il nuovo piano industriale
Hera ACCELERA sugli investimenti: 5,1 miliardi al 2028, oltre la metà in reti
Il nuovo piano industriale del gruppo Hera aumenta del 6% l’impegno finanziario a sostegno degli investimenti e del 46% rispetto agli investimenti degli ultimi 5 anni. Obiettivo è quello della crescita anche attraverso M&A e dello sviluppo industriale. Il business regolato delle reti sarà interessato da un corposo piano di 2,5 miliardi, pari al 54% del totale.
Il gruppo Hera punta alla crescita, anche prevedendo un ampliamento del proprio perimetro, e allo sviluppo con un nuovo piano industriale che dispiegherà al 2028 oltre 5 miliardi di investimenti per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e aumentare la resilienza di reti e impianti. “L’impianto strategico del nuovo Piano conferma come obiettivo la creazione di valore sostenibile a beneficio di tutti gli stakeholder attraverso un portafoglio di business equilibrato, sviluppando assetti industriali resilienti anche in uno scenario caratterizzato da una continua volatilità e da una sempre maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi connessi al cambiamento climatico”, indica il gruppo. A sostenere questa strategica sarà, dunque, un impegno finanziario di 5,1 miliardi di euro nel periodo 2024-2028 con un aumento del 6% rispetto al precedente documento strategico e del 46% agli investimenti degli ultimi 5 anni: ai 4,6 miliardi di investimenti direttamente finanziati dal Gruppo Hera, si aggiungono infatti quasi 500 milioni di contributi tra risorse del PNRR e altri istituti.
Il 61% degli investimenti sarà destinato ai business regolati, mentre il restante 39% sarà riservato ad
alimentare la crescita dei business a mercato. Alle reti sarà dedicata oltre la metà degli investimenti (2,5
miliardi pari al 54%). Inoltre, circa l’8% delle risorse servirà per cogliere eventuali opportunità di crescita
esterna. In linea con i dettami della disciplina europea, il Gruppo stima che investimenti operativi per 2,6 miliardi di euro (pari al 96% degli investimenti ammissibili) saranno allineati alla Tassonomia europea per progettualità sostenibili, potendo quindi accedere a pieno titolo agli strumenti agevolati di finanza sostenibile, con un beneficio anche in termini di costi finanziari. Il 77% del piano investimenti (pari a 4 miliardi) sarà destinato ad iniziative in grado di creare margine operativo lordo a valore condiviso.
Gli investimenti saranno così destinati: 2 miliardi, ovvero il 39% degli investimenti previsti, consentiranno di ridurre il consumo delle risorse naturali mediante lo sviluppo e l’adozione di soluzioni e modelli di economia circolare; 1,1 miliardi di euro, pari al 22% delle risorse stanziate nel Piano, permetteranno di ridurre o
contenere le emissioni climalteranti principalmente attraverso lo sviluppo di impiantistica rinnovabile,
iniziative di efficienza energetica e progettualità a supporto della transizione dei nostri stakeholder; 2,4 miliardi, pari al 47% degli investimenti complessivi, saranno destinati all’incremento della resilienza degli asset gestiti e delle attività per fronteggiare i sempre più frequenti e intensi fenomeni esogeni; 1,3 miliardi, ovvero il 25% degli investimenti, sarà indirizzato all’applicazione e allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e all’introduzione di soluzioni innovative per raggiungere un vantaggio competitivo in tutti i settori industriali presidiati, contribuendo a cogliere le opportunità del mercato e garantire sostenibilità finanziaria, efficienza e qualità.
“Un piano di investimenti di 5,1 miliardi, in aumento del 46% rispetto al quinquennio precedente, a supporto di uno sviluppo industriale sostenibile e per l’incremento di resilienza delle nostre infrastrutture ci permetterà di traguardare al 2028 un margine operativo lordo di 1,7 miliardi di euro sostenuto da una crescita visibile sia organica che per linee esterne”, ha dichiarato il presidente esecutivo del gruppo Cristian Fabbri. “Una crescita che soddisfa pienamente l’obiettivo di creazione di valore condiviso per tutti gli stakeholder: aumentano, infatti, del 30% gli utili ed il contributo delle attività sostenibili al margine operativo lordo di Gruppo che raggiunge il 66%.Il miglioramento degli obiettivi del nuovo Piano industriale e le positive previsioni, economiche e finanziarie, dei risultati 2024, ci permettono di rivedere al rialzo la politica dei dividendi proponendo un incremento, rispetto al 2024, del 7% già a partire dal 2025 fino ad arrivare al 21% al 2028. In crescita, a quasi 11 miliardi di euro, anche il valore economico distribuito nei 5 anni di Piano agli stakeholder dei territori nei quali operiamo.”
“Per il 2024 – ha riferito l’amministratore delegato del gruppo Orazio Iacono – prevediamo di chiudere con un margine operativo lordo superiore a 1,55 miliardi di euro, un risultato sostenuto da tutti i business in portafoglio e in particolare dalle attività strutturali, ancora più significativo se confrontato con il già eccezionale 2023, caratterizzato da alcune opportunità non ricorrenti di reddito soprattutto nella filiera energy. Questa performance ha permesso sia di finanziare un aumento degli investimenti sia di migliorare ulteriormente la solidità finanziaria con un rapporto debito netto/MOL inferiore a
2,6x, stabile rispetto all’anno precedente. Una buona performance perfettamente in linea con il nuovo Piano
industriale, che prevede 5,1 miliardi di investimenti lordi, di cui circa 3 miliardi indirizzati alla transizione
green dei territori serviti. L’importante impegno finanziario richiesto in arco piano per sostenere il piano
investimenti a beneficio dello sviluppo industriale sarà comunque finanziato da una forte generazione di
cassa, che consentirà anche di mantenere al 2028 la leva finanziaria al di sotto della soglia prudenziale del
3x, riconfermando la solidità finanziaria e creando ulteriore flessibilità per poter cogliere future nuove opportunità”.