I COMUNI SULLE PDL ALLA CAMERA
Anci d’accordo sulla nuova ERP, ma ALT alla pioggia di fondi separati
La richiesta alla commissione Ambiente della Camera è di “non frammentare le fonti di finanziamento previste” e di “rendere più snelle le procedure di assegnazione dei fondi attraverso un finanziamento diretto a comuni e città metropolitane”. Sì alla proposta dal Verme: trasferire beni dello Stato inutilizzati. Manfredi alla kermesse di Torino: “Le città abbiano ruolo centrale in Europa”. Fitto: “Ogni Stato deciderà su uso fondi di coesione”.
IN SINTESI
L’Associazione nazionale dei comuni condivide gli obiettivi delle proposte di legge delle opposizioni (M5s, Pd e Avs) all’esame della commissione Ambiente della Camera che puntano alla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale con fondi pubblici e privati. Ma chiede un maggior coordinamento degli interventi legislativi e delle risorse messe in campo evitando, in particolare, di “frammentare le fonti di finanziamento previste”. Inoltre, per l’Anci, rappresentata in audizione dalla sindaca di Firenze, Sara Funaro, è fondamentale “rendere più snelle le procedure di assegnazione dei fondi attraverso un finanziamento diretto a comuni e città metropolitane” e “sfruttare le eventuali economie del Pnrr e le nuove risorse dei Fondi europei per le politiche di coesione per finanziare progetti cantierabili dei comuni e delle città metropolitane”. La finalità di questi progetti deve essere duplice: aumentare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e immettere sul mercato immobili a canone calmierato anche attraverso operazioni di rigenerazione urbana.
Sì al trasferimento dei beni dello Stato inutilizzati
C’è un altro aspetto che è venuto fuori dalla memoria consegnata dall’Anci. I comuni sono favorevoli alla proposta – rilanciata anche dalla direttrice del Demanio, Alessandra dal Verme – di ricognizione del patrimonio dello Stato per individuare e trasferire agli enti locali edifici e unità immobiliari non utilizzate, abbandonate o in stato di degrado, per riconvertirli in alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale indipendentemente dalla loro destinazione d’uso originaria. L’Anci chiede però – con più prudenza e aspetti giuridici da approfondire – che la ricognizione riguardi anche immobili di proprietà privata sfitti.
L’incontro di Torino fra Manfredi e Fitto
A Torino si è tenuto ieri l’incontro fra la delegazione Anci guidata dal presidente Gaetano Manfredi e il vicepresidente esecutivo della commissione Ue, Raffaele Fitto. Sintonia sul fatto che le città debbano giocarte un ruolo centrale in Europa. Per Manfredi serve un’Europa “che veda nelle città e nei comuni il vero elemento di connessione con i cittadini” e che dia “uno spazio, anche importante, alle città nell’agenda della competitività europea”. Solo così si potranno dare risposte “alle grandi trasformazioni in atto, alla riduzione delle disuguaglianze e alle grandi emergenze, a partire dall’emergenza della casa”. Presentando “l’Agenda per il futuro”, Manfredi ha anche ricordato il ruolo dei comuni, confermato dal Pnrr, nella realizzazione di investimenti decisivi per lo sviluppo del Paese.
Positive le risposte di Fitto. “Siamo al lavoro da qualche mese come commissione Europea – ha detto – e una delle priorità è l’Agenda per le Città, che sarà il luogo e lo strumento per delineare e ridisegnare il ruolo delle città tenendo conto del fatto che hanno un ruolo decisivo, su temi come la competitività, la casa, le infrastrutture. Su questo bisognerà lavorare insieme”. A fine incontro, Fitto ha detto che “quello di oggi è stato un momento di confronto molto positivo, un’utile occasione anche per ascoltare suggerimenti importanti per il lavoro che metteremo in campo nei prossimi mesi e che mi auguro di concludere entro l’anno”.
Fitto: ogni Stato deciderà sull’uso dei Fondi di coesione
Fitto è poi tornato a spiegare la sua riforma dei fondi e delle politiche di coesione. “Ci sono – ha detto Fitto – cinque priorità che ogni Stato membro può decidere di utilizzare, tutte e cinque oppure in parte. Ci sono delle aree del contesto europeo che hanno emergenze e situazioni differenti. Ed è chiaro che la sensibilità e le scelte di un Paese del sud Europa sono diverse da quelle dei Paesi che sono al confine con la Russia, la Bielorussia o l’Ucraina”. Fitto è poi tornato sul tema dei finanziamenti alla difesa: “Non esiste in alcun modo – ha detto – la possibilità di trasferire i soldi da voci particolarmente sensibili dal punto di vista sociale per portarli sulla difesa. Io rispetto il dibattito in corso, ma tutto questo semplicemente non sta scritto da nessuna parte”.