RIPARTE IL SALVA-MILANO
Rosso: avanti con l’interpretazione autentica, piccoli aggiustamenti
Il relatore al Senato del provvedimento è convinto che l’impianto non sarà stravolto. C’è anche l’ipotesi di approvare il testo nella versione passata alla Camera con osservazioni al governo su come applicare le norme. Audizione della presidente di Ance Federica Brancaccio sul decreto proroghe con quattro richieste: eliminazione della norma del correttivo appalti sui certificati esecuzione lavori in caso di subappalto; proroga delle compensazioni degli extracosti per i general contractor delle opere ferroviarie; proroga degli incentivi prima casa per gli under 36 con Isee inferiore a 40mila euro; la proroga dell’esclusione anche per le impres edili degli eventi di calamità naturali dal computo del limite massimo di durata della cassa integrazione ordinaria.
Riparte in ottava commissione al Senato il disegno di legge sul salva-Milano. Lunedì prossimo i gruppi parlamentari dovrebbero accordarsi sui soggetti da sentire in audizione. Concretamente le audizioni si terranno però il martedì della settimana successiva. Intanto va avanti il confronto informale sugli emendamenti presentati e anche la maggioranza cerca una linea comune da portare in commissione. Il relatore, Roberto Rosso, di Forza Italia, aspetta le riunioni della maggioranza prima di prendere una posizione, ma su alcuni punti decisivi non sembra avere dubbi. Si potrebbe tornare indietro sull’interpretazione autentica? “Assolutamente no”, risponde, anche se sa bene che in commissione ci sono diverse posizioni, anche radicali, che vorrebbero per esempio limitare gli effetti della disciplina al passato, prevedendo quindi solo la retroattività di questi effetti senza condizionare il futuro. Oppure, dello stesso genere, c’è chi vorrebbe limitare gli effetti solo alle grandi città. Tutte posizioni preoccupate che, per “salvare” Milano, si debbano produrre effetti poco virtuosi su altre realtà d’Italia.
Rosso smorza: “L’impianto non si tocca, alla fine potremmo approvare solo piccoli aggiustamenti”. Ipotesi che oggi sembra prevalere anche su quella più conservativa di approvare il testo nella stessa versione della Camera, per trasformarlo subito in legge, magari approvando alcune osservazioni al governo su come applicare le norme.
Intanto ieri, la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha svolto un’audizione parlamentare sul decreto proroghe, concentrando la propria relazione su quattro richieste. La prima è la modifica della norma del codice appalti (inserita dal decreto correttivo) secondo cui solo i subappaltatori possono utilizzare, in sede di qualificazione, i certificati di esecuzione dei lavori (CEL) relativi alle prestazioni eseguite. La seconda è la proroga al 2025 del meccanismo revisionale di cui all’art. 18, comma 2, del decreto-legge “Asset”, relativamente alle opere affidate a contraente generale dal gruppo FS, in corso di esecuzione alla data del 1° giugno 2021. La terza integrazione richiesta è la proroga dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027 degli incentivi fiscali (esenzione dalle imposte di registro ed ipo-catastali o credito d’imposta pari all’IVA pagata a rogito) per l’acquisto della prima casa per i giovani di età inferiore ai 36 anni e con reddito ISEE non superiore a 40.000 euro. Infine, in materia di lavoro, l’Ance chiede di prorogare fino a fine 2025 la disposizione, introdotta la scorsa estate per il periodo luglio-dicembre 2024, che prevede l’esclusione, anche per le imprese edili, degli eventi oggettivamente non evitabili (es. eventi meteo, calamità naturali) dal computo del limite massimo di durata della CIGO.