ACCORDO AGENZIA DEL DEMANIO-COMUNE
Il piano città di Napoli: la rigenerazione fa leva su nove primari immobili pubblici, investimento iniziale di 600 milioni
L’Archivio di Stato, Castel Capuano, Piazza Plebiscito, l’ex Arsenale: sono quattro dei nove beni pubblici inseriti nel protocollo tra il Comune di Napoli e l’Agenzia del Demanio per il “piano città” del capoluogo partenopeo. Nella prima fase l’investimento di riqualificazione e valorizzazione sarà di 600 milioni per la creazione di uffici pubblici, presidi di sicurezza, hub culturali, servizi e residenze universitarie, spazi aperti alla collettività. Le schede dei nove immobili e i progetti relativi.

Napoli
IN SINTESI
Dall’Archivio di Stato a Castel Capuano, passando per Piazza Plebiscito e l’ex Arsenale. Non si ferma la trasformazione della città di Napoli a cui si aggiunge un nuovo tassello con la rigenerazione di altri immobili pubblici della città Partenopea, dal centro alla periferia. Con un investimento previsto di oltre 600 milioni di euro saranno, infatti, riqualificati e valorizzati, in questa prima fase, nove immobili sottoutilizzati per la creazione di uffici pubblici, presidi di sicurezza, hub culturali, servizi e residenze universitarie, spazi aperti alla collettività. Altri immobili di proprietà statale, comunale o di enti pubblici potranno, comunque, essere integrati nell’operazione di riqualificazione, anche in partenariato pubblico-privato.
L’accordo per la rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico della città è stato sottoscritto, il 30 dicembre, dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
“Il Piano riporta i risultati di una collaborazione intensa già avviata tra Agenzia del Demanio e Comune e ha come obiettivo prioritario di dare nuove funzioni a grandi compendi pubblici, in una rinnovata ottica di cura del patrimonio pubblico e della città”, ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme. “Finalmente Stato e Comune pianificano insieme e decidono come destinare i beni dello Stato sul territorio ma anche immobili del Comune poco o male utilizzati. Le funzioni saranno quelle di servizi della Pubblica amministrazione, ma anche servizi al cittadino perchè la visione è dare centralità all’utenza”. Nel concludere la direttrice dell’Agenzia del Demanio ha evidenziato che “il patrimonio immobiliare è strumento di sviluppo, per il potenziamento dell’offerta universitaria con le residenze per studenti, la creazione di centri di attrattività flessibili per giovani e famiglie e più in generale per il benessere urbano e l’inclusione sociale”.
“Noi abbiamo una serie di immobili importanti del Demanio che impattano sulla vita e sull’urbanistica della città. Quindi è molto importante questa accelerazione che si sta mettendo in campo, questa sinergia tra Comune e Demanio per fare in modo che le destinazioni d’uso siano condivise e siano compatibili con quelli che sono i progetti di trasformazione di pezzi della città molto importanti. Questo accordo significa accelerare i processi, fare in modo che le destinazioni d’uso siano compatibili con quella che è la volontà della città e risolvere questioni annose che stanno in piedi da decine d’anni e che non ci possiamo più permettere”, ha aggiunto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Vediamo nello specifico i beni presenti nel primo portafoglio immobiliare.
La Caserma Boscariello

Si tratta di una ex struttura militare nella zona di Miano, un quartiere periferico a nord del capoluogo campano. L’intervento prevede la realizzazione del Polo della Polizia di Stato con aree verdi, un parcheggio e una nuova piazza a disposizione degli abitanti del quartiere. L’edificio d’ingresso sarà recuperato e ospiterà il “Polo della Legalità” con sale conferenze destinate alle attività della Polizia di Stato. È prevista, inoltre, la realizzazione di un auditorium per eventi pubblici. Gli edifici saranno progettati secondo elevati standard di qualità edilizia e sostenibilità energetica. Il piano di razionalizzazione permetterà di conseguire un risparmio annuo di 1,6 milioni di euro di canoni di locazione passiva, di liberare quasi 36 mila mq di immobili in zona centrale e delocalizzare le funzioni amministrative, garantendo un maggior presidio della legalità sul territorio.
Castel Capuano

È il più antico castello di Napoli dopo Castel dell’Ovo, risalente al XII secolo, e uno dei principali monumenti della città. L’idea progettuale prevede la riqualificazione del compendio con un intervento di efficientamento energetico che comprende demolizioni, consolidamento delle coperture, risanamento delle facciate e rifunzionalizzazione degli spazi interni. L’iniziativa prevede anche la creazione di un percorso museale e la libera apertura al pubblico dei cortili, del piano seminterrato e del piano terra, al fine di attribuire al monumento il ruolo di accesso privilegiato e qualificato all’area del centro storico, Patrimonio dell’Unesco.
Palazzo Fondi

Il palazzo di proprietà dell’Agenzia del Demanio ospiterà le sedi della Direzione Regionale Campania dell’Agenzia e dell’Agcom. Attualmente l’immobile è oggetto di importanti lavori di rifunzionalizzazione, l’intervento è finalizzato a ridurre la spesa per gli affitti passivi delle due amministrazioni e prevede la realizzazione di uffici di nuova generazione, con abbattimento dei consumi energetici e produzione di energia dall’impianto fotovoltaico. Il progetto comprende l’apertura alla collettività dell’edificio anche oltre gli orari di ufficio, con un punto di ristoro al piano terra e nella corte interna. Il palazzo, che si sviluppa su cinque piani per un totale di circa 3 mila mq, è stato oggetto negli ultimi anni di un’importante iniziativa di rigenerazione temporanea nel corso della quale ha ospitato un bistrot nella suggestiva corte interna, mostre, convegni, eventi musicali e temporary office.
Caserma Cavalleri

Il complesso, realizzato negli anni ’40 del secolo scorso, si trova nel comune di San Giorgio a Cremano, al confine con Napoli, ed è in uso alla Guardia di Finanza. Il progetto di razionalizzazione prevede di destinare alcuni spazi ai reparti attualmente in locazione passiva e di realizzare un polo concorsuale e logistico, puntando a una riqualificazione innovativa e sostenibile di una superficie di oltre 180 mila mq. Sono state bandite due procedure di gara, la prima relativa alla bonifica bellica del sito e la seconda alle indagini ed ai rilievi. L’importo totale dell’intervento è pari a circa 96 milioni di euro ed è cofinanziato dall’Agenzia del Demanio e dalla GdF.
La Caserma Muricchio

Il complesso della Santissima Trinità delle Monache, oggi noto come ex Caserma Muricchio – Ospedale Militare, fu realizzato dal 1606 per volontà di Donna Vittoria de Silva, poi suor Eufrosina e completato nel 1618. Il compendio ospita diversi utilizzatori, tra cui l’amministrazione comunale, la Polizia di Stato, l’Università Suor Orsola Benincasa e La Santissima Community Hub, iniziativa di temporary
use avviata con un bando dell’Agenzia del Demanio. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana dell’ex Caserma che prevede diverse funzioni: incubatore di cittadinanza attiva, servizi ristorativi e laboratori artigianali, spazi per il coworking, proposte dedicate ai giovani, eventi culturali, artistici e ricreativi, legate alle tematiche ambientali, all’economia circolare e alla sostenibilità, idee per la gestione, la cura e la valorizzazione delle aree verdi, uffici pubblici, spazi universitari e usi temporanei.
I Chiostri Carbonara (Caserma Garibaldi)

Il complesso monumentale risale al 1343, opera dei frati eremitani di Sant’Agostino che sorge fuori le mura urbane dell’antica città, a ridosso del centro storico. Gran parte dell’edificio è in uso al Ministero della Giustizia, sede del Giudice di Pace, la parte oggi non utilizzata sarà al
centro di un grande progetto di rigenerazione e valorizzazione. In attesa di definire la migliore destinazione del bene, l’Agenzia del Demanio ha completato gli audit sismici ed energetici e il rilievo BIM del sito e prevede la progettazione di un intervento di recupero dei pregevoli
chiostri per aprirli alla collettività e promuovere eventi culturali.
L’ex Arsenale Esercito

Il complesso immobiliare è ubicato nel quartiere Fuorigrotta. L’obiettivo è recuperare una vasta area dismessa riconvertendola in un Campus Universitario di eccellenza dell’Università degli Studi Parthenope, con parcheggi e aree verdi attrezzate. All’interno è prevista la realizzazione di una residenza universitaria edificata con strategie ambientali sostenibili, soluzioni di efficientamento dei volumi e delle componenti impiantistiche e l’impiego di energie rinnovabili. Utilizzando le volumetrie preesistenti il progetto ha escluso l’aggiunta di nuovi volumi per evitare il consumo di suolo. L’iniziativa si coniuga con la progettualità del Comune di Napoli di prolungamento della metropolitana linea 6 per aumentare l’offerta di trasporto pubblico con un deposito e una stazione ubicati in una porzione dell’ex Arsenale trasferita all’inizio 2024 al Comune di Napoli.
Piazza del Plebiscito

Il progetto di riqualificazione del complesso monumentale prevede un intervento di ristrutturazione e restauro del Colonnato, di proprietà dello Stato, e dei retrostanti edifici di proprietà del Fondo edifici di culto (Fec) che ospiteranno botteghe d’arte della tradizione napoletana e un intervento innovativo di illuminazione diffusa della Piazza del Plebiscito e delle sue quinte. “Abbiamo pensato a un progetto in più fasi per cui noi consegneremo un primo stralcio di illuminazione già intorno ad aprile 2025 e porteremo artigiani e artisti sotto il colonnato grazie allo strumento degli usi temporanei così il cittadino potrà sentire la differenza”, ha spiegato Alessandra dal Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio, parlando del progetto di recupero della piazza Plebiscito che vedrà anche l’apertura al pubblico dell’ipogeo della Chiesa ristrutturato e concesso al Comune di Napoli per essere destinato a percorso di visita e spazi culturali
L’Archivio di Stato

L’Archivio di Stato di Napoli è stato fondato nel 1808 e dal 1845 ha sede principale nel complesso monumentale dei SS. Severino e Sossio, uno dei più importanti e antichi centri della spiritualità benedettina del Mezzogiorno. Dal 1885 fa parte dell’Archivio di Stato anche il cosiddetto “Archivio Militare”, oggi sede sussidiaria di Pizzofalcone, sito nella villa di Andrea Carafa della Spina. Il progetto di rigenerazione urbana dell’Archivio prevede la creazione di un hub culturale e il recupero e la fruizione al pubblico di un bene di grande pregio storico artistico, oltre alla sostenibilità economico finanziaria e all’attrazione di investimenti anche da parte di privati. L’obiettivo è creare un centro culturale polifunzionale aperto alla cittadinanza che renda l’Archivio uno spazio in grado di generare valore per il territorio.