Il terzo incontro annuale
Cdp rinnova il PATTO con le Regioni, in 2025-2027 oltre 1,5mld
Nel triennio 2022-24, Cassa Depositi e Prestiti ha mobilitato risorse per 1,5 miliardi a favore delle regioni e dei territori e prevede di superare questa soglia nel 2025-2027. E’ l’impegno che Cdp assicura e rafforza, rinnovando l’alleanza con le Regioni, in una fase economica di grande incertezza e con il rischio che la guerra dei dazi possa colpire i territori in maniera asimmetrica. In questo processo, centrale è il ruolo di advisory, uno dei pilastri strategici del nuovo piano.
Nel triennio 2022-2024, Cassa Depositi e Prestiti ha mobilitato nuovi investimenti per 1,5 miliardi a favore di Regioni, Province Autonome, società partecipate dalle Regioni e programmi dedicati alle imprese sviluppati in collaborazione con le finanziarie regionali. E ora l’obiettivo è di alzare l’asticella oltre questa cifra nel triennio 2025-2027. E’ all’insegna di questi risultati che Cdp rinnova la sua alleanza con le Regioni per promuovere la crescita dei territori attraverso un percorso condiviso e l’individuazione di nuove iniziative e strumenti. Si tratta di un pilastro del nuovo piano strategico, varato dal gruppo nello scorso dicembre, che Cdp ora mette a terra in una fase di grande incertezza per l’economia, per di più gravata dall’incognita dei dazi che, come ha sottolineato l’ad Dario Scannapieco, “potrebbero colpire in maniera asimmetrica le regioni sulla base del loro tessuto produttivo”. L’impegno a supporto della crescita dei territori è stato confermato e rilanciato, ieri, nell’appuntamento “Oggi, per l’Italia del futuro: terzo incontro annuale per lo sviluppo sostenibile delle Regioni”, organizzato insieme alla Conferenza delle Regioni e delle province autonome e all’Anfir , l’associazione nazionale delle finanziare regionali. Un appuntamento che si è svolto con una sessione plenaria, alle presenza di un centinaio di rappresentanti delle Regioni, e con quattro tavoli tematici.
Il bilancio degli ultimi tre anni vede, dunque, 1,5 miliardi di risorse mobilitate. In particolare, più di mezzo miliardo è stato destinato al settore delle infrastrutture con focus sulle reti di trasporto, sulla mobilità sostenibile e sulle energie rinnovabili. Alle risorse destinate ai nuovi investimenti, si aggiungono le operazioni di rifinanziamento di debiti pregressi delle Regioni con il Mef che, tra il 2022 e il 2024, hanno raggiunto un ammontare complessivo pari a 2,5 miliardi, generando risparmi per circa 400 milioni. In sinergia con le finanziarie regionali Cdp ha inoltre proseguito il lavoro di promozione di strumenti di finanza innovativa, come i basket bond, volti a facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese locali: negli ultimi tre anni i Basket Bond Regionali, che beneficiano di garanzia pubblica, hanno attivato in totale risorse per oltre 142 milioni e finanziato 55 Pmi.
L’obiettivo, come ha indicato Scannapieco, è quello di incrementare la quota delle risorse mobilitate. “Riteniamo che lo supereremo sicuramente però – ha puntualizzato – da questo punto di vista, siamo demand driven a seconda di quanto le Regioni ci chiederanno. Non abbiamo un limite verso l’alto, nel senso che siamo a disposizione delle regioni. Non è un tema di finanza di cassa. Noi siamo disponibili a finanziare, abbiamo delle operazioni molto innovative che faremo con delle Regioni, che annunceremo a breve, in particolare sull’attività di gestione delle risorse, dove si può mettere molta creatività e avere un impatto molto importante”. L’ad ha, quindi, fatto presente che “ovviamente le regioni hanno diverse capacità di indebitamento e questo è più quello che guida rispetto alla disponibilità di cassa”.
In questo quadro, Cdp fa leva su una strategia proattiva con il rafforzamento dell’attività di gestione dei fondi a disposizione delle Regioni, sul potenziamento delle rete di professionisti presenti a livello locale e la creazione di hub macroregionali. Forte è la focalizzazione sui servizi di advisory, che sono al centro del nuovo piano strategico. Cdp intende potenziare, come ha sottolineato Scannapieco, i servizi di advisory alla Pa con un’offerta orientata alla massimizzazione della capacità di spesa e all’efficacia nell’uso delle risorse, con una pianificazione strategica e prodotti finanziari ‘tailor made’, diversificando la gamma dei prodotti. Sul versante delle imprese, quello di Cdp vuole essere un “approccio complementare e addizionale” al mercato per stimolare crescita e innovazione. Fondamentale, ha rimarcato Scannapieco, è la crescita dimensionale delle imprese perché questa è un motore per la crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo.
Tema centrale è poi quello delle infrastrutture, “Sulle infrastrutture c’è molto da fare, ricordo che le perdite di acqua in alcune regioni in mezzogiorno superano no abbondantemente il 50%. Le reti ad alta velocità costituiscono solamente il 4% della rete ferroviaria italiana rispetto al 10% per esempio in Francia”, ha rimarcato Scannapieco. “Quindi anche questo elemento che costituisce un asse portante della connettività di un paese ha immagini di sviluppo molto importanti, vogliamo collaborare ovviamente con lo Stato e con le Regioni”, ha detto. L’Italia ha “un potenziale inespresso” sulle infrastrutture e ha un potenziale di sviluppo del sistema portuale straordinario ma “pensate che solo due porti su cinque in Italia sono collegati alla ferrovia e oggi questa intermodalità è essenziale”. Anche su questo fronte, Cdp vuole avere un ruolo proattivo nello sviluppo di progetti e come promotore di partenariati pubblico privati di cui possano essere beneficiarie le Regioni e nello sviluppo dell’operatività con le banche. “Cassa Depositi e Prestiti in qualità di banca promozionale per lo sviluppo ha nella sua mission l’impegno per la piena valorizzazione delle potenzialità che contraddistinguono le comunità locali. Con il nuovo Piano Strategico ci impegniamo ad arricchire ulteriormente il nostro sostegno per rispondere al meglio alle sfide dei territori e del Paese”, ha detto Scannapieco che ha anche tenuto a puntualizzare che Cdp “vuole essere meno cassaforte e più centro di competenze”.
“Lo scenario attuale è caratterizzato da trasformazioni epocali che rendono ancora più strategico il ruolo delle Amministrazioni regionali nel garantire servizi pubblici essenziali e infrastrutture adeguate. Per queste ragioni la collaborazione con le istituzioni del territorio assume oggi una nuova centralità per CDP”, ha sottolineato il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini. Per il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, “il piano strategico realizzato da Cassa Depositi e Prestiti rappresenta una leva importante per le Regioni e le Province autonome in quanto incentiva lo sviluppo delle infrastrutture, delle reti di trasporto, della mobilità sostenibile e delle energie rinnovabili. Ma, soprattutto favorisce l’accesso al credito per le tante piccole e medie imprese che rappresentano le unicità e il tessuto economico principale dei nostri territori”.
Un importante tassello nel processo di sviluppo dei territori sono le finanziarie regionali. Per il presidente dell’ANFIR, Michele Vietti, “sono un elemento chiave per il supporto alle imprese e per la crescita economica dei territori. Oggi, la collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e con la Conferenza delle Regioni assume un ruolo fondamentale per rafforzare le sinergie tra pubblico e privato, e per ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili a favore delle comunità locali. L’alleanza con CDP ha permesso di attivare progetti di grande impatto, come i basket bond, che hanno favorito l’accesso al credito per le PMI locali. L’obiettivo è ora continuare su questa strada, innovando gli strumenti finanziari e promuovendo una riforma dello status giuridico delle finanziarie regionali, che consenta a queste ultime di operare con maggiore efficienza, rispondendo meglio alle esigenze del mercato e alle sfide di sviluppo del Paese”.