La giornata

I conti italiani sotto ESAME della Ue, la manovra oggi in Aula

  • Da Meloni nuovo attacco al Superbonus: “costerà 38 miliardi solo nel 2025”
  • L’inflazione risale nell’area euro: a novembre confermato +2,2%
  • Assorup: “Sul correttivo il Parlamento prende atto delle nostre proposte”
  • Partnership tra Leonardo e Cineca: ricerca e industria si alleano per rafforzare l’ecosistema dell’innovazione in Italia
  • Conftrasporto-Confcommercio: bene gli interventi al codice doganale

18 Dic 2024

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Nel 2025 saranno dieci i Paesi Ue a rimanere sotto la lente di Bruxelles a causa degli squilibri macroeconomici o squilibri macroeconomici eccessivi – dunque più preoccupanti. E’ quanto emerge dal rapporto della Commissione europea. L’Italia fa parte del gruppo di Stati, ora salito a 10 con l’inserimento dell’Estonia. Gli altri Paesi sono Cipro, Germania, Grecia, Ungheria, Olanda, Romania, Slovacchia e Svezia. Nel luglio di quest’anno, su proposta della Commissione, il Consiglio aveva preso nota che in Italia – e anche in Grecia – si riscontravano squilibri ‘dopo essere stata identificata con squilibri eccessivi nel 2023’. Nonostante la posizione migliorata, rimane, dunque, sotto l’analisi comunitaria. “Resta la preoccupazione per l’alto debito pubblico nel contesto di bassa produttività e bassa crescita potenziale oltre al fatto che ‘nonostante progressi significativi la continuata interconnessione tra debito sovrano e settore bancario costituisce un rischio di interazione negativa’ dato che ‘l’esposizione delle banche al debito sovrano nazionale e’ significativo e tra i più elevati dell’area euro”, rileva la Commissione. Bruxelles punta i riflettori anche sul mercato del lavoro. Nonostante l’Italia abbia raggiunto livelli di occupazione record, il Sud e le Isole rimangono ancora molto indietro, mentre la scarsa partecipazione di donne e giovani rappresenta una sfida. Nel dettaglio, mentre il tasso di occupazione in Italia ha raggiunto livelli record del 66,3% nel 2023, nonostante un rallentamento della crescita economica, è ancora 9,0 punti percentuali al di sotto della media Ue e “debole ma in miglioramento”. In particolare ritardo il sud, con un tasso di occupazione del 52,5% e nelle isole, al 51,5%. Anche se il tasso di disoccupazione (7,7%) e la sua componente di lungo periodo (4,2%) sono diminuiti nel 2023, rimangono tra i più alti dell’Ue, in una situazione rispettivamente “da tenere d’occhio” e “critica”. Anche il divario occupazionale di genere presenta una “situazione critica”, con 19,5 punti percentuali nel 2023, più del doppio della media Ue, e senza miglioramenti significativi nell’ultimo decennio. La Commissione evidenzia quindi come, per l’Italia, la scarsa partecipazione al mercato del lavoro, in particolare delle donne e dei giovani, rimane una sfida importante alla luce della pressante sfida demografica. L’Italia rimane tra i “migliori risultati” per quanto riguarda il divario occupazionale dei disabili.

Manovra arriva in aula, al via da oggi la discussione generale

La Manovra arriverà all’esame dell’Aula di Montecitorio, per la discussione generale, oggi alle 8 e alle 11 e’ prevista l’apposizione della questione di fiducia. Venerdì mattina alle 11 si terrà la relativa votazione (le dichiarazioni di voto sono fissate dalle 9,30). L’esame del del Ddl bilancio proseguirà dalle 12,30 alle 20 della stessa giornata, con le votazioni dei restanti articoli, delle proposte emendative e degli ordini del giorno e successivamente verra’ esaminata la Nota di variazioni licenziata da una specifica seduta del Consiglio dei ministri. Tra le 21 e le 22,30 si terranno le dichiarazioni di voto finale e il voto finale sul disegno di legge che verra’ poi inviato al Senato per l’approvazione definitiva. E’ il calendario dei lavori stabilito dalla conferenza del capogruppo che, peraltro, potrebbe subire un leggero rinvio in caso di ritorno nel testo nella commissione Bilancio per eventuali correzioni tecniche.

Da Meloni nuovo attacco al Superbonus: “costerà 38 miliardi solo nel 2025”

“Trenta miliardi di euro sono i soldi che abbiamo messo in questa Manovra, 38 miliardi sono i soldi che costerà il Superbonus per il solo 2025. Quindi non ci venite a spiegare dove avremmo potuto mettere dei soldi che voi avete bruciato per far ristrutturare le seconde case a gente che se lo poteva permettere”. Lo ha detto nell’aula del Senato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante le sue repliche sul dibattito in merito alle comunicazioni rese in vista del Consiglio europeo, rivolgendosi al Movimento 5 stelle.

L’inflazione risale nell’area euro: a novembre confermato +2,2%

Risalgono i prezzi al consumo nell’eurozona. Secondo le rilevazioni di Eurostat, il tasso di inflazione annuale nell’area euro a novembre e’ stato confermato in rialzo al 2,2%, in aumento rispetto al 2,0% di ottobre. Un anno prima il tasso era del 2,4%. L’inflazione annuale dell’Unione Europea e’ stata del 2,5% a novembre, in aumento rispetto al 2,3% di ottobre. Un anno prima il tasso era del 3,1%. I tassi annuali piu’ bassi sono stati registrati in Irlanda (0,5%), Lituania e Lussemburgo (entrambi 1,1%). I tassi annuali piu’ alti sono stati registrati in Romania (5,4%), Belgio (4,8%) e Croazia (4,0%). Rispetto ad ottobre, l’inflazione annuale e’ diminuita in quattro Stati membri, e’ rimasta stabile in tre ed e’ aumentata in venti. A novembre, il contributo maggiore al tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro e’ venuto dai servizi (+1,74%), seguiti da alimentari, alcolici e tabacco (+0,53%), beni industriali non energetici (+0,17%) ed energia (-0.19%).

Partnership tra Leonardo e Cineca su ricerca e industria

Creare una filiera strutturata di servizi digitali rivolti al sistema industriale nazionale per contribuire allo sviluppo tecnologico in Italia. Questo l’obiettivo della nuova collaborazione tra Cineca e Leonardo, nata nel 2020 con un accordo quadro per lo sviluppo di sinergie comuni nell’ambito di iniziative di ricerca e di innovazione tecnologica. Il Memorandum of Understanding (MoU) è stato firmato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, Roberto Cingolani, e la Direttrice Generale del consorzio interuniversitario Cineca, Alessandra Poggiani. Con la nuova partnership, Cineca e Leonardo mettono a disposizione di enti pubblici e privati sia i propri servizi infrastrutturali che il proprio personale altamente specializzato, per lo sviluppo di una delle tecnologie più innovative in campo industriale, cioè l’IA generativa. Quest’ultima utilizza tecniche di Machine Learning e Deep Learning per creare contenuti nuovi e originali a partire dall’apprendimento di serie massicce di dati. In tale ambito saranno fondamentali le capacità di calcolo di Cineca e Leonardo, che dispongono oggi di supercomputer tra i più potenti in Europa e nel mondo: i dati raccolti potranno tradursi in progettazione di prodotti, gestione della supply chain e ottimizzazione dei processi produttivi già in atto. Il MoU, nel dettaglio, prevede che il consorzio Cineca fornirà le proprie risorse computazionali per lo sviluppo di piattaforme integrate a beneficio del sistema nazionale della ricerca, della formazione superiore e dell’istruzione, favorendo il trasferimento tecnologico a supporto dell’utilizzo di tecnologie e competenze HPC da parte delle aziende. Leonardo, dall’altro lato, attraverso le proprie competenze e l’infrastruttura nevralgica di supercalcolo e intelligenza artificiale rappresentata da davinci-1, sarà in grado di tradurre in servizi e applicazioni concrete quanto sviluppato dal Cineca, garantendo alle soluzioni consortili un’impronta industriale e di business, in una cornice di cyber sicurezza, fondamentale per la protezione e la conservazione del dato. Leonardo, inoltre, metterà a disposizione del Cineca la propria capacità di calcolo nelle situazioni in cui il consorzio non dovesse essere in grado di sostenere i carichi di lavoro.

“La partnership con Cineca intende rendere più competitivo il sistema produttivo e industriale del Paese attraverso l’utilizzo di infrastrutture High Performance Computing estremamente performanti. Capacità di calcolo e capacità di storage pro-capite sono gli indicatori che oggi contribuiscono a definire al meglio il livello di sviluppo di una nazione al pari, o forse più del PIL”, ha affermato Cingolani.

Per Alessandra Poggiani “La missione istituzionale di Cineca come piattaforma strategica nazionale di supercalcolo riguarda anche il trasferimento tecnologico come obiettivo strategico. Siamo convinti che la collaborazione con Leonardo, in un modello virtuoso di filiera che parte dalla ricerca e finisce all’applicazione, si rivelerà particolarmente preziosa per sostenere lo sviluppo economico e l’innovazione nazionale”.

Abbattuto il diaframma della galleria San Giorgio sulla Brescia Est-Verona

Nel cantiere di San Giorgio in Salici, nel comune di Sona in provincia di Verona, è stato abbattuto il diaframma della galleria San Giorgio. Ultimato così lo scavo di una delle opere più importanti del nuovo tracciato ferroviario Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) Brescia Est – Verona. La nuova linea rientra fra le opere finanziate dal PNRR e rappresenta uno dei tasselli delCore Corridor Mediterraneo che collegherà i porti del sud della Penisola iberica con il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l’Italia Settentrionale e la Slovenia, con una sezione in Croazia. Proseguono così i lavori di Cepav due, il Consorzio Eni per l’alta velocità, commissionati da Rete Ferroviaria Italiana con l’Alta Sorveglianza e la Direzione Lavori a cura di Italferr, entrambe società del Gruppo FS.

Con il completamento dello scavo della galleria naturale San Giorgio viene ultimata la realizzazione delle quattro gallerie della linea AV/AC Brescia Est – Verona, essendo stati conclusi negli scorsi mesi gli scavi delle gallerie naturali Lonato, Calcinato e Colle Baccotto.La galleria naturale San Giorgio, avente una estensione in lunghezza di circa 1.450 metri, fa parte del complesso sistema di gallerie San Giorgio formato, oltre che dalla galleria naturale, anche da due gallerie artificiali di approccio per una lunghezza complessiva di oltre 3.400 metri.I lavori di realizzazione della galleria naturale, scavata con tecnica tradizionale su due contemporanei fronti, sono iniziati nei primi mesi del 2021.

Assorup: “Sul correttivo il Parlamento prende atto delle nostre proposte”

“Buone notizie trapelano da Montecitorio”. A riportarle è Assorup, l’associazione nazionale dei Responsabili unici del progetto per l’affidamento di contratti pubblici. “La VIII Commissione ha preso atto e ha dato seguito delle proposte suggerite da Assorup negli ultimi confronti, in particolare nell’audizione alla Camera del 28 novembre e nella conferenza stampa dell’11 dicembre scorsi : si tratta di piccolo passo, che però rappresenta una pietra miliare per la nostra associazione che si è spesa dal congresso del 6 ottobre 2023 per sostenere la certificazione delle competenze dei RUP. Nello specifico, al punto 61 del parere del Senato si legge: valuti il Governo di modificare l’articolo 65 dello schema in esame che modifica l’Allegato I.2, introducendo la certificazione del RUP, ossia un sistema di accertamento delle competenze in base alla formazione ed all’esperienza, che consenta di distribuire gli incarichi in base al livello (base/intermedio/avanzato/esperto), nonché di eliminare la deroga alla presenza della certificazione o dei requisiti previsti dall’Allegato I.2, ed in ultimo di introdurre l’obbligo formativo dei RUP in materia di intelligenza artificiale. Nel parere della Camera con riferimento all’art. 15 del codice concernente la previsione di requisiti minimi in capo al RUP e all’Allegato I.2 che, all’articolo 2, comma 3, consente l’individuazione di un RUP carente dei requisiti richiesti, valuti il Governo l’opportunità di introdurre un sistema di certificazione dei requisiti con l’obiettivo di una maggiore professionalizzazione applicando la matrice delle competenze prevista dal progetto UE ProcurComp del 2020 (lettera o)”.

“Le commissioni parlamentari – riferisce l’associazione –  hanno inoltre accolto un’ulteriore richiesta prioritaria di ASSORUP. Al punto 21 il Senato chiede infatti al Governo di valutare, con riferimento all’articolo 45 del Codice, l’opportunità di consentire alle amministrazioni di poter valutare, anche in base alle disponibilità finanziarie relative ai pertinenti quadri economici di ciascun affidamento programmato e di ciascun progetto presentato in valutazione ambientale, la possibilità di erogare al personale, anche di qualifica dirigenziale, gli incentivi per funzioni tecniche in analogia a quanto già previsto per gli interventi PNRR. Analogamente il parere della Camera invita, con riferimento all’art. 45 per equilibrare le responsabilità che il RUP, anche dirigente, assume nella gestione del contratto e per contrastare il possibile conflitto d’interessi e quindi il rischio di corruzione, il Governo a valutare l’opportunità di consentire alle amministrazioni di valutare, anche in base alle disponibilità finanziarie relative ai pertinenti quadri economici di ciascun affidamento programmato, la possibilità di erogare anche al personale di qualifica dirigenziale gli incentivi per funzioni tecniche in analogia a quanto già previsto per gli interventi PNRR e di promuovere in ogni caso l’utilizzo delle risorse disponibili per la specializzazione del RUP (lettera w)”.

“Il RUP deve essere competente ed il Parlamento ha accolto il nostro invito, formulato da ultimo nella conferenza stampa dell’11 dicembre scorso, di eliminare ogni ipocrisia al riguardo. Il RUP deve essere formato per essere competente”, ha dichiarato il presidente di ASSORUP Daniele Ricciardi il quale ha salutato con un brindisi natalizio la posizione delle Camere.  “Ora è il Governo che deve fare il prossimo passo, pure riguardo agli incentivi riconosciuti anche ai dirigenti! Siamo certi che il Presidente del Consiglio sarà informata della nostra voglia di essere protagonisti di un settore che ha un giro di affari di 400 miliardi e che devono essere gestiti con onestà, competenza e responsabilità. Non ci aspettiamo che il Correttivo abbia il coraggio di innovare al riguardo visti i tempi stretti. Tuttavia – ha concluso Ricciardi – l’11 febbraio, giornata nazionale del RUP, potrebbe essere la data utile per dare seguito al sistema di certificazione invocato dal Parlamento”.

Case popolari, Mazzetti (FI): “Stanziamento legge di bilancio prima volta”

“Per la prima volta, dopo decenni di immobilismo, l’edilizia residenziale pubblica torna al centro del dibattito e dell’azione politica del governo con risorse importanti e concrete per il 2025, ben 1.381 milioni. Si tratta di uno stanziamento fondamentale per l’efficientamento e la riqualificazione di una porzione troppo spesso dimenticata del patrimonio immobiliare italiano, nella quale vivono milioni di italiani. Con questi soldi si potranno fare interventi urgenti e utili per ridurre emissioni, per ridurre consumi e per migliorare la qualità della vita dei residenti. Adesso, è fondamentale rendere strutturale questo intervento, così da permettere la riqualificazione di tutto questo parco immobili. È un’azione che ho chiesto con forza e continuità, come lo ha chiesto Federcasa, e ringrazio il governo. Questa è la direzione giusta: è un’operazione sociale,ma va raccordata con una pianificazione generale, un piano città, che deve fare sistema tra parti economiche e sociali, pubbico e privato, con una premialità e una nuova concezione di casa popolare ideale per brevi periodi di difficoltà della persona da reinserire nel mondo lavorativo, con condizioni vincolanti”.

Lo ha affermato, in una nota, l’On. Erica Mazzetti di Forza Italia, responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI e presidente dell’Intergruppo parlamentare Progetto Italia.

Conftrasporto-Confcommercio: bene gli interventi al codice doganale

“Bene l’accoglimento da parte del Governo delle istanze del settore della logistica con l’introduzione di alcune modifiche significative al nuovo codice doganale. Le modifiche riguardano, in particolare, il regime sanzionatorio, che, nella sua formulazione originaria, avrebbe di fatto paralizzato le attività degli spedizionieri doganali e l’intera catena logistica con pesanti ripercussioni sull’intero sistema economico nazionale”. Lo dichiara Contrasporto-Confcommercio che aveva avanzato queste richieste insieme alle federazioni Anasped (spedizionieri doganali) e Assocad (centri di assistenza doganale), nell’incontro dello scorso 22 novembre con il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. “Un altro elemento di rilievo – prosegue la nota – è l’introduzione del meccanismo di reverse charge nei contratti di appalto per la movimentazione delle merci. Questo intervento, pienamente condiviso da Conftrasporto-Confcommercio, mira a garantire maggiore trasparenza e legalità nelle operazioni del settore”. “Apprezziamo l’attenzione del Governo alle esigenze del mondo della logistica, e sosteniamo l’emendamento presentato nel corso dell’approvazione della Legge di Bilancio, che rende nuovamente i traffici che transitano per i nostri scali sicuri e competitivi, rendendo il sistema italiano allineato rispetto agli altri Paesi Europei”, dichiara il presidente di Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio, Pasquale Russo, “Le modifiche introdotte, infatti, intervengono sul regime sanzionatorio che di fatto avrebbe reso l’operatività degli spedizionieri doganali e di tutta la catena logistica facilmente paralizzabile con impatti su tutto il sistema economico”. Positiva anche l’introduzione del reverse charge nei contratti di appalto per la movimentazione di merci, intervento che va nella direzione, sempre sostenuta da Conftrasporto-Confcommercio, di maggiore trasparenza e legalità delle operazioni.

Siram Veolia acquisisce il 100% di Le Ghiande Energy

Siram Veolia, società leader in Italia nelle soluzioni di efficienza energetica e produzione locale di energie rinnovabili, annuncia l’acquisizione al 100% di Le Ghiande Energy Srl, proprietaria di un impianto di produzione di biometano in provincia di Lodi. L’acquisizione segna l’ingresso del Gruppo nel promettente mercato del biometano, in linea con gli ambiziosi obiettivi del Piano Strategico Green Up 24/27 di incrementare in Italia di 10 volte la produzione di rinnovabili e di ridurre le emissioni del 50% entro il 2032. L’impianto, situato a Sant’Angelo Lodigiano, è autorizzato a trattare fino a 27.000 tonnellate annue di rifiuti organici e 20.000 tonnellate di sottoprodotti agricoli, producendo, attraverso un processo di digestione anaerobica, circa 2,65 milioni di metri cubi di biometano all’anno, equivalenti al fabbisogno energetico di oltre 2.500 famiglie. La produzione di biometano consente di evitare l’emissione di 5.000 tonnellate di CO2 all’anno, rispetto all’utilizzo di gas naturale fossile. Il digestato prodotto dalla digestione anaerobica viene utilizzato come fertilizzante nei terreni agricoli della zona. L’acquisizione rientra negli obiettivi strategici di decarbonizzazione e rigenerazione delle risorse del Piano Green UP. “Questa acquisizione è un passo fondamentale verso il nostro obiettivo di sviluppo della produzione locale di rinnovabili, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra e supportando il territorio,” dichiara Emanuela Trentin, Amministratore Delegato di Siram Veolia. “Il biometano giocherà un ruolo chiave nella nostra strategia e nel percorso di decarbonizzazione dell’energia termica a servizio dei nostri clienti”. L’operazione rafforza il posizionamento di Siram Veolia come attore chiave nella transizione energetica italiana, facendo leva sulle esperienza maturate dal Gruppo a livello globale. L’acquisizione di Le Ghiande Energy contribuisce significativamente agli obiettivi di Siram Veolia di incrementare la produzione di energia verde, con l’ambizione di raggiungere il 10% di vendite di energia verde entro il 2027 e il 40-50% nel lungo termine. Più del 50% di questo obiettivo si basa sulla produzione di biometano, ambito nel quale abbiamo definito un programma quadriennale di sviluppo.

Maire, joint venture tra Nextchem e Newcleo per nuove centrali elettriche

Maire e Newcleo hanno firmato un accordo per la costituzione di una joint venture company tra la controllata di Maire Nextchem (Sustainable Technology Solutions) e newcleo per sviluppare centrali elettriche di nuova generazione su scala commerciale basate sul reattore modulare avanzato (AMR) da 200 MWe di newcleo. Il piano di newcleo prevede che il primo prototipo simulatore (cd. pre-cursor prototype) di un AMR sia realizzato entro il 2026 in Italia e che il primo reattore entri in attività entro la fine del 2031 in Francia, mentre la decisione finale di investimento per la prima centrale elettrica è prevista intorno al 2029. La tecnologia LFR-AS-200 (Lead-cooled Fast Reactor) di newcleo, che utilizza come combustibile i MOX (ovvero scorie nucleari riprocessate), rispecchia pienamente la visione e il modello di circolarità di Nextchem.

La JVC faciliterà e accelererà lo sviluppo e la commercializzazione del LFR-AS-200 grazie all’integrazione delle competenze in campo energetico dei due partner. Una volta sottoscritti gli accordi vincolanti, la JCV, focalizzata sulla creazione di nuova proprietà intellettuale (IP) e la fornitura di servizi tecnici, sarà costituita da Nextchem e partecipata al 40% da newcleo. In virtù dell’accordo, NEXTCHEM riceverà azioni newcleo di nuova emissione per un ammontare fino al 5% del capitale sociale sulla base della valutazione pre-money, a seguito del raggiungimento di talune milestone, la prima delle quali è rappresentata dall’ingresso di newcleo nella JV e l’ultima è legata alla decisone finale di investimento da parte del primo cliente. Nextchem conferirà alla JVC capacità ingegneristiche e competenze manageriali, strumenti, oltre che una piattaforma commerciale dedicata per lo sviluppo dei progetti basati sulla tecnologia LFR-AS-200, complementari con la crescente expertise di newcleo in campo nucleare.

La JVC farà leva sulle competenze di entrambe le parti e creerà le sua nuova IP. In particolare newcleo svilupperà il reattore nucleare per la sua tecnologia proprietaria LFR-AS-200, mentre Nextchem apporterà il suo know-how distintivo per lo sviluppo dell’ingegneria di base avanzata e fornirà attrezzature proprietarie associate alla Conventional Island e Balance of Plant dell’impianto nucleare, così come i servizi di project management e integrazione per newcleo. Conventional Island e Balance of Plant sono essenziali per convertire l’energia nucleare del reattore in energia elettrica da immettere nella rete o da utilizzare per servire i distretti chimici secondo il modello della e-Factory di Nextchem, contribuendo così alla decarbonizzazione dell’industria chimica tramite la produzione di prodotti a basso contenuto carbonico e carburanti sintetici.

La JVC fornirà inoltre servizi di integrazione ad altri fornitori di tecnologie SMR (Small-modular reactor) e Amr che non sono in concorrenza con newcleo. Il modello di business permetterà di fornire soluzioni industriali dedicate alla transizione energetica per clienti potenzialmente interessati ad implementare impianti di produzione di energia basati sulle tecnologie nucleari di IV generazione. A Tecnimont (Integrated E&C Solutions) verrà assegnato lo status di partner privilegiato per la realizzazione dei progetti, anche grazie all’innovativo approccio modulare volto ad ottimizzare lo sviluppo e la costruzione, con conseguente riduzione di tempi e costi. La finalizzazione della transazione è attesa entro la fine di febbraio 2025.

Da Bruxelles via libera a un regime di aiuti di Stato italiano per rinnovabili

La Commissione approva un regime di aiuti di Stato italiano per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni nette La Commissione europea ha approvato un regime italiano stimato in 9,7 miliardi di euro per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili per favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Il regime è stato approvato ai sensi del Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato (‘TCTF’) adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023 e il 2 maggio 2024.

L’Italia ha notificato alla Commissione, nell’ambito del TCTF, un regime stimato in 9,7 miliardi di euro per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, al fine di favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni nette. La misura sosterrà la costruzione di nuovi impianti di produzione di energia eolica, solare fotovoltaica, idroelettrica e gas di scarico sulla terraferma. Si prevede che gli impianti aggiungano un totale di 17,65 GW di capacità di energia elettrica rinnovabile. Gli impianti devono entrare in funzione entro 36 mesi dalla data di concessione dell’aiuto.

L’aiuto sarà concesso sulla base di una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui il beneficiario presenterà un’offerta per la tariffa incentivante necessaria per realizzare ogni singolo progetto. L’aiuto assumerà la forma di un pagamento variabile nell’ambito di un contratto bidirezionale per differenza (“CfD”) per ogni kWh di elettricità prodotto e immesso nella rete. La tariffa incentivante sarà pagata in un periodo di 20 anni.

Nei casi in cui gli impianti debbano tagliare la produzione in base agli ordini di dispacciamento o in caso di prezzi dell’elettricità pari a zero o negativi sul mercato del giorno prima, la tariffa incentivante verrà concessa per la produzione di elettricità potenziale anziché per la produzione di elettricità effettiva. Solo il 95% dell’elettricità prodotta da ciascun beneficiario sarà supportato nell’ambito del CfD bidirezionale, lasciando il restante 5% esposto al rischio di mercato. Gli impianti con capacità inferiore a 1 MW possono accedere direttamente al regime. In questo caso, il prezzo di esercizio è stabilito amministrativamente dall’autorità di regolazione italiana (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, “ARERA”). L’importo dell’aiuto sarà calcolato confrontando un prezzo di esercizio con il prezzo di mercato dell’elettricità. Quando il prezzo di esercizio supera il prezzo di mercato di riferimento, la differenza (premio di prezzo) viene pagata dallo Stato italiano al beneficiario in aggiunta al prezzo di mercato. Al contrario, quando il prezzo di mercato di riferimento supera il prezzo di esercizio, il beneficiario dovrà pagare la differenza alle autorità italiane.

Il bilancio indicato di 9,7 miliardi di euro per il regime si basa su stime dei prezzi di mercato e il sostegno netto effettivo potrebbe essere notevolmente inferiore in caso di prezzi di mercato superiori alle attese.

Confindustria, Tavolo Domanda: “Concessioni sono interesse nazionale”

Il Tavolo della Domanda di Confindustria sostiene le parole del presidente Emanuele Orsini, che nell’incontro sul “Libro Verde Made in Italy 2030” ha ribadito l’importanza di costruire “un mercato unico UE dell’Energia” in grado di garantire a tutti i settori industriali condizioni economiche non distorsive. La crisi energetica, infatti, ha bruscamente interrotto il percorso di costruzione del level playing field necessario per garantire lo sviluppo di un modello industriale europeo, spingendo gli stati membri a sviluppare oltre 400 misure di intervento a tutela del consumatore. I differenziali tra i prezzi dell’energia tra i singoli Paesi Membri sono infatti tornati a crescere, sia a causandelle difficoltà nello sviluppo di un mix di produzione basato sul rinnovabile, sia soprattutto a causa delle scelte allocative tra le diverse categorie di consumatore dei costi della transizione verde. Proprio i criteri allocativi adottati dai singoli Paesi stanno danneggiando fortemente le imprese italiane, visto che i meccanismi di protezione nazionali implementati in Francia e Germania sono supportati da una fiscalità più generosa della nostra”.

Dati i forti limiti del bilancio pubblico italiano, il Tavolo della Domanda ritiene pertanto necessario che “il Governo individui meccanismi di accesso alle risorse energetiche nazionali tali da superare le rendite di posizione che caratterizzano il mercato dell’energia italiana, e che sono facilmente riscontrabili direttamente dai bilanci delle utilities. Questo appare l’unico modo per ridurre il gap di competitività, ormai insostenibile, sui costi dell’energia, che mette in forte sofferenza tutto il comparto manifatturiero italiano, a cominciare dalle industrie ad alta intensità energetica. In particolare, nell’ambito di definizione del processo di assegnazione delle concessioni idroelettriche, il Governo non perda l’occasione di restituire le concessioni idroelettriche agli interessi del Paese, garantendo l’accesso all’energia verde e competitiva delle dighe anche al sistema industriale manifatturiero che lo ha ideato e costruito.

Una proroga agli attuali concessionari senza che siano espletate le gare determina una “sospensione” del mercato a beneficio esclusivo degli attuali concessionari, lesiva della concorrenza e dannosa degli interessi delle imprese manifatturiere, che organizzate in forme consortili senza scopo di lucro potrebbero gareggiare per le assegnazioni. Per questo le categorie manifatturiere chiedono al Governo, qualora volesse riassegnare le concessioni agli uscenti, di prevedere che il 20% dell’energia prodotta sia trasferita al GSE per il sistema industriale, attraverso criteri di valorizzazione coerenti con gli schemi tariffari previsti da ARERA per tutti altri gli asset regolati”. Il Tavolo della Domanda di Confindustria chiede pertanto un incontro al Governo, con l’obiettivo di rappresentare le esigenze dei comparti manifatturieri e condividere una proposta operativa a protezione dell’industria e degli interessi nazionali.

Mase: Barbara Luisi nominata nuovo capo di gabinetto

Barbara Luisi è stata nominata nuovo Capo di Gabinetto del Mase. Luisi subentra ad Antonio Scino, ora responsabile legale di FS. Dirigente pubblica è stata in anni recenti dg dell’Ufficio di Gabinetto del Mef, presidente del Cda di Consip e vice segretario generale del ministero dello Sviluppo economico

Terna sottoscrive due linee di credito legate a fattori Esg per 250 milioni

Terna ha sottoscritto ieri due Credit Facility Agreement ESG-linked, per un ammontare complessivo di 250 milioni di euro, suddiviso in, rispettivamente, 150 milioni di euro messi a disposizione da Banco BPM e 100 milioni di euro messi a disposizione da Mediobanca – Banca di Credito finanziario. Le linee di credito avranno una durata complessiva di 5 anni, con un tasso d’interesse legato anche all’andamento della performance di Terna relativamente a specifici indicatori ambientali, sociali e di governance .Tali linee di credito consentono a Terna di poter contare su una liquidità adeguata alla propria solidità finanziaria e confermano il costante impegno del Gruppo nell’introduzione di un modello di business orientato a consolidare sempre di più la sostenibilità come leva strategica per la creazione di valore per tutti i suoi stakeholder.

Tenaris, accordo quadro con Arverne per un progetto geotermico in Alsazia

Lithium de France, controllata di Arverne, societa’ francese specializzata nella produzione di energia rinnovabile da risorse del sottosuolo a sostegno della transizione energetica, ha siglato un accordo quadro per l’acquisto di casing e tubi da Tenaris. Lithium de France ha gia’ ordinato i componenti tubolari per il primo pozzo di un progetto geotermico. L’attrezzatura sara’ prodotta in Italia da Tenaris per poi essere consegnata in Alsazia. Come si legge in una nota, ‘l’accordo e’ una pietra miliare nello sviluppo della campagna di perforazione, per raggiungere la produzione di 27.000 t/anno di litio nel 2031′. Completato con successo lo studio di prefattibilita’ (Pfs), Arverne Group ha annunciato decisioni tecniche strategiche per produrre carbonato di litio, con un costo di produzione stimato al di sotto di 4.500 euro/t. Arverne conferma il lancio dello studio di fattibilita’ definitivo (Dfs) all’inizio del 2025.

Confermata al Gruppo Hera la certificazione per la parità di genere

Il Gruppo Hera mantiene la certificazione per la parità di genere, già ottenuta nel 2023 da Bureau Veritas Italia, per le proprie 11 maggiori società. Si tratta di un’ulteriore conferma dell’impegno profuso nel creare una cultura aziendale libera da pregiudizi e attenta alle persone. Fin dalle sue origini il Gruppo ha, infatti, intrapreso iniziative per promuovere la parità di genere nell’ambito della selezione e assunzione del personale, della gestione della carriera e degli sviluppi retributivi, oltre a dare vita a politiche di welfare e conciliazione, progetti di sensibilizzazione e comunicazione per favorire una cultura aziendale il più possibile inclusiva. Quella relativa alla certificazione per la parità di genere rappresenta una conferma importante per la multiutility, nella quale la presenza femminile si attesta sul 28%. Si registra, inoltre, una crescita costante della presenza delle donne in ruoli di responsabilità, coerente con la distribuzione dei generi: al 2023 l’incidenza del personale femminile tra i quadri e dirigenti risulta essere di circa un terzo. Hera si posiziona al primo posto tra le principali utility italiane per percentuale di occupazione femminile sul totale della popolazione di riferimento in un settore che è tradizionalmente maschile.

Oltre alla definizione delle azioni stabilite dal processo di gestione UNI/PdR 125:2022, prassi di riferimento della certificazione, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha approvato lo scorso anno la “Politica per la parità di genere”, che definisce l’impegno dell’azienda in questo campo per garantire pari opportunità sul luogo di lavoro, e ha nominato un Comitato Guida che ne assicura l’efficace adozione. Ha, inoltre, sottoscritto la Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, lanciata in Italia nel 2009, e ha costituito, nel 2011, un gruppo di lavoro di Diversity Management, composto da donne e uomini di diverse funzioni aziendali. Il continuo percorso verso l’inclusione e l’abbattimento dei pregiudizi, quindi, prosegue, in un’ottica di costante impegno al miglioramento.

Maria Cristina Carlini

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