RIGENERAZIONE

Spallanzani lancia il CONCORSO per il nuovo polo di laboratori Rita Levi Montalcini. Panci (Oar): “Servono strutture moderne per le emergenze”

27 Feb 2025 di Giusy Iorlano

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Spallanzani lancia il CONCORSO per il nuovo polo di laboratori Rita Levi Montalcini. Panci (Oar): “Servono strutture moderne per le emergenze”

Un nuovo edificio nel quale si svolgerà l’attività di ricerca per la prevenzione delle malattie infettive, per la gestione delle emergenze biologiche, nonché per combattere i microorganismi antibiotico-resistenti dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. E’ questo l’oggetto del nuovo concorso di progettazione del ‘Nuovo polo dei laboratori’ da intitolare a Rita Levi Montalcini, la prima Presidente del Comitato Etico dello Spallanzani. Dopo settimane di annunci il 27 febbraio è stato, finalmente, pubblicato il bando per creare quello che diventerà un vero e proprio polo integrato dedicato alla ricerca scientifica/sanitaria, un’opera del valore stimato di 9,6 milioni di euro.

Il protocollo d’intesa tra Spallanzani, Ordine degli architetti di Roma e provincia e Ordine degli ingegneri della provincia di Roma, era stato firmato lo scorso 15 gennaio, ora si entra nel vivo del concorso internazionale di progettazione per la nuova struttura, che dovrà integrarsi con la struttura esistente ed essere caratterizzata da elevati standard di isolamento e sicurezza. Il termine per la consegna degli elaborati è stato fissato al 27 giugno 2025 alle ore 12.

Il concorso

Ai progettisti si richiede la redazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica. Le proposte dovranno comprendere una relazione illustrativa tecnica, tre tavole grafiche in formato A1 e un’immagine di riferimento, tutte finalizzate a rappresentare l’efficacia della soluzione progettuale proposta.

L’attenzione ai criteri ambientali minimi (CAM) e all’integrazione con soluzioni per il verde e la gestione delle acque sarà un elemento chiave nella valutazione dei progetti. L’adozione di strategie di permeabilità, albedo, durabilità e riciclabilità dei materiali sarà determinante nella selezione del vincitore. La progettazione dovrà considerare i principi della bioarchitettura e della sostenibilità ambientale, privilegiando materiali eco-compatibili e soluzioni tecnologiche avanzate, in linea con le più moderne tendenze dell’architettura ospedaliera. Sarà essenziale l’integrazione con i modelli di Building Information Modeling (BIM), al fine di garantire un approccio progettuale basato su dati interoperabili e gestibili lungo l’intero ciclo di vita dell’opera.

Il team vincitore riceverà un premio di 240.657,01 euro, di cui 80mila euro quale anticipo parziale per la redazione del Pfte e 160.657,01 euro come importo da corrispondere a saldo dopo l’approvazione del progetto. Il secondo e terzo classificato riceveranno un rimborso spese rispettivamente di 30mila e 15mila euro. Al vincitore, previa procedura negoziata, sarà affidato l’incarico per lo sviluppo della progettazione, per il quale si prevede un compenso di 288.588 euro. Il concorso è gestito tramite la piattaforma Competition architecture network (Can) dell’Ordine degli Architetti di Roma, dove è possibile consultare tutta la documentazione di gara (www.inmi.competitionarchitecturenetwork.it).

Obiettivi del masterplan

In particolare, sono tre gli obiettivi previsti dal masterplan: realizzazione di un nuovo edificio dedicato ai laboratori di ricerca, messa a sistema degli edifici già esistenti dedicati alla ricerca, riqualificazione in chiave green di tutta l’area destinata al Polo della ricerca. Per il commissario straordinario dell’Inmi Spallanzani, Cristina Matranga, “dotarsi di nuove strutture è fondamentale per potenziare le attività di ricerca e di diagnosi del nostro istituto, sempre più sollecitato in ambito nazionale e internazionale. Siamo sicuri che la collaborazione con l’Ordine degli ingegneri e l’Ordine degli architetti ci permetterà di realizzare una struttura moderna e all’avanguardia”.

Una struttura ospedaliera, questa, che è stata riattivata dallo Spallanzani durante l’emergenza Covid,  e che ora sarà completa, dunque, con una nuova struttura, dando vita così ad un polo integrato con il resto del complesso ospedaliero. I due edifici, il vecchio e il nuovo, saranno collegati e dovranno garantire, per i laboratori che ospiteranno, i più elevati standard di sicurezza e di biocontenimento, integrandosi – in un unico polo di ricerca – ai due padiglioni esistenti (Baglivi e Del Vecchio). Valorizzare gli spazi limitrofi e progettare secondo i criteri di ecosostenibilità sono le altre priorità espresse nel bando.

“La struttura è stata al centro delle attenzioni durante il periodo Covid grazie alla qualità delle professionalità e delle ricerche svolte – sottolinea il presidente dell’Ordine degli architetti di Roma e provincia, Alessandro Panci – Con grande soddisfazione è stata scelta la piattaforma concorsi dell’Ordine degli architetti di Roma e provincia per il suo ampliamento, cercando di ottenere la qualità architettonica attraverso il concorso di progettazione. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di promozione culturale del concorso di progettazione che l’Ordine sostiene, con l’obiettivo che questa procedura non sia intesa come un evento eccezionale, ma sempre più come uno strumento ordinario attuativo degli interventi di trasformazione”.

Per il presidente Panci si tratta di uno “strumento virtuoso per l’attuazione di processi di valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, in quanto procedura incentrata sul confronto tra la qualità di più progetti”.

Gli fa eco Massimo Cerri, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Roma, per il quale “questo concorso è un invito ai professionisti tecnici a riflettere che le strutture di tipo tradizionale non sono più funzionali e non sono più sicure per operatori e pazienti, soprattutto di fronte a scenari emergenziali, come l’esperienza pandemica ci ha insegnato. Le strutture moderne – conclude – devono rispettare nuovi criteri: flessibilità, resilienza e adattabilità anche davanti a situazioni di emergenza, non dovendo contemporaneamente intralciare l’attività elettiva in piena sicurezza di esercizio”.

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