L'INCONTRO ANCE A PORDENONE

Brancaccio: “Serve una soluzione adeguata sui subappalti o faremo denuncia a Bruxelles”

La presidente dei costruttori: “Ricordo che c’è ancora aperta una procedura di infrazione Ue contro l’Italia proprio sul subappalto”. Pronta anche la proposta Ance per i consorzi stabili. Resta la priorità di una politica per l’abitare. Anche l’Europa – ha detto il presidente dei costruttori europei Piero Petrucco – considera l’affordable housing una priorità su cui costruire una politica. Abbiamo incontrato Dombrovskis e mi pare intenzionato a procedere sulla strada di una forte semplificazione”. Il presidente dell’Ance Alto Adriatico, Elvis Santin: “Attenzione al problema demografico: dobbiamo portare i giovani nel nostro settore, ma se vogliamo davvero risolvere il problema della manodopera dobbiamo chiamare i giovani stranieri”.

18 Feb 2025 di Giorgio Santilli

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Brancaccio: “Serve una soluzione adeguata sui subappalti o faremo denuncia a Bruxelles”

Federica Brancaccio, presidente Ance

“Se non sarà trovata una soluzione sui certificati di esecuzione dei lavori nel subappalto, garantendo, ai fini della qualificazione, una quota adeguata dei lavori realizzati all’appaltatore che svolge il lavoro di coordinamento e regìa, l’Ance presenterà una denuncia a Bruxelles, dove, ricordo, c’è ancora una procedura di infrazione aperta contro l’Italia proprio sul subappalto”. Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili, parla a Pordenone con le imprese dell’associazione dell’Alto Adriatico (che raggruppa le province di Trieste, Pordenone e Gorizia) e fa capire chiaramente che sui subappalti una soluzione che intervenga sull’articolo del correttivo va trovata al più presto dal governo e dal Parlamento se vogliono evitare un ricorso in sede europea. Brancaccio parla anche di un tema contiguo, quello dei consorzi stabili, su cui ha pure prospettato la necessità di modificare il codice appalti appena corretto, annunciando una proposta dell’Ance per “garantire ai consorzi delle nostre imprese di essere equiparati ai consorzi artigiani e cooperativi”. La materia è complessa: l’Ance non ha mai guardato con favore ai requisiti di qualificazione molto blandi garantiti ai consorzi artigiani e cooperativi, ma non aveva mai trovato finora una posizione unitaria  al proprio interno per chiedere un regime più rigoroso per tutti. Ora una posizione di sintesi dentro l’Ance è stata trovata e l’associazione è pronta a porre il tema, pur volendo cercare un dialogo con le altre componenti del settore con cui ha recentemente realizzato lo spot “Fondamentale” (con Luca Zingaretti) proprio per dare forza all’intera filiera delle costruzioni.
Brancaccio ha anche ricordato le grandi priorità di questa fase delicatissima per il settore, con i postumi del 110%, le code del Pnrr e la totale incertezza sul dopo-2026. Al primo posto fra queste priorità c’è sicuramente una politica per l’abitare che consenta a milioni di italiani di avere una casa che oggi i loro redditi non gli consentono. Ance aspetta anche che arrivino in porto la legge sulla rigenerazione urbana e il decreto del ministero del Lavoro attuativo dell’articolo 11 del codice appalti sui contratti con tutele analoghe a quello firmato dalle organizzazioni più rappresentative. “C’è stato un pesantissimo attacco agli istituti della bilateralità, in parte contenuto con il testo finale del correttivo, dove comunque è scomparsa all’ultimo momento la norma di tutela delle casse edili. Ora aspettiamo le linee guida ministeriali vigilando che non si provi a smantellare la bilateralità”.
A Pordenone è intervenuto anche il vicepresidente di Ance e presidente della Federazione europea dei costruttori (Fiec), Carlo Petrucco, cui è stato chiesto cosa stia maturando in Europa. “Nei giorni scorsi – ha rivelato Petrucco – abbiamo incontrato il vicepresidente Dombrovskis e l’idea che ho ricavato è che a Bruxelles ci si sia resi conto che qualche eccesso sulla tassonomia, sulla regolazione ambientale e sulla complessità del corpo normativo ci sia stato nella scorsa legislatura e che sia necessario porvi rimedio con una massiccia dose di semplificazioni, se si vuole recuperare in competitività della nostra economia”. Quanto alle misure allo studio, certamente al primo posto, anche qui, c’è l’affordable housing per cui, dopo la delega al commissario danese Jorgensen, si è anche formata una commissione parlamentare ad hoc la cui presidenza è stata affidata all’italiana Irene Tinagli”.

Petrucco ha anche ricordato il tentativo, quanto mai positivo, che il Mit sta facendo, di costituire un fondo con risorse non spese del Pnrr per proiettare oltre il 2026 un intervento strutturato con target milestones sempre sull’affidabile housing. Infine, il presidente Fiec ha ricordato che la commissione Ue è molti Paesi membri guardano con grande interesse al tema dell’industrializzazione del settore delle costruzioni anche tramite la prefabbricazione. “È un tema che da noi è stato lungamente osteggiato ma che ora si dovrebbe quanto meno valutare per non restarne fuori del tutto e perdere opportunità che in Europa vengono già colte colte”.

L’iniziativa di Pordenone è stata, come sempre questi confronti territoriali, l’occasione per ascoltare le imprese del Friuli-Venezia Giulia. Il presidente di Ance Alto Adriatico, Elvis Santin, ha detto che “abbiamo vissuto una forte crescita delle imprese in un territorio sano”, ma anche che “ora si avverte qualche difficoltà”. Se il contesto resta  ancora positivo, è però il momento di mettere a fuoco i problemi che, se non saranno risolti, porteranno indietro il settore agli anni di crisi. In particolare, per Santin, i problemi principali sono “la casa e la demografia”, con la conseguente carenza di manodopera. “Dobbiamo mettere in campo le azioni che ci consentono di portare nel settore i giovani – ha detto Santin – ma dobbiamo tener presente che oggi il 60-70% della manodopera è costituita da non italiani. Quindi non bastano i giovani italiani, ma dobbiamo chiamare i giovani stranieri se vogliamo davvero risolvere il problema”.

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