Ieri il taglio del nastro

Riapre al traffico il Ponte dell’Industria a Roma, lavori in tempi record (un anno) per l’opera da 18 milioni inserita in corsa nel piano Giubileo

Roma si riappropria di un’infrastruttura strategica per la mobilità, completamente rinnovata ed ampliata. Opera di alta ingegneria, realizzata dalla Ircop, dove ora potranno transitare anche gli autobus. Percorso protetto per pedoni e bici.

20 Mar 2025 di Maria Cristina Carlini

Condividi:
Riapre al traffico il Ponte dell’Industria a Roma, lavori in tempi record (un anno) per l’opera da 18 milioni inserita in corsa nel piano Giubileo

Quattro anni e mezzo fa, dopo il devastante incendio dell’ottobre del 2021, il futuro del Ponte dell’Industria, noto anche come Ponte di Ferro, a Roma, era di fronte a un bivio: intervenire con un semplice restauro “alla meno peggio” o decidere la sua chiusura. Ma poi la scelta è caduta su una soluzione profondamente innovativa, che, oltre a realizzare un’opera tecnologicamente all’avanguardia, rappresenta anche una vera svolta per la mobilità urbana posizionato, com’è, su un nodo strategico tra due importanti quadranti della città, Marconi e Ostiense. Ma soprattutto la svolta è stata l’aver inserito i lavori tra le “opere essenziali e indifferibili” del Giubileo, realizzati dal Gruppo Fs Italiane, attraverso la sua società operativa Anas, per un investimento di 18 milioni, di cui 13 milioni di fondi giubilari e 5 milioni di Roma Capitale. E’ così che il Ponte è stato realizzato in tempi di record e –  dopo il taglio del nastro avvenuto ieri con la folla delle grandi occasioni con il sindaco Roberto Gualtieri che ha ripercorso le tappe di questo percorso –  Roma si è riappropriata di questa infrastruttura, la cui chiusura aveva aperto una profonda ferita nel tessuto urbano della Capitale.

Il nuovo Ponte, lungo 130 metri, è stato finalmente riaperto al traffico ma la differenza tra il prima e il dopo è radicale. L’opera, di grande valore storico di archeologia industriale, è stata preservata ma la sua struttura, con un complesso lavoro di consolidamento e riqualificazione, è stata profondamente rinnovata, in acciaio, ed è stata notevolmente ampliata. L’importante novità è poi che ora vi potranno transitare anche i mezzi del trasporto pubblico locale, oltre ad auto, moto, biciclette e pedoni lungo un percorso protetto. Il vecchio Ponte era largo 5 metri, con una capienza di 7 tonnellate, ci passavano solo autovetture, nessun autobus e per i pedoni attraversarlo era quasi un azzardo.

Per arrivare ad oggi, bisogna partire da quella notte tra il 2 e 3 ottobre, quando il Ponte subì gravi danni agli elementi strutturali per l’incendio che era divampato. Il 12 dicembre 2021, a seguito delle indagini del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale, l’infrastruttura è stata riaperta, in via provvisoria, al transito dei veicoli con esclusione di quelli con carico superiore a 3,5 tonnellate. Ma con l’esito della valutazione della sicurezza di Roma Capitale, il Ponte è stato definito transitabile soltanto per cinque anni, dopodiché, in assenza di interventi di tipo strutturale, sarebbe stato definitivamente chiuso all’utenza.

La fase più delicata dei lavori, eseguiti dalla Ircop di Antonio Ciucci, è stata il consolidamento delle fondazioni, intervento cruciale per garantire la stabilità di una struttura con oltre 150 anni di storia. Il consolidamento è stato fatto mediante colonne di grande diametro, circa 1,7 metri, posizionate all’esterno delle pile esistenti, spinte fino a 59 metri di profondità, pari a un palazzo di circa 20 piani. Sono state realizzate 58 colonne in alveo e 24 sulle spalle del ponte, per un totale di 2.928 metri lineari di colonne e oltre 5 milioni di chilogrammi di cemento iniettato con il jet grouting. Si tratta di una tecnica innovativa, fino a oggi mai applicata, che prevede l’iniezione, ad elevatissima velocità, di una miscela legante per il consolidamento del terreno. Questa particolare tecnica ha permesso di procedere dall’alto dell’impalcato esistente verso il basso, senza dover deviare il flusso del fiume Tevere con un conseguente allungamento dei tempi di realizzazione.

Smontaggio e montaggio dell’impalcato sono stati altrettanto complessi: la prima operazione, svolta in più fasi, si è avvalsa di una gru da 600 tonnellate per sollevare le campate. La nuova struttura, tutta in acciaio (ne sono state impiegate 800 tonnellate) è stata assemblata in tre conci e varata a spinta: una procedura che ha richiesto opere propedeutiche e l’utilizzo di attrezzature specializzate. Sono state poi concluse le fasi di abbassamento graduale dell’impalcato, con l’utilizzo di martinetti idraulici e castelletti metallici. Il ponte, a causa della presenza di numerosi sottoservizi nell’area di montaggio che non hanno permesso uno scavo per un posizionamento più agevole dell’opera, è stato fin dall’inizio posizionato a una quota superiore al piano viabile di 2,5 metri; poi è stato abbassato di circa 20 cm al giorno fino al raggiungimento del piano stradale. In contemporanea, è stato avviato l’assemblaggio e il varo delle campate di sbarco sulle spalle, il montaggio dei camminamenti e dei parapetti per il transito ciclopedonale, l’impermeabilizzazione dell’impalcato, la posa dei giunti e l’ultimo strato di pavimentazione per poi procedere con il collaudo finale.  All’appello mancano ora le storiche arcate del ponte, il cui restauro, affidato a un’impresa specializzata, sarà completato entro l’estate. A seguire, entro il 2025, saranno ricollocate sull’infrastruttura.

Alla cerimonia di apertura erano presenti ieri Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti; Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario straordinario di Governo; Ornella Segnalini, assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture di Roma Capitale; Tommaso Tanzilli, presidente del Gruppo FS Italiane; Claudio Andrea Gemme,  amministratore delegato di Anas.

A sottolineare la valenza del ‘metodo Giubileo’, che, dopo i grandi cantieri di Piazza Pia e Piazza dei Cinquecento, ha portato questo nuovo risultato del Ponte dell’Industria, è stato Gualtieri. “Con l’opportunità del Giubileo, abbiamo scelto di investire in opere per la città ma anche in opere per il Paese. Abbiamo deciso di fare un nuovo ponte da 26 tonnellate di capienza e farci passare gli autobus, con una nuova linea da Corviale alla metro di Ostiense, e con una linea che verrà deviata, con una funzione di trasporto pubblico che i Municipi VIII e XI chiedevano da tempo”. Un’opera di “alta ingegneria – ha sottolineato – realizzata in tempi record. Tecnicamente è stato un anno di lavoro, un’opera che ha pochi uguali”. I lavori sono iniziati il 23 marzo del 2024 per concludersi ieri. E’ arrivato anche dal ministro Salvini un riconoscimento al ‘metodo Giubileo’. “Penso che la politica si divide, polemizza in alcuni frangenti;  in altri, si occupa di cose centrali nella vita quotidiana dei cittadini. Devo dire che il lavoro di squadra a Piazza Pia, alla stazione Termini, il ponte di oggi, il collegamento tra A1 e Tor Vergata sta cercando di connettere, di riunire, di riavvicinare i municipi di Roma, quindi sono assolutamente contento che Anas, con il ministero, sia protagonista di queste opere giubilari”. E, ha chiosato, almeno questo ponte ha visto la politica unita, a differenza di altri ponti come quello sullo Stretto.

“E’ la prima inaugurazione che faccio. Non ci fermeremo qui”, ha assicurato poi Gemme, che ha fatto il suo esordio da neo amministratore delegato di Anas. Infatti, “un’altra opera significativa è il collegamento tra l’A1 e Tor Vergata”, La spesa sostenuta. ha ricordato, è di 18 milioni di euro: “è un impegno importante profuso da Anas; l’iniziativa sta all’interno di un investimento di 411 milioni complessivi”. Il presidente di Fs ha voluto confermare l’impegno strategico del gruppo “per la valorizzazione e la tutela del patrimonio infrastrutturale del Paese con un’attenzione particolare, non solo alla sicurezza e alla funzionalità, ma anche alla valorizzazione architettonica e storica delle opere”. “Siamo in prima linea per migliorare la mobilità ferroviaria e stradale di Roma”.

 

 

Argomenti

Argomenti

Accedi