Presentato il bilancio 2024
Cdp, SOSTEGNO all’economia del Paese: utile record a 3,3 miliardi
Cdp chiude un anno “ottimo”, come hanno sottolineato il presidente Gorno Tempini e l’ad Scannapieco. Il Gruppo ha impegnato risorse per circa 24,6 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto ai 20,1 miliardi del 2023, confermando il focus sugli impieghi ad alto impatto per il Paese. Cdp ha sostenuto investimenti per complessivi 68,8 miliardi, in crescita del 28% rispetto ai 53,8 miliardi dell’anno precedente. Ma, in questa fase di grande incertezza con la guerra dei dazi, la vera sfida è dare il massimo sostegno all’economia del Paese.
In una fase in cui “l’unica certezza è l’incertezza”, di “scossoni” in arrivo, Cassa Depositi e Prestiti “è pronta a fare, come non mai, la sua parte a sostegno dell’economia del Paese in un 2025 caratterizzato da tensioni che avranno impatto dal punto di vista della crescita”. E’ questo l’impegno che hanno assicurato ieri i vertici di Cdp, presentando il bilancio del 2024 che chiude con utile netto record di 3,3 miliardi di euro. Un messaggio che il presidente, Giovanni Gorno Tempini, ha tenuto a dare subito aprendo ieri, dopo il via libera del cda al bilancio, l’incontro con la stampa. “Abbiamo registrato un ottimo anno ma contestualizzare il 2024 sembra quasi inopportuno se guardiamo agli eventi di queste ultime settimane”, ha detto. Ma, appunto, il 2024 è alle spalle e l’istituto di Via Goito affronta la navigazione in questo 2025 con i suoi punti di forza che sono “la competenza e la solidità patrimoniale”.
Ma ecco i risultati illustrati dall’amministratore delegato Dario Scannapieco. Si è detto dell’utile netto salito al massimo storico a quota 3,3 miliardi con un incremento del 7% rispetto al 2023, quando per la prima volta aveva superato i 3 miliardi. Nel 2024, il Gruppo ha impegnato risorse per circa 24,6 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto ai 20,1 miliardi del 2023, confermando il focus sugli impieghi ad alto impatto per il Paese. L’operatività del Gruppo ha consentito di sostenere investimenti per complessivi 68,8 miliardi, in crescita del 28% rispetto ai 53,8 miliardi dell’anno precedente, anche grazie all’attrazione di capitali addizionali, con un effetto leva di 2,8 volte le risorse impegnate. Lo stock di crediti di CDP a sostegno di imprese, Pubblica Amministrazione, infrastrutture e cooperazione internazionale è pari a 126 miliardi di euro, in aumento del 2% se confrontato con l’esercizio precedente e del 10% rispetto al 2021. In un contesto di mercato caratterizzato dalla contrazione degli impieghi verso le imprese in Italia, lo stock di crediti stipulati, che tiene conto anche degli impegni e delle garanzie, ha superato a fine 2024 i 150 miliardi di euro complessivi, con una crescita dell’8% rispetto al dato registrato nel 2021. La raccolta complessiva è pari a 356 miliardi di euro, di cui 290 miliardi relativi al risparmio postale, in rialzo del 2% rispetto a fine 2023 (285 miliardi). Contestualmente, la raccolta obbligazionaria si attesta a 20 miliardi, in aumento del 10% rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente, anche grazie al collocamento della seconda emissione obbligazionaria in dollari (“Yankee Bond”) e del decimo Bond ESG di Cdp. Il patrimonio netto di Cdp SpA, pari a 30 miliardi di euro, è in crescita rispetto al 2023 (28 miliardi) grazie all’utile maturato nell’esercizio, al netto dei dividendi distribuiti in coerenza con le ipotesi di Piano. L’utile netto consolidato è pari a 6 miliardi di euro (5 miliardi nel 2023), in crescita di 1 miliardo principalmente per il maggior apporto delle partecipate.
Nel corso dell’anno si è consolidato il sostegno alle Amministrazioni Pubbliche, anche tramite i servizi di advisory e gestione di fondi pubblici, si è ampliata l’attività di finanziamento diretto a favore delle imprese ed è incrementato il supporto alle infrastrutture, tramite il ricorso tra l’altro a strumenti di blending e di risk-sharing nell’ambito di programmi europei. Inoltre, nel 2024 sono state avviate nuove iniziative per l’attuazione del Pnrr, per la messa a terra del programma europeo InvestEu e per la gestione di fondi pubblici nazionali ed europei, destinati a interventi sul territorio nazionale (.Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Fsc) e nell’ambito della cooperazione internazionale. Tra le altre iniziative di rilievo si segnalano: il proseguimento degli investimenti e i nuovi interventi in equity in settori strategici e prioritari; il consolidamento delle attività a sostegno dell’abitare sociale; il potenziamento del ruolo internazionale di Cdp con l’inaugurazione delle prime sedi extra Ue (Belgrado, Il Cairo e Rabat); l’avvio della piena operatività di Cdp come gestore delle risorse del Fondo Italiano per il Clima e delle altre attività nell’ambito del Piano Mattei e l’emissione con successo del primo “Digital Bond” in Italia. Nel mese di dicembre, Cdp ha approvato infine il nuovo Piano Strategico 2025-2027.
Ma con lo scorso esercizio si è anche chiuso il triennio del piano piano strategico 2022-24. L’appuntamento di ieri, quindi, ha offerto anche l’occasione per presentare i risultati che, ha sottolineato Scannapieco, vedono ampiamente superati gli obiettivi. Le risorse impegnate sono salite a 75 miliardi, rispetto ad un target di 65 miliardi (superando del 15% le stime). Gli investimenti sostenuti hanno oltrepassato i 200 miliardi (attestandosi a 202 miliardi), contro i target di inizio Piano di 128 miliardi. L’effetto leva generato tra le risorse impegnate e gli investimenti sostenuti, pari a 2,7 volte nel triennio, si è attestato a un valore superiore al target triennale, pari a 2 volte. Nel periodo, la crescita dell’operatività del Gruppo ha consentito la realizzazione di utili per circa 9 miliardi di euro complessivamente, mentre l’adozione di un approccio prudente nella gestione del capitale ha consentito un significativo rafforzamento della solidità patrimoniale, che a fine triennio è risultata fortemente superiore rispetto ai valori di inizio Piano. L’approccio operativo è stato caratterizzato da un crescente orientamento verso l’impatto, adottato come criterio guida per le decisioni di finanziamento e investimento, insieme a rischio e rendimento. Nel periodo 2022-2024, Cdp ogni anno ha generato in media l’equivalente dell’1,5% del Pil nazionale e contribuito a creare o mantenere 400.000 posti di lavoro. Sono state circa 65.000 le imprese finanziate direttamente o tramite il canale bancario e circa 3.000 gli Enti della Pubblica Amministrazione sostenuti.
Soffermandosi su alcune delle iniziative messe in campo da Cdp, c’è l’impegno sul fronte del piano Mattei lanciato dal Governo. Cdp ha finanziato i primo progetti in Africa per 550 milioni. Inoltre, ha avviato la definizione di nuovi strumenti dedicati per un plafond Africa da 500 milioni per le imprese attive nel Continente. “In alcuni Paesi non ci sono sistemi bancari sviluppati”. A testimoniare l’impegno del gruppo sta la decisione di ampliare le sedi extra Ue in Africa con l’apertura di due rappresentanze ad Abidjan in Costa d’Avorio e a Nairobi in Kenia. Altro tema toccato è quello del possibile impatto sulle attività di Cdp della riprogrammazione del Pnrr. Intervento, questo, che, secondo Scannapieco, non avrà particolari effetti dal momento che l’attività di Cdp è preminentemente quella di advisoring. “Siamo a seguire quello che i ministeri ci chiedono di fare. Non immagino grandi modifiche sul ruolo di Cdp”, ha sottolineato.
Ma a tenere banco sono state le incertezze legate alla nuova guerra commerciale della Amministrazione Trump. “Non si è ancora nelle condizioni di avere delle stime o delle proiezioni. E’ evidente che con la volatilità che stiamo osservando il clima è di incertezza e non induce alle attività economiche di investimento”, ha detto Gorno Tempini. “Cdp come capacità di offrire accesso al mercato dei capitali del credito è molto concentrata e darà il suo meglio nel 2025”.