Il dibattito nella chat di Diac

Polizze, i favorevoli: rotto un muro. NO a un obbligo senza mutualità

Dibattito serrato sulla decisione del governo di venerdì scorso di rinviare l’obbligo di tre mesi (si veda qui l’articolo). L’avvio della discussione dalla divergenza tra Francesco Ferrante (“Il rinvio in extremis solito premio ai furbi, chi vuole essere in regole sottoscrive prima i contratti”) ed Erasmo D’Angelis (“Il governo è riuscito a fare quello che nessuno era riuscito a fare in 40 anni di tentativi, è una misura virtuosa”). Le critiche motivate alla misura della Cna e dell’Ance.

30 Mar 2025 di Maria Cristina Carlini

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Dopo settimane pressing da parte delle imprese, il tanto atteso rinvio dell’obbligo di sottoscrizione delle polizze anti catastrofali, come Diario Diac ha anticipato nei giorni scorsi, è arrivato nelle modalità e tempistiche licenziate venerdì scorso dal Consiglio dei ministri – con una diversificazione a seconda che si tratti di grandi, medie e piccole imprese – accolta con soddisfazione e sollievo dai diretti interessati. Ora, si apre una nuova fase che servirà a chiarire quello che non si è riusciti a fare nei trenta giorni, giudicati insufficienti,  tra la pubblicazione del decreto attuativo il 27 febbraio scorso e la fatidica e contestata data  del 31 marzo. Ma il nuovo decreto ha innescato un accesso e approfondito dibattito sulla chat di Diac che è utile e merita di essere riportato perché va a toccare problematiche di metodo e di merito sostanziali del provvedimento. Un dibattito di spessore che sta a dimostrare e confermare quanto dirompente sia la portata dalle nuove norme. Se da un lato, viene abbattuto finalmente un muro dopo decenni di resistenza a questo tipo di assicurazioni, rimane un vulnus che è quello di un obbligo senza mutualità: sono questi, in sintesi, due temi forti emersi dal dibattito. A questo si aggiunge la stigmatizzazione di pratiche e consuetudini di proroghe decise all’ultimo momento.

È proprio quest’ultima la considerazione che accende la miccia e che arriva da Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club: “a me pare cialtronesco prorogare a tre giorni dalla scadenza quando molte imprese si erano già adeguate : al solito fregati i legalitari . E questo a prescindere dal merito del provvedimento originale che era molto criticabile” . Sul merito, risponde subito Erasmo D’Angelis, tra i promotori delle fondazione “Earth and Water Agenda”: questo è il primo governo che ha rotto il tabù della polizza assicurativa obbligatoria almeno per le imprese contro le catastrofi, e che dopo 40 anni di boicottaggi di proposte parlamentari e di vari governi fa un primo concreto passo in avanti, e devo dire che tutto sommato hanno anche retto di fronte all’assurdo muro dei no di Cna, Confartigianato Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative e Confindustria’, sottolinea. . “L’Italia ha bisogno di un bagno nella realtà e di assunzioni di responsabilità. Basta promettere finte sicurezze che in molti luoghi non esistono, come dimostrano le migliaia di abitazioni o di campi agricoli o di capannoni industriali o di negozi e uffici e supermercati travolti dalle piene o dalle frane per non dire dei terremoti. Basta far credere che arrivino fondi pubblici e risarcimenti di Mamma-Stato. Solo il totale scollamento dalla realtà può fare ancora immaginare coperture finanziarie che non esistono più. I governi, tutti i governi, ormai dal Fiscal Compact del Governo Monti nel 2011 non garantiscono più coperture con fondi di bilancio per famiglie e imprese colpite da catastrofi se non per un 10% circa, e con ritardi clamorosi. Nell’Italia case history mondiale di rischi da non dormirci la notte, l’unica verità è che nessuno risarcirà alluvionati o franati. Solo per i terremoti lo Stato garantisce ricostruzioni ma nei decenni successivi al sisma”.

“Nel Paese molto sotto-assicurato che siamo, si continuano a illudere gli italiani – prosegue D’Angelis-  alimentando l’allergia alle coperture assicurative che in altri Paesi industrializzati sono la norma. Siamo all’anno zero della prevenzione strutturale, non ci sono capitoli di bilancio minimamente adeguati per difese strutturali ad esempio dal dissesto idrogeologico. Siamo il Paese che ha investito ben 117 miliardi per rifare facciate con bonus e superbonus edilizi dimenticando completamente la drammatica insicurezza strutturale di tanta nostra edilizia! Brava l’ANCE con la sua presidente Federica Brancaccio che ha da sempre la posizione più seria e coerente  – dice facendo riferimento alle dichiarazioni rilasciate d Brancaccio a Diac – c’è la proroga e avrà un senso se in queste settimane si recuperano e si risolvono difficoltà procedurali, applicative e operative, costi e massimali e sconti ecc, e se la smettiamo di indicare le polizze come “una catastrofe”. Nondimeno, D’Angelis rileva “assurdità nel provvedimento”,

Arriva da Claudio Di Donato della Cna un’obiezione di fondo, che è quello di introdurre un obbligo senza mutualità. “Non era più semplice che il governo dicesse che, in caso di eventi catastrofali, non avrebbe coperto i danni lasciando la libertà alle imprese di assicurarsi o meno?”, chiede. “ E perché il sisma sì e il bradisisma no? Perché l’esondazione sì e la mareggiata no?”.  Per Mauro Grassi, che ha guidato la Struttura di Missione contro il rischio idrogeologico e per lo sviluppo degli investimenti idrici “é un caso di moral hazard. I soggetti sottovalutano i rischi. E per questo si sottoassicurano. Anche per niente . Purtroppo”. Risponde ancora Di Donato:  “se c’è un obbligo, dovrebbe esserci uno schema tipo rc auto che, sottolineo, copre i danni verso terzi. E’ come obbligare gli automobilisti a stipulare una kasco ,  altrimenti se andiamo all’ospedale il servizio pubblico non ci cura”.

Sull’assenza di mutualità, pone l’accento Flavio Monosilio, capo del Centro Studi di Ance. “Se non abbiamo contezza dell’impatto economico del provvedimento possiamo solo avanzare ipotesi. Il rischio – avverte-  è che in assenza di una vera e piena mutualità tra territori, l’effetto sarà di un ulteriore impoverimento delle aree a maggior rischio (peraltro, tranne eccezioni, già in ritardo di sviluppo). Applicare una norma, di principio giusta, senza un’analisi di impatto è pericoloso. Questo vale sicuramente per i sismi (senza entrare nella polemica dei sismi di origine vulcanica, non espressamente esclusi dall’obbligo. Un conto è un’eruzione o il bradisismo, un altro è il terremoto ad essi collegato che è pur sempre un sisma). Poi c’è il tema della sicurezza idrogeologica, per la quale non ci può essere un’azione di prevenzione individuale (come, invece, per l’adeguamento sismico)”.

Monosilio solleva poi tutta una serie di quesiti che nascono dalla complessità della norma da cui ne discende la necessità della proroga. “Come spesso succede, di fronte a un norma complessa da attuare, l’unica richiesta è l proroga. Bisognerebbe impiegare i mesi concessi per attivare un tavolo aperto e trasparente in cui affrontare gli effetti. Bisognerebbe, più in generale, scrivere le norme in modo chiaro, almeno per evitare letture superficiali (come leggere i vari ‘si terrà conto’ le caso delle sanzioni. Chi? Come? Quando? Oppure quell’”a qualunque titolo impiegati” per i beni assicurabili? Ma che vuol dire impiegati? Forse detenuti? Allora andrebbe scritto?”.

Come si è detto, quello della proroga arrivata all’ultimo momento, è uno dei temi caldi del dibattito. D’Angelis  concorda con Ferrante sulla “vergognosa attitudine alle proroghe che sono parenti dei condoni dove si salvano sempre i più furbi”.  E poi Mauro Grassi rimarca come “le proroghe possono essere prorogate all’infinito e quindi staremo a vedere ma penso che un passo avanti si possa fare”. Poi aggiunge un aneddoto: “nel 2017 due forti alluvioni in Louisiana e a Livorno. La tv fece due servizi paralleli. Il signore con villa in Louisiana disse: sono stato sciocco non mi sono assicurato. Mi farò aiutare a rimettere a posto da amici e parenti” mentre il signor di Livorno aspetta di vedere “ se lo Stato mi ripaga. Che la colpa e’ sua”. Insomma, due “vision” agli antipodi sulla prevenzione”.

 

 

 

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