IL VIA LIBERA DEL SENATO AL DECRETO MILLEPROROGHE
Subappalto e polizza anticalamità, il governo tira dritto. Altri 350 mln all’Alta velocità del Pnrr
Sull’assicurazione obbligatoria per le aziende la scadenza resta ferma al 31 marzo. Scattano subito le proteste: “In un mese quattro milioni di imprese dovrebbero stipulare polizze molto complesse per cui non è stato ancora pubblicato il regolamento”. Salvini intanto blinda il correttivo appalti: basta modifiche al codice. Non cambia la norma sui certificati di esecuzione lavori che potranno essere utilizzati per la qualificazione solo dai subappaltatori. Si allargano i casi di piccoli interventi soggetti ad autorizzazioni paesaggistiche semplificate. Le risorse aggiuntive al Terzo Valico e alle due tratte della Brescia-Padova per compensare gli extracosti nel biennio 2025-2026.

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IN SINTESI
Il governo tira dritto su subappalti e polizze anticalamità, provocando molti malumori fra le imprese. Bocciati o costretti al ritiro gli emendamenti presentati da tutti i gruppi parlamentari al decreto milleproroghe, approvato ieri dal Senato. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha deciso la linea dura sul codice appalti: dopo il correttivo approvato a fine anno, non si modifica più nulla.
Sono in molti a credere che il ministro dovrà ricredersi a breve perché la norma del decreto correttivo che riconosce i certificati di esecuzione lavori nei subappalti, ai fini della qualificazione, solo ai subappaltatori e non anche agli appaltatori presenta molte criticità sul piano giuridico e difficilmente sarà sostenibile dal sistema delle imprese, creando un forte disincentivo a fare ricorso al subappalto stesso. La prima associazione ad aver messo in guardia il governo era stata l’Ance, Associazione nazionale dei costruttori edili, per cui la norma presenta anche profili di illegittimità europea e di costituzionalità.
Bloccati anche gli emendamenti sulla revisione prezzi per forniture e servizi, mentre passano nel decreto un’estensione delle semplificazioni per le autorizzazioni paesaggistiche di piccoli interventi e un nuovo stanziamento di 350 milioni per far fronte agli extracosti nel biennio 2025-2026 per le tre opere dell’Alta velocità del nord presenti nel Pnrr: Terzo valico, Brescia-Verona e Verona-Padova.
Sulle polizze anticalamità resta il termine del 31 marzo
Nessun rinvio dell’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze assicurative per i rischi catastrofali: la scadenza rimane quella del 31 marzo prossimo. Il pressing di maggioranza e opposizioni che avevano presentato emendamenti per ottenere uno slittamento dei termini si è scontrato contro il muro del Governo. A seguito del parere negativo del Mef, le proposte di modifica sono state ritirate e respinte. Il passo che ora si attende è quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo che dovrà chiarire, tra l’altro, gli aspetti relativi agli ambiti applicativi della norma del 2023.
La necessità della proroga al 31 marzo, disposta dal decreto legge, viene spiegata nella relazione che accompagna il provvedimento. “La legge di bilancio demandava ad un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro delle imprese e del made in Italy l’attività normativa secondaria necessaria al funzionamento del meccanismo assicurativo, ed il 19 novembre 2024 la Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato ha reso il suo parere in merito”, si legge. “A legislazione vigente le imprese sono tenute alla stipula del contratto assicurativo entro il 31 dicembre 2024 e le imprese assicurative, secondo l’articolo 11, comma 1, dello schema di regolamento, hanno novanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto interministeriale per adeguare i testi di polizza”. Ma, prosegue la relazione, “come osserva il Consiglio di Stato, il combinato operare dei due termini non consentirebbe alle impese assicurative di offrire prodotti aggiornati alle previsioni del decreto ed alle imprese tenute all’assicurazione di effettuare una scelta consapevole tra i prodotti assicurativi, con il rischio, per entrambi i soggetti, di essere sanzionati ai sensi, rispettivamente, dei commi 102 e 106 della disposizione primaria citata. La proroga del termine al 31 marzo 2025 è necessaria – unitamente ad una modulazione del termine previsto nel decreto – per consentire agli organismi associativi una compiuta azione informativa e divulgativa e alle imprese una scelta ponderata e ragionata della migliore polizza anche in ragione dei diversi rischi catastrofali indicati e definiti nella fonte secondaria”.
Non si è fatta attendere la protesta delle imprese che ora vedono i margini sempre più compressi per ottemperare a questo nuovo obbligo a tal punto da definire impraticabile questa tempistica. Hanno parlato a una voce sola CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative.
“Con il mancato accoglimento degli emendamenti in materia, presentati al decreto Milleproroghe, resta confermato il termine del 31 marzo 2025 per adempiere all’obbligo di stipula di polizze contro i rischi catastrofali e le calamità naturali da parte della generalità delle imprese italiane. Dunque, quasi quattro milioni di imprese – micro, piccole, medie e grandi – avrebbero a disposizione poco più di un mese per sottoscrivere polizze di particolare complessità, per le quali si è, peraltro, ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta del previsto decreto attuativo”, hanno dichiarato in una nota unitaria. “Si tratta con tutta evidenza di una tempistica impraticabile. CNA, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative chiedono, dunque, che il governo intervenga in sede di maxi- emendamento prevedendo una proroga adeguata, anche in considerazione dell’emendamento di proroga al 31 dicembre 2025 intanto approvato in Commissione per i soli settori della pesca e dell’acquacoltura”.
Estensione delle autorizzazioni paesaggistiche semplificate
Raddoppiato, da 24 a 48 mesi, il termine entro cui bisognerà adottare le disposizioni modificative e integrative del regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata. Gli emendamenti che lo prevedono erano stati presentati da Forza Italia, Pd, Fratelli d’Italia e Lega. L’obiettivo è “ampliare e precisare le categorie di interventi e opere di lieve entità e di operare altre semplificazioni procedimentali, individuando ulteriori tipologie di interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica oppure sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata”. La norma approvata consente di prevedere nuove fattispecie di interventi “soggetti a regimi semplificati introdotte mediante norme di legge”.