RIGENERAZIONE E GIUBILEO

La Vela di Calatrava a Roma RINASCE con una nuova luce. Dal Verme (Demanio): “L’illuminazione artistica simboleggia il percorso del sole, della luna e delle stelle”

23 Dic 2024 di Giusy Iorlano

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La Vela di Calatrava a Roma RINASCE con una nuova luce. Dal Verme (Demanio): “L’illuminazione artistica simboleggia il percorso del sole, della luna e delle stelle”

È stata definita una delle più grandi opere incompiute. Ora, quei 49 ettari di vuoto urbano nel quartiere della periferia romana Tor Vergata, dove sorge la struttura realizzata dall’architetto spagnolo Calatrava, la cosiddetta “Vela”, diventa il simbolo di un “primo passo di una grande rigenerazione urbana”. E’ questo lo spirito con cui l’Agenzia del Demanio ha dato un’accelerata ai lavori che permetteranno di dare nuova vita al simbolo di quello che fino ad oggi è stato un fallimento urbanistico, per renderlo operativo già dal prossimo maggio, in anticipo rispetto al Giubileo dei Giovani. Un’opera abbandonata che si trasforma in una vera e propria opportunità  dando avvio a uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana sostenibile, sul modello di come è stato fatto all’estero, a d esempio a Parigi, riconsegnando alla città verde urbano e infrastrutture di benessere, laboratori di ricerca e formazione, da realizzare in partenariato pubblico-privato.

L’illuminazione per il Giubileo

Le prime prove tecniche di illuminazione della “Vela di Calatrava”, si sono già svolte, in vista dell’accensione ufficiale prevista per oggi, 24 dicembre, come contributo dell’Agenzia del Demanio alle celebrazioni del Giubileo universale della chiesa cattolica.

“L’illuminazione artistica della vela vuole simboleggiare il percorso del sole, della luna e delle stelle. Gli astri scandiscono il ritmo del tempo, delle stagioni e delle nostre vite e da sempre guidano il viaggiatore, pellegrino, verso la meta”, ha dichiarato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. Il gioco di luci inizia con toni caldi, simili a quelli del tramonto, per evolversi verso una luce bianca che richiama quella di una luna crescente. La tonalità si raffredda progressivamente, diventando più chiara e fresca, fondendosi armoniosamente con il materiale della struttura, passando attraverso sfumature di celeste e blu per evocare l’immagine del cielo stellato fino a diminuire d’intensità e spegnersi. L’installazione è alimentata con energia da fonti rinnovabili.

 

Una green city in partenariato pubblico-privato

Nell’area di Tor Vergata dove sorge la “Vela”, l’Agenzia del Demanio sta portando avanti un importante intervento di messa in sicurezza e riqualificazione, con una grande area verde e un’arena capace di accogliere fino a 12 mila visitatori. Si tratta di un progetto, questo, concordato sul tavolo tecnico con tutte le istituzioni interessate, a partire dalla Regione Lazio, il Comune di Roma e il Municipio, l’Agenzia del Demanio, che sarà realizzato in partenariato pubblico privato, dove il filo conduttore sarà un verde urbano riconsegnato ai cittadini, con la realizzazione di una green city. Ma non solo. Creazione di percorsi di mobilità sostenibile, pedonali e per le bici, di spazi dedicati alla cultura e alla formazione, come un museo archeologico e un polo formativo e di ricerca, e di luoghi destinati allo sport, alla cultura e alla salute.

La famosa opera dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava sarà, dunque, aperta a cittadini, turisti e pellegrini e l’area in cui sorge sarà oggetto di un’operazione di intensa piantumazione. In totale, gli investimenti realizzati dall’Agenzia del Demanio su questo compendio, inizialmente di proprietà dell’Università Tor Vergata e nel 2021 acquisito dalla stessa Agenzia con legge di bilancio per l’anno 2021, superano i 70 milioni di euro e sono stati previsti dal DL 13 del 2023.

Nelle intenzioni del suo ideatore la ‘Vela’ doveva servire come copertura alla grande piscina simbolo dei Mondiali di Nuoto Roma 2009. L’audace struttura alta 75 metri, tuttavia, è rimasta un cantiere abbandonato per quasi venti anni, diventando la più grande opera incompiuta in Italia. Adesso, invece, diventerà uno dei simboli del Giubileo, con il palasport che è stato trasformato in una grande arena con gradonate che potrà ospitare 8mila posti a sedere e fino a 12mila in piedi, si apre un immenso spazio coperto, sostenuto da archi rampanti che richiamano la storia dell’architettura, le volte romane e gli antichi contrafforti con un susseguirsi di spazi, luci e ombre quasi a riprendere lo spirito del barocco espresso dai maestri del ‘600, restituendolo in un “barocco contemporaneo”.

credits: ATI project

 

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