il progetto dello studio Hadid
De Luca accende il ‘Faro’ di Napoli: “Avanti con la sede della Regione, possiamo procedere anche a pezzi”. Manfredi avverte: “Nessuno SPEZZATINO”
De Luca ha svelato il nuovo progetto del Faro, che sarà il futuro quartier generale della Regione Campania. A realizzarlo è lo studio Zaha Hadid vincitore del concorso internazionale. Si tratta di un importante tassello nell’ambito del grande progetto di rigenerazione urbana “Porta Est” con Fs Sistemi Urbani. Non è un’opera solo per Napoli, ma il simbolo dell’Italia moderna nel mondo, ha detto De Luca, puntualizzando che questo progetto puo’ andare avanti senza attendere gli altri interventi. Ma Manfredi (assente all’evento) punta i piedi: “nessuno spezzatino”.
IN SINTESI

“Un Faro per la Campania, una nuova opera per Napoli”. Il nome del progetto vincitore del concorso internazionale per la realizzazione della nuova sede della Regione Campania appare persino riduttivo davanti all’ambizione dichiarata del Governatore, Vincenzo Del Luca, che si spinge ben oltre il Vesuvio e i confini della regione. Le curve slanciate delle due torrri che verranno edificate nell’area di Piazza Garibaldi a Napoli saranno un’opera avveniristica che rappresenterà l’Italia nel mondo. “Vogliamo realizzare un’opera di grande architettura contemporanea sull’identità di Napoli, della Campania che sia un simbolo per l’Italia moderna nel mondo”. Un Paese “mummificato e fermo, che costringe i giovani ad andare a Parigi, Bilbao e Berlino per vedere un’opera di architettura contemporanea”: di fronte alla gremitissima platea della sala Galatea della Stazione Marittima, questo concetto è il leit motiv dell’intervento di De Luca nell’evento per la presentazione del progetto dell’headquarter realizzato da Zara Hadid, nell’ambito del programma di rigenerazione urbana “Porta Est” con Fs Sistemi Urbani.
Due torri, uffici, esercizi commerciali, parchi e snodo intermodale. Ecco il Faro progettato dal studio Zaha Hadid
Un filmato alza il velo sul nuovo progetto, punto di arrivo dopo anni di un percorso cominciato nel 2017 con il lancio del concorso internazionale di idee; nel 2021 viene firmato il memorandum con Fs Sistemi Urbani; nel 2022 si apre conferenza dei servizi, conclusa nell’aprile del 2023. Poi ad ottobre la ratifica dell’accordo di programma. Altra tappa a maggio 2024 con il via al concorso , a ottobre la scelta dei primi cinque progetti, poi a fine gennaio la scelta del progetto vincitore, annunciato da Fs Sistemi Urbani: quello dello studio di Zaha Hadid che ha la meglio sugli altri finalisti RPA, Mario Cucinella Architects, Van Berkel en Bos U.N. Studio B.V. e Arup Italia. “E’ stato tutto concordato nella previsione del Piano regolatore generale e nel rispetto della variante urbanistica, quindi possiamo anche realizzare la sede della Regione senza attendere gli altri interventi, ora siamo nella fase di progettazione esecutiva per andare in gara a fine primavera», annuncia De Luca. L’opera, secondo il cronoprogramma annunciato, sarà realizzata in un arco che va dai 2 ai 5 anni, prevedendo tre turni giornalieri di lavoro. Non fa mistero, il Governatore, di voler andare avanti a tappe serrate. Una volta aperto il cantiere, “conteremo anche i minuti, si lavorerà anche di notte”. Ma non potrebbe essere altrimenti per un’opera che “vale la vita per chi vive l’impegno politico come passione civile”.
Il cuore del progetto sono le due torri che ospiteranno la nuova sede della Regione ma che si apriranno alla città con un auditorium, cinema, teatro, locali commerciali, un parco verde, parcheggi interrati con 700 posti. Sarà anche un luogo di snodo intermodale prevedendo l’interramento dei fasci di binari dell’Eav, il terminal dei bus e la completa riqualificazione di Piazza Garibaldi. L’investimento è di 700 milioni di euro.
A proiezione ultimata, prende la parola De Luca che, tra gli applausi, descrive il progetto. “Il progetto complessivo si unisce alla riqualificazione di tutta l’area di Piazza Garibaldi a Napoli, e prevede anche l’interramento del fascio binari dell’EAV da Porta Nolana fino a Corso Lucci e poi la realizzazione di un parco pubblico a Via Ferraris, dentro il quale sarà collocata la nuova sede della Regione Campania. In questi mesi si è parlato del rapporto tra il Centro Direzionale e la nuova sede della Regione. Ci sarà un ponte che collegherà i due luoghi, sarà un’opera straordinaria di 400 metri per non marginalizzare il Centro direzionale, che tra l’altro ha bisogno di opere di ristrutturazione, perché così come è oggi è imbarazzante”, spiega De Luca. Il progetto della nuova sede risponde a esigenze funzionali. “Noi avevamo bisogno di raccogliere tutte le sedi della Regione disperse a Napoli in diversi edifici. La Regione paga da 7 a 9 milioni di euro l’anno di affitti. È una cosa francamente insostenibile e del tutto irragionevole. Quindi concentreremo lì tutti gli uffici della Regione e così eviteremo anche di ingolfare il traffico”.
A illustrare il progetto nei dettagli è l’architetto napoletano Michele Pasca di Magliano, direttore dello studio Zara Hadid Architects di Londra, dove lavora dal 2024. “Il progetto è strutturato da due torri – ha spiegato – di altezze diverse, la Torre 1 è alta circa 100 metri, la 2 circa 80 metri, e sono collegati da questa grande piazza urbana coperta, collegata a sua volta al centro interscambi, che è al piano 2 interrato. Ospita tutta una serie di funzioni pubbliche, zone e centri congressi, sale polifunzionali e anche le zone commerciali per mantenere la piazza attiva e viva per i cittadini, collegata anche al nuovo parco e alla città. La Torre 1 è quella che abbiamo destinato prevalentemente agli uffici della Regione, mentre la Torre 2 avrà tutta una serie di società che sono interne alla Regione e però mantengono più relazioni esterne. Il progetto è stato fatto in collaborazione con progettisti napoletani e inglesi, quindi è un vero team di progettazione internazionale, con conoscenza sia delle ultime tendenze nella progettazione architettonica, sia della realtà del territorio. Ci sarà un faro, perché è un segno che si vede dal mare ed è un segnale di speranza per i navigatori, da una città persa che si deve ritrovare”.
Sarà un progetto all’insegna del green. “Il Faro ha all’ultimo piano un giardino che sarà illuminato di notte, quindi effettivamente sarà un elemento illuminante per la città. Abbiamo fatto uno studio delle luci, dell’illuminazione della torre, e quindi abbiamo studiato anche il suo aspetto notturno, quando il sole tramonta e il faro si illumina- Gli uffici del presidente saranno al penultimo piano”, ha detto ancora Pasca di Magliano. Un aspetto che sconcerta un po’ il Governatore: “questo vorrà dire che rischierò di avere sopra la mia testa le proteste dei vari comitati”, rimarca. Ma, perché si verifichi questa circostanza, De Luca dovrà ottenere il terzo mandato. Ma questa è un’altra storia.
Come si è detto, alla Stazione Marittima di Napoli, è accorsa, venerdì, la folla della grandi occasioni. Un’ampia porzione della sala era riservata ai sindaci campani. Seduti in prima fila anche imprenditori, a cominciare da Gianni Lettieri. Il progetto è «un’opportunità che offriamo al mondo imprenditoriale di Napoli e della Campania per creare lavoro», è il messaggio che a loro rivolge De Luca, che ringrazia anche l’ad di Fs Sistemi Urbani, Umberto Lebruto. “Sono a bordo di questo progetto dal 2019. Questo sogno sta diventando realtà, lo Stato riesce ad essere eccellente quando si mette insieme e si rimbocca le maniche. Questa Regione, questo Comune sono riusciti a sottoscrivere un accordo di programma e la variante urbanistica in un anno, sfido chiunque a farlo”. Con questo progetto di rigenerazione urbana importante, sottolinea Lebruto, si realizza “un grande hub di scambio intermodale”: “mai visto un progetto così”, assicura.
De Luca: “Possiamo andare avanti anche a pezzi”. Ma Manfredi ribadisce: “Nessuno spezzatino”
Ma in questa folla spicca ancora di più l’assenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a causa di impegni istituzionali. E’ la prova tangibile di un teso braccio di ferro tra i due su questo progetto. E l’assenza si avverte ancora di più quando viene letto il messaggio della vicesindaca, Laura Lieto, che non partecipa per problemi di salute. Dal palco nessun commento. De Luca ne parla, invece, al termine dalla presentazione: «abbiamo un rapporto di piena collaborazione con il Comune» e ora “andremo avanti in maniera molto spedita anche perché l’accordo di programma che abbiamo sottoscritto prevede anche la possibilità di realizzare a pezzi questo progetto», puntualizza.
La polemica si consuma però a distanza. La risposta del sindaco di Napoli arriva il giorno dopo. “Siamo favorevoli all’intervento a patto che si faccia tutto perché tutto è stato visto con una visione unitaria di un’area che per noi è strategica”, puntualizza. Manfredi riferisce di non aver ancora visto il progetto. “Appena arriverà lo guarderemo” ma, ricorda,”lì esistono vincoli urbanistici. Il nostro obiettivo è che si realizzi perché è nell’interesse della città, ma si deve realizzare tutto”. Manfredi ricorda anche che l’amministrazione comunale ha approvato l’Accordo di programma per lo sviluppo dell’area est, un accordo “molto articolato che – ha evidenziato – prevede la realizzazione della sede della Regione, ma anche una serie di infrastrutture che sono fondamentali e indispensabili, come la nuova bretella autostradale, la nuova stazione dei bus, il nuovo parcheggio della stazione ferroviaria”. Incalzato dai cronisti che gli chiedono dei suoi rapporti con De Luca, “Io parlo solo dei fatti e non di cose personali. Dobbiamo guardare allo sviluppo e agli interessi della città”, taglia corto il primo cittadino di Napoli.