tra il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e i rappresentanti delle istituzioni e le autorità a Reggio Calabria, come prima tappa del tour anti-mafia in vista dei lavori per il Ponte sullo Stretto. Una riunione estremamente positiva, in cui sono emerse tante idee e la totale sintonia tra il Ministro Salvini e i presenti, tra cui il Prefetto Clara Vaccaro, il Procuratore Giuseppe Lombardo, i sindaci di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e di Villa San Giovanni Giuseppina Caminiti. In particolare c’è piena condivisione sul tema dei controlli anti-criminalità.

Fondi di coesione, Foti: “approvati 239 inteventi prioritari dei programmi europei 2021-2027”

Validata oggi da parte della Cabina di regia per la coesione, presieduta dal Ministro Foti, la lista degli interventi prioritari dei programmi europei 2021-2027 comunicati dalle Regioni e dai Ministeri in attuazione della riforma della politica di coesione (decreto-legge 60/2024).
“Si tratta di 239 interventi, per un valore di 3,69 miliardi di euro, su 242 progetti comunicati, che operano in sei settori strategici per il Paese (idrico, rifiuti, energia, trasporti e mobilità sostenibile, attrattività delle imprese, dissesto idrogeologico e rischio idraulico)” ha evidenziato il Ministro Foti che ha aggiunto: “Gli interventi validati contribuiranno a ridurre i divari infrastrutturali e di servizio nelle diverse regioni, in complementarità con l’azione del PNRR e della politica di coesione nazionale”. “L’innovazione introdotta per i progetti approvati – ha precisato il rappresentante del Governo – si configura nel monitoraggio rafforzato orientato alla verifica dei risultati, che trae ispirazione dal PNRR. E proprio al fine di un maggiore impegno per il raggiungimento degli obiettivi, per i progetti che traguarderanno le tappe procedurali indicate sarà riconosciuta una premialità in termini di risorse aggiuntive da programmare nell’ambito degli Accordi per la coesione”.
Concludendo l’intervento il Ministro Foti ha ricordato ai Ministri e ai Presidenti delle Regioni interessati l’esigenza di programmare e comunicare ulteriori interventi nei settori indicati dalla riforma. Tali settori, infatti, assumono una rilevanza cruciale anche alla luce della recente modifica dei regolamenti della politica di coesione connessa alla revisione di medio periodo.

Edison:  oltre 1 miliardo di euro di investimenti nella transizione energetica in due anni

Colpo d’accelerazione di Edison sulle rinnovabili con oltre un miliardo di euro di investimenti nella transizione energetica negli ultimi due anni, una  riduzione della intensità carbonica del 15% nel 2024, con le attività rinnovabili, flessibilità, clienti e servizi che hanno rappresentato per la prima volta oltre la metà dell’ebitda di Edison avvicinando il Gruppo all’obiettivo al 2030 che vede tali attività costituire il 70% della marginalità. E, ancora, acquisti per oltre 1,2 miliardi da circa 3 mila fornitori, di cui il 97% italiani; un investimento sulle persone, oltre 800 assunzioni nel biennio 2023-2024, a cui si aggiunge l’indotto occupazionale su tutto l’ecosistema dell’azienda. Inoltre, Edison ha coinvolto nel solo 2024 più di 100 scuole e oltre 3.000 studenti in programmi di orientamento e formazione delle nuove generazioni. E’ con questi numeri, presentati ieri, che Edison avanza nell’attuazione del proprio piano strategico, affermando la sostenibilità come leva di sviluppo e di competitività ambientale, economica e sociale. A sostanziare la solidità del percorso di sviluppo sostenibile intrapreso negli ultimi anni dal Gruppo sono i progressi verso i principali target definiti nel Piano Strategico 2030 e nei correlati Obiettivi di Sostenibilità.

«I risultati mostrano la concretezza del nostro agire responsabile e la coerenza tra la strategia industriale e gli obiettivi ESG. Negli ultimi 5 anni, grazie alla progressiva trasformazione del portafoglio industriale, abbiamo portato il Gruppo a solidi risultati finanziari, operativi ed ESG, consolidando la nostra posizione di leadership nella transizione energetica nel Paese», commenta Nicola Monti , amministratore delegato di Edison. «In particolare, il 2024 si è chiuso con un avvicinamento ai nostri obiettivi strategici al 2030: un Ebitda composto al 55% dalle attività rinnovabili, flessibilità, clienti e servizi e una riduzione dell’intensità carbonica del 15%. Gli ottimi risultati nascono dalla capacità di Edison di coniugare in modo virtuoso sostenibilità e performance operativa, produttività ed etica, crescita e attenzione all’ambiente e alle persone, a partire dalla tutela della loro sicurezza e dalla cura del loro benessere e dei loro bisogni sul luogo di lavoro. E sono il frutto di una preziosa collaborazione con l’ecosistema di stakeholder con cui ogni giorno costruiamo insieme un futuro di energia sostenibile». «Edison ha un ecosistema di stakeholder solido e inclusivo che rappresenta non solo un capitale di relazioni, ma anche un asset strategico, capace di alimentare l’innovazione, creare valore condiviso e crescita sostenibile» afferma Barbara Terenghi, Chief Sustanability Officer di Edison. «Una rete costituita da dipendenti e collaboratori, clienti, comunità e territori in cui il Gruppo opera e in cui è fortemente integrata coinvolgendo oltre 2.000 artigiani partner dell’azienda e oltre 3.000 fornitori attivi, da cui nel 2024 Edison ha acquistato beni e servizi per oltre 1,2 miliardi di euro, di cui il 97% destinato a PMI nazionali a riprova della centralità della supply chain italiana».

Nel biennio 2023-2024 Edison ha investito 1,2 miliardi di euro in Italia nella transizione energetica lungo i suoi tre assi principali di business: generazione e flessibilità, gas supply e sviluppo green gas, clienti e servizi. Investimenti che sono parte del piano da 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030 e che lo scorso anno sono stati allineati al 70% ai Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e per la metà alla Tassonomia UE[1] (quasi il doppio rispetto al 2023 quando l’allineamento alla tassonomia era al 27%). L’obiettivo è far sì che siano rispettivamente pari all’85% e al 75% entro i prossimi 5 anni.

Dal 2006 l’azienda ha diminuito le proprie emissioni dirette di CO₂ di oltre il 75% riducendo il proprio profilo emissivo da quasi 25 milioni di tonnellate di CO2 equivalente a 6,1 milioni nel 2024. La dinamica della traiettoria di decarbonizzazione tracciata dal gruppo è visibile e prevede una riduzione di almeno il 95% delle emissioni dirette di CO2 Scope 1 al 2050 rispetto al 2017[2], attraverso l’aumento della produzione elettrica da fonti rinnovabili, sistemi di flessibilità e l’adozione delle migliori tecnologie di generazione decarbonizzata. Nel 2024 Edison ha ridotto l’intensità carbonica del 15% – da 284 a 240 grammi di CO₂ per kWh – e ha raggiunto il 27% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, avanzando rispetto al 25% del 2023 e avvicinando l’obiettivo del 40% al 2030. La capacità installata da eolico, fotovoltaico e idroelettrico ha raggiunto 2,2 GW (quasi 200 MW addizionali tra il 2023 e il 2024) e ha permesso la produzione di 5,5 TWh di energia green, che equivale al fabbisogno annuale di una città come Milano. Uno sprint rinnovabile che porta con sé impatti ambientali significativi evitando l’emissione in atmosfera di 2,4 milioni di tonnellate di CO₂[3] (se a questi si aggiunge la quota di Edison Energia ed Edison Next relativa ai clienti finali, il valore complessivo ­delle emissioni evitate del Gruppo è pari a 2,8 Mt di CO[4]). Nel 2024 Edison ha aperto cantieri per nuova capacità rinnovabile per oltre 400 MW ed è entrata in un progetto di eolico flottante offshore di circa 1 GW. Tra il 2023 e il 2024 ha messo in esercizio 1,5 GW di capacità altamente flessibile, grazie a due nuovi impianti termoelettrici di ultima generazione, i più efficienti in Italia e tra i più avanzati al mondo, in Veneto e Campania. La produzione programmabile è essenziale per la crescita delle stesse rinnovabili e per garantire sicurezza alla rete elettrica. Lo scorso anno Edison Energia ha registrato un aumento del 14% del proprio portafoglio clienti, superando i 3 milioni di contratti nel primo trimestre 2025. In particolare, Edison Energia, in linea con l’impegno di prossimità del Gruppo a clienti e territori, ha ampliato e consolidato la sua presenza territoriale attraverso l’apertura di circa 200 nuovi punti vendita nel solo 2024 (+25% rispetto al 2023) superando la soglia dei 1.000 in tutta Italia che si aggiungono al network di oltre 2.000 installatori, piccole imprese locali e aziende familiari.  Al fine di ridurre l’impronta carbonica e l’impatto ambientale dei suoi clienti, Edison favorisce poi anche l’adozione di soluzioni di mobilità sostenibile, sia elettrica sia a gas. Complessivamente nel 2024 ha installato oltre 1.000 punti di ricarica per l’auto presso clienti retail, PMI e industrie, pubbliche amministrazioni. Edison, che ha realizzato la prima catena logistica integrata del gas naturale liquefatto (GNL) per la decarbonizzazione dei trasporti pesanti marittimi e su gomma, è anche il primo operatore del Paese nel mercato del biometano.

Aree idonee rinnovabili, Anci: “Mase coinvolga i Comuni”

“I Comuni non si sottraggono alla sfida della transizione energetica e della decarbonizzazione ma hanno la responsabilità di contemperare interessi e priorità concorrenti, come l’agricoltura, e tutelare le vocazioni locali. Per questo vogliamo avere un ruolo attivo e con strumenti e risorse adeguate per mappare e proporre ovunque il potenziale rinnovabile del territorio, a partire dalle superfici edificate idonee per minimizzare il consumo di suolo”. E’ quanto dichiarano il delegato Anci all’Energia e sindaco di Treviso, Mario Conte e il delegato all’Ambiente e sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco. In merito alle aree idonee per l’istallazione degli impianti di energia rinnovabile.
“Come concordato con il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi e con i presidenti delle Anci regionali – sottolineano i delegati Anci – abbiamo chiesto ai ministri Zangrillo e Pichetto la convocazione urgente del tavolo di monitoraggio del Testo Unico per le autorizzazioni rinnovabili per attivare le misure compensative territoriali necessarie”.
Per Conte e Sacco “occorrono criteri più stringenti per la classificazione delle aree, valorizzando uniformemente tra le Regioni anche alcune idoneità ex lege, come le aree dismesse industriali da bonificare o fortemente edificate. Serve poi maggiore qualità progettuale e più responsabilità da parte degli operatori. Al contempo dobbiamo rafforzare le amministrazioni locali con risorse che ci consentano di strutturare le funzioni di management dell’energia”.
Per quanto riguarda la tematica più strettamente ambientale, i delegati all’Energia e all’Ambiente dell’Anci ricordano che “i Comuni più piccoli sono oggi quelli con i territori più esposti all’enorme mole di richiesta di installazione di impianti FER. Tuttavia l’attuale regime autorizzatorio, basato sul silenzio assenso, non consente una valutazione adeguata delle proposte progettuali con i tempi così ristretti. E’ quindi una norma da rivedere, così come è necessario semplificare ulteriormente le installazioni in aree urbane e sul costruito, rivedendo vincoli oggi inutili e circoscrivendo fortemente in aree agricole e su suolo libero”.

Il FMI avverte l’Italia: sulla crescita pesano dazi e denatalità

L’Italia avanza, ma su un sentiero pieno di incognite, tra segnali di ripresa e fragilità strutturali. I dazi oscurano le prospettive di crescita, già aggravate dal rapido invecchiamento della popolazione, e gli sforzi sui conti pubblici richiedono un maggiore impegno per far calare il debito. Il Fondo monetario internazionale, al termine della sua missione in Italia per compilare il rapporto annuale Article IV, suggerisce al governo di non accontentarsi di un 2024 chiuso meglio del previsto.L’Fmi insiste sulla necessità di andare avanti sulle riforme, e ne suggerisce alcune: abolire la flat tax per gli autonomi, che compromette equità e gettito, razionalizzare le spese fiscali, aggiornare il catasto e sostituire i sussidi all’assunzione con incentivi alla produttività.

 

Trasporto aereo, Iata: ad aprile la domanda di cargo cresce del 5,8% in vista dei dazi

La domanda totale di servizi aerei cargo e’ aumentata in aprile del 5,8% rispetto ai livelli di un anno fa, con un +6,5% per le operazioni internazionali. E’ quanto risulta dalle stime mensili pubblicate dalla Iata secondo cui la capacita’ nel periodo e’ cresciuta del 6,3% rispetto ad aprile 2024 (+6,9% per le operazioni internazionali). “La domanda di trasporto aereo cargo e’ cresciuta in modo significativo ad aprile, con volumi in aumento del 5,8% su base annua, consolidando la buona performance di marzo – spiega Willie Walsh, Direttore Generale della Iata -. La domanda stagionale di moda e beni di consumo – anticipata in vista dei cambiamenti tariffari negli Stati Uniti – e il calo dei prezzi del carburante per aerei hanno contribuito a rafforzare il settore cargo. Con una capacita’ disponibile a livelli record e rendimenti in miglioramento, le prospettive per il trasporto aereo merci sono incoraggianti. Anche se aprile ha portato buone notizie, le tensioni nel commercio mondiale sono ben note. I cambiamenti nelle politiche commerciali, in particolare negli Stati Uniti, stanno gia’ rimodellando la domanda e le dinamiche di esportazione. Le compagnie aeree dovranno mantenere flessibilita’ nei prossimi mesi man mano che la situazione si evolve”.

Istat: a maggio migliora la fiducia delle imprese ma non nelle costruzioni

A maggio l’indice di fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo tre mesi consecutivi di calo riportandosi appena sotto il livello dello scorso marzo. Il complessivo miglioramento è dovuto principalmente al comparto dei servizi di mercato e, in misura più contenuta, a quello del commercio al dettaglio e della manifattura. La fiducia dei consumatori cresce nuovamente dopo il calo registrato lo scorso mese: tutte le opinioni sono improntate al miglioramento, soprattutto i giudizi e le aspettative sulla situazione economica del Paese. Nel dettaglio, a maggio sia il clima di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in aumento (da 92,7 a 96,5 e da 91,6 a 93,1 rispettivamente). Tra i consumatori, si evidenzia un complessivo miglioramento di tutte le opinioni, soprattutto quelle sulla situazione economica generale: il clima economico sale da 89,6 a 97,5, il clima personale aumenta da 93,9 a 96,1, quello corrente cresce da 95,4 a 98,6 e quello futuro passa da 89,1 a 93,7. Con riferimento alle imprese, segnali positivi provengono da tutti i settori ad eccezione delle costruzioni. Più in dettaglio, il clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato sale da 91,4 a 94,5 e quello del commercio al dettaglio aumenta da 101,8 a 102,8. Nel manifatturiero l’indice aumenta passando da 85,8 a 86,5 mentre nelle costruzioni si registra un calo da 103,6 a 102,2. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura tutte le componenti migliorano mentre nelle costruzioni i giudizi sugli ordini rimangono stabili e le aspettative sull’occupazione presso l’azienda diminuiscono. Passando al comparto dei servizi di mercato, si evidenzia un miglioramento di tutte le componenti; tra i settori coperti dall’indagine si segnala una marcata crescita della fiducia tra gli imprenditori dei servizi turistici, recuperando il forte calo del mese precedente. Nel commercio al dettaglio peggiorano solo le aspettative sulle vendite; a livello di circuito distributivo, l’indice scende nella distribuzione tradizionale
mentre aumenta nella grande distribuzione.

Federmeccanica: industria debole, +0,7% nei primi tre mesi ma -5,8% su anno

L’industria metalmeccanica e meccatronica resta debole. Nei primi tre mesi del 2025, la produzione ha segnato un +0,7% rispetto al trimestre precedente, ma su base annua si registra un calo del 5,8% che riconosce la persistente debolezza del settore e conferma lo stato di maggiore criticità rispetto all’industria nel suo complesso (-3,4% anno su anno). È quanto emerge dai dati della 174esima indagine congiunturale pubblicata da Federmeccanica . ”Flebili luci e molte ombre, in una nebbia così fitta che si taglia con il coltello”, riassume il direttore generale, Stefano Franchi, evidenziando il peso dell’incertezza. ”Dal segno meno si passa al segno più della produzione industriale congiunturale e questo è positivo, ma si tratta di uno zero virgola, un prefisso telefonico” che arriva comunque ”dopo un peggioramento continuo durato ventitré mesi e questo è negativo; in più il confronto anno su anno continua ad evidenziare un pesante segno meno e questo è molto negativo”, osserva il dg.

Ancona, l’Agenzia del Demanio consegna un immobile alla Direzione Marittima per alloggi di servizio

L’Agenzia del Demanio ha consegnato alla Direzione Marittima di Ancona un immobile di circa 800 mq all’interno di un edificio storico nel centro di Ancona che sarà rifunzionalizzato per ospitare i nuovi alloggi per il personale della Direzione Marittima. L’amministrazione ha stanziato circa 2 milioni di euro per le attività di progettazione e di adeguamento che saranno realizzate dall’Agenzia del Demanio in qualità di stazione appaltante e che contribuiranno sia a potenziare le capacità alloggiative del personale sia a riqualificare un bene pubblico di grande valore identitario, dismesso da tempo.
L’operazione si inserisce all’interno del più ampio confronto tra l’Agenzia del Demanio, la Direzione Marittima, il Comune di Ancona e l’Autorità di Sistema portuale, nell’ambito dei lavori del Piano Città di Ancona, con l’obiettivo di individuare le future linee di intervento per la riorganizzazione degli spazi in ambito portuale e la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico della città.

Roma, completati i lavori di riqualificazione del fossato e dei giardini di Castel Sant’Angelo

Completati i lavori di riqualificazione del complesso del Fossato di Castel Sant’Angelo e dei giardini della Mole Adriana. Questa mattina, l’inaugurazione alla presenza del Sindaco di Roma e commissario straordinario di Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri.Gli interventi nel Fossato sotto piazza Pia sono stati portati avanti da Anas grazie a fondi giubilari e hanno permesso di realizzare un’area verde curata che accoglierà i reperti archeologici rinvenuti nel corso dei lavori per l’apertura del sottopasso, che potranno essere ammirati a partire dal prossimo anno. L’intervento di riqualificazione dei giardini della Mole Adriana è stato condotto dal dipartimento Tutela ambientale di Roma Capitale sempre con fondi giubilari. Sono state messe a dimora 90 piante di Quercus ilex e nuove siepi, e sono state realizzate aree prative per circa 300 mq nell’area dell’anfiteatro e circa 4.400 mq nelle superfici prative di piazza d’Armi. Tutto lo spazio è ora più fruibile e accessibile, con la possibilità per i visitatori di percorrere le superfici pedonali delle alberate dei rampari, completamente rinnovate con una superficie in ghiaia per circa 5.500 mq, e accedere alla nuova area giochi di oltre 450 mq. I giardini si inseriscono nella cornice dell’anfiteatro, restaurato con il rifacimento parziale delle sedute e dei gradoni. Presenti all’inaugurazione anche il Pro-prefetto del Dicastero dell’evangelizzazione Mons. Rino Fisichella, l’assessora ai Lavori pubblici e alle infrastrutture Ornella Segnalini, l’assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, il presidente di Anas Giuseppe Pecoraro, l’ad di Anas Claudio Andrea Gemme e il responsabile Anas struttura territoriale Lazio Marco Moladori. “Il lavoro sul Fossato – ha detto il Sindaco Roberto Gualtieri – completa piazza Pia con con una bella idea progettuale, che recupera la struttura a stella dei bastioni intorno Castel Sant’Angelo e ne consente la fruibilità con la discesa, le panchine, il roseto. Qui andranno i reperti trovati durante gli scavi di piazza Pia, la fullonica e il portico di Caligola, i ritrovamenti che non saranno musealizzati all’interno di Castel Sant’Angelo. L’intervento sui Giardini è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa, finalmente questo luogo viene riportato a come dovrebbe essere. Abbiamo visto i bambini felici sul parco giochi, sono i nostri collaudatori, ed è importante per noi che i romani si riapproprino di luoghi che sono stati solo turistici”.

 

Cdp: ambiente e territori al centro dei progetti vincenti dell’Impact Award

Dallo sviluppo di tecnologie green alla creazione di centri antiviolenza, passando per progetti di riciclo e nuove soluzioni per l’abitare: gli otto progetti premiati nella prima edizione dell’Impact Award guardano al futuro dei territori coniugando innovazione sociale ed ambientale. Il riconoscimento promosso da POLIMI Graduate School of Management, insieme al Politecnico di Bari e al centro di ricerca Tiresia, realizzato in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, ha coinvolto imprese e Pubbliche Amministrazioni che hanno realizzato iniziative fortemente orientate alla sostenibilità. Lanciato a marzo 2025, il premio si è articolato in due categorie: la prima dedicata ad aziende di medie e grandi dimensioni, società infrastrutturali, soggetti attivi nella cooperazione internazionale e Pubbliche Amministrazioni che nel 2024 hanno siglato un accordo di finanziamento con CDP; la seconda riservata alle PMI del Mezzogiorno, con sede legale e operativa nelle regioni del Sud Italia. Le otto realtà premiate si distinguono per l’adozione di innovazioni mirate, finalizzate a generare impatti misurabili e duraturi. Tutti i progetti risultano coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), dimostrando che lo sviluppo economico può produrre impatti positivi per persone, comunità e ambiente.

“I progetti dell’Impact Award raccontano storie di eccellenza, in Italia e all’estero, e territori che innovano. Questo premio nasce da lontano, frutto della profonda trasformazione culturale e operativa di CDP, che oggi mette al centro sostenibilità e impatto riconoscendo esperienze di successo e stimolando processi emulativi. L’Impact Award non è solo un premio, ma un impegno a valorizzare chi realizza una crescita sostenibile, in grado di stimolare un cambiamento sistemico”, dichiara l’amministratore delegato di Cdp Dario Scannapieco. Per Vittorio Chiesa, presidente di Polimi Graduate School of Management, “l’innovazione, per essere davvero trasformativa, deve partire dai bisogni reali dei territori. Siamo orgogliosi di aver premiato progetti capaci di generare impatto concreto, coniugando visione strategica e radicamento locale. Queste aziende rappresentano un’Italia che sperimenta, che innova, che costruisce futuro partendo dalla responsabilità. Ed è proprio da lì che può nascere una nuova leadership, capace di unire impresa e impatto, competenza e visione”.

Questi i progetti vincitori. Per la categoria sociale ci sono Nextchem (Lazio) che  ha sviluppato il Green Innovation District, un distretto di ricerca industriale focalizzato su tecnologie per la transizione energetica e la chimica verde; Academo (Lombardia) ha realizzato la nuova sede del Campus dell’Università degli Studi di Milano, ampliandone la capacità didattica del 20% con spazi innovativi, prevedendo l’inserimento lavorativo di persone detenute;  Fonplata (Sud America) ha guidato interventi di sviluppo urbano sostenibile in America Latina, con finanziamenti a operazioni di gestione ed efficientamento idrico, realizzazione di infrastrutture igienico-sanitarie e interventi per la resilienza climatica; Comune di Melilli (Sicilia) ha creato un Centro antiviolenza e Casa rifugio su un bene confiscato alla mafia, per fornire sostegno concreto alle donne vittime di violenza e ai minori testimoni di violenze e maltrattamenti.

Per la categoria ambientale e categoria speciale PMI Mezzogiorno, sono stati premiati Irritec (Sicilia) che ha investito in finanziamenti per attività di ricerca e sviluppo destinati a tecnologie sostenibili per l’agricoltura, modelli di economia circolare e costruzione di impianti fotovoltaici; Atm  (Lombardia) che ha avviato il Piano Full Electric per la mobilità urbana sostenibile, che prevede anche il rinnovo e l’ampliamento della flotta con autobus elettrici e infrastrutture di ricarica; Comune di Corleone (Sicilia) che ha avviato una piattaforma integrata per la raccolta e trattamento dei rifiuti solidi urbani a servizio di oltre 20 Comuni del territorio; AraBat (Puglia) che ha sviluppato una tecnologia di riciclo idrometallurgico green per il recupero di materiali critici da batterie al litio esauste, a ridotto impatto ambientale.

I progetti selezionati rispondono a bisogni concreti dei territori in cui sono stati sviluppati. Dalle candidature provenienti dalle PMI del Mezzogiorno, questo territorio emerge come laboratorio di innovazione sostenibile, in cui il radicamento locale si traduce nella capacità di proporre soluzioni efficaci a sfide sociali e ambientali complesse. La giuria – composta da esperti di sostenibilità e innovazione provenienti dal mondo dell’impresa, della Pubblica Amministrazione, della cooperazione internazionale, nonché da rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico e del tessuto economico – ha selezionato i vincitori a partire da una rosa di finalisti individuati tra le oltre 130 candidature pervenute. I progetti sono stati valutati da un team del Politecnico di Milano sulla base di intenzionalità, misurabilità e addizionalità dell’operazione. Oltre a un riconoscimento simbolico, i vincitori potranno accedere a un percorso formativo erogato da POLIMI Graduate School of Management, pensato per rafforzare il know-how aziendale, la capacità progettuale e amplificare l’impatto delle loro iniziative sui territori e sulle persone.

 

Almaviva riceve l’Esg Recognition da DNV

Almaviva ha ricevuto ieri da DNV l’ESG Recognition, un riconoscimento destinato a realtà che si distinguono per l’uso di sistemi di gestione certificati per supportare i loro impegni in materia di ambiente, sociale e governance (ESG). Il progetto, nato recentemente a livello globale, deriva dalla crescente necessità per le aziende di comunicare le proprie prestazioni ESG in modo affidabile e tracciabile. Almaviva è la seconda Società al mondo a riceverlo. Questo riconoscimento attesta che il Gruppo Almaviva opera con sistemi di gestione conformi agli standard internazionali, inseriti nei tre pillar che rappresentano i criteri fondamentali per valutare la sostenibilità, l’impatto etico e quello di governance. “L’impegno in ambito ESG del Gruppo Almaviva si basa su un solido impianto valoriale ed è parte qualificante della nostra missione d’impresa. – ha commentato Alberto Tripi, Presidente del Gruppo Almaviva – Il nostro obiettivo è continuare a migliorare le prestazioni in ciascuna area di attività integrando i sistemi di gestione ambientale, sociale e di governance. Che questo percorso virtuoso venga riconosciuto da una realtà terza autorevole, quale è l’ente certificatore DNV, è per noi un onore e una conferma: la strada intrapresa è quella giusta e continueremo a perseguirla con determinazione a tutela delle persone, dell’ambiente e dell’azienda stessa”. “Assistiamo a una crescente e matura consapevolezza da parte delle aziende sull’importanza strategica dei fattori ESG. Non si tratta più solo di rispondere a una richiesta del mercato, ma di integrare profondamente la sostenibilità nel proprio DNA operativo. L’ESG Recognition di DNV nasce proprio per valorizzare quelle realtà che, come Almaviva, scelgono di fondare il proprio impegno ESG su sistemi di gestione certificati, garantendo così un approccio strutturato, trasparente e verificabile. Questo strumento fornisce una chiara attestazione di come l’adozione di standard internazionali consolidati sia cruciale per gestire i rischi, cogliere le opportunità e comunicare con credibilità le proprie performance di sostenibilità” ha concluso Massimo Alvaro, Amministratore Delegato di Business Assurance Italia in DNV.

Reway Group:  alla controllata Gema una nuova commessa da 30 milioni da Grandi Stazioni Rail

Reway Group  comunica che la propria società controllata Gema – tra i principali operatori attivi nel settore della manutenzione di infrastrutture e opere civili nel settore ferroviario è risultata aggiudicataria dell’appalto per lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazione di fabbricati e impianti nelle stazioni di Firenze Santa Maria Novella e Bologna Centrale, per un valore di circa 30 milioni di euro. L’appalto è stato assegnato da Grandi Stazioni Rail  – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – a un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) di cui Gema è parte con una quota del 49% (MI.COS è capofila con il 51%). Nel dettaglio, Gema si occuperà della manutenzione straordinaria e della ristrutturazione degli edifici delle due stazioni, compresa la progettazione esecutiva per porzioni di opere. L’accordo quadro avrà una durata di quattro anni. Quindici le maestranze altamente specializzate che saranno impegnate da Gema negli interventi di ammodernamento delle due stazioni ferroviarie. Il nuovo contratto porta il portafoglio ordini di Reway Group a 1,399 miliardi di euro, al lordo della quota fatturata dall’inizio del 2025 e risulta così composto: 41% lavori ferroviari, 24% lavori in gallerie autostradali, 12% viadotti autostradali, 9% barriere di sicurezza ed antirumore, 13% altri lavori autostradali, 1% ingegneria civile.

Lecce, presentato il piano d’azione per energia e clima

Il Consiglio comunale di Lecce ha approvato e presentato ieri al festival dell’energia e del clima il nuovo Paesc, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima. Ritenuto uno strumento strategico dell’impegno della Città verso la riduzione delle emissioni di CO2 e l’adattamento ai cambiamenti climatici, le cui azioni in essere e proposte non comportano ad oggi assunzione di impegni di spesa ma piuttosto prospettive sul piano dei futuri possibili finanziamenti, il Paesc prevede di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto all’anno base di riferimento. Nella descrizione delle azioni di mitigazione e adattamento presenti nel Paesc e delle azioni trasversali individuate dall’Amministrazione Comunale di Lecce per il raggiungimento dell’obiettivo del Patto dei Sindaci, è stato tenuto conto dell’impatto delle azioni per il contrasto alla povertà energetica. Per ogni azione di mitigazione, è stato quantificato l’impatto previsto in termini di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto al 2007, anno base di riferimento (Bei). Per rendere la proiezione di riduzione delle emissioni quanto più realistica possibile e realizzabile per il Comune, sono stati simulati due scenari: · il primo scenario fornisce delle indicazioni per il raggiungimento dell’obiettivo minimo di riduzione delle emissioni di CO2 del 40% (valore pro-capite); · il secondo scenario quantifica in maniera più significativa l’impatto delle azioni al fine di portare il territorio comunale al raggiungimento dell’obieƫvo massimo di riduzione delle emissioni di CO2 del 55% (valore pro-capite).

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato la terza e ultima fase della consultazione pubblica per la definizione del Piano Sociale per il Clima. Il Piano mira a mitigare gli impatti economici della transizione verde, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione e del tessuto produttivo: famiglie a basso reddito, microimprese, utenti dei settori del trasporto e del riscaldamento.

“Con il Piano Sociale per il Clima – spiega il ministro Gilberto Pichetto – vogliamo garantire che la transizione non lasci indietro nessuno. Il nostro impegno è quello di accompagnare cittadini, famiglie e imprese, soprattutto le più esposte, in questo percorso di cambiamento, rendendolo equo, inclusivo e sostenibile”. “La consultazione pubblica – aggiunge – è uno strumento fondamentale per costruire insieme politiche efficaci, basate sull’ascolto e sulla partecipazione. Mi auguro che tutti i soggetti interessati contribuiscano attivamente a questa fase finale, affinché il Piano possa riflettere in modo concreto le esigenze dei territori e delle persone”.

In particolare, questa fase ha l’obiettivo di raccogliere contributi e osservazioni da parte di cittadini, istituzioni, imprese, associazioni e altri portatori di interesse sulle misure e gli investimenti nazionali proposti, finalizzati ad accompagnare in modo equo e inclusivo la transizione ecologica, in particolare nel contesto del nuovo sistema ETS2.

La consultazione è aperta da oggi, 29 maggio al 15 giugno 2025. La versione definitiva del Piano sarà trasmessa alla Commissione europea entro il 30 giugno 2025.

 

 

Maria Cristina Carlini

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