URBANISTICA
La Città dei giovani agli ex Mercati Generali di Roma RIPARTE dagli studentati
Partiranno nel primo semestre del 2027 i lavori di riqualificazione dell’area degli ex Mercati Generali, compresa tra Testaccio e Garbatella, a Roma. Il termine del cantiere è previsto per il 2030. L’area diventerà uno spazio dedicato ai giovani e alla cultura secondo la filosofia dell’archistar olandese Rem Koolhaas e vedrà la realizzazione non più di un centro commerciale ma di un grande studentato a prezzi calmierati. E poi servizi culturali, spazi pubblici, verde e grandi piazze, oltre a 50 mila mq di parcheggi, tra superficiali e interrati.

Mercati Generali
IN SINTESI
Ex Mercati Generali di Roma, finalmente la svolta sembra essere arrivata. Per l’intervento sulla via Ostiense, atteso da oltre vent’anni, il progetto riparte e ritorna ‘all’antico’ rimandando al progetto iniziale dell’archistar Rem Koolhaas e la sua ‘Città dei giovani’. Con la realizzazione di una cittadella polifunzionale aperta al quartiere, immersa nel verde, con ampi spazi pedonali e soprattutto uno studentato per ospitare gli universitari della Capitale. Una storia travagliata, quella degli ex Mercati Generali, tra Testaccio e Garbatella, che hanno visto diverse varianti (più commerciali) avvicendarsi così come le amministrazioni comunali: da Veltroni ad Alemanno e Raggi, passando per Marino. Ora finalmente ci sono delle date: i lavori dovrebbero iniziare nel primo semestre 2027 e durare tre anni. Termine lavori previsto, dunque, per il 2030. A mettere nero su bianco i numeri dell’intervento è stata la stessa assessora ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, in audizione, il 31 gennaio scorso, in commissione Trasparenza: “Siamo a un punto molto importante – ha detto l’assessora -, abbiamo previsto che prima della dichiarazione del pubblico interesse su questa proposta ci sia la sottoscrizione di un atto d’obbligo, il quale è in via di definizione. Contiamo di iniziare i lavori nel 2027 e di terminarli in tre anni, quindi nel 2030”.
La storia
La storia degli ex Mercati Generali va molto indietro nel tempo. Realizzati da Emilio Saffi tra il 1910 e il 1926, negli anni, dopo i primi abbattimenti, sono seguiti una serie di stop and go che hanno portato l’area in uno stato di abbandono.
Fu solo nel 2003 che il sindaco Veltroni affidò la riprogettazione del sito all’archistar olandese Rem Koolhaas, per la creazione de “La Città dei Giovani”, un grande spazio dedicato ad attività culturali e ad attività commerciali. Nel 2006 viene affidata la realizzazione in concessione a Sviluppo Centro Ostiense dei fratelli Toti. Questo progetto si è arenato per alcuni ritrovamenti archeologici e altri problemi di ordine finanziario dei soci americani della società dei fratelli Toti.
Inoltre, nel corso del tempo sono state avanzate diverse varianti sia architettoniche, sia di destinazione d’uso e non da ultimo da un importante aumento dei costi di realizzazione. Una prima variante arriva con l’ex sindaco Gianni Alemanno nel 2008 quando il progetto viene molto modificato con grandi spazi interni riempiti di nuovi fabbricati. Koolhaas si ritira. Con la giunta Marino nel 2015 si realizza un altro progetto, più vicino a quello iniziale e qualche modifica, ma la breve durata dell’amministrazione ne decreta la fine. Con l’amministrazione Raggi nel 2017 arriva un nuovo progetto, la cosiddetta seconda variante, che punta a trasformare l’area in un mega centro commerciale. Anche questo progetto non vede la luce.
Il richiamo dell’Anac
Nel 2022 la nuova giunta Gualtieri decide di riprendere le fila per sanare quella che ormai è diventata una ferita dell’intera città. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di un intervento che punta a integrarsi con il quartiere, eliminando l’ipotesi del centro commerciale, e ritornando in qualche modo all’idea originaria di luogo per i giovani e per l’intera comunità, mantenendo gli edifici storici che saranno restaurati. L’impianto dei nuovi mercati sarà molto simile a come sono, questo anche per velocizzare i tempi anche alla luce dei rilievi dell’Anac che nel 2022 definì illegittima la seconda variante e gravi e ingiustificabili i ritardi nei lavori. È stato infatti proprio nel 2022 che il concessionario ha revocato la seconda variante e presentato una nuova proposta. Quest’ultima proposta è stata oggetto di una lunghissima istruttoria e di numerose modifiche fino alla versione definitiva presentata a gennaio 2024; in primavera è stata portata in conferenza di servizi, incassando tutti i pareri positivi. Ad agosto è arrivato anche l’ok dell’Anac con tutti i precedenti rilievi superati.
L’intervento
Il nuovo progetto avrà un costo di circa 400 milioni di euro investiti da privati (il maxi-fondo immobiliare statunitense Hines) e prevede la realizzazione di una cittadella polifunzionale aperta al quartiere.
All’interno della vasta area di oltre 90mila mq sarà innanzitutto effettuato il restauro funzionale degli edifici preesistenti, compresi i 3 serbatoi idrici per conservare la memoria di un luogo che nasce come spazio di incontro e di scambio e che tale vuole continuare ad essere. In questo contesto di rifunzionalizzazione ci sarà il recupero anche degli edifici del recinto che subiranno interventi limitati, con una riorganizzazione degli spazi interni, per renderli adatti ad accogliere soprattutto le nuove funzioni di servizio per il territorio dedicati all’inclusività, alla cultura e tempo libero, a titolo esemplificativo: una mediateca, una libreria, aree per le start-up innovative, una palestra e luoghi dedicati all’intrattenimento e allo spettacolo e anche spazi per la ristorazione, negozi e uffici. Altri spazi saranno dedicati, invece, ad attività gestite da Roma Capitale come il centro anziani, una sala conferenza, una biblioteca e uffici. Non mancheranno aree verdi e piazze pubbliche che misureranno 4 ettari, ha sottolineato l’assessora Segnalini, “come Piazza Farnese, Piazza dell’Esquilino, Piazza San Silvestro, Piazza Colonna e Piazza di Pietra messe insieme”.
Altri edifici saranno rimodulati per essere trasformati in residenze per giovani. Il ‘campus’ di via Ostiense è il vero e proprio cuore del grande progetto: si tratta di uno studentato – poco distante c’è l’università di Roma Tre, ma anche la fermata della metro B che collega con Sapienza – di 52 mila metri quadrati, che conterà 1600 camere e 2050 posti letto; il 12% dei posti sarà a canone calmierato. E’ previsto inoltre un 10% di terziario e un 2% di ristorazione. I parcheggi saranno tantissimi: 37 mila metri quadri di posti pubblici e 27 mila metri quadri di privati.
Il cronoprogramma
L’assessora Segnalini ha riassunto quelli che saranno i prossimi passi. Al momento è in via di definizione un atto d’obbligo, dove si prevedono una serie di impegni, sia da parte della società di scopo, sia da parte del nuovo finanziatore Hines. Sottoscritto l’atto d’obbligo, il Comune deve dichiarare il pubblico interesse. Da quel momento scattano trenta giorni in cui va firmata una convenzione tra Comune, società di scopo e Hines. In 150 giorni poi va predisposto il progetto definitivo che sarà soggetto a conferenza dei servizi, redazione del progetto esecutivo, avvio ed esecuzione dei lavori. Tutto questo processo durerà all’incirca due anni con l’ipotesi di avviare il cantiere nel 2027 per effettuare i lavori in circa 3 anni. assoggettabilità a Via, infine l’approvazione del progetto definitivo in Cds. Altro tema posto da Anac, è stato spiegato in commissione, è stato “il contingentamento dei tempi” vista la lunga attesa della città per il cantiere. In questo senso, proprio per sollecitare il costruttore-gestore a far presto, è previsto che i 57 anni di concessione inizino a scorrere a 36 mesi dalla data dell’avvio dei lavori, che siano conclusi o meno.