RETE IRENE
Il caso Porto Ceresio: riqualificare edifici storici SI PUO’. Una villa storica è stata efficientata con un salto di sei classi energetiche
“Adesso l’edificio potrà vivere altri 90 anni” spiega l’Architetto Piergiorgio Capelli a Diario Diac. Ma la fine del Superbonus rappresenta un’incognita per questo tipo di interventi.
Dal 1930 al 2025, un balzo lungo un secolo. Meglio, sei classi energetiche. Stiamo parlando di una villa storica di Porto Ceresio, nel varesotto. La riqualificazione curata da Rete Irene con l’Architetto Piergiorgio Capelli e il Perito Industriale Federico Favretto, è un caso interessante di seconda vita per un edificio antico come ce ne sono tanti in Italia ma che non per questo non possono godere di un ammodernamento che guarda al futuro in base agli standard green europei.
“Si tratta di quattro appartamenti – racconta a Diario Diac l’Architetto Capelli – di cui tre su quattro sono prime abitazioni. Ognuna con una programmazione diversa degli interventi. Eppure, non ci sono stati ritardi”. Il cantiere è stato aperto da settembre a dicembre 2023 dopo aver proceduto alla Cila. “Sono state sostituite le vecchie caldaie con le pompe di calore prodotto dai pannelli solari installati sul tetto (8 per ogni unità, per una potenza di picco pari a 3,28 kW con sistema di accumulo di capacità 10,00 kWh), è stato apposto un involucro (364,71 mq la superficie coibentata) che tenesse conto delle caratteristiche della villa e le spallette in marmo di Carrara sono state cambiate con del materiale isolante. E poi grazie a due artisti è stato riprodotto pittoricamente il bianco originale”. Il cappotto introdotto è di 15 centimetri.
Insomma, una nuova vita. “Adesso l’edificio potrà vivere altri 90 anni – aggiunge Capelli – grazie a scelte cautelative. Personalmente, è l’unico caso che ho trattato di riqualificazione di un edificio così antico, nella maggior parte degli altri casi si trattava sempre di strutture degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta e Ottanta”. Tra le altre operazioni effettuate, c’è poi il cambio dei vecchi serramenti in legno con trasmittanza 2,86 W/m2K con nuovi elementi in PVC con Vetro a bassa emissione, valore di trasmittanza: 1,26 W/m2K.
Come detto, il salto energetico complessivo registrato è stato dalla F all’A2 per un tasso di efficienza ottenuta del 75,45% e una previsione di energia risparmiata di 58.893 Kwh/anno. Quello di Porto Ceresio, dice Rete Irene nella scheda tecnica, “è un esempio virtuoso di come gli incentivi alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente sono utilizzati quale bene per la collettività: attraverso la riqualificazione profonda si ottiene un’importante riduzione del fabbisogno di energia primaria e si contribuisce fattivamente alla decarbonizzazione, conformemente agli obiettivi comunitari del 2030”. Inoltre, è un esempio virtuoso “di come gli incentivi fiscali possano sostenere le famiglie nell’affrontare le spese di gestione di un immobile inefficiente e rendersi indipendenti energeticamente: perché i proprietari dei quattro appartamenti sono persone con un reddito medio per i quali sarebbe stato impossibile procedere senza incentivi fiscali”. Già, ma ora che è finito il Superbonus? “Da fine 2023 si è fermato tutto”, chiude con rammarico l’Architetto Piergiorgio Capelli.